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Personal Growth

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Copyright Daniele Trevisani, dal Libro

Il potenziale umano. Metodi e tecniche di coaching e training per lo sviluppo delle performance (Link allla scheda del libro su Amazon)

Video sul Potenziale Umano dal libro omonimo: https://youtu.be/JvgQdWpDwps

Il potenziale umano. Metodi e tecniche di coaching e training per lo sviluppo delle performance L’amplificazione delle energie e abilità di un individuo o di un intero gruppo o impresa, può proiettarci verso nuovi traguardi, e nuovi modi di essere. Prendere piena coscienza dei propri potenziali e lottare per raggiungerli è un’operazione che ha una propria sacralità, al di la del risultato numerico o professionale che ne può derivare.

Capire questo è essenziale oggi per fare del training aziendale serio, essere ricercatori o insegnanti degni di questo nome, ma anche nel coaching, nel focusing (focalizzazione dei fabbisogni di sviluppo), nella consulenza, nei progetti di crescita personale, quando si esamina una persona o un’organizzazione, intesa come complesso di energie circolanti, il suo lato umano, il suo spirito vitale.

Il metodo HPM raggruppa tutti i fattori evidenziati in un modello piramidale (energie fisiche e mentali, micro e macro-competenze, progettualità e aspirazioni) e li considera aspetti allenabili, aumentabili, su cui si può agire.

A questo modello quindi ci apprestiamo a lavorare.

Ne esponiamo di seguito un’anteprima grafica, nella quale si evidenziano le sei specifiche aree di lavoro, ciascuna delle quali viene approfondita, ma sicuramente non esaurita.

Esaurire ogni singola area sarebbe una pretesa troppo grande, mentre aprirvi una discussione e offrire su ciascuna contributi, strumenti utili e operativi, è invece già possibile.

Figura 1 – Esposizione grafica del modello HPM

metodi di coaching piramide hpm

 

Potenziale umano e prestazioni umane sono due aree di studio diverse ma strettamente collegate, così come lo sono le fondamenta di un edificio e i suoi piani superiori.

Nessuno costruirebbe, con un minimo di buon senso, un grattacielo su fondamenta instabili. Il lavoro sul potenziale è, come metafora, simile al lavoro di costruzione di fondamenta solide, mentre le performance ci restituiscono un senso di altezza, di quanto in alto possiamo spingerci.

Ognuno di noi sente il bisogno, prima o poi, di sviluppare il suo potenziale, ma anche di accedere a piani esistenziali superiori, ricercare, crescere.

Possiamo soffocare questa pulsione umana naturale, ma è come cercare di non respirare, prima o poi il bisogno viene fuori, ed è bene ascoltarlo.

Il modello HPM analizza l’essere umano come sistema energetico, una sinergia di forze (fisiche e mentali), la cui amplificazione può aumentare il grado di felicità, successo e potenzialità realizzativa.

Questo sistema complesso è composto da sottosistemi, che possono disporre di uno stato di carica variabile, e funzionare bene o male, con gradazioni intermedie di efficienza ed efficacia.

Per analizzare il potenziale globale della persona, non solo sul piano fisico o intellettuale, ma come essere umano nel suo complesso, abbiamo bisogno di localizzare quali sono i micro e macro-distretti su cui si può agire e come questi interagiscono tra di loro.

Dobbiamo anche saper muovere lo zoom di analisi dal micro al macro, dal particolare al generale, e viceversa.

Esponiamo di seguito una breve sintesi di quali sono i contenuti principali delle sei “celle” di lavoro:

 

