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Coaching del Potenziale Personale

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Stress lavoro-correlato e crescita personale

Di Daniele Trevisani www.studiotrevisani.it

Materiale fonte Wikipedia in English, con ns. modifiche

Lo stress-lavoro-correlato è una forma di stress che si manifesta in relazione al lavoro, e può riguardare le professioni di ufficio, manageriali, sociali, sanitarie, private e pubbliche. Quando questo stress è severo, prende il nome di “burnout”, e giunge sino alla incapacità di proseguire nel lavoro.

stress lavoro-correlatoIn psicologia , lo stress è una sensazione di tensione e pressione emotiva. [1] Lo stress è un tipo di dolore psicologico . Piccole quantità di stress possono essere utili, in quanto possono migliorare le prestazioni atletiche, la motivazione e la reazione all’ambiente. Una quantità eccessiva di stress, tuttavia, può aumentare il rischio  di ictus , infarti , ulcere e malattie mentali come la depressione [2] e anche l’aggravamento di una condizione preesistente.

Lo stress può essere esterno e correlato all’ambiente e al lavoro, [3] ma può anche essere causato da percezioni interne che inducono un individuo a provare ansia o altre emozioni negative che circondano una situazione, come pressione, disagio , ecc., Che poi ritengono stressante .

Hans Selye (1974) ha proposto quattro varianti di stress. [4] Su un asse individua lo stress buono (eustress) e lo stress cattivo (distress). Dall’altro c’è lo stress eccessivo (iperstress) e il sottostress (ipostress). Selye sostiene il bilanciamento di questi: l’obiettivo finale sarebbe bilanciare perfettamente l’iperstress e l’ipostress e avere più eustress possibile. [5]

Il termine ” eustress ” deriva dalla radice greca eu- che significa “buono” (come in “euforia”). [6] L’ eustress si verifica quando una persona percepisce un fattore di stress come positivo. [7] “Distress” deriva dalla radice latina dis- (come in “dissonanza” o “disaccordo”). [6] Il disagio definito dal punto di vista medico è una minaccia per la qualità della vita . Si verifica quando una domanda supera di gran lunga le capacità di una persona. [7] Lo stress può causare mal di testa . [8]

Le performance lavorative migliori si ottengono quando c’è un livello ottimale di attivazione, lontano dalla zona di noi e lontani dalla zona di sovrastimolazione o richieste impossibili da soddisfare.

Stress lavoro-correlato – Cause

Neutralità dei fattori di stress

Lo stress è una risposta non specifica. [5] È neutrale e ciò che varia è il grado di risposta. Riguarda il contesto dell’individuo e il modo in cui percepisce la situazione. Hans Selye ha definito lo stress come “il risultato non specifico (cioè comune) di qualsiasi richiesta sul corpo, sia l’effetto mentale che somatico”. [5] Ciò include la definizione medica di stress come richiesta fisica e la definizione colloquiale di stress come richiesta psicologica. Un fattore di stress è intrinsecamente neutro, il che significa che lo stesso fattore di stress può causare angoscia o eustress. Sono le differenze e le risposte individuali che inducono angoscia o eustress. [9]

Stress lavoro-correlato – Tipi di fattori di stress

Un fattore di stress è qualsiasi evento, esperienza o stimolo ambientale che provoca stress in un individuo. [10] Questi eventi o esperienze sono percepiti come minacce o sfide per l’individuo e possono essere fisici o psicologici. I ricercatori hanno scoperto che i fattori di stress possono rendere gli individui più inclini a problemi sia fisici che psicologici, comprese le malattie cardiache e l’ ansia . [11]

È più probabile che i fattori di stress influiscano sulla salute di un individuo quando sono “cronici, altamente distruttivi o percepiti come incontrollabili”. [11] In psicologia , i ricercatori generalmente classificano i diversi tipi di fattori di stress in quattro categorie: 1) crisi/catastrofi, 2) grandi eventi della vita, 3) problemi quotidiani/microstress e 4) fattori di stress ambientale. Secondo Ursin (1988), il fattore comune tra queste categorie è un’incoerenza tra eventi attesi (“set value”) ed eventi percepiti (“actual value”) che non possono essere risolti in modo soddisfacente, [12] che pone l’accento nel contesto più ampio della teoria della coerenza cognitiva . [13]

Crisi/catastrofi 

Questo tipo di stress è imprevisto e imprevedibile e, come tale, è completamente fuori dal controllo dell’individuo. [11] Esempi di crisi e catastrofi includono: attacchi informatici  disastri naturali devastanti , come gravi inondazioni o terremoti , guerre , pandemie , ecc. Sebbene si verifichino raramente, questo tipo di stress causa in genere una grande quantità di stress nella vita di una persona. Uno studio condotto dalla Stanford University ha scoperto che dopo i disastri naturali, le persone colpite hanno sperimentato un aumento significativo del livello di stress. [11] Lo stress da combattimento è un problema acuto e cronico diffuso. Con il ritmo rapido e l’urgenza di sparare per primi, possono verificarsi tragici episodi di uccisione accidentale di forze amiche (“fratello” che uccide “fratello” o fratricidio). La prevenzione richiede la riduzione dello stress, l’enfasi sull’addestramento per l’identificazione del veicolo e di altro tipo, la consapevolezza della situazione tattica e l’analisi continua del rischio da parte dei leader a tutti i livelli. [14]

Stress lavoro-correlato – Grandi eventi della vita

Esempi comuni di eventi importanti della vita includono: matrimonio , andare al college , morte di una persona cara, nascita di un figlio, divorzio , trasloco, ecc. Questi eventi, positivi o negativi, possono creare un senso di incertezza e paura, che alla fine porterà allo stress. Ad esempio, la ricerca ha rilevato l’aumento dello stress durante il passaggio dalla scuola superiore all’università, con le matricole del college che hanno circa due volte più probabilità di essere stressate rispetto agli studenti dell’ultimo anno. [15] La ricerca ha scoperto che i principali eventi della vita hanno meno probabilità di essere le principali cause di stress, a causa della loro rarità. [11]

Il tempo trascorso dall’evento e se si tratta o meno di un evento positivo o negativo sono fattori che determinano se provoca o meno stress e quanto stress provoca. I ricercatori hanno scoperto che gli eventi che si sono verificati nell’ultimo mese generalmente non sono collegati allo stress o alla malattia, mentre gli eventi cronici che si sono verificati più di diversi mesi fa sono collegati allo stress e alla malattia [16] e al cambiamento della personalità. [17] Inoltre, gli eventi di vita positivi non sono in genere collegati allo stress – e in tal caso, generalmente solo allo stress banale – mentre gli eventi di vita negativi possono essere collegati allo stress e ai problemi di salute che lo accompagnano. [11] Tuttavia, esperienze positive e cambiamenti positivi nella vita possono prevedere una diminuzione del nevroticismo. [17] [18]

Stress lavoro-correlato – Fastidi quotidiani/microstress

Questa categoria include fastidi quotidiani e fastidi minori. [11] Gli esempi includono: prendere decisioni, rispettare le scadenze al lavoro o a scuola, ingorghi, incontri con personalità irritanti, ecc. Spesso, questo tipo di stress include conflitti con altre persone. I fattori di stress quotidiani, tuttavia, sono diversi per ogni individuo, poiché non tutti percepiscono un determinato evento come stressante. Ad esempio, la maggior parte delle persone trova stressante parlare in pubblico, tuttavia un politico esperto molto probabilmente non lo farà.

I fastidi quotidiani sono il tipo di stress più frequente nella maggior parte degli adulti. L’alta frequenza dei fastidi fa sì che questo fattore di stress abbia l’effetto più fisiologico su un individuo. Carolyn Aldwin, Ph.D., ha condotto uno studio presso l’Oregon State University che ha esaminato l’intensità percepita delle seccature quotidiane sulla mortalità di un individuo. Lo studio di Aldwin ha concluso che esiste una forte correlazione tra gli individui che valutano i propri fastidi come molto intensi e un alto livello di mortalità. La propria percezione dei propri fattori di stress quotidiani può avere un effetto modulante sull’impatto fisiologico dei fattori di stress quotidiani. [19]

Ci sono tre principali tipi psicologici di conflitti che possono causare stress.

  • Il conflitto approccio-approccio, si verifica quando una persona sceglie tra due opzioni ugualmente attraenti, ovvero se andare a vedere un film o se andare a vedere un concerto. [11]
  • Il conflitto evitamento-elusione, si verifica quando una persona deve scegliere tra due opzioni ugualmente poco allettanti, ad esempio, per accendere un secondo prestito con condizioni poco allettanti per estinguere il mutuo o per affrontare il pignoramento della propria casa. [11]
  • Il conflitto approccio-evitamento, [11] siverifica quando una persona è costretta a scegliere se partecipare o meno a qualcosa che ha tratti sia attraenti che poco attraenti – come se frequentare o meno un college costoso (che significa prendere prestiti ora, ma significa anche un’istruzione e un lavoro di qualità dopo la laurea).

Lo stress legato al viaggio deriva da tre categorie principali: tempo perso, sorprese (un evento imprevisto come bagaglio perso o in ritardo) e interruzioni di routine (incapacità di mantenere le abitudini quotidiane). [20]

Stress lavoro-correlato – Fattori di stress ambientale

Come suggerisce il nome, si tratta di fattori di stress globali (anziché individuali) di basso grado che fanno parte dell’ambiente di fondo. Sono definiti come fattori di stress “cronici, valutati negativamente, non urgenti, percepibili fisicamente e intrattabili agli sforzi degli individui per cambiarli”. [21] Esempi tipici di fattori di stress ambientale sono l’inquinamento, il rumore, l’affollamento e il traffico. A differenza degli altri tre tipi di stress, i fattori di stress ambientale possono (ma non necessariamente devono) avere un impatto negativo sullo stress senza consapevolezza cosciente. Sono quindi a corto di quella che Stokols chiamava “salienza percettiva”. non seguito ] [21]

Stress lavoro-correlato – Fattori di stress organizzativi

Gli studi condotti in campo militare e di combattimento mostrano che alcuni dei più potenti fattori di stress possono essere dovuti a problemi organizzativi personali nell’unità o sul fronte interno. [22] Lo stress dovuto a cattive pratiche organizzative è spesso collegato alla “Leadership tossica”, sia nelle aziende che nelle organizzazioni governative. [23]

Stress lavoro-correlato – Impatto dello stress

Le scale degli eventi della vita possono essere utilizzate per valutare le cose stressanti che le persone sperimentano nella loro vita. Una di queste scale è la Holmes and Rahe Stress Scale , nota anche come Social Readjustment Rating Scale, o SRRS. [24] Sviluppata dagli psichiatri Thomas Holmes e Richard Rahe nel 1967, la scala elenca 43 eventi stressanti.

Per calcolare il proprio punteggio, sommare il numero di “unità di cambiamento di vita” se un evento si è verificato nell’ultimo anno. Un punteggio superiore a 300 significa che l’individuo è a rischio di malattia, un punteggio compreso tra 150 e 299 significa che il rischio di malattia è moderato e un punteggio inferiore a 150 significa che l’individuo ha solo un leggero rischio di malattia. [11] [24]

Evento della vita Unità di cambiamento di vita
Morte di un coniuge 100
Divorzio 73
Separazione coniugale 65
imprigionamento 63
Morte di un parente stretto 63
Infortunio o malattia personale 53
Matrimonio 50
Licenziamento dal lavoro 47
Riconciliazione coniugale 45
La pensione 45
Cambiamento di salute del membro della famiglia 44
Gravidanza 40
Difficoltà sessuali 39
Ottieni un nuovo membro della famiglia 39
Riassetto aziendale 39
Cambiamento nella situazione finanziaria 38
Morte di un caro amico 37
Passare a una diversa linea di lavoro 36
Cambiamento nella frequenza delle discussioni 35
Mutuo importante 32
Preclusione di mutuo o prestito 30
Cambio di responsabilità sul lavoro 29
Bambino che esce di casa 29
Problemi con i suoceri 29
Eccezionale successo personale 28
Il coniuge inizia o smette di lavorare 26
Iniziare o finire la scuola 26
Cambiamento delle condizioni di vita 25
Revisione delle abitudini personali 24
Problemi con il capo 23
Modifica dell’orario o delle condizioni di lavoro 20
Cambio di residenza 20
Cambiamento nelle scuole 20
Cambiamento nella ricreazione 19
Cambiamento nelle attività della chiesa 19
Cambiamento nelle attività sociali 18
Mutuo o prestito minore 17
Cambiamento nelle abitudini del sonno 16
Variazione del numero di ricongiungimenti familiari 15
Cambiamento nelle abitudini alimentari 14
Vacanza 13
Piccola violazione della legge 10

È stata realizzata una versione modificata per i non adulti. La scala è sotto. [11]

Evento della vita Unità di cambiamento di vita
gravidanza non sposata 100
Morte del genitore 100
Sposarsi 95
Divorzio dei genitori 90
Acquisire una deformità visibile 80
Essere padre di una gravidanza non sposata 70
Condanna del genitore per oltre un anno 70
Separazione coniugale dei genitori 69
Morte di un fratello o una sorella 68
Cambiamento nell’accettazione da parte dei pari 67
Gravidanza della sorella nubile 64
Scoperta di essere un bambino adottato 63
Matrimonio del genitore con il patrigno 63
Morte di un caro amico 63
Avere una deformità congenita visibile 62
Malattia grave che richiede il ricovero in ospedale 58
Fallimento di un voto a scuola 56
Non fare un’attività extracurriculare 55
Ricovero di un genitore 55
Condanna del genitore per oltre 30 giorni 53
Rompere con il fidanzato o la fidanzata 53
A partire da oggi 51
Sospensione da scuola 50
Essere coinvolti con droghe o alcol 50
Nascita di un fratello o una sorella 50
Aumento delle liti tra i genitori 47
Perdita del lavoro da parte del genitore 46
Eccezionale successo personale 46
Cambiamento nella situazione finanziaria del genitore 45
Accettato al college di scelta 43
Essere all’ultimo anno del liceo 42
Ricovero di un fratello 41
Maggiore assenza del genitore da casa 38
Fratello o sorella che escono di casa 37
Aggiunta del terzo adulto alla famiglia 34
Diventare un membro a pieno titolo di una chiesa 31
Diminuzione delle liti tra genitori 27
Diminuzione delle liti con i genitori 26
Madre o padre che iniziano a lavorare 26

L’SRRS viene utilizzato in psichiatria per valutare l’impatto degli eventi della vita. [25]

Stress lavoro-correlato – Misura

Gli esseri umani moderni possono tentare di autovalutare il proprio “livello di stress”; terze parti (a volte medici) possono anche fornire valutazioni qualitative. Approcci quantitativi come Galvanic Skin Response [26] o altre misurazioni che danno risultati che possono essere correlati allo stress psicologico percepito includono test per uno o più dei numerosi ormoni dello stress , [27] per le risposte cardiovascolari, [28] o per la risposta immunitaria. [29] Esistono alcuni questionari validi per valutare il livello di stress. ad esempio, Higher Education Stress Inventory (HESI) è un questionario valido utilizzato in molte comunità per valutare il livello di stress degli studenti universitari. [30] [31]

Stress lavoro-correlato – Effetti fisici

Il corpo risponde allo stress in molti modi. Il riaggiustamento dei livelli chimici è solo uno di questi. Questa sezione include alcuni esempi di regolazioni e modifiche.