  • il substrato psicoenergetico e le energie mentali: riguarda le energie psicologiche, le forze motivazionali, lo stato di forma mentale necessario per affrontare sfide, progetti, traguardi (goal) e obiettivi. Si prefigge di analizzare ed intervenire sulle capacità mentali, come concentrazione, lucidità tattica, abilità strategiche, capacità di percezione, utilizzo della memoria, amplificazione sensoriale, sino alle capacità di vivere le passioni, rivedere il nostro modo di essere, riprendere in mano il proprio ruolo nella vita con maggiore assertività, ripensarsi, creare motivazione in sè e nel team, sviluppare coraggio e perseveranza, utilizzare uno stile di pensiero produttivo e positivo;
  • il substrato bioenergetico e le energie fisiche: inquadra la parte biologica dell’essere umano: il corpo e le energie fisiche, lo stato di forma organis­mico e biologico che sorregge le energie individuali; comprende l’analisi delle energie corporee e il funzionamento dell’organismo, come esso possa essere riparato o “potenziato”, gli effetti dello stile di vita e l’approccio olistico al corpo, l’attenzione alle economie locali (di specifici distretti fisici) e alle energie generali;
  • le micro-competenze: i micro-dettagli che danno spessore al potenziale, le micro-abilità psicologiche e psicomotorie che fanno la differenza in una prestazione manageriale o sportiva, le micro abilità-cognitive (di ragionamento), che creano differenza tra un’esecuzione mediocre, media o invece eccellente, le micro-abilità relazionali e comunicazionali da cui dipende un lavoro di qualità;
  • le macro-competenze personali e professionali: i grandi strumenti (competenze, skills, capacità) che compongono il profilo di un ruolo; le traiettorie di cambiamento che subisce lo scenario che ci circonda, come rimanerne coscienti e in pieno controllo; la gamma delle abilità o portfolio di competenze di un individuo o di un team, e come questo deve essere rivisitato, riqualificato, formato, per essere all’altezza degli obiettivi che ognuno di noi si pone e delle sfide che vuole cogliere;
  • goal e progettualità: la strutturazione dello sforzo per qualcosa o contro qualcosa di concreto (un ideale trasformato in progetto); la capacità di sviluppare un obiettivo in azione, il focus di applicazione delle energie e competenze, la loro traduzione in specifici piani operativi e risultati attesi;
  • visione, principi e valori, missione: ideali, principi morali, sogni, aspirazioni, i motori profondi che dirigono le priorità personali, gli ancoraggi di senso e significato che connettono i progetti ad un piano più profondo, le scelte personali, il senso di missione. Riguarda inoltre lo sfondo primordiale di desideri e pulsioni che spingono il nostro fare ed agire, il senso di causa e – non ultimo – il nostro vissuto spirituale ed esistenziale.

 

Ognuno di questi stati o “celle” può avere un certo livello di “carica”, trovarsi “pieno”, “abbondante”, ben coltivato, ben esercitato, o essere invece “scarico”, deprivato, depotenziato, impoverito, o persino trascurato e maltrattato, denutrito, abbandonato.

Al crescere della carica nei diversi sistemi aumenta l’energia complessiva della persona, dei team, e delle organizzazioni da loro composte, con effetti molto tangibili: risultati, prestazioni, capacità di decidere, di incidere e produrre cambiamento positivo. Questi risultati dipendono dallo stato dei diversi sistemi, dalla capacità di coltivarli e nutrirli.

La loro condizione locale e l’interazione tra le diverse “celle” può produrre il massimo del potenziale o presentare sinergie negative, o danni e malfunzionamenti che impediscono all’essere umano di esprimersi.

Le risorse personali e il potenziale individuale possono essere “lette” ma soprattutto amplificate attraverso un lavoro serio sulle sei aree.

Sul piano manageriale e sportivo, nei team e nelle aziende, le implicazioni sono altrettanto evidenti: lo stato di forma mentale e fisico delle persone, la loro carica motivazionale, le loro competenze, la loro progettualità, il loro spessore morale, fanno la differenza tra persone o team spenti, e persone, team o organizzazioni capaci, forti, motivate, piene di energia ed entusiasmo, desiderose di affrontare sfide e dare contributi veri.

1.1. Un modello efficace per il lavoro sul potenziale umano

Chiedersi qual è il proprio potenziale e quanto di esso abbiamo esplorato o raggiunto non è una domanda banale.

Questo accade in alcuni particolari momenti della vita in cui diventa importante per noi realizzare qualcosa, migliorare, ed esprimerci.

Quando questo accade, un sentimento dentro di noi cambia. Dalla realtà esterna iniziamo a spostare l’attenzione verso la realtà interna.

Ci poniamo domande, alcune di queste possono fare male, altre aprire nuovi orizzonti, ma non importa, poiché esse ci mettono positivamente in discussione. Nessuna domanda è inutile quando ragioniamo sul senso e sul significato di chi siamo e cosa vogliamo, quando ci chiediamo se e come vorremmo costruire qualcosa di cui essere fieri (una prestazione, o un contributo agli altri o ad una causa), o semplicemente essere diversi o migliori.

Per molti l’esito di una maggiore attenzione al potenziale personale è il desiderio di esplorarlo, o lasciare un segno, iniziare progetti, potersi guardare alle spalle ed essere fieri di come abbiamo vissuto, di quello che siamo e siamo stati, e dare un messaggio positivo a chi ci seguirà nel viaggio della vita. Per altri invece tutto rimane bloccato in una ruminazione mentale ininterrotta e auto-distruttiva. Le energie bloccate corrodono e distruggono anziché produrre e generare benessere, forza vitale, amore e passione.

La differenza tra i due risultati (crescita e sviluppo vs. ruminazione mentale negativa) sta nell’avere un modello e un supporto che aiuti a individuare meglio i traguardi, e i percorsi da intraprendere per arrivarci.

Insuccessi, cadute, blocchi, errori, fanno parte integrante di questo viaggio, ma il loro accadere non ne sposta minimamente il valore.

Ciò che differenzia un uomo da un sasso è che lo “stare compressi”, sepolti, essere trasportati senza chiedersi dove, o rimanere pressati e immobili, è accettabile per il secondo ma non per il primo.

L’uomo ha un bisogno intrinseco di “volare”, di esprimersi, di “ricercare”, di dare senso alla propria vita, e persino ad ogni propria singola giornata o azione.

Chi nega questo bisogno di espressione e crescita applica uno dei meccanismi psicologici più autodistruttivi che esistono, individuato in letteratura come self-silencing: autosilenziarsi, uccidere le proprie aspirazioni, mettere il tappo ai propri sogni, smettere di credere in qualcosa, pensare che tutto sia inutile, che non valga la pena, che le difficoltà sono troppe, o il mondo in fin dei conti sia sempre andato così.

Bugie. Bugie che ci raccontiamo per non entrare (giusto per usare un altro termine tecnico) in “dissonanza cognitiva”, la condizione di disagio che incontriamo quando ci rendiamo conto che qualcosa nella nostra vita non sta andando come vorremmo, o che potremmo essere migliori o semplicemente diversi. Coltivare il potenziale umano è invece un momento di liberazione.

Esistono implicazioni anche sul piano medico: quando una persona è priva di energie mentali, o non ha più alcun valore o ideale a sorreggerlo, o mancano le competenze per far fronte alla vita, il corpo soffre e può arrivare ad ammalarsi[1].

Desiderare di progredire, porsi domande, “chi, cosa, dove, con chi, perché”, è un obiettivo o passaggio inevitabile per ogni anima sensibile.

Dare impulso al viaggio della vita ha sempre senso. Ne può avere sia che si desideri unicamente una propria evoluzione personale, o che invece il percorso sia finalizzato al percorso professionale e aziendale.

Entrambi i viaggi hanno spessore e valore. Ambedue sono degni di attenzione e di supporto, perché una persona ferma e spenta non è utile a nessuno, così come non è utile avere imprese e team incapaci e demotivati.

I team più forti del mondo, e i più grandi campioni di tutti i tempi in ogni disciplina, o i più grandi pensatori della storia, sono tali perchè continuano a porsi domande e non sfuggire” il richiamo della natura”, la pulsione ancestrale che ci parla di evoluzione, che ci spinge a progredire, ad essere migliori.

Senza un modello che ci aiuti a trovare le direzioni di crescita, il nostro sforzo può risultare nobile ma vano. Si corre, ci si affanna, si investono tempi ed energie,  ma spesso senza una buon mappa di orientamento. Il risultato è un’enorme dispersione.

Un buon modello, invece, aiuta a trovare più rapidamente la strada. Se un modello non offre stimoli, indirizzi e orientamenti, risulta completamente inutile, come orientarsi in una mappa sbagliata o capovolta.

Un modello del potenziale umano, inoltre, può essere utilizzato in progetti concreti di business coaching, di consulenza, di training aziendale, di coaching sportivo, ma anche nel counseling, nei corsi di leadership, nella formazione.

Da quando esiste, l’uomo si sforza di costruire mappe per orientarsi e non perdersi. Abbiamo mappe degli strati più profondi della terra, dei mari, del cosmo, ma – stranamente – non ci vengono fornite mappe efficaci per orientarci nel nostro sviluppo personale o nei territori inesplorati del potenziale umano. Accompagnare le persone in questo viaggio è, per me, un onore.

[1] Una logica conseguenza che non possiamo nascondere è che la  medicina dovrebbe quindi occuparsi anche di questi fenomeni, unendosi alla psicologia e ad altre scienze, in un unica disciplina del funzionamento complessivo dell’essere umano.

A brief video on the Exa-Leadership Model, the 6 Stages of Leadership, by the Italian Author and Consultant Dr. Daniele Trevisani, from the book “Semiotics for Leaders“, with English subtitles

https://www.youtube.com/watch?v=RdCn0_dwVWU

Transcript of the Lesson on Leadership, by Dr. Daniele Trevisani

held at the Master in Coaching & Counseling STEP, 2015

by www.danieletrevisani.com

0:00:08.360,0:00:12.960

Well, let’s start with this second module of the morning

 

0:00:13.340,0:00:17.680

Theme: Communication and Leadership

 

0:00:17.680,0:00:20.480

Our Master Lecture on Leadership

 

0:00:20.840,0:00:24.400

Leadership is a very broad and wide concept

 

0:00:24.400,0:00:29.340

We can say that generally Leadership is the ability to “drive people” (but there are several ways in doing it)

 

0:00:29.340,0:00:39.320

Some interpret Leadership in a way that we can call “Primal Leadership” mode (Level 1 of the Exa-Leadership Model)

 

0:00:39.760,0:00:42.680

the “Leadership of the Leader of the Tribe” or Leader of the Pack

 

0:00:42.900,0:00:45.920

The Alpha Male, or the Alpha Female

 

0:00:45.940,0:00:49.460

That is to say: Who is stronger, leads

 

0:00:49.460,0:00:52.160

In this modality, the position of Leader is acquired by fighting

 

0:00:52.160,0:00:56.800

and is held and kept by fighting, since there is always someone that wants to get it, to grab it, to steal it, ok?