Per misurare la risposta del corpo allo stress, gli psicologi tendono a utilizzare la sindrome generale di adattamento di Hans Selye . Questo modello biologico, spesso definito come la “risposta allo stress classica”, ruota attorno al concetto di omeostasi . La sindrome adattativa generale, secondo questo sistema, si manifesta in tre fasi:

  1. La reazione di allarme . Questa fase si verifica quando il fattore di stress viene presentato per la prima volta. Il corpo inizia a raccogliere risorse per affrontare il fattore di stress. L’ asse ipotalamo-ipofisi-surrenee il sistema nervoso simpatico vengono attivati, con conseguente rilascio di ormoni dalla ghiandola surrenale come cortisolo , adrenalina ( epinefrina ) e noradrenalina nel flusso sanguigno per regolare i processi corporei. Questi aggiustamenti ormonali aumentano i livelli di energia, aumentano la tensione muscolare, riducono la sensibilità al dolore, rallentano il sistema digestivo e provocano un aumento della pressione sanguigna. [32] [33] Inoltre, il locus coeruleus , un insieme di neuroni contenenti noradrenalina nel ponte del tronco cerebrale i cui assoni proiettano a varie regioni del cervello, è coinvolto nel rilascio di noradrenalina direttamente sui neuroni. Alti livelli di noradrenalina che agisce come neurotrasmettitore sui suoi recettori espressi sui neuroni nelle regioni del cervello, come la corteccia prefrontale , sono pensati da chi? per essere coinvolto negli effetti dello stress sulle funzioni esecutive , come la compromissione della memoria di lavoro .
  2. Lo stadio della resistenza . Il corpo continua a costruire resistenza durante tutta la fase di resistenza, fino a quando le risorse del corpo non si esauriscono, portando alla fase di esaurimento, o fino a quando lo stimolo stressante non viene rimosso. Man mano che il corpo consuma sempre più risorse, diventa sempre più stanco e suscettibile alle malattie. In questa fase iniziano a comparire i primi disturbi psicosomatici[33]
  3. La fase di esaurimento . Il corpo è completamente svuotato degli ormoni e delle risorse da cui dipendeva per gestire il fattore di stress. La persona ora inizia a mostrare comportamenti come ansia, irritabilità, evitamento di responsabilità e relazioni, comportamento autodistruttivo e scarso giudizio. Qualcuno che sta vivendo questi sintomi ha una possibilità molto maggiore di scatenarsi, danneggiare le relazioni o evitare del tutto l’interazione sociale. [33]

Questa risposta fisiologica allo stress comporta alti livelli di attivazione del sistema nervoso simpatico , spesso indicata come risposta “combatti o fuggi”. La risposta comporta la dilatazione della pupilla, il rilascio di endorfine , l’aumento della frequenza cardiaca e respiratoria, la cessazione dei processi digestivi, la secrezione di adrenalina, la dilatazione delle arteriole e la costrizione delle vene. Questo alto livello di eccitazione spesso non è necessario per affrontare adeguatamente i micro-stress e le seccature quotidiane; tuttavia, questo è il modello di risposta osservato negli esseri umani, che spesso porta a problemi di salute comunemente associati a livelli elevati di stress. [34] [ è necessario un preventivo per verificare ]

Dormire 

Vedi anche: Stress psicologico e sonno 

Il sonno consente alle persone di riposare e ricaricarsi per un altro giorno potenzialmente pieno di interazioni e attività. Se qualcuno è stressato, è estremamente importante che dorma a sufficienza in modo che possa pensare con chiarezza. citazione necessaria ] Tuttavia, i cambiamenti chimici nel corpo causati dallo stress possono rendere il sonno una cosa difficile. citazione necessaria ] Il corpo rilascia glucocorticoidi in risposta allo stress; questo può disturbare il sonno. [38] [ citazione necessaria ]

Stress lavoro-correlato – Altri effetti

C’è probabilmente una connessione tra stress e malattia. [39] [è necessaria una citazione per verificare ] Le teorie di un proposto collegamento stress-malattia suggeriscono che sia lo stress acuto che quello cronico possono causare malattie e gli studi hanno trovato un tale collegamento. [40] Secondo queste teorie, entrambi i tipi di stress possono portare a cambiamenti nel comportamento e nella fisiologia. I cambiamenti comportamentali possono coinvolgere il fumo, le abitudini alimentari e l’attività fisica. I cambiamenti fisiologici possono essere cambiamenti nell’attivazione simpatica o nell’attivazione ipotalamica dell’ipofisi adrenocorticoide e nella funzione immunologica. [41] Tuttavia, c’è molta variabilità nel legame tra stress e malattia. [42]

Lo stress può rendere l’individuo più suscettibile a malattie fisiche come il comune raffreddore. [43] [ richiede una citazione per verificare ] Eventi stressanti, come cambiamenti di lavoro, sono correlati con insonnia, disturbi del sonno e disturbi della salute. [44] La ricerca indica il tipo di fattore di stress (se è acuto o cronico) e le caratteristiche individuali come l’età e il benessere fisico prima dell’insorgenza del fattore di stress possono combinarsi per determinare l’effetto dello stress su un individuo. [45] Le caratteristiche della personalità di un individuo (come il livello di nevroticismo ), [17] la genetica e le esperienze infantili con i principali fattori di stress e traumi [18] possono anche dettare la loro risposta ai fattori di stress. [45]

Lo stress cronico e la mancanza di risorse di coping disponibili o utilizzate da un individuo possono spesso portare allo sviluppo di problemi psicologici come depressione e ansia (vedi sotto per ulteriori informazioni). [46] Ciò è particolarmente vero per quanto riguarda i fattori di stress cronici. Questi sono fattori di stress che potrebbero non essere così intensi come un fattore di stress acuto come un disastro naturale o un incidente grave, ma persistono per periodi di tempo più lunghi. Questi tipi di fattori di stress tendono ad avere un impatto più negativo sulla salute perché sono sostenuti e richiedono quindi che la risposta fisiologica del corpo si verifichi quotidianamente. Questo esaurisce l’ energia del corpo più rapidamente e di solito si verifica per lunghi periodi di tempo, soprattutto quando tali microstress non possono essere evitati (ad esempio: stress legato alla vita in un quartiere pericoloso). Vedere il carico allostatico per un’ulteriore discussione del processo biologico mediante il quale lo stress cronico può influenzare il corpo. Ad esempio, gli studi hanno scoperto che i caregiver, in particolare quelli dei pazienti affetti da demenza, hanno livelli più elevati di depressione e una salute fisica leggermente peggiore rispetto ai non caregiver. [47]

Gli studi hanno anche dimostrato che lo stress cronico percepito e l’ostilità associata alle personalità di tipo A sono spesso correlate a rischi molto più elevati di malattie cardiovascolari. Ciò si verifica a causa del sistema immunitario compromesso e degli alti livelli di eccitazione nel sistema nervoso simpatico che si verificano come parte della risposta fisiologica del corpo agli eventi stressanti. [48] Tuttavia, è possibile che gli individui mostrino resistenza , un termine che si riferisce alla capacità di essere sia stressati cronicamente che sani. [49] Lo stress cronico può essere correlato a disturbi psicologici come i deliri . [50] L’ ansia patologica e lo stress cronico portano alla degenerazione strutturale e al funzionamento alterato dell’ippocampo . [51]

È stato a lungo creduto da chi? che stati affettivi negativi, come sentimenti di ansia e depressione, potrebbero influenzare la patogenesi della malattia fisica, che a loro volta, hanno effetti diretti sul processo biologico che alla fine potrebbe comportare un aumento del rischio di malattia. Tuttavia, studi condotti dall’Università del Wisconsin-Madison e da altri luoghi hanno dimostrato che ciò è in parte falso; sebbene lo stress percepito sembri aumentare il rischio di cattiva salute segnalata, l’ulteriore percezione dello stress come qualcosa di dannoso aumenta ulteriormente il rischio. [52] [53] Ad esempio, quando gli esseri umani sono sotto stress cronico, è più probabile che si verifichino cambiamenti permanenti nelle loro risposte fisiologiche, emotive e comportamentali. [17] [54] Tali cambiamenti potrebbero portare alla malattia. citazione necessaria ] Lo stress cronico deriva da eventi stressanti che persistono per un periodo di tempo relativamente lungo, come prendersi cura di un coniuge con demenza, o deriva da brevi eventi focali che continuano a essere vissuti come opprimenti anche molto tempo dopo che sono passati, come come aver subito un’aggressione sessuale.

Gli esperimenti mostrano che quando individui umani sani sono esposti a fattori di stress di laboratorio acuti, mostrano un miglioramento adattativo di alcuni marcatori dell’immunità naturale ma una soppressione generale delle funzioni dell’immunità specifica. In confronto, quando individui umani sani sono esposti a stress cronico nella vita reale, questo stress è associato a una risposta immunitaria bifasica in cui la parziale soppressione della funzione cellulare e umorale coincide con un’infiammazione aspecifica di basso grado. [55]

Anche se lo stress psicologico è spesso collegato a malattie o malattie, la maggior parte degli individui sani può ancora rimanere libera dalla malattia dopo aver affrontato eventi stressanti cronici. Inoltre, le persone che non credono che lo stress influirà sulla loro salute non hanno un aumentato rischio di malattia, malattia o morte. [53] Ciò suggerisce che ci sono differenze individuali nella vulnerabilità ai potenziali effetti patogeni dello stress; le differenze individuali nella vulnerabilità sorgono a causa di fattori sia genetici che psicologici. Inoltre, l’età in cui si sperimenta lo stress può dettare il suo effetto sulla salute. La ricerca suggerisce che lo stress cronico in giovane età può avere impatti per tutta la vita sulle risposte biologiche, psicologiche e comportamentali allo stress più avanti nella vita. [56]

Impatto sociale

Stress lavoro-correlato – Comunicazione

Quando qualcuno è stressato, possono sorgere molte sfide; una sfida riconosciuta sono le difficoltà di comunicazione. Ecco alcuni esempi di come lo stress può ostacolare la comunicazione.

Le culture del mondo generalmente si dividono in due categorie; individualistico e collettivista. [57]

  • Una cultura individualista, come quella degli Stati Uniti, dove ognuno è un’entità indipendente definita dai propri risultati e obiettivi.
  • Una cultura collettivista, come quella di molti paesi asiatici, preferisce vedere gli individui come interdipendenti l’uno dall’altro. Apprezzano la modestia e la famiglia.

Queste differenze culturali possono influenzare il modo in cui le persone comunicano quando sono stressate. Ad esempio, un membro di una cultura individualista esiterebbe a chiedere farmaci antidolorifici per paura di essere percepito come debole. Un membro di una cultura collettivista non esiterebbe. Sono cresciuti in una cultura in cui tutti si aiutano a vicenda ed è un’unità funzionale mentre il membro della cultura individualista non è così a suo agio nel chiedere aiuto agli altri. [57]

Barriere linguistiche 

Le barriere linguistiche possono causare stress facendo sentire le persone a disagio perché le differenze nella sintassi, nel vocabolario, nei diversi modi di mostrare rispetto e nell’uso diverso del linguaggio del corpo possono rendere le cose difficili e, insieme al desiderio di interazioni sociali di successo, sentirsi a disagio con la comunicazione intorno una persona può scoraggiarli del tutto dal comunicare.

Il modello System 1 – System 2 di Daniel Kahneman (Thinking Fast and Slow) e altri distinguerebbero tra risposte automatiche, come sarebbe la propria lingua madre, e una lingua straniera che richiedeva il lavoro del System 2 per la traduzione. Il sistema 2 può diventare “impoverito” da uno sforzo mentale cosciente, rendendolo più difficile e stressante. [58]

Cambiamenti in casa

Il divorzio, la morte e il nuovo matrimonio sono tutti eventi dirompenti in una famiglia. [57] Sebbene tutte le persone coinvolte siano colpite da eventi come questi, può essere visto in modo più drastico nei bambini. A causa della loro età, i bambini hanno capacità di coping relativamente poco sviluppate. [59] Per questo motivo un evento stressante può causare alcuni cambiamenti nel loro comportamento. Entrare in contatto con una nuova folla, sviluppare alcune abitudini nuove e talvolta indesiderabili sono solo alcuni dei cambiamenti che lo stress può innescare nelle loro vite. [57]

Una risposta particolarmente interessante allo stress è parlare con un amico immaginario . Un bambino può sentirsi arrabbiato con un genitore oi suoi coetanei che secondo lui hanno portato questo cambiamento su di lui. Hanno bisogno di qualcuno con cui parlare, ma sicuramente non sarebbe la persona con cui sono arrabbiati. È allora che entra in gioco l’amico immaginario. Loro “parlano” con questo amico immaginario, ma così facendo interrompono la comunicazione con le persone reali che li circondano. [57]

Stress lavoro-correlato – Sostegno sociale e salute

I ricercatori sono da tempo interessati a come il livello di un individuo e i tipi di supporto sociale influenzino l’effetto dello stress sulla loro salute. Gli studi dimostrano costantemente che il supporto sociale può proteggere dalle conseguenze fisiche e mentali dello stress. [60] [61] Ciò può avvenire attraverso una varietà di meccanismi. Un modello, noto come modello degli “effetti diretti”, sostiene che il supporto sociale ha un impatto diretto e positivo sulla salute aumentando gli affetti positivi, promuovendo comportamenti sanitari adattivi, prevedibilità e stabilità nella vita e salvaguardando da preoccupazioni sociali, legali ed economiche che potrebbe avere un impatto negativo sulla salute. Un altro modello, l'”effetto tampone”, afferma che il supporto sociale esercita la maggiore influenza sulla salute nei periodi di stress, sia aiutando gli individui a valutare le situazioni in modi meno minacciosi sia a far fronte allo stress reale. I ricercatori hanno trovato prove a sostegno di entrambi questi percorsi. [62]

Il supporto sociale è definito più specificamente come risorse psicologiche e materiali fornite da un social network che hanno lo scopo di aiutare un individuo a far fronte allo stress. [63] I ricercatori generalmente distinguono tra diversi tipi di supporto sociale: supporto strumentale – che si riferisce all’aiuto materiale (ad es., supporto finanziario o assistenza nel trasporto fino all’appuntamento di un medico), supporto informativo (ad es. ) e supporto emotivo (ad es. empatia, rassicurazione, ecc.). [63] Il supporto sociale può ridurre il tasso di stress durante la gravidanza. citazione necessaria ]

Stress lavoro-correlato – Gestione

“Antistress” reindirizza qui. Per l’episodio di The Office, vedere Stress Relief (The Office) . 

“Antistress” reindirizza qui. Per il brano, vedere R.ED (album Ne-Yo) . 

La gestione dello stress si riferisce a un ampio spettro di tecniche e psicoterapie volte a controllare i livelli di stress di una persona, in particolare lo stress cronico, solitamente allo scopo di migliorare il funzionamento quotidiano. Implica il controllo e la riduzione della tensione che si verifica in situazioni di stress apportando cambiamenti emotivi e fisici.

Stress lavoro-correlato – Prevenzione e costruzione della resilienza

Ridurre i comportamenti stressanti fa parte della prevenzione. Alcune delle strategie e tecniche comuni sono: automonitoraggio, personalizzazione, rinforzo materiale, rinforzo sociale, supporto sociale, autocontrazione, contratto con altri significativi, formazione, promemoria, gruppi di auto-aiuto e aiuto professionale[64] [ sono necessarie ulteriori spiegazioni ]

Sebbene siano state tradizionalmente sviluppate molte tecniche per affrontare le conseguenze dello stress, sono state condotte numerose ricerche anche sulla prevenzione dello stress, un argomento strettamente correlato alla costruzione della resilienza psicologica . Sono stati sviluppati numerosi approcci di auto-aiuto alla prevenzione dello stress e alla costruzione della resilienza, attingendo principalmente alla teoria e alla pratica della terapia cognitivo-comportamentale. [65]

Il biofeedback può anche svolgere un ruolo nella gestione dello stress. Uno studio randomizzato di Sutarto et al. valutato l’effetto del biofeedback respiratorio risonante (riconoscere e controllare la variabilità involontaria della frequenza cardiaca) tra gli operatori di produzione; depressione, ansia e stress sono significativamente diminuiti. [66]

Stress lavoro-correlato – Esercizio per ridurre lo stress 

Gli studi hanno dimostrato che l’esercizio riduce lo stress. [67] [26] L’ esercizio riduce efficacemente la fatica, migliora il sonno, migliora la funzione cognitiva generale come la vigilanza e la concentrazione, diminuisce i livelli generali di tensione e migliora l’autostima. [67] Poiché molti di questi si esauriscono quando un individuo sperimenta uno stress cronico, l’esercizio fornisce un meccanismo di coping ideale. Nonostante la credenza popolare, non è necessario che l’esercizio sia di routine o intenso per ridurre lo stress; anche solo cinque minuti di esercizio aerobico possono iniziare a stimolare gli effetti anti-ansia. [67] Inoltre, una passeggiata di 10 minuti può avere gli stessi benefici psicologici di un allenamento di 45 minuti, rafforzando l’affermazione che l’esercizio in qualsiasi quantità o intensità ridurrà lo stress. [67] Le attività in bicicletta e a piedi hanno punteggi di stress più bassi rispetto a tutte le altre attività. [26]

Spiegazioni teoriche 

Una moltitudine di teorie sono state presentate nel tentativo di spiegare perché l’esercizio riduce efficacemente lo stress. Una teoria, nota come ipotesi del time-out, afferma che l’esercizio fornisce distrazione dal fattore di stress. L’ipotesi del time out sostiene che l’esercizio riduce efficacemente lo stress perché offre agli individui una pausa dai loro fattori di stress. Questo è stato testato in un recente studio su donne universitarie che avevano identificato lo studio come il loro principale fattore di stress. [68] Le donne sono state quindi poste in quattro condizioni in momenti diversi: “riposo”, “studio”, “esercizio” e “studio durante l’esercizio”. I livelli di stress dei partecipanti sono stati misurati attraverso autovalutazioni dei sintomi di stress e ansia dopo ogni condizione. I risultati hanno dimostrato che la condizione di “esercizio” ha avuto la riduzione più significativa dei sintomi di stress e ansia. [68] Questi risultati dimostrano la validità dell’ipotesi del time-out. [68] È anche importante notare che l’esercizio ha fornito una maggiore riduzione dello stress rispetto al riposo.

Stress lavoro-correlato – Meccanismi di coping 

Articolo principale: Coping (psicologia) 

Il modello di Lazarus e Folkman suggerisce che gli eventi esterni creano una forma di pressione per raggiungere, impegnarsi o vivere una situazione stressante. Lo stress non è l’evento esterno in sé, ma piuttosto un’interpretazione e una risposta alla potenziale minaccia; questo è quando inizia il processo di coping. [69]

Ci sono vari modi in cui gli individui affrontano le minacce percepite che possono essere stressanti. Tuttavia, le persone hanno la tendenza a rispondere alle minacce con uno stile di coping predominante, in cui respingono i sentimenti o manipolano la situazione stressante. [69]

Esistono diverse classificazioni per far fronte o meccanismi di difesa , tuttavia sono tutte variazioni sulla stessa idea generale: esistono modi buoni/produttivi e negativi/controproducenti per gestire lo stress. Poiché lo stress è percepito, i seguenti meccanismi non affrontano necessariamente la situazione reale che sta causando uno stress individuale. Tuttavia, possono essere considerati meccanismi di coping se consentono all’individuo di affrontare meglio i sentimenti/ansia negativi che sta vivendo a causa della situazione di stress percepita, invece di risolvere effettivamente l’ostacolo concreto che causa lo stress. I seguenti meccanismi sono adattati dal DSM-IV Adaptive Functioning Scale, APA, 1994.

Meccanismi altamente adattivi/attivi/incentrati sul problema

Queste abilità sono ciò che si potrebbe definire “affrontare il problema a testa alta”, o almeno affrontare le emozioni negative vissute dallo stress in modo costruttivo. (generalmente adattivo)

  • Affiliazione (” tendi e fai amicizia“) – implica affrontare lo stress rivolgendosi a un social network per il supporto, ma un individuo non condivide con gli altri per diffondere o evitare la responsabilità. [70] [71]
  • Umorismo: l’individuo esce da una situazione per ottenere una prospettiva più ampia e anche per evidenziare qualsiasi aspetto comico che si trova nelle sue circostanze stressanti. [70]

Affrontare le risate

“L’Associazione per l’umorismo terapeutico e applicato definisce l’umorismo terapeutico come ‘qualsiasi intervento che promuova la salute e il benessere stimolando una scoperta giocosa, l’espressione o l’apprezzamento dell’assurdità o dell’incongruenza delle situazioni della vita. Questo intervento può migliorare la salute o essere usato come trattamento complementare della malattia per facilitare la guarigione o il far fronte sia fisico, emotivo, cognitivo o spirituale”. [72]

Sigmund Freud , un noto neurologo, suggerisce che l’umorismo fosse un’eccellente strategia difensiva in situazioni emotive. [69] Quando si ride durante una situazione difficile ci si sente assenti dalle proprie preoccupazioni, e questo gli permette di pensare in modo diverso. [72] Quando si sperimenta una mentalità diversa, si sente maggiormente in controllo della propria risposta e di come affronterebbe l’evento che ha causato lo stress.

Lefcourt (2001) suggerisce che questo umorismo prospettico è il più efficace grazie alla sua capacità di prendere le distanze dalla situazione di grande stress. [73] Gli studi dimostrano che l’uso della risata e dell’umorismo crea un senso di sollievo dallo stress che può durare fino a 45 minuti dopo la risata. [72]

Inoltre, si è visto che la maggior parte dei bambini ricoverati usa la risata e il gioco per alleviare la paura, il dolore e lo stress. È stato scoperto che c’è una grande importanza nell’uso della risata e dell’umorismo nella gestione dello stress. [72] Gli esseri umani dovrebbero usare l’umorismo come mezzo per trascendere la loro comprensione originale di un evento esterno, assumere una prospettiva diversa, in cui la loro ansia può essere minimizzata.

  • Sublimazione: consente una “risoluzione indiretta del conflitto senza conseguenze avverse né conseguenze segnate dalla perdita del piacere”. [74] In sostanza, questo meccanismo consente di incanalare emozioni o impulsi preoccupanti in uno sbocco socialmente accettabile.
  • Rivalutazione positiva : reindirizza i pensieri (energia cognitiva) a cose buone che stanno accadendo o non si sono verificate. Questo può portare alla crescita personaleall’autoriflessione e alla consapevolezza del potere/beneficio dei propri sforzi. [75] Ad esempio, gli studi sui veterani di guerra o sulle operazioni di mantenimento della pace indicano che le persone che interpretano un significato positivo dalle loro esperienze di combattimento o minaccia tendono ad adattarsi meglio di quelle che non lo fanno. [76]

Il modello del percorso finale si è adattato bene (CF1 = 1, RMSEA = 0.00) e ha mostrato che i percorsi diretti della qualità della vita con = -0,2 e il supporto sociale indiretto con β = -0,088 hanno avuto i maggiori effetti sulla riduzione dello stress durante la gravidanza. non sequitur ] Altri meccanismi di coping adattivo includono l’ anticipazione , l’ altruismo e l’osservazione di sé .

Meccanismi di inibizione/rinnegamento mentale modifica ]

Questi meccanismi fanno sì che l’individuo abbia una diminuita (o in alcuni casi inesistente) consapevolezza della propria ansia, idee minacciose, paure, ecc., Che derivano dall’essere consapevole della minaccia percepita.

  • Spostamento– Questo è quando un individuo reindirizza i propri sentimenti emotivi su una situazione a un’altra, meno minacciosa. [77]
  • Repressione– La repressione si verifica quando un individuo tenta di rimuovere tutti i suoi pensieri, sentimenti e qualsiasi cosa relativa alla minaccia sconvolgente/stressante (percepita) dalla sua consapevolezza per essere disconnesso dall’intera situazione. Se fatto abbastanza a lungo con successo, questo è più di una semplice negazione.
  • Formazione reattiva– Un tentativo di rimuovere tutti i “pensieri inaccettabili” dalla propria coscienza sostituendoli con l’esatto contrario. [78]

Altri meccanismi di coping dell’inibizione includono l’annullamento, la dissociazione , la negazione , la proiezione e la razionalizzazione . Sebbene alcune persone affermino che i meccanismi di inibizione del coping possono eventualmente aumentare il livello di stress perché il problema non è risolto, il distacco dal fattore di stress può a volte aiutare le persone a rilasciare temporaneamente lo stress e diventare più preparate ad affrontare i problemi in seguito.

Stress lavoro-correlato – Meccanismi attivi 

Questi metodi affrontano lo stress da parte di un individuo che agisce letteralmente o si ritira.

  • Acting out– Spesso visto come un comportamento contronormativo o problematico. Invece di riflettere o risolvere i problemi, un individuo intraprende un’azione disadattiva. [71]
  • Aggressività passiva– Quando un individuo affronta indirettamente la propria ansia e pensieri/sentimenti negativi derivanti dal proprio stress agendo in modo ostile o risentito nei confronti degli altri. Aiuto-Rifiuto Lamentele può essere inclusa in questa categoria.

Stress lavoro-correlato – Promozione della salute 

Esiste un metodo alternativo per affrontare lo stress, in cui si lavora per ridurre al minimo l’ansia e lo stress in modo preventivo. Se si lavora quotidianamente per affrontare lo stress, la sensazione di stress e il modo in cui lo si affronta quando si manifesta l’evento esterno diventano meno pesanti.

Le strategie suggerite per migliorare la gestione dello stress includono: [79]

  1. Esercizio fisico regolare: imposta un programma di fitness, 3-4 volte a settimana
  2. Sistemi di supporto: per ascoltare, offrire consigli e sostenersi a vicenda
  3. Gestione del tempo: sviluppare un sistema organizzativo
  4. Immagini e visualizzazione guidate: crea uno stato mentale rilassante
  5. Rilassamento muscolare progressivo – sciogliere i gruppi muscolari tesi
  6. Assertività e formazione – lavoro sulla comunicazione efficace
  7. Scrivere un diario: esprimere la vera emozione, l’autoriflessione
  8. Gestione dello stress sul posto di lavoro: organizzare un nuovo sistema, cambiare attività per ridurre il proprio stress.

A seconda della situazione, tutti questi meccanismi di coping possono essere adattivi o disadattivi.

Stress lavoro-correlato – Storia

Prima dell’introduzione del concetto di “stress” in senso psicologico c. 1955, [80] [81] le persone hanno già identificato una gamma di idee più sfumate per descrivere e affrontare emozioni come preoccupazione , dolore , preoccupazione, [82] ossessione , paura , fastidio , ansia , angoscia , sofferenza e passione . [83] “Stress” è diventato successivamente un pilastro della psicologia pop . [84] [85] Sebbene lo stress sia discusso nel corso della storia da molti argomenti e culture distinti, non esiste un consenso universale sulla descrizione dello stress. [86] Ciò ha portato a molteplici tipi di ricerca, che esaminano i diversi aspetti dello stress psicologico e come cambia nel corso della vita. [87]

Vedi anche

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  45. Salta a: bSchneiderman, N.; Ironson, G.; Siegel, SD (2005). “Stress e salute: determinanti psicologici, comportamentali e biologici” . Revisione annuale di psicologia clinica. : 607–628. doi : 1146/annurev.clinpsy.1.102803.144141 . PMC 2.568.977 . PMID 17716101 .           
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  52. ^Keller, Abiola; Litzelman, Kristin; Wisk, Lauren E; Maddox, Torsheika; Cheng, Erika Rose; Creswell, Paolo D; Witt, Whitney P (2012). “La percezione che lo stress influisca sulla salute è importante? L’associazione con la salute e la mortalità” . Psicologia della salute. 31 (5): 677-84. doi : 1037/a0026743 . PMC 3374921 . PMID 22201278 . Elevate quantità di stress e la percezione che lo stress abbia un impatto sulla salute sono entrambi associati a cattive condizioni di salute e salute mentale. Gli individui che hanno percepito che lo stress influisce sulla loro salute e hanno riportato una grande quantità di stress hanno avuto un aumentato rischio di morte prematura.             
  53. Salta a: “Lo stress come positivo: ricerche recenti che suggeriscono che ha dei benefici”. 4 settembre 2013. Archiviato dall’originale l’11 settembre 2016.     
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  59. “Stress nell’infanzia: MedlinePlus Medical Encyclopedia”. medlineplus.gov. Estratto 01-10-2018.   
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  66. ^Purwandini Sutarto, Auditya; Abdul Wahab, Muhammad Nubli; Mat Zin, Nora (2015). “Formazione di biofeedback di respirazione risonante per la riduzione dello stress tra gli operatori di produzione” . Giornale internazionale di sicurezza ed ergonomia sul lavoro. 18 (4): 549-61. doi : 1080/10803548.2012.11076959 . PMID 23294659 . [è necessaria una fonte non primaria ]        
  67. Salta a: dAnxiety and Depression Association of America. (nd). Esercizio per stress e ansia. Estratto da https://adaa.org/living-with-anxiety/managing-anxiety/exercise-stress-and-anxiety
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  69. Salta fino a: cSnyder, CR; Lefcourt, Herbert M. (2001). Copiando con stress. New York: Università di Oxford. pp. 68-88.      
  70. Salta a: bLevo, Lynn M. (2003, settembre). Capire i meccanismi di difesa. Lukenotes . 7(4). Istituto San Luca, MD.
  71. Salta a: bAdattato da DSM-IV Adaptive Functioning Scale, APA, 1994.
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  81. ^Harper, Douglas. “stress” . Dizionario di etimologia in linea . Estratto 19-04-2019. – “stress (n.) […] Il senso puramente psicologico è attestato dal 1955.”    
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  83. ^Una volta ampiamente riconosciuta, la passione sembra perdere importanza man mano che il concetto di “stress” diventa popolare. Vedere un utilizzo Ngram per i due termini .
  84. ^Ad esempio: Carr, Alan (2012). Psicologia clinica: un’introduzione . Londra: Routledge. P. 22. ISBN 9780415683975 . Estratto 19-04-2019. Questa attenzione indotta dallo stress sul sé è aggravata dall’esposizione ai consigli della “psicologia popolare” per utilizzare tecniche di gestione dello stress focalizzate su se stessi durante le interviste.        
  85. ^Cohen, Lisa J. (2011). “Salute mentale e malattia mentale” . Il pratico libro di risposte sulla psicologia. La risposta Handy Series Book. Detroit: Visible Ink Press. P. 401. ISBN 781.578,593545 millions . Estratto 2019/04/19. Popolare o pop psicologia si rivolge ad un pubblico popolare e comunicato attraverso i mass media. Esso affronta temi legati alla psicologia, ad esempio i rapporti romantici, gestione dello stress, educazione dei figli, e la sessualità […]          
  86. ^Monroe, Scott M. (2008). “Approcci moderni per concettualizzare e misurare lo stress della vita umana” . Revisione annuale di psicologia clinica. (1): 33-52. doi : 1146/annurev.clinpsy.4.022007.141207 . ISSN 1548-5943 . PMID 17716038 .          
  87. ^Monroe, Scott M. (2008). “Approcci moderni per concettualizzare e misurare lo stress della vita umana” . Revisione annuale di psicologia clinica. (1): 33-52. doi : 1146/annurev.clinpsy.4.022007.141207 . ISSN 1548-5943 . PMID 17716038 .          

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  • Daniele Trevisani, Fulbright Scholar, esperto in Formazione, consulente e coach, è tra i principali esperti italiani in Mental Coaching, Consulenza Aziendale, psicologia della comunicazione, comunicazione strategica, comunicazione interculturale, potenziale umano e formazione. È autore di 25 opere in 5 lingue, tra cui il testo più venduto in Italia in ambito marketing: “Psicologia di Marketing e Comunicazione”, Franco Angeli Editore (9° edizione), dei volumi “Il Potenziale Umano” e “Team Leadership e Comunicazione Operativa”, del recente £Deep Coaching”, nonché di numerosi altri libri inerenti la comunicazione, leadership, crescita personale e risorse umane. Tra questi, il libro specialistico di riferimento in Italia “Negoziazione Interculturale”, edito da Franco Angeli, tradotto anche in lingua araba. È’ autore e ideatore di diverse metodologie di sviluppo aziendale (riassunte nel Metodo Action Line Management, di cui è ideatore) e di metodologie innovative inerenti le Human Performance (riassunte nel metodo Human Performance Modeling, da egli ideato e sviluppato).
  • È laureato con 110 e Lode in Dams-Comunicazione presso l’Università di Bologna (equivalente ad attuale Laurea Magistrale in Scienze della Comunicazione)
  • Ha conseguito il Master Biennale “Master of Arts in Mass Communication” presso la University of Florida, College of Journalism & Communication, indirizzo in metodologie della ricerca, con onori accademici (“Graduation with Distinction“).
  • Ulteriori specializzazioni in comunicazione interculturale presso University of Washington, psicologia e psicometria presso l’Università di Padova, Drama presso la Univ. of Hull.
  • È fondatore e direttore di Studio Trevisani Communication Research & Change Management (www.studiotrevisani.it), studio di formazione operativo da oltre 25 anni nella consulenza e coaching per il Change Management e le risorse umane. Lo Studio svolge inoltre attività di ricerca e consulenza sui processi di comunicazione, sullo sviluppo del potenziale umano e manageriale.
  • Vincitore del premio Fulbright (Governo USA) per la ricerca italiana sulle scienze della comunicazione nel 1990, ha prodotto modelli di leadership, comunicazione e Change Management erogati a primarie aziende italiane e multinazionali.
  • È consulente e formatore selezionato per l’Esercito Italiano, Centro di Eccellenza per la Formazione in Comunicazione, Reggimento Comunicazioni Operative. Ha operato inoltre in attività formative in ambito Humint, collabora alle attività formative in comunicazione di Comalp (Comando Truppe Alpine) nella formazione comunicazionale e negoziale di ufficiali selezionati, e presso SETAF (Southern European Task Force).
  • In campo militare, è membro onorario dell’Esercito Italiano per meriti formativi, e ha formato sul Change Management e la Comunicazione oltre 25 Generali di Stato Maggiore. Oltre alla formazione di Stato Maggiore, hanno partecipato ad eventi formativi tenuti dal dott. Daniele Trevisani, in varie sedi formative, rappresentanti di forze e reparti diversi. Ha tenuto seminari con incarichi presso 28° Reggimento Comunicazioni Operative, Italian Staff at SETAF Southern European Task Force, Comando Truppe Alpine (COMALP), COTIE (reparto Humint). È stato inoltre relatore in ambito NATO per l’area Info-Ops (HQ NRDC Solbiate Olona) e NATO CIMIC.
  • È stato relatore presso le NAZIONI UNITE (ONU) per l’area della Comunicazione Interculturale nel Master in Law in International Crime and Justice, United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute
  • Ha ricevuto per tre anni consecutivi l’Attestazione di “Outstanding Contributor” da parte del NATO Cimic Group South.
  • È stato docente a contratto in 14 diversi Master Universitari e corsi di laurea e collabora con la Facoltà di Economia dell’Università di Ferrara in Laboratori sulle Performance Pubbliche e Management e con il Campus CIELS come docente nel Corso di Laurea di secondo livello in Comunicazione Strategica.
  • È Presidente e Direttore Scientifico della Coaching World Federation di cui coordina i progetti scientifici e internazionali.

Lingue Conosciute

  1. Italiano – Madrelingua
  2. Inglese – Eccellente (seconda lingua, contatti quotidiani).
  3. Tedesco – Commerciale (7 anni di studio + viaggi di lavoro e contatti frequenti)
  4. Francese – Conversazionale (2 anni di studio + corso Univ. La Sorbonne, Parigi)
  5. Spagnolo – Conversazionale

Aziende seguite e Clienti

Logo di alcune Aziende e Organizzazioni per cui ha lavorato il dott. Daniele Trevisani (selezione)

Consulenze e Formazione In campo aziendale e organizzativo

  • Hanno partecipato a diverso titolo, in attività di ricerca e attività formative su diversi temi, condotte dal dott. Daniele Trevisani, membri di aziende e organizzazioni tra cui ABB, INTEL Corporation Deutschland, Siemens Healthcare, ONU (United Nations), Carnival Corporation (Costa Cruises), National Institute of Nuclear Phisics (INFN), Italian Institute of Metrology (INRIM), Area Science Park (Sincrotrone), Ricoh Europe, Frost & Sullivan (London), LRA (Learning Resources Associates, Reed Business Group London), Barilla, Coop Italia, IIR (Institute of International Research, Milano), Arch-Chemicals, Panini Modena, Fedon, Zhermack, Roche, Johnson Wax, Sanofi Synthelabo Otc, Abb Sace Spa, Esseco, Fip, Banca Carige, Volksbank, Chiesi Farmaceutici, Enel, Centrum Pensplan, Solvay-Benvic, Solvin, Vinyloop, Digital, IBM, FS, Alitalia, Società Autostrade, Deutsche Bank, Banca Di Roma, Merloni, Nobel Biocare, Hewlett Packard, Ajilon Gruppo Adecco, Dade Behring, Marazzi Ceramiche, A.M.A., Arag, Bcs, Bell, Bondioli e Pavesi, Caffini, Cbm, Cnh Italia, Comer Industries, Dana Italia, Demac, Falc, Gallignani, Gamberini, Gnk Waltersheid Gmbh, Goldoni, Grillo, Honda, Italtractor Itm, Kuhn Italia, Landini, Laverda, Malesani, Mutti, Negrisolo Costruzioni, O.M.B, O.R.M.A, Peruzzo, Rinieri, Roc, S.A.E., Same Deutz Fahr Group, Sgariboldi, Sicma, Sider Man, Slam, Storti International, Tecnoagri, Tifone, Trelleborg Wheel System, Ceres, Normann Copenhagen, GLS Logistics, Norfolkline, Gasa, Uffefrank, Eise, Publicitas, DMA, Scavangegt, Tulip Food, Eise Gug, Ambu, SagaFood, Holger Christiansen, Blue Water Shipping, Danish Crown, Atahotels, ETF, Rulli Rulmeca, Polar Seafood, Pharma Nord, Syddansk Universitet, Bang & Olufsen, IFOA (Istituto di Alta Formazione per Operatori Aziendali), Zeuna Starker P.I Industria Attrezzature Elettroniche, Petroltecnica, Electra, Associazione Industriali Reggio Emilia, Associazione Industriali Rimini, Assopiastrelle, Royal Consulate of Danmark (Milano), Associazione Industriali Modena, Enetworks, ADM Associati.
  • Aziende cooperative della Grande Distribuzione: Scuola Nazionale Coop, Coop Italia, Coop Adriatica, Coop Tirreno, Unicoop Firenze, Coop Estense, Novacoop, Coop Emilia-Veneto, Coop Toscana-Lazio, SAIT, DICO. Coop Nordest. Aziende Cooperative in altri settori: Lega Coop Ravenna, Coop Zerocento, Coop Atlantide, Cesvip (Centro di Sviluppo Manageriale).
  • Enti Associativi: Confindustria, Lions Club, Rotary, Ass. Albergatori, Confcommercio, CNA, Ascom, Casse Rurali, ANDAF Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari.
  • Società di Consulting Estere rappresentate su progetti di formazione: Commax Consulting AG (Monaco di Baviera), Frost & Sullivan Training Division (Londra), Akvilon (Kiev), Pareto UK (Wilmslow, UK).
  • Il dott. Daniele Trevisani ha personalmente condotto diagnosi e ricerche in programmi di consulenza di direzione per l’internazionalizzazione sviluppati dall’Unione Europea presso aziende leader tra cui: Ferrari Cars, Ducati Motor, Giglio, Barilla, System Ceramics, Guaber, Sacmi, Maserati, Cognetex, Apofruit, Enichem, Castelli, Baltur, IMA, Centro Computer, Felisatti, Lamborghini Calor, Stayer, Panini.