 

0:00:56.800,0:01:00.560

I refer to this, in the HPM Model, as “Primal Leadership”

 

0:01:01.560,0:01:06.440

Second modality of viewing Leadership is a Psychoenergetic Leadership (Level 2 of the Exa-Leadership Model)

 

0:01:06.920,0:01:09.880

That is, the superiority of Mental Energies

 

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I like an example, Stephen Hawking, that is a leader in the field of Astrophysics

 

0:01:17.780,0:01:22.820

one of several leaders, an incredibly charismatic person,

 

0:01:22.820,0:01:24.580

he did incredible things,

 

0:01:24.580,0:01:27.220

he revolutionized the world of Physics

 

0:01:27.220,0:01:29.360

but he is paralyzed.

 

0:01:29.360,0:01:32.720

We cannot talk in this case of a Primal Leadership,

 

0:01:32.720,0:01:37.280

it’s not his body the source of inspiration for people, it’s his Mind

 

0:01:37.840,0:01:42.080

and mainly his capacity to continue working

 

0:01:42.080,0:01:46.160

in conditions in which 99.99% of other people would have quit

 

0:01:46.160,0:01:49.840

and would have quit not only today, but tens of years ago.

 

0:01:49.840,0:01:54.560

So, there is also a Leadership on the front of the Motivational Side.

 

0:01:54.560,0:01:58.800

The capacity to motivate themselves and auto-motivate others.

 

0:01:59.540,0:02:04.500

Than we have a third level of leadership, the Leadership of the Specialist (Level 3, Micro-Leadership Level in the Exa-Leadership Model)

 

0:02:04.500,0:02:09.000

So, if we have on example a Surgical Operating Room within a Hospital

 

0:02:09.000,0:02:16.000

you would see that in a Surgical Operating Room there is a specific time-frame that we can identify as “Leadership of the Anesthesiologist”,

 

0:02:16.000,0:02:20.000

in other words, the best in the team in doing anesthesia, leads. He drives the action.

 

0:02:20.000,0:02:21.500

Nobody can interfere with his decisions (on what to do and how to do his job as specialist)

 

0:02:21.500,0:02:24.060

because he is THE specialist.

 

0:02:24.060,0:02:30.180

Than, we’ll have a Leadership Phase of the Surgeon,

 

0:02:30.260,0:02:36.300

than, when you return in your room, there will be a Leadership Phase of the Head Nurse, and so on.

 

0:02:36.920,0:02:41.560

That is to say, the Third Level of Leadership is a Leadership Mode that is very focused on Micro-Skills, Micro-abilities (Leadership of the Specialist, Level 3 of the Exa-Leadership Model)…

 

0:02:41.580,0:02:45.600

…you have a Micro-Skill, you can do some things better than others

 

0:02:45.900,0:02:50.500

and you become the Leader, a Situational Leader, let’s call it this way.

 

0:02:51.200,0:02:52.420

4th Level.

 

0:02:52.420,0:02:55.620

Always referring to the HPM Model of Leadership

 

0:02:55.740,0:02:59.320

… it is a “Leadership of the Big Picture” (the capacity to see the big picture)

 

0:03:00.320,0:03:03.340

which is based on Macro-Skills (Level 4 of the Exa-Leadership Model)

 

0:03:03.340,0:03:09.480

What I am saying, is that it could be the case of a CEO,

 

0:03:09.480,0:03:14.020

who is not necessarily the best or most skilled of the company in the field of Marketing,

 

0:03:14.200,0:03:17.540

he is also not the best in Administration, or as Buyer, and in Logistics,

 

0:03:17.760,0:03:19.960

but he can coordinate all these Corporate Areas.

 

0:03:20.180,0:03:24.580

He must have a good knowledge of the various organizational areas,

 

0:03:24.700,0:03:28.820

without pretending to be the best in all of them.

 

0:03:30.000,0:03:35.160

So he has the ability to “cover” several areas and to “supervise” them.

 

0:03:35.160,0:03:41.800

This (Level 4 in the Exa-Leadership Model) is another and different Leadership modality, the capacity to “supervise” processes (Supervisory Leadership).