Migliore Mental Coach Italiano – Attività di Formazione in abito Militare e ONU

  • È stato il primo consulente e formatore selezionato dall’Esercito Italiano per l’area Comunicazione Operativa (Comunicazione svolta nei Teatri di Impiego e Missioni)
  • Con incarichi dello Stato Maggiore Esercito ha contribuito per 12 anni alla creazione e crescita del Centro di Eccellenza per la Formazione in Comunicazione, presso il Reggimento Comunicazioni Operative, arrivando a formare personalmente oltre 25 Generali per Missioni ONU e oltre 2000 Caschi Blu su temi di comunicazione e negoziazione, crisis management, train the trainers.
  • Ha operato inoltre in attività formative in ambito Humint (Human Intelligence), nella formazione in comunicazione presso Comalp (Comando Truppe Alpine), nella formazione strategica di alti ufficiali destinati a teatri e impieghi all’estero, e presso SETAF (Southern European Task Force, Comando Nato).
  • Hanno partecipato ad eventi formativi tenuti dal dott. Daniele Trevisani, in varie sedi formative, rappresentanti di forze e reparti diversi da 19 nazioni. Ha tenuto seminari con incarichi presso 28° Reggimento Comunicazioni Operative, Italian Staff at SETAF Southern European Task Force, Comando Truppe Alpine (COMALP), COTIE (reparto Humint). È stato inoltre relatore in ambito NATO per l’area Info-Ops (HQ NRDC Solbiate Olona).
  • Nell’ambito di attività formative coordinate dal 28° Reggimento Comunicazioni Operative sono stati formati ufficiali e sottufficiali appartenenti a forze e reparti diversificati, tra cui: Stato Maggiore Difesa Plans & Policy Division, Comandante Brigata Folgore, Comandante Brigata Julia, Comandante Brigata Taurinense, Comandante Brigata Ariete, Comandante Brigata Pozzuolo del Friuli, Comandante Brigata Aosta, Comandante Brigata Granatieri di Sardegna, Comando Sostegno Aviazione dell’Esercito, AVES Viterbo, COMSUP, Lancieri d’Aosta (6°), Ufficiali di Stato Maggiore dell’Esercito (SME), Reparto Comando e Supporti tattici “AOSTA” Messina, 187° Rgt. Paracadutisti Folgore, 183° Rgt. Paracadutisti “Nembo” Nrigata Folgore, 5° Rgt. Fanteria “Aosta”, 9° Rgt. fanteria “BARI”, 7° Reggimento Alpini, 8° Reggimento Alpini, 11° Reggimento Bersaglieri, 132° Rgt. Artiglieria, 1° Re. Tra., 3° Rgt. Art., 5° Rgt. Guastatori, 13 Btg. “Aquileia”, 8° Rgt. Alpini, Comando “Pozzuolo del Friuli”, 2° Comando Forze Difesa, 1° Reparto di Manovra, 3° Reggimento Artiglieria di Montagna, Nato Cimic Group South, 1° Reggimento Aves Antares, 8° Reggimento Lancieri di Montebello, 9° Reggimento Alpini, 2° Comando Forze Difesa, Brigata Julia, 7° RGt Bersaglieri, 52° Rgt “Torino”, 21° Rgt. “Trieste”, 8° Rgt Alpini, 9° Rgt “Bari”, 6° Rgt “Palestro”, 152° Rgt “Brigata Sassari”, Ufficiali Brigata Garibaldi, Ufficiali Brigata Folgore, Stato Maggiore Aereonautica, COMSUP FOTER, SME-ROC, 5 rgt. art ter lrz Superga, Comando Divisione “Acqui”, COMALP, Brigata Trasmissioni, 82° RGT. F. “TORINO”, CASACA Sabaudia, 2° RGT Genio Pontieri, Rgt. Genio Ferrovieri, 6° Reggimento di Manovra, Rgt. “Savoia Cavalleria” (3°), Rgt Genio Ferrovieri, 5° Rgt AVES “RIGEL” , Rgt. Lagunari “Serenissima”, 6° Rgt Trasporti, 5° RIGEL, SME-RAG ROC, 185° rgt. RAO, 132° Rgt. Carri, COMSUP FOTER, Comando B. RISTA/EW, Comando NRDC-IT, RECOM B. “Taurinense”. Hanno partecipato inoltre rappresentanze militari COBAR (Consiglio di base di rappresentanza), COIR (Consiglio intermedio di rappresentanza), COCER (Consiglio centrale di rappresentanza).

Attività speciali: coaching personalizzati in KLE (Key Leader Engagement), attività Cimic (Civil-Military Cooperation), attività speciali di formazione in analisi e negoziazione per supportare le Forze ONU in mandati delle Nazioni Unite e missioni internazionali.

Migliore Mental Coach Italiano – Esperienze in area Sportiva e Sports Coaching

  • Diplomato Federazione Italiana Fitness (1994), formatore in marketing sportivo corsi federali Federazione Italiana Fitness, formatore in HR management per Centri Fitness, ed esperienza pluriennale come Presidente Nazionale di Settore in WTKA (Martial Arts & Combat Sports).
  • Relatore in eventi sportivi (Il Nuovo Club Fitness Forum), special trainer gruppo Profighting atleti Pro, Fondatore e Presidente Associazione Culturale-Sportiva Daoshi, Fondatore e Presidente Associazione Sportiva KTB.
  • Scrittore di articoli di management sportivo con collaborazioni per le riviste Il Nuovo Club, Samurai Bushido, Budo International, e la rivista internazionale Black Belt USA (in cooperazione con Università di Stanford, Dept. of Neuroscience).
  • Titolare di 3 Cinture Nere, 9° Dan e allenatore di Muay Thai e MMA.
  • Nel coaching sportivo, è stato Team Coach della rappresentativa internazionale di Volley della American University of Washington DC e Mental Coach di squadre di Volley Femminile (SPES Belluno) e serie A LegaPro Ravenna.
  • Come Formatore, opera in interventi di Mental Training di agonisti. Ha seguito 5 Campioni Mondiali di Arti Marziali e sport di combattimento, inclusa la campionessa mondiale di Boxe Simona Galassi, e oltre 10 Campioni Italiani di varie discipline.
  • Maestro riconosciuto da KoGakuShin (Ko Gaku Shin = Open to Knowledge) (Associazione Mondiale Arti per la Conoscenza delle Marziali) 9° Dan.
  • Qualifica di Istruttore Avanzato Discipline Olistiche, CSEN (2017)
  • Dirigente e responsabile Mental Coaching squadra Pallavolo Ravenna, serie A, LegaPro Professionisti

Migliore Mental Coach Italiano- Onorificenze e Special Achievements

  • Ha ottenuto l’onorificenza FULBRIGHT dal Governo USA come migliore esperto europeo in Comunicazione in ambito Interculturale e Human Factor nel 1990.
  • Ha ottenuto l’attestazione di “Oustanding Academic & Professional Record” da parte della University of Florida (USA), dept of Graduate Studies, 1992.
  • Nel 2007, il Royal Consulate of Denmark, conferisce il riconoscimento di “Outstanding Contribution” per il training in Negoziazione Aziendale presso Trade Council of Denmark, da parte del Console Danese.
  • Nel 2012, 2013 e 2014 è stato insignito per 3 anni consecutivi dell’onorificenza di “Oustanding Contributor” da parte della Nato per i suoi contributi sulla formazione interculturale di alti ufficiali in missioni ONU.
  • È stato insignito – unico civile italiano – dell’onorificenza di Membro Onorario dell’Esercito Italiano, Forze Speciali, nel 28° Reggimento Comunicazioni Operative, per meriti formativi nella Formazione Caschi Blu ONU, training in ambito NATO e Nazionali a favore di Forze Speciali per le missioni estere, nell’area comunicazione interculturale e psicologia strategica.

Contributi alla ricerca e culturali

In campo scientifico è lo sviluppatore di numerosi modelli e tecniche innovative per il settore HR, Comunicazione, Formazione e Fattore Umano. Tra queste citiamo

  • Il Modello di Change Management “Regie di Cambiamento”.
  • Il modello ALM (Action Line Management) per lo sviluppo aziendale e organizzativo
  • Il modello “4 Levels of Empathy” sull’Empatia Interculturale, tecniche di analisi quali “Visibility Line Analysis ” e Perceptivity Line Analysis ” inerenti il miglioramento della comunicazione e del marketing
  • Il “4 Distances Model” (modello di analisi della comunicazione interculturale e dei team).
  • Il modello HPM (Human Performance Modeling) utilizzato per i percorsi di crescita personale e delle performance sia individuali che di interi gruppi e imprese.
  • Il modello T-Chart (Time Chart) orientato al supporto alle azioni di formazione, coaching e counseling.

Come scrittore, è autore di 25 libri in Italiano e in altre 5 lingue incluso l’arabo, con libri editi da Franco Angeli (Milano), altre opere edite da Mediterranee e Gribaudo Editore. È autore di oltre 100 articoli su temi di management e comunicazione. Ha prodotto i Bestseller “Psicologia di Marketing e Comunicazione” (dal 2001 giunto in 9° edizione), e il volume “Il Potenziale Umano” in cui introduce numerose tecniche innovative per la formazione avanzata, la crescita personale e organizzativa, e le skills per le sfide complesse.

I suoi volumi sono attualmente tradotti in Arabo, Spagnolo, in Russia e Romania, con progetti avviati di traduzione in Francia, Germania, USA e Cina.

Migliore Mental Coach Italiano – Formazione personale (Sintesi)

  • L’esperienza di formazione in comunicazione inizia dal 1987, presso la University of Hull (UK), come lecturer in comunicazione nell’ambito del primo programma sperimentale Erasmus, dove segue contemporaneamente corsi in Drama & Performing Arts.
  • Consegue nel 1989 il Master in International Marketing presso IFOA (programma annuale in full-immersion, residenziale a tempo pieno), con borsa di studio UE, con deroga speciale in quanto ancora laureando presso l’Università di Bologna.
  • Ottiene nel 1990 la Laurea con 110/110 e lode in Dams-Comunicazione presso l’Università di Bologna, con tesi sulla International & Intercultural Communication Research.
  • Svolge esperienze lavorative durante gli studi universitari nell’area delle vendite, della moda, della fotografia, nel post-laurea come junior Export Area Manager, e successivamente presso Telecom (Sip) nelle relazioni esterne nazionali e internazionali.
  • Vince nel 1989 il premio Fulbright (Governo USA) per la ricerca italiana sulle scienze della comunicazione e l’avanzamento della ricerca sulla comunicazione interculturale, ottenendo una borsa di studio finalizzata allo studio e permanenza biennale negli USA negli anni 1991 e 1992.
  • Durante l’esperienza negli USA, segue i corsi di specializzazione Fulbright in comunicazione interculturale presso la American University of Washington (1991).
  • Frequenta a tempo pieno (1991-1992) e consegue nel Dic. 1992 il Master of Arts in Mass Communication (MAMC) presso la University of Florida, College of Journalism & Communication, indirizzo in metodologie della ricerca, ottenendo la laurea con onori accademici (“Graduation with Distinction”) (Equivalente MBA).
  • Si specializza in psicologia e psicometria presso l’Università di Padova e Bologna (1996, summer school) con Summer School Associazione Italiana Psicologi
  • Dal 1994, è fondatore e direttore di Studio Trevisani Academy (www.studiotrevisani.it), studio di formazione, consulenza e ricerca. Lo Studio svolge inoltre attività di formazione e ricerca sui processi di comunicazione, sullo sviluppo del potenziale umano e manageriale.
  • È ideatore e direttore della rivista elettronica online “Communication Research” (attiva dal 2000, bimensile), dedita alla divulgazione di conoscenza e stimoli innovativi nelle aree della comunicazione, psicologia e management.
  • Oltre alle attività di formazione aziendale, ha svolto docenza universitaria a contratto in 14 diversi programmi universitari, in particolare in Master universitari manageriali.

Migliore mental coach italiano – Esperienze di Formazione Personale in dettaglio

Esperienze Formative Universitarie

  • Università di Kingston Upon Hull (GB), 1987: Borsa di studio trimestrale Erasmus, Dept. Of Drama, corsi di drammaturgia e comunicazione.
  • Università La Sorbonne, Parigi (F), 1988: Corso di Lingua e Civiltà Francese, frequenza di lezioni magistrali di filosofia presso la Facoltà di Filosofia.
  • Università di Utrecht (NL), 1989: Ricerche sulla comunicazione interculturale e internazionale, con borsa di studio Erasmus.
  • Università di Bologna, 1990: Laurea presso Istituto di Discipline della Comunicazione, Facoltà di Lettere e Filosofia, corso di laurea DAMS, indirizzo sperimentale in Comunicazione.
  • Tesi di laurea in Comunicazioni di Massa: “Teorie della comunicazione interculturale e internazionale nella Intercultural Communication Research”, relatore Prof. Roberto Grandi (Comunicazioni di Massa), correlatore Prof. Fabrizio Bercelli (Comunicazione Interpersonale, Micro-Sociologia). Voto di laurea 110 e Lode.
  • Studi post-laurea negli USA e alti studi esteri (vedi sezione formazione post-laurea).

Altri studi pre-Laurea

  • Istituto Marco Polo, Ferrara, 1985. Diploma di Maturità Tecnica Commerciale: Perito Aziendale Corrispondente in Lingue Estere, indirizzo Aziendale.
  • Qualifica professionale biennale della Regione Emilia Romagna in qualità di esperto nel settore vivaistico, conseguita nel 1983 (attività di studio collaterale agli studi di scuola secondaria superiore).
  • Istituto IFOA (RE), 1988. Master in Marketing Internazionale, con borsa di studio Comunità Europea (corso di 1 anno, full time residenziale, 1200 ore formative) attività concomitante agli studi universitari, equipollente ad attuale Master di II livello.

Formazione Post-Laurea

  • Conseguimento dal Governo USA, tramite concorso su progetto, della borsa di studio e ricerca FULBRIGHT (perfezionamento post-laurea negli Stati Uniti). 1 anno e 6 mesi full time (3 terms)
  • American University (Washington, D.C.), 1991: Fulbright Program in comunicazione cross-culturale e internazionale, 30 giorni formativi full time.
  • Master Biennale di ricerca in Comunicazioni di Massa: Master of Arts in Mass Communication, University of Florida, U.S.A., College of Journalism and Communications (Gainesville, FL., U.S.A.), 1991 – 1992. Indirizzo in metodologia della ricerca per le scienze sociali, il marketing e la comunicazione. Contenuti: Psicologia, Marketing, Metodi scientifici per la ricerca di mercato, Statistica, Metodologia della ricerca politica e sociale, Public Opinion Research, Metodi della ricerca scientifica sulla comunicazione, Ricerca sulla comunicazione pubblicitaria e immagine aziendale, Advertising Management, Comunicazione Aziendale, Psicologia Sociale, Public Relations e Relazioni Istituzionali, Comunicazione Sociale, Effetti dei Media, Tecniche di Analisi dei Dati.
  • Conseguimento del titolo accademico di Master of Arts in Mass Communication (M.A.M.C.) conseguito con tesi di ricerca e onorificenza accademica (“Graduation with Distinction“). Tesi di Master: “Mass Media and Persuasion: The Indirect Effect of Different Communication Channels on Source Credibility and Message Acceptance”. 1992.
  • Corso di specializzazione (Summer School) in metodi avanzati di ricerca in psicologia (Scaling Unidimensionale e Multidimensionale), realizzato da Università di Padova e Università di Bologna. Bertinoro (FO), 1996.
  • Corso “Management Solutions Training”: corso avanzato di formazione formatori, sviluppato dalla American Management Association (AMA), presso Dade Behring, sede di Francoforte (DE), organizzazione Commax Consulting, 2005.
  • Leading with Emotional Intelligence. Course by Linkedin Learning, Course completed on Sep 18, 2019
  • Advanced Persuasive Selling: Persuading Different Personality Types. Course by Linkedin Learning, Course completed on Dec 12, 2019.
  • Solution Sales. Course by Linkedin Learning, Course completed on Jan 21, 2020.
  • Persuasive Selling. Course by Linkedin Learning and the Project Management Institute, Course completed on May 21, 2020
  • Improving Your Listening Skills. Course by Linkedin Learning and the Project Management Institute, Course completed on May 25, 2020.
  • Using Questions to Foster Critical Thinking and Curiosity. Course by Linkedin Learning and the Project Management Institute, Course completed on May 26, 2020
  • Sales Coaching. Course by Linkedin Learning and the Project Management Institute, Course completed on June 01, 2020

Migliore mental coach italiano – Qualificazione Professionale come Coach e Counselor

  • Diploma Quinquennale di Counselor ad indirizzo Corporeo e Relazionale, Scuola triennale STEP, con qualifica di Counselor e Docente di Counseling. 2016
  • Diploma Biennale di Coach Professionista, iscritto nel Registro Nazionale dell’Associazione Nazionale dei Professionisti del Coaching (APIC), dal 2019

Corsi di aggiornamento continuo

  • Corsi di formazione con attestato di partecipazione al programma di Neuroscienze Cognitive e Comportamentali, dal 2016 al 2019 – Montegrotto Terme (PD), condotti da Dr. Prof. Angelo Gemignani, Università di Pisa.
  • Corso di formazione con attestato di partecipazione al programma di ‘Gestalt e Body Therapy: Individuazione e integrazione delle polarità’, organizzato da UP STEP, Montegrotto Terme (PD), 32-24 Giugno 2018, condotto dal Dott. Dott. Giuseppe De Felice, psicologo – psicoterapeuta.
  • Frequenza costante dei workshop e moduli di Training Mentale del Dott. Lorenzo Manfredini presso Scuola di Coaching e Counseling UP-STEP, dal 2016 ad oggi, in progress.
  • Attestato di SEO Expert conseguito presso Future Acadmy, 2020.
  • Master in SEO & Digital Marketing presso MasterSEO, 2021.

Migliore mental coach italiano – Dr. Daniele Trevisani – Docenze tenute in ambito Universitario

Contract Senior Lecturer in “Engagement & Profiling”, Master in Communication Strategies, University of Urbino “Carlo Bo”, 2017
14 years experience as Contract Professor in the University Master “MasterCom – Master in Professional Communication, Management & New Media”, by University of San Marino, Center for Semiotic and Cognitive Studies, (2000 to 2013). Areas: Communication and Persuasion, Crisis Communication, Public Speaking, Cognitive Economics of Communication. Responsible for Graduation Thesis supervision (mentoring of 50+ theses).
Contract Lecturer in the “Master of Laws in International Crime and Justice”, United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute, Turin. Modules: “Intercultural Communication” “Effective communication techniques and Strategies”, 2013.
Adjunct Professor of Marketing and Communication, Faculty of Economics, University of Ferrara, at the Master in Economics and Management of Health Services (2003-2006).
Contract Professor of “Theory and Techniques of Human Resources Training”, Degree in Communication Sciences, University of Bologna (2003-2004), including formal lecturing and design of a program on active methods of training and education for communication skills
Lecturer at the Masters in Psychosocial Consulting for Organizations and Institutions, University of Bologna, Faculty of Psychology, with Enaip Institute. Areas: Humanistic Marketing and Humanistic Psychology, Theory and practice of Clients-centered Interviews, Communication in business analysis and consultancy (2003).
Lecturer at the Master in Business Studies, University of Modena and Reggio Emilia, Faculty of Economics, and CIS Business School (Industrial Association Reggio Emilia). Areas: Communications and Information Technology (2003)
Lecturer at the Master in Strategies and Technologies for E-Business, Faculty of Engineering, University of Modena and Reggio Emilia and IFOA (Special Agency of the Chamber of Commerce of Reggio Emilia). Areas: Psychology of Communication Strategies for Web and New Media Communications (2003).
Adjunct Lecturer in the Department of Human Sciences, University of Ferrara, on “Intercultural Communication” (2003), Course in Cultural Anthropology.
Ideator and designer of the Master in Information Technology and Business Communication, for Assoform (Rimini Industrial Union) and University of Bologna, Faculty of Economics. Responsible of project management, planning , execution, and contacts with partners (IBM). Senior Lecturer in Business Communication, Customer Relationship Management (2001-2002).
Adjunct Professor, Master in Management European Congress, Faculty of Statistics, University of Bologna, modules of Psychology of Interpersonal Communication and Advertising Psychology, with Prof. Gabriele Pallotti (2001, 2002).
Adjunct Professor, Master in Financial Investments and Insurance, Faculty of Statistics, University of Bologna, Modules of Interpersonal Communication and Management, Communication in Consulting techniques, with Prof. Gabriele Pallotti (2001).
CIELS University Campus (Padua). Adjunct Lecture in Operational Negotiation, 2021. Advanced Degree in Strategic Communication (Laurea Magistrale in Comunicazione Strategica)
Lecturer in the Department of Economics & Management, Master PERFET (Master in Public Management Performance), lecturing on “Team Leadership and Operational Communication”, 2021

Migliore Mental Coach italiano – tecniche proprietarie sviluppate

Tecniche proprietarie in Analisi Cognitiva e Psicologia della Percezione

  • T-Chart Mapping.
  • Tecniche di intervista e interrogazione su matrice rogersiana con stress a spirale
  • Psicologia dell’analisi in condizione di stress
  • Listening under stress
  • Keeping analytical skills under stress
  • Emotions mapping (software-aided)
  • Tactical self-consciousness under stress
  • Leadership operativa in team ad alte prestazioni e team di analisi
  • Matrici di convergenza delle informazioni e Regie di Analisi
  • Analisi Memetica e Laddering
  • Strategic Empathy Modeling

Tecniche proprietarie in negoziazione

  • Negoziazione industriale, relazioni industriali e comunicazione interna: Piramide degli accounts mentali, psicologia della persuasione e leve di negoziazione, costruzione negoziata del T-chart; integrazione con le tecniche di consulenza di processo (Schein) e negoziazione di principio (Fisher e Ury)
  • Negoziazione interculturale: (vedi pubblicazione apposita)
  • Leadership conversazionale: tecniche di Analisi della Conversazione, Leadership Conversazionale, integrazione con la Frame Analysis e tecniche derivate dalle terapie sistemiche familiari.

Tecniche proprietarie in ricerca e sviluppo, qualità totale e Qualità percettiva

  • Micro-PSP: tecniche di micro-analisi dell’interazione consumatore-prodotto/servizio
  • Meso-Psp: laboratorio di analisi degli atti di interazione consumatore-prodotto/servizio
  • Macro-Psp: laboratorio di analisi del vissuto globale di interazione tra consumatore e prodotto/servizio
  • Direzioni dello sviluppo. Analisi di scenario per identificare i percorsi di sviluppo del prodotto /servizio e i potenziali dei mercati
  • CDA – Customer Dreams Analysis: tecniche proprietarie psicanalitiche per la ricerca dell’asse di sviluppo del prodotto/servizio ideale e lo sviluppo di progetti di customer satisfaction ad alto tasso di innovazione e distintività
  • Sviluppo di prodotto. Definizione dell’orizzonte di sviluppo tecnologico in funzione dei BSS di prodotto (bisogni sottostanti serviti).
  • Hyperdreaming per l’ideazione di nuovi prodotti. Innovazioni e creatività al servizio dell’innovazione di prodotto e sviluppo di nuovi concetti di prodotto.
  • EIL (Experiential Interaction Lab – Laboratori di interazione esperienziale). Tecniche di interazione per accrescere il rapporto empatico con il fruitore e migliorare le prestazioni percepite nel prodotto / servizio. Permette di comprendere le attese e gli ideali, capire profondamente ciò che il cliente si aspetta dall’impresa e dal prodotto in termini di miglioramento.
  • Client-centered quality. Analisi dei fattori critici della qualità da un punto di psicologia della fruizione. Definizione dei fattori da cui dipende la qualità per il tipo di cliente specifico servito dall’impresa.
  • KVS – Key Variables Scouting per le priorità reali di intervento. Tecniche statistiche avanzate per la definizione di quali siano le reali priorità di intervento sulla qualità del prodotto e del servizio, da un punto di vista di efficacia di mercato, prodotte tramite coefficienti di priorità su variabili latenti.

Tecniche proprietarie di psicologia e strategic selling

Riguardano la realizzazione di nuove tecniche di vendita basate sulle scienze cognitive, semiotiche e relazionali. Tra le tecniche di vendita proprietarie elaborate:

  • Tecniche rogersiane di vendita: la vendita rogersiana è basata sulle tecniche empatiche e di “emersione del soggetto”. Implica lo sviluppo di una relazione professionale che va oltre la vendita per divenire consulenza di direzione e consulenza di acquisto. Tra le tecniche utilizzate: la terapia cognitiva dell’investimento, la teoria del bilanciamento cognitivo, l’analisi delle prospettive temporali.
  • Valore temporale: Modello temporale del valore a 3 stadi. Identifica la fonte del valore del prodotto nel cliente.
  • Piramide degli accounts mentali a 15 stadi: Matrice degli account mentali temporali/maslowiani (mental budgeting). Definisce il profilo del valore mentale del prodotto/soluzione per il soggetto.
  • Algebra mentale: permette di identificare i criteri con cui sceglie il cliente (o buyer aziendale) tra diverse alternative sul mercato, ed intervenire sui criteri di scelta stessi.
  • 8SP – Identificazione di 8 stati psicologici dell’acquirente. Modello psicosociale di esplorazione delle motivazioni sottostanti l’acquisto e il non acquisto. Definisce 8 tipologie di reazione al messaggio del venditore attraverso le quali analizzare la vendita, e consente di agire sulla motivazione profonda delle obiezioni.
  • 16SP – Elaborazione del modello 8SP con l’inclusione di variabili di autoefficacia.
  • Analisi degli influenzatori (decision network analysis): Tecnica proprietaria che consente di identificare le reazioni anticipate dai decisori ed influenzatori, per eliminare le obiezioni latenti e aumentare il grado di successo nella trattativa commerciale e negoziale
  • TQSC (Total Quality Sales Communication). Permettono di definire la strategia di vendita e monitorare la pressione comunicazionale esercitata sui mercati, incrementando i contatti commerciali e la comunicazione al cliente.
  • Modello delle consapevolezze: sviluppo delle consapevolezze del self, dell’altro e dei potenziali dell’interazione.

Tecniche proprietarie per di direzione aziendale

  • Metodo ALM: Action line management. Metodo manageriale per la guida dell’impresa.
  • S-DCE: strategie manageriali derivanti dall’analisi di causa-effetto.
  • Value Chain 8 flussi: modello di analisi qualitativa dei flussi di valore materiali e immateriali (fornitore-azienda-cliente). Include modelli di valutazione della qualità, modelli di valutazione del fornitore, del cliente attuale e del cliente potenziale.
  • Modello action-skills: tecnica di rilevazione dei fabbisogni formativi e dei fabbisogni manageriali, per l’area delle risorse umane commerciali, comunicazionali e di vendita, basata su criteri etnometodologici e comportamentali
  • Modello di vantaggio competitivo a 8 variabili: definisce i criteri di raggiungimento del Vantaggio Competitivo esterno in base a vantaggi competitivi interni. Consente di impostare i parametri e le variabili per misurare il divario tra situazione attuale e situazione ottimale per il vantaggio competitivo (situazione target)
  • Business Planner 35: modello a 35 variabili per la definizione e valutazione delle aree critiche del progetto imprenditoriale.
  • Check-Up & Company Monitor 150: Modello di check-up aziendale e cruscotto direzionale che correla i fabbisogni di sviluppo nelle diverse aree aziendali agli investimenti necessari per dare impulso alle dinamiche aziendali
  • Reality Check: tecniche di valutazione mirata delle azioni comportamentali e delle performance sul campo basate su azioni organizzative reali e test reali di comportamento organizzativo e front-line, sia della propria organizzazione che di competitors o non-competitors, sia per fini formativi che di ricerca

Tecniche proprietarie in psicologia della comunicazione

  • Spartiti di analisi transazionale: modello per l’esercitazione alla psicologia della comunicazione basato sull’interpretazione degli stati transazionale.
  • Spartiti di comunicazione emotiva interpersonale: modello per l’esercitazione alla psicologia della comunicazione, basato sull’interpretazione degli stati emotivi.
  • Spartiti di stile comunicazionale: modello per l’esercitazione alla psicologia della comunicazione, basato sull’utilizzo dei codici comunicativi culturali.
  • 15MP: Message Planner a 15 stati: modello di planning psicologico del messaggio persuasivo basato sulla teoria delle funzioni categoriche del prodotto (risolutiva, anticipatoria, omeostatica) abbinata alle categorie maslowiane modificate. Permette di realizzare planning psicologico della comunicazione.
  • 20MP: Message Planner a 20 stati: modello di planning psicologico del messaggio persuasivo basato sulla teoria del t-chart (quadranti temporali) abbinata alle categorie maslowiane modificate. Permette di realizzare planning psicologico della comunicazione.
  • Miami92-2v. Modello interculturale. Affronta le dinamiche dell’incomunicabilità utilizzando 2 variabili primarie della comunicazione interculturale, incisive sugli stati di comunicabilità e incomunicabilità.
  • Miami92-4v. Modello interculturale a 4 variabili incidenti sugli stati di comunicabilità e incomunicabilità – Entrambi i modelli sono stati illustrati alla conferenza internazionale di comunicazione interculturale e internazionale di Miami (USA) del 1992.
  • Meta-Com-4v: modello di analisi e sviluppo delle capacità di ascolto interpersonale ed empatia.
  • Meta-Probe-4v: modello di comunicazione per la leadership e la comunicazione assertiva.
  • Empatia 4V: modelli di analisi dell’empatia su 4 piani – comportamentale, emozionale, cognitiva (prototipi cognitivi), relazionale.

Tecniche proprietarie di marketing aziendale

  • VLA: Visibility line analysis. Tecnica per l’identificazione delle criticità di presentazione personale, aziendale, grafico e visivo (visual impact) dal punto di vista del cliente.
  • PLA: Perceptivity line analysis. Tecnica di marketing sensoriale che permette di comprendere i fattori generativi latenti della customer satisfaction del cliente e le componenti subconscie ed inconscie dell’esperienza di prodotto/servizio.
  • TPM-Total Perception Marketing: modello a 7 variabili per la ricerca dell’innovazione del prodotto, permette di guidare la ricerca e sviluppo lungo percorsi innovativi attraverso interventi di marketing sensoriale.
  • Tassonomia degli acquisti: identifica 11 macro-tipologie di comportamento d’acquisto e moventi psicologici collegati. Consente di impostare modelli di marketing basati sul BSS (Basic Need).
  • OMS-Overall Mix Satisfaction Model: nuovo modello di customer satisfaction globale che oltrepassa le limitazioni metodologiche del modello attesa-prestazione introducendo variabili più predittive. Permette di dirigere la ricerca del prodotto ideale e la diagnosi complessiva della soddisfazione del cliente verso orizzonti inattesi.

Tecniche proprietarie, area selezione e sviluppo per le risorse umane

  • AMC – Analisi delle metacapacità aziendali e individuali – ALM testing: Sequenza di strumenti diagnostici per la valutazione olistica del grado di preparazione manageriale (metacompetenze manageriali). Metodo sviluppato appositamente nel metodo ALM. Analizza la diffusione in azienda – tramite rilevazioni sul campo – delle metacapacità aziendali (abilità trasversali) e delle metacapacità individuali (abilità dei soggetti relative al ruolo), utilizzando parametri proprietari.
  • Stop Loss – Piani di anticipazione dei fabbisogni di risorse umane ed emersione precoce dei rischi legati alla fuga di cervelli, valutazione degli scenari futuri e linee di azione per l’arresto delle criticità.
  • Action-skills testing & Profiling – Misurazione role-specific per la definizione delle abilità professionali necessarie al ruolo
  • Intervista rogersiana con supporto t-chart: e valutazione dei gradi di qualità nella visione temporale del soggetto.
  • Tunnel-Interview: Intervista di selezione manageriale ad alto impatto psicologico progressivo.