 

0:03:41.800,0:03:51.080

For coaching and counseling, this is very interesting, since a coach and a counselor can really be “supervisors” of client’s processes,

 

0:03:51.080,0:03:54.260

processes that the person can deal and bring ahead also together with other professionals,

 

0:03:54.880,0:04:01.880

on example, lawyers, supposing that in a marital separation there might be the need of a specific legal skills in some stages of the process….

 

0:04:02.240,0:04:07.740

… or processes that the person brings ahead with medical doctors, with other professional roles,

 

0:04:07.920,0:04:18.360

always keeping in mind that someone has to maintain a “helicopter view” of the whole process that the person is trying to carry out

 

0:04:18.380,0:04:27.740

And now, the 5th. The Fifth modality of looking at leadership is the Leadership of Project Management, the “Leadership of Projectuality”

 

0:04:28.020,0:04:31.380

What does it mean to be “Leader in Projectuality”?

 

0:04:32.540,0:04:38.260

It means to be that person that is able to transform an idea into a “To Do List”

 

0:04:38.260,0:04:40.740

the list of things that have do be done

 

0:04:41.580,0:04:45.640

So, a person that transforms a dream

 

0:04:45.840,0:04:48.880

into a project and into a “To Do List”

 

0:04:48.880,0:04:51.440

defining “Who” “Does What” and “When”

 

0:04:53.620,0:05:01.000

There are people that are extremely able in intervening inside an idea or a project

 

0:05:01.580,0:05:07.920

they might not bring any real creativity, but are able to set times, methods, procedures

 

0:05:08.180,0:05:12.600

and in assigning tasks, delegation and responsibilities

 

0:05:12.640,0:05:17.680

This is a Projectuality Leadership (5th Level in the Exa Leadership Model)

 

0:05:18.720,0:05:28.140

This applies to any field. On example in a kitchen, a Project Leadership becomes the ability to know what ingredients are needed and when to use them

 

0:05:28.140,0:05:32.860

and very likely the dish or recipe might have been decided by others. Project leadership has nothing to do with “generating” ideas but in getting things done

 

0:05:33.100,0:05:39.320

Than we have the Sixth and higher Level of Leadership (Level 6 in the Exa-Leadership Model): “Spiritual Leadership”

 

0:05:39.720,0:05:46.440

I can cite as examples Gandhi, Buddha,

 

0:05:46.900,0:05:53.900

I could quote any person that someone can consider to be a “Charismatic Leader” for the value that he/she expresses

 

0:05:54.560,0:05:58.880

for the “Values” and not for his/her physical power or physical strength,

 

0:05:58.960,0:06:02.440

and not for a capacity in Project Management, but for the Values.

 

0:06:02.480,0:06:07.920

So, Spiritual Leaders are those in which we recognize values

 

0:06:07.920,0:06:13.280

we recognize ourselves in those values, we nourish ourselves with those values

 

0:06:13.380,0:06:16.020

those values inspire us in improving us

 

0:06:16.020,0:06:22.340

they inspire us in growing again, in changing the world, or in leaving a better human race behind us

 

0:06:22.340,0:06:24.340

This is a Spiritual Leadership

 

0:06:24.740,0:06:26.840

and now you imagine

 

0:06:27.360,0:06:31.000

That these 6 Leadership Levels

 

0:06:31.080,0:06:33.980

can be singularly present

 

0:06:33.980,0:06:39.660

on example, in having a Leader that has one specific strong trait among 6 highlighted (and might be weak on others)

 

0:06:39.660,0:06:44.140

and with that single strong trait, he will be able to do great things

 

0:06:44.140,0:06:48.620

or a Leader that has 2 strong traits, or 3 strong traits, or even more, up to 6

 

0:06:48.620,0:06:59.740

so we have a view of Leadership Styles based on the analysis of which typical “strong trait” a leader is using (within the Exa-Leadership Model)

 

0:06:59.780,0:07:03.700

so, if we look at Leader (among political Leaders) as Putin

 

0:07:04.000,0:07:08.400

you will see a Primal Leadership in action, a “bodily leadership”

 

0:07:08.400,0:07:14.480

expressed in the “walking style”, in the way to stare or look at the counterparts in the eyes, an almost “challenging mode”

 

0:07:14.480,0:07:21.480

a “Leadership of the Fighter” (ps. Putin is also a Judo Black Belt and his Martial past and history made an imprinting into his bodily style)

 

0:07:21.480,0:07:23.240

than. you will see in him also other Leadership levels in action, but this is a very typical case of Primal Leadership Style

 

0:07:23.240,0:07:32.440

If we went to analyze e.g. Gandhi, we could not talk about a form of Primal Leadership (Level 1), but instead of a Spiritual Leadership (Level 6)

 

0:07:32.820,0:07:38.220

If we observe a Master in Martial Arts,

 