Tecniche proprietarie di Psicologia Strategica, Potenziale Umano e Sviluppo

  • MC3V – Analisi dei macro-tempi organizzativi: modello per la diagnosi dei tempi personali e organizzativi, finalizzato alla produttività professionale.
  • Modello HMP (Human Performance Modeling) – Analisi e sviluppo dei macro-fattori personali: modello teorico-applicativo di gestione e amplificazine delle risorse personali finalizzato alla massimizzazione degli obiettivi, dei risultati, al bilanciamento delle energie personali, alla diagnosi delle dissonanze nella gestione dei tempi e risorse.
  • T-chart: modello di psicologia del tempo sviluppato per applicazioni multiple: terapia cognitiva manageriale, counseling professionale e change management, psicologia della persuasione, sviluppo e terapie della comunicazione, diagnostica dei tempi manageriali.
  • Time-ALM: Analisi dell’impiego di tempi (personali, cognitivi e/o organizzativi) nelle diverse aree della sequenza ALM.
  • RME (Retargeting Mental Energy): tecnica di analisi basata sul modello HPM (Olistico Piramidale), per l’incremento della consapevolezza sull’utilizzo delle risorse personali (cognitive) e azioni di counseling, mentoring e coaching

Tecniche proprietarie, area leadership e comunicazione assertiva

Sviluppo del modello proprietario EMLEAD60, includente

  • Tecniche dell’ascolto emotivo interiore (auto-empatia) – Emotional Self-Listening (ESL)
  • Tecniche dell’abilità di espressione emozionale esterna – Emotional Expression Ability – EEA
  • Tecniche di micro-analisi comportamentale – Behavioral Frames Detection Time – BFDT
  • Tecniche della Etero-Ricezione Emotiva – EDT – Emotional Detection Time
  • Tecniche dei tempi di reazione emozionale – ERT – Emotional Reaction Time
  • Tecniche del Locus of Control Emozionale – Emotional Locus-of-Control – ELOC
  • Tecniche di analisi dei Sistemi Bioenergetici di Output – Bioenergetic System Output Analysis – BSOA

Tecniche ulteriori

  • Metafore espressive non verbali dell’assertività

Tecniche proprietarie, area coaching  e Change Management

Sviluppo del modello generale “Regie di Cambiamento” e di strumenti tra cui:

  • Modello delle forze di cambiamento (interazione tra qualità dei flussi registici di cambiamento e intensità dei flussi partecipativi)
  • Modello di multicanalità e varietà delle curve emotive nel processo formativo
  • Modello a 3 strati di identificazione dell’azione formativa (ricentraggio, formazione, addestramento)
  • Modello di esplorazione multidimensionale dei fabbisogni formativi e di cambiamento (bisogni consci, subconsci, inconsci)
  • Modello X-Y di identificazione dei vettori di cambiamento, chiarificazione/depurazione dei goals reali e della situation analysis
  • Modello Olistico-Piramidale a 6 stadi: per lo sviluppo delle azioni di coaching personale, sportivo e manageriale (analisi delle determinanti delle condizioni di wellness, performance, flow e peak condition); analisi dei fattori di stress; interventi integrati di lifestyle training e sviluppo personale (ad uso manageriale, sportivo, privato)
  • Modello di ciclizzazione degli interventi di coaching e formazione (micro, meso e macro cicli)
  • Tecniche integrative e metaforiche per la formazione degli adulti
  • Sviluppo della tecnica degli spartiti di stile conversazionale per lo sviluppo dei repertori comunicativi
  • Convlead: Tecniche di leadership conversazionale basate sulla Conversation Analysis
  • Piano di sviluppo delle capacità espressive: verbale, paralinguistico e non verbale; tecniche integrative tra azioni drammaturgiche (metodo Stanislavskij), retorica classica e comunicazione non verbale.
  • Cultural Source Awareness (da ALM4): modello di analisi delle fonti e fattori incisivi sul proprio background culturale
  • Analisi dei Prototipi Cognitivi: modello di analisi delle organizzazioni mentali complesse (sfondo memetico) e mappatura dei belief system (sistemi di credenze individuali) attivo nei comportamenti e nelle comunicazioni personali

Approfondimenti sulla scienza del Mental Coaching

Psicologia del coaching

Da Wikipedia, con le nostre modifiche

La psicologia del coaching è un campo della psicologia applicata che applica teorie e concetti psicologici alla pratica del coaching . Il suo scopo è aumentare le prestazioni, i risultati e il benessere di individui, team e organizzazioni utilizzando metodi basati sull’evidenza fondati sulla ricerca scientifica. [1] La psicologia del coaching è influenzata da teorie in vari campi psicologici, come la psicologia umanistica , la psicologia positiva , la teoria dell’apprendimento e la psicologia sociale

La psicologia del coaching è iniziata formalmente come sotto-disciplina psicologica nel 2000, quando è stato offerto il primo corso di “psicologia del coaching” presso l’ Università di Sydney . Da allora, sono state formate società scientifiche dedicate alla psicologia del coaching e riviste peer-reviewed pubblicano ricerche sulla psicologia del coaching. Le applicazioni della psicologia del coaching vanno dal coaching atletico ed educativo alla leadership e al coaching aziendale.

Storia

Storia antica 

Le prime applicazioni della teoria e della pratica psicologica all’allenamento (in particolare, l’allenamento atletico) possono essere fatte risalire agli anni ’20. [2] Nel 1926, Coleman Griffith pubblicò The Psychology of Coaching: A Study of Coaching Methods in the Point of View of Psychology. [2] Basandosi sulle osservazioni delle squadre di calcio e basket, Griffith ha discusso un’ampia varietà di aspetti del coaching come gli effetti dello spettatore, i problemi di over-coaching, i principi dell’apprendimento. [3] Griffith è stato notato come ” il primo psicologo sportivo d’America ” e un pioniere nell’applicare la scienza della psicologia al coaching. [4] Anni dopo, iniziarono ad emergere altri testi sulla psicologia del coaching. Nel 1951, John Lawther della Penn State University pubblicò Psicologia del coaching [5] Il primo libro di WorldCat con il termine “psicologia del coaching” nel titolo è Modern Coaching Psychology di Curtiss Gaylord, pubblicato nel 1967. [6] [7]

21° secolo 

Nonostante questi primi sviluppi, la psicologia del coaching contemporanea è stata formalmente stabilita solo all’inizio del 21° secolo. [4] Nel gennaio 2000, Anthony Grant ha implementato la prima unità di studio di “psicologia del coaching” presso l’ Università di Sydney e la sua tesi di dottorato ha posto le basi per ulteriori ricerche per stabilire il campo della psicologia del coaching come disciplina basata sull’evidenza. [8] [9] Molti psicologi di coaching considerano Grant un pioniere nel campo. [4] [10]

Un ulteriore sviluppo è iniziato nel 2006 quando l’ Australian Psychological Society (APS) ha tenuto una conferenza che ha fondato l’Interest Group in Coaching Psychology (IGCP). Al di fuori dell’Australia, Stephen Palmer della British Psychological Society (BPS) ha formato lo Special Group in Coaching Psychology (SGCP). [4] Sia l’IGCP che l’SGCP miravano a sviluppare ulteriormente la professione della psicologia del coaching in termini di teoria e applicazione fornendo una piattaforma per la condivisione di ricerche ed esperienze rilevanti tra gli psicologi del coaching. [4] [1] [11] Dall’istituzione dell’IGCP e dell’SGCP, sono state istituite più società internazionali dedicate alla psicologia del coaching in Europa, Medio Oriente e Sud Africa. [4] Il 18 dicembre 2006 è stata fondata la International Society for Coaching Psychology (ISCP) per promuovere lo sviluppo internazionale del settore. [4] [12]

Attualmente, ci sono una serie di riviste peer-reviewed dedicate alla letteratura e alla ricerca sulla psicologia del coaching. Ad esempio, The Coaching Psychologist (dal 2005) è fornito dall’SGCP. [13] L’IGCP e l’IGCP pubblicano congiuntamente l’ International Coaching Psychology Review (dal 2006). [14] Coaching Psychology International (dal 2009) è pubblicato dalla International Society of Coaching Psychology. [15]

Influenze teoriche

Psicologia umanistica 

Vedi anche: Psicologia umanistica e terapia centrata sulla persona   

L’ approccio umanistico alla psicologia è considerato un grande contributo alla psicologia del coaching. [3] Sia la psicologia umanistica che quella del coaching condividono la visione comune dell’essere umano come autorealizzante . Cioè, ogni volta che viene data l’opportunità, gli umani coglieranno la capacità di migliorare se stessi. [16] La psicologia del coaching considera questo sviluppo come un processo costituito da concreti cambiamenti positivi nella propria vita. Inoltre, questo processo di crescita è intrapreso sia dal cliente che dal coach che facilita l’autorealizzazione nei propri clienti. [1] [17]

In Carl Rogers ‘ terapia centrata sulla persona , il rapporto cliente-terapeuta è un elemento chiave nel facilitare la crescita. [17] Pertanto, la relazione tra il coach (il facilitatore) e il cliente (lo studente) è cruciale. [18] In particolare, Rogers ha identificato tre qualità chiave in un buon rapporto coach-cliente: “realtà” (genuinità), fiducia e comprensione empatica . [17] [18] Inoltre, viene fatta un’importante distinzione tra lavorare sul cliente e lavorare con il cliente. Un coach deve essere disposto a collaborare e impegnarsi attivamente con il cliente al fine di comprendere le sue esperienze e fare scelte che favoriscano la crescita . [17] Quando questo viene raggiunto, il rapporto coach-cliente diventa una partnership attiva [19]

Inoltre, secondo Rogers, la crescita di un cliente si ottiene attraverso una considerazione positiva incondizionata . [20] I coach devono entrare in empatia con i loro clienti per comprendere le loro esperienze e i loro punti di vista. [1] Per raggiungere questo obiettivo, il coach deve essere in grado di comprendere i propri clienti non solo a livello intellettuale, ma anche a livello emotivo. [17] Insieme all’empatia, i coach devono essere in grado di accettare i propri clienti per quello che sono veramente, poiché gli individui hanno bisogno di sentirsi apprezzati per il loro ” vero sé ” al fine di autorealizzarsi. [1]

Psicologia positiva 

Vedi anche: psicologia positiva 

La psicologia positiva (sviluppata da Martin Seligman e altri) si sofferma sugli aspetti positivi delle caratteristiche umane come forza e competenza. [17] [21] [22] Al centro, la psicologia del coaching condivide questo focus; un coaching efficace comporta il miglioramento delle prestazioni e del benessere del cliente. [23] La psicologia positiva fornisce quindi una base per il coaching. [21] La psicologia del coaching è stata considerata un tipo di psicologia positiva applicata. [23]

Le emozioni positive motivano gli individui a migliorare le proprie capacità e competenze. [24] La teoria del broaden-and-build di Barbara Fredrickson postula che le emozioni positive possono svolgere un ruolo nello stimolare non solo la motivazione , ma anche azioni che sono produttive e benefiche. [25] Nel coaching si enfatizza l’incoraggiamento delle emozioni positive per ispirare i clienti ad intraprendere azioni concrete verso i loro obiettivi. [17]

Oltre alle emozioni, anche il pieno coinvolgimento nell’attività è un fattore per massimizzare le proprie prestazioni. [26] Mihaly Csikszentmihalyi ha descritto questo livello di massimo coinvolgimento in un compito come flusso . In altre parole, gli individui che sperimentano il flusso sono “nella zona”. [17] Gli allenatori svolgono un ruolo nella creazione di un ambiente che induce il flusso. Questo può essere ottenuto attraverso una chiara e coerente definizione degli obiettivi. [26] Fornire un feedback chiaro e immediato tiene anche informato il cliente sul fatto che le sue azioni stiano aiutando a raggiungere i suoi obiettivi. [17] I coach aiutano anche a trovare un equilibrio tra sfida e abilità, poiché compiti troppo facili o troppo difficili per il cliente possono ostacolare il raggiungimento degli obiettivi. [17] [26]

Teorie dell’apprendimento 

Vedi anche: comportamentismo e teoria dell’apprendimento sociale   

Il condizionamento operante (come descritto da B.F. Skinner ) vede l’apprendimento come un processo che coinvolge rinforzo e punizione . [27] Gli allenatori sono incoraggiati a rafforzare sempre comportamenti sani e produttivi attraverso il rinforzo verbale, come parole e immagini motivazionali. [28] Il rinforzo intrinseco (cioè il rinforzo dall’interno dell’individuo) può anche svolgere un ruolo enorme nel migliorare le prestazioni e incoraggiare l’azione finalizzata. [19] Sebbene la punizione possa indirizzare i clienti verso i comportamenti desiderati, le prestazioni possono essere ostacolate da effetti collaterali ingiustificati, come ansia e risentimento verso il coach. [19] [27]

David A. Kolb ‘il esperienziali teoria dell’apprendimento postula che gli individui imparano attraverso le loro esperienze. [29] L’ apprendimento esperienziale è facilitato dall’autoriflessione, dall’autovalutazione e dall’azione. [21] I coach possono incoraggiare l’auto-riflessione critica delle esperienze attraverso “registri di coaching” in cui i coachee analizzano i loro pensieri ed emozioni in vari incidenti e circostanze. [21] Questo aiuta i clienti a esaminare e sfidare le proprie convinzioni, atteggiamenti e comportamenti. [21] L’ intuizione acquisita da questo aiuta nell’apprendimento trasformativo in cui i tirocinanti sviluppano un piano d’azione per un ulteriore miglioramento di sé e un aumento delle prestazioni in base alle proprie esperienze. [17] [29] [30]

Lev Vygotsky ha descritto la zona di sviluppo prossimale (ZPD) come uno spazio tra ciò che una persona sa (un’azione che può essere eseguita facilmente) e ciò che una persona non sa (ciò che è considerato difficile). [31] Vygotsky ha teorizzato che l’apprendimento è più efficace all’interno di questa zona. [32] I coach facilitano un apprendimento efficace fornendo ai coachee attività all’interno della ZPD, che non sono né troppo facili né troppo impegnative (questo è un processo chiamato scaffolding ). [31] [32]

La teoria dell’apprendimento sociale ha anche influenzato la psicologia del coaching. Secondo Albert Bandura , l’ apprendimento osservativo si verifica quando gli individui imparano dalle persone che li circondano (chiamati modelli ). [33] Gli allenatori dovrebbero essere consapevoli dei modelli del loro allievo in quanto ciò può modellare i loro atteggiamenti e comportamenti. [34] Inoltre, gli allenatori dovrebbero valutare i fattori che influenzano l’apprendimento osservativo nei loro allievi, come l’attenzione e la frequenza del comportamento osservato. [34]

Altre influenze 

Vedi anche: Psicologia della Gestalt , Psicologia sociale , Psicologia culturale e Psicopatologia    

La teoria della Gestalt spiega che le persone percepiscono gli eventi intorno a noi in modo conforme alle loro idee, credenze ed esperienze personali. [3] I coachee devono essere guidati nella consapevolezza dei propri atteggiamenti ed esperienze, che modellano la loro percezione del mondo. [3] Concetti in psicologia sociale come l’ influenza interpersonale e la compliance enfatizzano il potente ruolo che le interazioni sociali svolgono nel plasmare il pensiero, le prestazioni e il comportamento nei coachee. [19] La psicologia culturale assiste gli allenatori nel facilitare la crescita e l’apprendimento in clienti di diversi background culturali. [35] Lo studio della psicopatologia può anche essere importante nello sviluppo di metodi adeguati di coaching per individui mentalmente malati. [19]

Modelli

La psicologia del coaching ha un gran numero di modelli e strutture derivati ​​da teorie e prove psicologiche. [1] Questi modelli sono utilizzati per guidare la pratica della psicologia del coaching e per garantire che il coaching sia informato da concetti scientificamente provati. [21]

CRESCERE 

Articolo principale: modello GROW 

Il modello GROW è considerato uno dei modelli di coaching comportamentale più popolari. [3] Le sue quattro fasi delineano il processo di risoluzione dei problemi, definizione degli obiettivi e miglioramento delle prestazioni. [3] [1] Il nome di ogni fase varia leggermente a seconda della fonte.

PRATICA 

Stephen Palmer ha sviluppato il modello PRACTICE come guida alla risoluzione dei problemi e alla ricerca di soluzioni. [1] I problemi sono identificati durante la prima fase è identificazione roblem. [36] Quindi, ealistic obiettivi sono sviluppati per quanto riguarda i problemi. [1] [36] In seguito, soluzioni lternate che il lavoro verso gli obiettivi sono brainstorming. [1] [36] I possibili esiti delle soluzioni vengono poi valutati criticamente durante la onsiderazione delle conseguenze. [1] [36] In seguito, le opzioni migliori sono scelti durante argeting il maggior numero possibile soluzione (s). [1] [36] Poi viene la ATTUAZIONE della soluzione hosen (s). [1] [36] Il passaggio finale è la valutazione E in cui coach e coachee discutono l’efficacia della soluzione e le lezioni apprese dall’esperienza. [1] [36]

SPAZIO 

Secondo il modello SPACE, le azioni sono influenzate da emozioni, reazioni fisiologiche, cognizioni e contesti sociali.

Il modello SPACE è un framework bio-psico-sociale basato sulla psicologia cognitivo-comportamentale. [37] [38] Il suo scopo è guidare il coach nella valutazione e comprensione del comportamento dei propri clienti durante situazioni specifiche. [37] SPACE è un acronimo di contesto OCIALE, hysiology, ction, ognition e movimento. [38] Può essere ulteriormente suddiviso in quadri più piccoli: ACE e PACE. Il framework ACE esamina le relazioni tra l’azione, le emozioni e le cognizioni dell’individuo. [38] Il framework PACE prende quindi il modello ACE e considera la risposta fisiologica o biologica che accompagna le cognizioni, le emozioni e il comportamento. [38] Infine, il modello SPACE principale tiene conto del contesto sociale in cui si verifica il comportamento. [37] [38]

Altri modelli 

Sono stati sviluppati altri approcci come il modello cognitivo ABCDE per la risoluzione dei problemi. [38] I modelli OSKAR, ACHIEVE e POSITIVE derivano dal modello GROW che si concentra sulla definizione degli obiettivi, sulla ricerca di soluzioni e sulla cura della relazione di coaching. [36] [38] Per il coaching di leadership, LASER (che sta per Learning, Assessing, Story-making, Enabling and Reframing) delinea un processo in cinque fasi per un coaching efficace. [38] Il modello transteorico del cambiamento (sviluppato da James O. Prochaska e altri) e l’ indagine elogiativa si concentrano sulla comprensione del processo di cambiamento e sull’incoraggiamento dei clienti ad agire verso un cambiamento positivo. [1]

Applicazioni [ modifica ]

Ulteriori informazioni: Coaching § Applicazioni  

Coaching atleti 

Articoli principali: Coach (sport) , Medicina dello sport e Psicologia dello sport § Coaching    

La psicologia del coaching influenza i metodi di allenamento per lo sviluppo dell’atleta . [18] Mira non solo a migliorare le prestazioni nello sport , ma anche a sviluppare gli atleti in modo olistico . [39] Pertanto, i fattori che influenzano lo sviluppo come la motivazione dell’atleta sono stati studiati attraverso teorie cognitive, sociali ed emotive. [40] Uno studio ha scoperto che il narcisismo dell’atleta influisce sull’efficacia delle aspettative di prestazione stabilite dall’allenatore. [41] Il potenziamento delle abilità fisiche e mentali è studiato anche con teorie cognitivo-comportamentali . [40] La ricerca ha dimostrato che un’efficace definizione degli obiettivi migliora le prestazioni nello sport. [42] Inoltre, l’autoefficacia è anche un fattore importante che influenza lo sviluppo dell’atleta. [40] Pertanto, gli allenatori sono incoraggiati ad aumentare l’autoefficacia negli atleti attraverso un feedback positivo ed essendo essi stessi un modello di fiducia in se stessi. [43] Anche le convinzioni degli allenatori circa il loro livello di abilità nel coaching influenzano lo sviluppo dell’autoefficacia negli atleti. [43]

In educazione 

La psicologia del coaching può essere applicata anche nelle scuole. [37] Esamina i modi più efficaci di educare gli studenti fondati sulla teoria psicologica. [37] Ad esempio, le teorie sulla motivazione si concentrano sugli effetti dell’autoefficacia e della motivazione sulle prestazioni degli studenti. [37] Migliorare la fiducia e l’autoefficacia degli insegnanti è anche un’area di studio per gli psicologi di coaching. [4] La psicologia del coaching guida anche studenti, insegnanti e personale nella definizione e nel raggiungimento degli obiettivi efficaci. [44] Inoltre, i metodi di coaching come il peer coaching reciproco (il processo degli insegnanti che valutano le prestazioni reciproche) sono incoraggiati perché coltivano il sostegno e la fiducia tra gli educatori. [45] Il peer coaching in classe fornisce anche un ambiente collaborativo per gli studenti, che è favorevole all’apprendimento. [45] [46]

Vedi anche

Riferimenti

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Collegamenti esterni

Società di psicologia del coaching 

Periodici di psicologia del coaching

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Il Corso di Coaching in presenza by Daniele Trevisani Academy costituisce la migliore scelta per chi vuole realizzare un percorso di coaching in presenza e in totale distanziamento da ogni fonte di distrazione.

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Un corso di coaching in presenza by Daniele Trevisani Academy è Accreditato e Certificato CWF a livello mondiale (Coaching World Federation).

Vuoi approfondire le modalità per un corso di coaching in presenza direttamente con il Dott. Daniele Trevisani? Contattalo tramite questo form, sarà nostra cura risponderti al più presto.

Corso di Coaching in presenza by Daniele Trevisani Academy. Le aree di Coaching

  • Coaching Manageriale o Business Coaching Metodo ALM (Action Line Management)
  • Coaching Sportivo
  • Deep Coaching (Coaching in Profondità) metodo HPM e Life Coaching
  • Mental Coaching
  • Intercultural Coaching Metodo 4DM (4 Distances Model)

Corso di Coaching in presenza – Coaching Manageriale o Business Coaching Metodo ALM (Action Line Management)

  • Analisi degli Scenari del Cliente
  • Analisi e rivisitazione della Mission
  • Costruzione del Value Mix
  • Sviluppo delle Action Lines
  • Potenziamento della comunicazione front-line e interpersonale
  • Corso di Coaching in presenza – Coaching Sportivo

Corso di Coaching in presenza – Deep Coaching (Coaching in Profondità) metodo HPM e Life Coaching

  1. Il lavoro sulle energie corporee e bioenergetiche
  2. il lavoro sul Mental Coaching e le energie psicologiche
  3. Il potenziamento delle micro-skills
  4. L’ampiamento delle macro skills (macro competenze)
  5. Progettualità e capacità di Goal Setting
  6. Valori, Visione, Spiritualità

Corso di Coaching in presenza – Mental Coaching

  1. Tecniche di rilassamento mentale
  2. Tecniche di visualizzazione
  3. Tecniche di pianificazione degli obiettivi
  4. Lavoro sugli Stati di Coscienza
  5. Applicazioni specifiche del Mental Coaching alla propria Disciplina o Professione

Corso di Coaching in presenza – Sports Coaching:

  • Unione tra i metodi di Deep Coaching HPM e le tecniche di Mental Coaching

Corso di Coaching in presenza – Intercultural Coaching Metodo 4DM (4 Distances Model)

  1. Il lavoro sul Self: ruoli, identità, distanze di ruolo e strategie di ruolo
  2. Il potenziamento dei codici espressivi verbali, paralinguistici e non verbali per aumentare l’efficacia comunicativa nel contesto interculturale
  3. Il lavoro sui valori, sulle credenze e sulle ideologie, per trovare il “Common Ground” attraverso il quale dare forza e sviluppo alla realzione
  4. Scoprire e riconoscere le distanze emozionali e referenziali così come i tratti comuni, per creare le basi per una comunicazione interculturale efficace

Corso di Coaching in presenza – I livelli ottenibili

  1. Practitioner. Abilità all’uso della metodologia per i propri percorsi di crescita personale e di gruppo
  2. Master Practitioner. Abilita ai livelli più avanzati dell’applicazione sulla propria crescita personale e dei gruppi
  3. Master Trainer; abilita all’insegnamento del Metodo per il quale si è certificati e alla attribuzione dei titoli di Practitioner, con supervisione di un altro Master Trainer e del dott. Daniele Trevisani in persona.

Corso di Coaching in presenza – Logistica e metodo di lavoro

  • 1 incontro al mese in presenza (salvo impedimenti incontrovertibili)
  • 1 sessione di coaching online tra le varie sessioni in presenza
  • realizzazione guidata di post e blog con materiale fornito dall’autore
  • tesina o elaborato finale di natura tecnico-scientifica sui propri ambiti di lavoro o di interesse

Corso di Coaching – Bibliografia. I testi – guida per i corsi di coaching in presenza vengono scelti tra la seguente produzione tecnica e professionale del Dott. Daniele Trevisani, pubblicata con i principali autori italiani e con libri tradotti in 5 lingue

Elenco dei libri in Italiano

Le principali pubblicazioni di Daniele Trevisani con editori primari Italiani

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Competitività aziendale, personale, organizzativa. Strumenti di sviluppo e creazione del valore. Franco Angeli, Milano, 2000. (224 pag.). 

Disponibile solo su richiesta da fare via mail

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Psicologia di Marketing e Comunicazione. Pulsioni d’acquisto, leve persuasive, nuove strategie di comunicazione e managementFranco Angeli, Milano, 2001. (224 pag.)

Scheda su Amazon

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Comportamento d’Acquisto e Comunicazione Strategica Dall’analisi del Consumer Behavior alla progettazione comunicativa. Franco Angeli editore, Milano, 2003. (288 pag.)

Esaurito

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Negoziazione Interculturale. Comunicazione oltre le barriere culturali. Dalle relazioni interne sino alle trattative internazionali. Franco Angeli editore, Milano, 2005. (172 pag.)

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Regie di Cambiamento Approcci integrati alle risorse umane, allo sviluppo personale e organizzativo, e al coaching. Franco Angeli editore, Milano, 2007 (240 pag.)

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Il Potenziale Umano Metodi e tecniche di coaching e training per lo sviluppo delle performance. Franco Angeli editore, Milano, 2009. (240 pag.). Bestseller area Formazione Aziendale.

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Strategic Selling. Psicologia e Comunicazione per la Vendita Consulenziale e le negoziazioni complesse
Franco Angeli editore, Milano, 2011. (280 pag.)

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Personal Energy. Una mappa per potenziare le Energie Mentali. Franco Angeli editore, Milano, 2013 (100 pag.)

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Self-Power. Psicologia della motivazione e della performance. Franco Angeli editore, Milano, 2014. (176 pag.)

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Il Coraggio delle Emozioni. Energie per la vita, la comunicazione, la Crescita Personale. Franco Angeli editore, Milano, 2015.

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Team leadership e comunicazione operativa. Principi e pratiche per il miglioramento continuo individuale e di team. Franco Angeli editore, Milano, 2016 (250 pag.)

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Strategie di comunicazione e marketing. Un metodo in 12 punti per campagne di comunicazione persuasiva. Franco Angeli editore, Milano, 2017. (128 pag.)

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Psicologia della libertà. Liberare le potenzialità delle persone. Edizioni Mediterranee, Roma, 2018 (261 pag.)

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Ascolto attivo ed empatia. I segreti di una comunicazione efficace. Franco Angeli, Milano, 2019 (202 pag.)

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Parliamoci chiaro. Il Modello delle Quattro Distanze per una comunicazione efficace e costruttiva. Gribaudo-Feltrinelli, Verona, 2019 (251 pag.)

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Direzione vendite e leadership. Coordinare e formare i propri venditori per creare un team. Editore Franco Angeli, Milano, 2020 (143 pag.)

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Deep Coaching. Il Metodo HPM per la crescita personale il Coaching in profondità e la formazione attiva. Editore Franco Angeli, Milano, 2021 (256 pag.)

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Corso di Coaching in presenza –  l’obiettivo di fondo

Il grande Meta-Obiettivo: Allineamento e congruenza con ciò che porta alla realizzazione vera della persona, al di là del semplice titolo ricevuto.

Corso di coaching Metodo HPM. Testimonianze

Ho deciso di frequentare il Master HPM per ampliare le mie competenze di Coach, Formatrice e Facilitatrice Aziendale. Questo mi ha permesso di analizzare modelli scientifici nel campo del management, della comunicazione e della psicologia, di utilizzare i modelli scientifici e proprietari del metodo HPM e apprendere il suo approccio olistico al Potenziale Umano. Questo unito alla ricchezza degli innumerevoli testi di riferimento pubblicati dal Dr. Trevisani, delle tecniche innovative sperimentate, dai casi di studio analizzati e dai contenuti condivisi applicabili al mio contesto di riferimento, hanno aggiunto grande valore al mio metodo di lavoro e anche alla mia vita personale e professionale. Il lavoro one to one con il Dr. Trevisani è stato un percorso trasformativo a 360 gradi, che mi ha aiutata a riportare focus su ciò che era davvero importante per me, sopportandomi nella crescita e nell’esplorare nuovi orizzonti. Cristina Turconi, Master Trainer HPM, Certificata CWF

Corso di Coaching e Counseling in presenza. Le parole chiave pertinenti

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Qual è la migliore scuola di coaching?

I requisiti che qualificano una scuola di coaching sono.

  1. Scientificità dell’approccio al Coaching e al Counseling
  2. Varietà del Corpo Docente
  3. Numero di pubblicazioni e qualità delle pubblicazioni realizzate dagli autori
  4. Capacità di attivare una formazione esperienziale e partecipativa e non solo teorica
  5. Numero di anni di esperienza nel coaching e counseling (Seniority)
  6. Tipologia della referenze e qualità delle referenze

A tale proposito, consulta il nostro libro delle referenze: Libro delle Referenze, completo, scaricabile in PDF: Libro delle Referenze Dott. Daniele Trevisani

In promozione speciale a 199 euro, posti limitati. Riserva subito il tuo posto con soli 49 Euro tramite Eventbrite – I rimanenti vengono versati alla data dell’incontro.

corso di coaching metodo hpm Deep CoachingProgramma Workshop/Laboratorio su temi di Deep Coaching™, Comunicazione, Public Speaking, Energie Personali, Crescita Personale e Professionale, Pensiero Positivo

Vivere un weekend non banale, affiancati dal Dott. Daniele Trevisani, principale autore italiano sul tema del Potenziale Umano, Coaching e Crescita Personale, dalle sue opere – autore di 25 libri visibili qui https://amzn.to/3iBe5T5 – con la sua guida ed esperienza di 30+ anni di Mental Coach e Trainer nel condurre esercizi di coaching e comunicazione, dal public speaking alla riscoperta del proprio flusso di energia personale e professionale.

Con in più, l’applicazione dei modelli proprietari sviluppati dall’autore, con particolare attenzione in anteprima ai metodi trattati nel libro Deep Coaching in uscita quest’autunno prenotabile dal link https://amzn.to/3eselCf . Un’esperienza da non perdere, in un luogo incantevole.

L’evento è inoltre un’ottima fase di preparazione per il Master in Coaching e Scuola di Counseling STEP che parte il weekend successivo – https://www.studiotrevisani.it/master-in-coaching-mental-training-e-scuola-di-counseling/

Programma del Workshop Esperienziale “Al rifugio con l’autore”

Venerdì sera h. 19.30-21.30 (cena di lavoro)

  • Preparazione all’esperienza ed esercizi propedeutici
  • Briefing dei Metodi del Potenziale Umano HPM™ (Human Potential Modeling) e Deep Coaching™ del Dott. Daniele Trevisani
  • Out-of-box: ripulire la mente dai pensieri invasivi e dalle “cose da fare”
  • Esercizi di focalizzazione, rilassamento e meditazione

Workshop del Sabato 18 e Domenica 19 Settembre

  • Parte Indoor in rifugio. Comunicazione, emozioni ed espressività, crescita personale
  • Il Potere del Pensiero Positivo
  • Cosa significa fare coaching in profondità per la crescita personale e professionale
  • Le emozioni Alfa e le Emozioni Beta nel Metodo HPM. Padroni delle proprie emozioni
  • Le caratteristiche della comunicazione efficace come atto di espressività
  • Potenziare l’espressività Esercizi pratici
  • Approfondimenti sulla comunicazione verbale, paralinguistica e non verbale metodo Stanislavskij (formazione dell’attore metodo Actors’ studio) e Public Speaking
  • Uso della voce: la voce e le emozioni
  • Il Body Language per aumentare l’espressività
  • Esercizi di ascolto attivo ed empatico
  • Coaching delle energie personali e professionali tramite il Metodo T-Chart (mappa dei Tempi Personali, metodologia parte del Metodo HPM)
  • Il metodo della Neotropia™ per focalizzare i progetti della propria crescita personale
  • Intelligenza emotiva e lo sblocco delle emozioni positive
  • Il potenziale personale nel modello HPM del Potenziale Umano. Capire come potenziare le nostre energie
  • Esercizi sulle tipologie dei Bisogni di Jung ed applicazioni pratiche

Parte outdoor in Natura

  • Esercizi di rilassamento
  • Esercizi di respirazione (Pranayama)
  • Esercizi di percezione consapevole nel bosco
  • Trarre energia dalla natura
  • Esercizi di autobiografia nella natura
  • Esercizi di focalizzazione delle priorità personali (RME – Retargeting Mental Energies))

Aspetti logistici

  • Sede del Workshop: Rifugio Wellness Centro Fondo Campolongo, altopiano di Asiago. Località Campolongo Mt. 1551 – 36010 Rotzo (VI) https://www.centrofondocampolongo.it/ – al sito sono presenti indicazioni per l’arrivo
  • Orario; Venerdì sera h 19.30-21.30– Workshop del Sabato h 10-13 e 14-17. Domenica h 9-13 e 14 – 16.30. Esperienza outdoor indicativamente dalle 11.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 16
  • Il rifugio è raggiungibile in auto, a 10 minuti da Asiago. Centro Fondo Campolongo è un rifugio-wellness, una location speciale e ben attrezzata dove poter fare colazioni, pranzi, cene e con alcune camere disponibili per gli ospiti
  • L’attrezzatura necessaria è unicamente un paio di scarpe per camminare – non si affrontano né camminate difficili né percorsi difficili
  • È possibile pernottare in un qualsiasi albergo o Bed & Breakfast di Asiago e dintorni a propria scelta, e poi raggiungere in macchina il gruppo al rifugio (dista solo 10-15 minuti d’auto).

Bibliografia di riferimento

Durante il Workshop viene esaminato materiale dai testi di Daniele Trevisani, in particolare dai libri:

Dispense riassuntive PDF vengono fornite via mail.

Disponibile attestato di partecipazione firmato dall’autore con logo e validità internazionale riconosciuta da Coaching World Federation www.coachingworldfederation.com

Costo e opzioni di acquisto

  • Costo del Workshop da venerdì sera a domenica: Standard 499 Euro. Per chi si iscrive tramite Eventbrite https://bit.ly/3BhCUfi SPECIALE ONLINE 199 Euro. Di questi paghi ora solo 49 Euro e i rimanenti all’arrivo sul posto.
  • Le spese di alloggio e vitto sono a carico del partecipante, con possibilità di ampia scelta personale tra i tanti hotel e B&B dell’altopiano di Asiago e in Asiago stessa.
  • Evento a posti limitati. N.b. a norme Covid l’ingresso è consentito solo ai detentori di green pass o certificato di vaccinazione o tampone svolto nelle 48 ore precedenti

Dott. Daniele Trevisani

Pensiero Positivo. Corso di coaching olistico e coaching umanistico. Formazione per il coaching aziendale, life coaching e sports coaching certificata Coaching World Federation

Al Rifugio con l’Autore. Formazione Esperienziale in Comunicazione, Pensiero Positivo, Coaching e Deep Coaching™, in formula Weekend, al Rifugio-Wellness di montagna. In promozione speciale a 199 euro, posti limitati.

Riserva subito il tuo posto al corso di coaching con soli 49 Euro. I rimanenti vengono versati alla data dell’incontro.

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Corso di Coaching. Programma Workshop/Laboratorio su temi di Deep Coaching™, Comunicazione, Public Speaking, Pensiero Positivo, Energie Personali, Crescita Personale e Professionale

Vivere un weekend non banale, affiancati dal Dott. Daniele Trevisani, principale autore italiano sul tema del Potenziale Umano, Coaching e Crescita Personale, dalle sue opere – autore di 25 libri visibili qui https://amzn.to/3iBe5T5 – con la sua guida ed esperienza di 30+ anni di Mental Coach e Trainer nel condurre esercizi di coaching e comunicazione, dal public speaking alla riscoperta del proprio flusso di energia personale e professionale.

Con in più, l’applicazione dei modelli proprietari sviluppati dall’autore, con particolare attenzione in anteprima ai metodi trattati nel libro Deep Coaching in uscita quest’autunno prenotabile dal link https://amzn.to/3eselCf . Un’esperienza da non perdere, in un luogo incantevole.