0:07:38.480,0:07:47.340

we will very often see a leader in the Macro Skills (level 4) that are needed

 

0:07:47.540,0:07:51.320

and hopefully also in the Projectuality (Level 5), in the Skills that are needed to be able to take an athlete

 

0:07:51.740,0:07:55.520

and make him improve along the areas in which he has gaps and needs to improve

 

0:07:55.960,0:07:59.360

Clearly, however, if in a (Martial Arts) Gym happens that

 

0:07:59.680,0:08:04.320

the Master adopts a Self Perception of Primal Leader

 

0:08:04.340,0:08:08.340

that will mean that the Master will beat everybody in the Gym

 

0:08:08.340,0:08:12.500

he will attempt to show his power and his territory by “kicking everybody’s ass”

 

0:08:12.500,0:08:19.500

as the Alpha Monkey does within a tribe of Monkeys, where he – each now and then – attacks those who pass too close,

 

0:08:19.500,0:08:23.100

just to show that he is the Alpha Male and Leader of the Tribe

 

0:08:23.100,0:08:29.980

In another (Martial Arts) Gym, we could instead have someone who uses a Spiritual Leadership (level 6)

 

0:08:29.980,0:08:32.280

conducted by means of meditation session, reflective activities,

 

0:08:32.380,0:08:35.840

acting as Counselor and as Coach in helping his students

 

0:08:35.840,0:08:39.680

very probably without any need to demonstrate his skills

 

0:08:39.680,0:08:46.680

and even having much lower bodily skills of his students, it does not matter since his Leadership is on the Spiritual Side, not on the Body Side, he is the “Spiritual Glue” of his group

 

0:08:46.680,0:08:55.340

So leadership has a lot to do with the ability to let a group become what that grup might become

 

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or in helping a person in growing, achieving his/her Personal Development and improve him/herself

 

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and this is the really most profound meaning of Leadership

Copyright by Dr. Daniele Trevisani www.danieletrevisani.com

 

 

Comunicazione, Marketing, VenditaMotivazione, potenziale umano, crescita personaleFormazione, Coaching, Counseling, Master in Coaching

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Video

Un video nel quale osservare gli occhi di una campionessa mentre si allena, il suo impegno, la sua dedizione, il suo ascolto attento che fanno di lei una Persona ancora prima che una atleta.

http://www.youtube.com/watch?v=MreajkW_1ik

E qui, un video per vedere come il mondo sta andando avanti mentre la zona Euro sta ferma e soffoca, grazie alla nostra splendida moneta che sta uccidendo l’economia. Questo è il resto del mondo per chi vuole vederlo

http://www.youtube.com/watch?v=HkuyG0Q3YUA

Redazione a cura di Medialab Research

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Redazione a cura di Medialab Research

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Copyright dal volume Personal Energy, di Daniele Trevisani, Franco Angeli editore

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Verso una Psicologia Propositiva™ tramite la strategia degli “Step Praticabili”

 

Impara tutto ciò che puoi, in ogni momento che puoi, da chiunque puoi. Verrà il momento che il destino ti sarà grato di averlo fatto.

Stephen Littleword, Aforismi

 

Per chi vuole praticare un percorso di Crescita Personale, sembra difficile passare dall’intenzione alla fase propositiva, dall’idea ai fatti.

La vastità delle conoscenze che vorremmo avere sembra a volte così enorme da creare le vertigini. Nemmeno in cento vite potremmo leggere tutti i libri che sono stati scritti, nemmeno quelli di una singola biblioteca. E non potremo vedere tutti i video del web, e testi che esistono su carta o nel web.

Eppure, lo spirito di apprendimento, la curiosità della ricerca, non ci deve mai abbandonare. Dobbiamo solo capire come creare le occasioni giuste per imparare, cosa osservare, cosa merita la nostra attenzione, e cosa no.

Il Ricentraggio delle Energie Mentali è una nuova arte. Un’arte necessaria in tempi di sovraccarico informativo (overflow), persino per sopravvivere.

Dobbiamo imparare a ricentrare le nostre attenzioni, ad essere selettivi, a non disperdere il nostro tempo in attività e pensieri inutili o persino dannosi.

Non daremo il nostro tempo prezioso a trasmissioni televisive stupide, a concorsi a premio, a libri dementi. Sceglieremo noi a chi darlo.

Scegliere riguarda tutto. Se scegliamo un corso, questo significa anche imparare a identificare corsi utili e corsi inutili. Oppure, contenuti intelligenti e contenuti falsi o stupidi.

Scegliere riguarda anche le persone con cui stare. Tra i miliardi di persone che abitano il pianeta, dobbiamo assolutamente cercare di stare con le persone che possono essere buoni compagni o parte di un nostro viaggio e lasciar perdere gli altri.

Per questo, un buon ricentraggio dei nostri scopi, dei nostri valori, ci aiuta enormemente a capire cosa cercare, esattamente. Ci aiuta a chiarire ciò che dobbiamo imparare, in un certo momento della vita.

Trasformare energie negative di rabbia e insoddisfazione in energie convogliate in progetti e idee, è un grande e nobile valore. Questo è il nostro compito e lo vogliamo seguire.

Per farlo, è utile qualche tipo di modello o metodo che ci dia una possibile mappa di lavoro.

Nel mio metodo utilizzo spesso il concetto di “step praticabile” (step significa letteralmente “passo” ma qui include qualsiasi azione fisica o mentale per indicare un’azione che può essere concretamente fatta). Magari si tratta di una micro-azione, come fare una telefonata per informarsi, o inviare una mail. O fare 5 passi per poter pensare di arrivare un giorno, a fare tranquillamente un corsa di più kilometri. Ma lo step praticabile aiuta a farne altri, aiuta a sbloccare, aiuta a mettersi in moto e ad acquistare velocità. Step dopo step, ci avviciniamo ai nostri obiettivi.

Qualsiasi campione del mondo di pugilato o di kickboxing, un certo giorno della sua vita, ha dato il suo primo pugno al suo primo sacco.

Qualsiasi grande matematico un certo giorno della sua vita ha imparato come si faceva 2+2, nient’altro che 2 + 2.

La Formazione vera, il training, la crescita, il coaching, l’educazione, sono strumenti utili solo se abbiamo localizzato aree di lavoro precise. E gli step praticabili sono dappertutto.

Nello sviluppare il metodo HPM ho trovato utile inquadrare le principali aree sulle quali si possono creare step praticabili:

 

(1) energie personali: le forze interiori di natura biologica e psicologica, energie fisiche/corporee ed energie psicologiche;

(2) competenze: le capacità, abilità (skills), i “saper fare”, costruibili tramite preparazione, training, coaching, con l’aiuto di specifiche regie allenanti, regie formative, regie di training, o regie di cambiamento;

(3) direzionalità: la canalizzazione di energie e competenze verso “qualcosa” di importante, la ricerca di senso, la visione, causa, spirito, ideali, volontà, obiettivi, goals, missioni, progetti.

 

Rispetto a tutte queste aree, facciamo nostra l’affermazione di Shakespeare[1]:

 

Sappiamo ciò che siamo, ma non sappiamo ciò che potremmo essere.

 

La direzione del cambiamento è verso ciò che possiamo essere. Fa leva sul senso di orgoglio e di onore per le proprie azioni, scelte, e atti di vita, anche se impopolari o controcorrente, o contrari alla morale comune e alla concezione dominante

Vuoi elevarti oltre la sua stessa vita limitata? Allora lavora su qualcosa che possa migliorare il mondo, in qualche modo.

La passione è per ciò che possiamo essere, per le vite che potremmo vivere, per le sensazioni che potremmo avere. Non è sempre necessario arrivare ad un risultato finale. Il traguardo è il percorso stesso. Il fatto in se di dare energie per qualcosa ha un senso proprio.

Come sostiene Herman Hesse:

La tua vita non sarà piatta e scialba se saprai che la tua lotta non avrà successo. Sarà molto più piatta se tu, combattendo per qualcosa di degno e di spirituale, pensi che lo dovresti anche ottenere.

Herman Hesse (da Letture da un minuto)[2]

Ci piace dare l’immagine del fatto che un lavoro serio e integrato su queste aree sia una lotta, una battaglia positiva, una guerra all’ignoranza, alla stasi, al pressapochismo, all’ipocrisia, alle catene, alle bugie… un viaggio verso la libertà e l’emancipazione di se stessi e degli altri.

Una frase dal film: “La ricerca della felicità” di Louis Malle è indicativa e propone con forza questo spirito:

 

Ehi non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa, neanche a me! Ok?

Se hai un sogno tu, lo devi proteggere.

Quando le persone non sanno fare qualcosa lo dicono a te che non lo sai fare.

Se hai un sogno inseguilo. Punto!

 

I passi concreti che possiamo attuare sono molti.

Iniziamo oggi a fare una camminata di dieci passi, e se aumentiamo di ogni giorno un passo, tra dieci anni saremo probabilmente maratoneti.

Iniziamo oggi ad infilare dei guanti e colpire un sacco, bastano due pugni. Ogni giorno due pugni in più. Tra un anno, avremo la capacità di fare interi round al sacco, sfogheremo tensioni con mezzi naturali, e il nostro corpo sarà cambiato.

Iniziamo oggi a documentarci sul panorama enorme delle arti marziali esistenti, scegliamone una che ci attira. Andiamo a vedere il panorama. Impariamo cosa significa arte morbida o arte dura, e scopriremo arti spirituali e adatta ad ogni età come il Tai Chi, o estremamente fisiche come la Muay Thai.

Nello scegliere, seguiamo la nostra indole, deve essere un piacere, non un’ulteriore forzatura. Prendiamo un impegno con noi stessi. Andiamo al massimo entro 3 giorni a visitare la palestra o il Dojo, imponiamocelo come fioretto e facciamo un allenamento di prova. Se non ci piace, proviamo con un’altra.

Trovata la nostra strada, tra qualche anno, ogni allenamento sarà un appuntamento da non perdere con la nostra crescita interiore.

Iniziamo oggi a conoscere il mondo, partendo da un luogo magari vicino, nel quale non siamo ancora mai stati. E il prossimo, un kilometro più in la… sino a decidere noi dove sia il confine, sino a perderci.

Iniziamo oggi a spegnere la TV ogni volta che un programma ci sembra stupido. Tra un anno, probabilmente non guarderemo più tv commerciale, e sceglieremo da soli i nostri contenuti. Cercheremo solo documenti e video interessanti, utili, stimoli di crescita. Iniziamo oggi ad andare in una libreria, a vagare tra gli scaffali in cerca di un titolo che “ci parli”, di qualcosa che ci possa suggerire che “lì” ci possono essere stimoli utili.

Educarsi (educarsi, è davvero una parola strana), anzi ri-educarsi a crescere, è un atto che parte da piccoli passi.

_______

Copyright dal volume Personal Energy, di Daniele Trevisani, Franco Angeli editore

 

 

[1] William_Shakespeare, in Ofelia. Fonte: http://it.wikiquote.org/wiki/William_Shakespeare

[2] Fonte: http://it.wikiquote.org/wiki/Hermann_Hesse

L’Auto-Onore e le sfide di chi si dirige verso la luce

Esiste una sorta di auto-onore, col quale fare i conti. Mi spiego meglio. Si tratta di un onore tutto interno, che viene da dentro e non ha bisogno di nessun riconoscimento esterno. Sapere di arruolarsi tra coloro i quali ricercano, studiano, lottano per cambiare il mondo o per migliorare se stessi, e per aiutare gli altri, ha un senso in sé, è importante e questo basta.

C’è anche una buona notizia in più. Chi si arruola ha già vinto in partenza, perché il solo dirigersi verso la luce è vincere. Ha vinto contro l’apatia. Ha vinto contro la morte dell’anima. Ha vinto contro le tenebre inconfessate che porta dentro di sé.

Ma ha anche già perso, perché le sfide a volte sono così grandi, immense, enormi, da sembrare ben più grandi di noi, e sembra persino inutile provarci.

Liberare il mondo dalla povertà, fame e miseria? Fare di ogni essere umano una creatura felice? Conoscere la natura dell’uomo? Capire come funziona l’universo? Utopie, dicono alcuni. Sfide, dicono altri.

__________

Testo Copyright by Dr. Daniele Trevisani, Formatore e Coach per lo Sviluppo Personale e dei Team. Anteprima editoriale dal volume di Daniele Trevisani “Personal Energy”.

1.1. Auto-espressione e auto-realizzazione: un viaggio nel potenziale umano

Da quando nasciamo siamo coinvolti a pieno in un viaggio chiamato vita.

Siamo in corsa, che lo si voglia o meno, che ci piacciano o meno le stazioni di sosta e i paesaggi che incontriamo.

Vorrei parlarti di una grande opportunità che a volte ci viene negata, e di come raggiungerla. Questa opportunità consiste nel fare un buon viaggio, e lasciare un segno positivo in questo mondo, al termine del tuo viaggio.

Ma per ogni tratto di strada, serve qualche forma di energia. E quindi, vorrei parlarti dell’energia che ti serve per fare questo cammino. E di come coltivarla in te. Come misurarla, come capire a che stato siamo, e come rigenerarci per andare avanti nonostante le difficoltà, e sfruttare le discese che a volte compaiono davanti a noi.

E’ una battaglia senza limiti e senza fine perché l’unico fine è migliorare se stessi e il mondo.

Lavorare su questo sogno infinito aiuta a riscoprire l’orgoglio e il motivo di esistere.

Alcuni esseri umani continuano testardamente a portare avanti delle battaglie per costruire qualcosa di buono, si impegnano, si danno da fare.

Altri se ne fregano, altri, ancora peggio, distruggono.

Di quale categoria vuoi far parte?

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Testo Copyright by Dr. Daniele Trevisani, Formatore e Coach per lo Sviluppo Personale e dei Team. Anteprima editoriale dal volume di Daniele Trevisani “Personal Energy”.