L’evento è inoltre un’ottima fase di preparazione per il Master in Coaching e Scuola di Counseling STEP che parte il weekend successivo – https://www.studiotrevisani.it/master-in-coaching-mental-training-e-scuola-di-counseling/

Corso di Coaching. Programma del Workshop Esperienziale “Al rifugio con l’autore”

Venerdì sera h 7.30-21.30 (cena di lavoro)

  • Preparazione all’esperienza ed esercizi propedeutici
  • Briefing sulle attività del weekend e prima analisi dei Metodi del Potenziale Umano HPM™ (Human Potential Modeling) e Deep Coaching™ del Dott. Daniele Trevisani
  • Out-of-box: ripulire la mente dai pensieri invasivi e dalle “cose da fare”
  • Esercizi di focalizzazione, rilassamento e meditazione centrati sul Pensiero Positivo

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Corso di Coaching. Workshop del Sabato 18 e Domenica 19 Settembre

  • Parte Indoor in rifugio. Comunicazione, emozioni ed espressività, crescita personale, Pensiero Positivo
  • Cosa significa fare coaching in profondità per la crescita personale e professionale
  • Le emozioni Alfa e le Emozioni Beta nel Metodo HPM. Diventare i padroni delle proprie emozioni
  • Le caratteristiche della comunicazione efficace come atto di espressività
  • Potenziare l’espressività personale e il Pensiero Positivo. Esercizi pratici
  • Approfondimenti sulla comunicazione verbale, paralinguistica e non verbale metodo Stanislavskij (formazione dell’attore metodo Actors’ studio)
  • Uso della voce: la voce e le emozioni
  • Il Body Language per aumentare l’espressività
  • Esercizi di ascolto attivo ed empatico
  • Competenze di Coaching e strumenti. Il Coaching delle energie personali e professionali tramite il Metodo T-Chart (mappa dei Tempi Personali, metodologia parte del Metodo HPM)
  • Il metodo della Neotropia™ per focalizzare i progetti della propria crescita personale
  • Intelligenza emotiva e lo sblocco delle emozioni positive
  • Il potenziale personale nel modello HPM del Potenziale Umano. Capire come potenziare le nostre energie
  • Esercizi sulle tipologie dei Bisogni di Jung ed applicazioni pratiche

Corso di Coaching. Parte outdoor in Natura

  • Esercizi di rilassamento
  • Esercizi di respirazione (Pranayama)
  • Esercizi di percezione consapevole nel bosco
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  • Esercizi di focalizzazione delle priorità personali (RME – Retargeting Mental Energies) verso il Pensiero Positivo

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  • Sede del Workshop: Rifugio Wellness Centro Fondo Campolongo, altopiano di Asiago. Località Campolongo Mt. 1551 – 36010 Rotzo (VI) https://www.centrofondocampolongo.it/ – al sito sono presenti indicazioni per l’arrivo
  • Orario; Venerdì sera h 19.30-21.30– Workshop del Sabato h 10-12.30 e 14-17. Domenica h 9-13 e 14 – 16.30. Esperienza outdoor indicativamente dalle 11.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 16
  • Il rifugio è raggiungibile in auto, a 10 minuti da Asiago. Centro Fondo Campolongo è un rifugio-wellness, una location speciale e ben attrezzata dove poter fare colazioni, pranzi, cene e con alcune camere disponibili per gli ospiti
  • L’attrezzatura necessaria è unicamente un paio di scarpe per camminare – non si affrontano né camminate difficili né percorsi difficili
  • È possibile pernottare in un qualsiasi albergo o Bed & Breakfast di Asiago e dintorni a propria scelta, e poi raggiungere in macchina il gruppo al rifugio (dista solo 10-15 minuti d’auto).

Corso di Coaching e migliori libri sul Coaching e Pensiero Positivo. Bibliografia di riferimento

Durante il Workshop viene esaminato materiale dai testi di Daniele Trevisani, in particolare dai libri:

Dispense riassuntive PDF vengono fornite via mail.

Disponibile attestato di partecipazione firmato dall’autore con logo e validità internazionale riconosciuta da Coaching World Federation www.coachingworldfederation.com

Corso di Coaching Umanistico, Pensiero Positivo e Deep Coaching. Costo e opzioni di acquisto

  • Costo del Workshop da venerdì sera a domenica: Standard 499 Euro. Per chi si iscrive tramite Eventbrite https://bit.ly/3BhCUfi SPECIALE ONLINE 199 Euro. Di questi paghi ora solo 49 Euro e i rimanenti all’arrivo sul posto.
  • Le spese di alloggio e vitto sono a carico del partecipante, con possibilità di ampia scelta personale tra i tanti hotel e B&B dell’altopiano di Asiago e in Asiago stessa.
  • Evento a posti limitati. N.b. a norme Covid l’ingresso è consentito solo ai detentori di green pass o certificato di vaccinazione o tampone svolto nelle 48 ore precedenti

Dott. Daniele Trevisani

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Diventare coach è possibile seguendo un percorso professionalizzante unito ad esperienza pratica. Il decalogo dei passi principali per diventare coach:

  1. Scegliere una scuola di coaching o un professionista/mentore per la propria formazione e realizzare un primo Master in Coaching Personalizzato
  2. Dedicarsi allo studio di testi e materiali proposti dal proprio formatore/coach/mentor
  3. Fruire di sessioni di coaching personalizzate dedicate a se stessi e al proprio percorso
  4. Sperimentarsi concretamente, realizzare sessioni di coaching guidate con supervisione del coach/mentore, o entro una Scuola di Coaching
  5. Associarsi ad una o più associazioni di categoria nazionali o mondiali, come la CWF (Coaching World Federation), o per l’Italia la APIC (Associazione Professionisti Italiani Coaching)
  6. Ottenere una certificazione almeno a livello Practitioner per l’abilitazione alla professione di Coach Certificato, ancora meglio se frequentando una Scuola di Coaching in abbinamento al proprio percorso professionale condotto con il proprio Coach, Formatore e Mentor (vedi qui le indicazioni relative alla Scuola di Coaching UP STEP)
  7. Approfondire le proprie capacità e seguire casi reali di coaching con supervisione del coach/mentore
  8. Certificarsi a livelli superiori e acquisire il titolo di Master Trainer o Master Coach
  9. Mantenere un aggiornamento professionale con almeno 2 momenti formativi l’anno di weekend dedicati al coaching e alla formazione formatori
  10. Dedicarsi a letture specifiche di approfondimento con almeno 1 libro significativo a semestre inerente il proprio percorso di coaching

come diventare coach: decalogo e istruzioni per essere coach certificatoOltre agli aspetti tecnici del diventare coach, occorre un senso di significativa missione: coaching significa volere offrire il proprio servizio alla comunità e a chi ne ha bisogno, prima di tutto con spirito di servizio e come missione di aiuto sentita interiormente. Il coaching non è psicoterapia ma un servizio che aiuta le persone e le supporta nel procedere verso i propri obiettivi, che siano di vita, personali, professionali, sportivi, fisici o mentali

In genere, chi fa del coaching una professione ha partita Iva. Il coaching è disciplinato dalla legge 4 del 2013.

Per diventare Coach Professionista Certificato Metodo HPM è necessario conoscere una buona e vasta letteratura scientifica che fa da base alla propria professione. Nel nostro caso, è possibile diventare coach con il Mentoring dell’autore stesso di questa letteratura, saltando ogni intermediario.

Come diventare Coach. I testi di riferimento per il Metodo HPM di Coaching sono

Come diventare Coach. I testi di riferimento per il Metodo ALM di Business Coaching sono

Approfondimenti su come diventare coach

Se trovi coerenza tra le tue aspettative e desideri e la nostra serietà professionale, tratteremo, come previsto nel Metodo HPM, le pratiche relative al come diventare coach in diversi ambiti, tra cui

  • il Coaching del Corpo e della Salute (livello bioenergetico), il Coaching Sportivo
  • il Coaching delle Energie Mentali (livello motivazionale e Mental Coaching), Coaching Motivazionale e Life Coaching
  • il Coaching delle Competenze e come portare avanti la propria Formazione. Formazione per il coaching
  • il Coaching della Progettualità e del sapere sviluppare progetti concreti, il Coaching Manageriale e Business Coaching
  • il Coaching Spirituale e lo Sviluppo del proprio Potenziale Umano

Come diventare coach. Le Scuole di pensiero e metodologie riferimento e autori di riferimento secondo la Coaching World Federation

Important Authors and Theories for Coaching and HR secondo la CWF

  • Psychodrama by Moreno
  • Emotions Wheel Model by Plutchick
  • Focusing by Eugene Gendlin
  • Counseling by Carl Rogers
  • Rhetoric by Aristotle
  • Bioenergetics by Lowen
  • Semiotics by Umberto Eco
  • Consumer Wisdom by David Glenn Mick
  • Actor’s work on the Self and the Role by Stanislavsky
  • Microsociology and communication games by Erving Goffman
  • Personality states and interaction games by Eric Berne
  • Facial Action Coding system by Paul Eckman
  • Mitopsychology (The Hero’s Journey) by Jung and Carol Pearson
  • The mathematical model of communication by Shannon-Weaver
  • Psychosynthesis by Assagioli
  • Process Consultation by Edgar Schein
  • States of Consciousness by Roland Fisher
  • Spiritual Development States by David Hawkins
  • Multiple Intelligences by Gardner
  • Holistic Marketing by Philip Kotler

Come diventare Coach – Models by Dr. Daniele Trevisani

  • ALM – Action Line Management
  • HPM – Human Potential Modeling
  • 4DM – 4 Distances Communication Model
  • 4LE – 4 Levels of Empaty
  • 3LC – 3 Levels Map of Holistic Communication

Diventare Coach. Andragogia, non Pedagogia

Ruolo del formatore e del discente nel modello andragogico

Secondo questo modello, il formatore e il discente assumono responsabilità diverse rispetto a quelle della formazione tradizionale.

Solitamente questa è di tipo contenutistico, diretta a trasmettere informazioni e abilità, ed è il formatore a progettare tutto il percorso, analizzando i bisogni, definendo gli obiettivi da raggiungere in base anche alle richieste della committenza, scegliendo metodi e strumenti da utilizzare nella scansione temporale stabilita e sarà sempre lui ad occuparsi della valutazione finale del percorso. I partecipanti devono quindi attenersi ad un’esperienza già fissata.

Nel modello andragogico, invece viene attribuito un ruolo centrale ai partecipanti: questi diventano parte attiva del percorso, affiancando il formatore nella realizzazione dell’intera attività.

Il formatore vede quindi modificato il suo ruolo: viene identificato come un facilitatore, un consulente, una guida, un accompagnatore che deve riuscire a coinvolgere le persone facendole partecipare senza però forzarle, deve sapere lavorare sulle soft skills e porsi “dietro le quinte” per lasciare la scena ai suoi discenti.

Conosce gli adulti, crea con essi un legame, li assiste e li accompagna nel diagnosticare gli obiettivi e nel percorso di raggiungimento di questi facendo in modo che si crei un clima positivo e collaborativo.

Cerca inoltre di alimentare in essi motivazione e spirito di partecipazione, fa in modo di renderli consapevoli dell’importanza del percorso che andranno ad affrontare dal momento che saranno loro stessi gli autori della formazione.

In questo modo affronteranno con uno spirito diverso l’attività e sapranno riconoscere lo sviluppo dell’apprendimento che si genererà in loro mediante le varie attività che svolgeranno

Come diventare Coach – il senso del coaching e il metodo del coaching

Il coaching è una forma di sviluppo in cui una persona esperta, chiamata coach , supporta uno studente o un cliente nel raggiungimento di uno specifico obiettivo personale o professionale fornendo formazione e guida. [1] Lo studente è talvolta chiamato coachee . Occasionalmente, coaching può significare una relazione informale tra due persone, di cui una ha più esperienza e competenza dell’altra e offre consigli e indicazioni man mano che quest’ultima apprende; ma il coaching differisce dal mentoring concentrandosi su compiti o obiettivi specifici, in contrasto con obiettivi più generali o sviluppo complessivo. [1] [2] [3]

Come diventare Coach – origini

Il primo uso del termine “coach” in relazione a un istruttore o formatore è sorto intorno al 1830 nello slang dell’Università di Oxford per indicare un tutor che “portava” uno studente attraverso un esame. [4] La parola “coaching” identifica quindi un processo utilizzato per trasportare le persone da dove si trovano a dove vogliono essere. Il primo uso del termine in relazione allo sport avvenne nel 1861. [4]

Storia

Storicamente lo sviluppo del coaching è stato influenzato da molti campi di attività, tra cui l’ educazione degli adulti , [5] il Movimento del potenziale umano negli anni ’60, [6] gruppi di formazione per la consapevolezza di grandi gruppi (LGAT) [7] (come Erhard Seminars Training , fondata nel 1971), studi di leadership , sviluppo personale e vari sottocampi della psicologia . [8] [ è necessaria una citazione per verificare ] L’ Università di Sydney ha offerto la prima unità di studio di psicologia del coaching al mondo nel gennaio 2000, [9] e negli anni successivi sono state istituite varie associazioni accademiche e riviste accademiche per la psicologia del coaching (vedi Psicologia del coaching § Storia ).                       

Come diventare Coach – Applicazioni

Il coaching viene applicato in campi come lo sport, le arti dello spettacolo (i cantanti ottengono coach vocali ), la recitazione ( istruttori di recitazione e dialettali ), gli affari, l’istruzione, l’assistenza sanitaria e le relazioni (ad esempio, gli allenatori di appuntamenti ).

I coach utilizzano una serie di abilità comunicative (come riaffermazioni mirate, ascolto, domande, chiarimenti, ecc.) per aiutare i clienti a cambiare prospettiva e quindi a scoprire approcci diversi per raggiungere i loro obiettivi. [10] Queste abilità possono essere utilizzate in quasi tutti i tipi di coaching. In questo senso, il coaching è una forma di “meta-professione” che può applicarsi al supporto dei clienti in qualsiasi sforzo umano, che va dalle loro preoccupazioni in termini di salute, personali, professionali, sportivi, sociali, familiari, politici, spirituali, ecc. potrebbe esserci qualche sovrapposizione tra alcuni tipi di attività di coaching. [8] Gli approcci di coaching sono influenzati anche dalle differenze culturali. [11]

Come diventare Coach – Disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD)

Vedi anche: Gestione del disturbo da deficit di attenzione e iperattività

Il concetto di coaching per l’ ADHD è stato introdotto nel 1994 dagli psichiatri Edward M. Hallowell e John J. Ratey nel loro libro Driven to Distraction . [12] Il coaching ADHD è un tipo specializzato di life coaching che utilizza tecniche progettate per assistere le persone con disturbo da deficit di attenzione e iperattività mitigando gli effetti del deficit delle funzioni esecutive , che è un disturbo comune per le persone con ADHD. [13] I coach lavorano con i clienti per aiutarli a gestire meglio il tempo , organizzare, fissare obiettivi e completare i progetti. [14] Oltre ad aiutare i clienti a comprendere l’impatto che l’ADHD ha avuto sulla loro vita, i coach possono aiutare i clienti a sviluppare strategie ” workaround ” per affrontare sfide specifiche e determinare e utilizzare i punti di forza individuali. I coach aiutano anche i clienti a comprendere meglio quali sono le aspettative ragionevoli per loro come individui poiché le persone con “cablaggio cerebrale” ADHD spesso sembrano aver bisogno di “specchi” esterni per l’autoconsapevolezza del loro potenziale nonostante la loro disabilità. [15]

Come diventare Coach – Affari e dirigenti

Il coaching aziendale è un tipo di sviluppo delle risorse umane per dirigenti, membri della direzione, team e leadership. [16] Fornisce supporto positivo, feedback e consigli su base individuale o di gruppo per migliorare l’efficacia personale nel contesto aziendale, spesso concentrandosi sui cambiamenti comportamentali attraverso la psicometria o il feedback a 360 gradi . Il coaching aziendale è anche chiamato coaching esecutivo, [17] coaching aziendale o coaching di leadership. I coach aiutano i loro clienti ad avanzare verso obiettivi professionali specifici. Questi includono la transizione di carriera, la comunicazione interpersonale e professionale, la gestione delle prestazioni , l’efficacia organizzativa, la gestione della carriera e dei cambiamenti personali, lo sviluppo della presenza esecutiva, il miglioramento del pensiero strategico, la gestione efficace dei conflitti e la creazione di un team efficace all’interno di un’organizzazione. Uno psicologo industriale-organizzativo può lavorare come executive coach.

Il coaching aziendale non è limitato a esperti o fornitori esterni. Molte organizzazioni si aspettano che i propri dirigenti senior e quadri intermedi insegnino ai membri del proprio team a raggiungere livelli più elevati di prestazioni, maggiore soddisfazione sul lavoro, crescita personale e sviluppo di carriera. Gli studi di ricerca suggeriscono che l’executive coaching ha effetti positivi sia all’interno delle prestazioni sul posto di lavoro che nelle aree personali al di fuori del posto di lavoro, con alcune differenze nell’impatto dei coach interni ed esterni. [18]

In alcuni paesi, non è richiesta alcuna certificazione o licenza per essere un coach aziendale o esecutivo e l’appartenenza a un’organizzazione di coaching è facoltativa. Inoltre, gli standard e i metodi di formazione degli allenatori possono variare notevolmente tra le organizzazioni di coaching. Molti business coach si definiscono consulenti , una relazione d’affari più ampia di quella che coinvolge esclusivamente il coaching. [19] I risultati della ricerca di una revisione sistematica indicano che i coach efficaci sono noti per avere integrità, supporto per coloro che allenano, capacità di comunicazione e credibilità. [16]

Sul posto di lavoro, il coaching alla leadership si è dimostrato efficace per aumentare la fiducia dei dipendenti nell’esprimere le proprie idee. [20] I risultati della ricerca in una revisione sistematica dimostrano che il coaching può aiutare a ridurre lo stress sul posto di lavoro. [21]

Come diventare Coach – Carriera

Vedi anche: Consulenza professionale

Il coaching di carriera si concentra sul lavoro e sulla carriera ed è simile al consiglio di carriera . Il Career Coaching non deve essere confuso con il Life Coaching , che si concentra sullo sviluppo personale. Un altro termine comune per un allenatore di carriera è ” guida alla carriera “.

Come diventare Coach – cristiano

Vedi anche: consulenza cristiana

Un allenatore cristiano non è un pastore o un consigliere (sebbene l’allenatore possa anche essere qualificato in quelle discipline), ma qualcuno che è stato formato professionalmente per affrontare obiettivi di coaching specifici da una prospettiva tipicamente cristiana o biblica. [22]

Come diventare Coach – Co-coaching

Articolo principale: Co-coaching

Il co-coaching è una pratica strutturata di coaching tra pari con l’obiettivo di apprendere tecniche di coaching migliorate.

Come diventare Coach – Incontri

Articolo principale: Incontri

Gli allenatori di appuntamenti offrono coaching e prodotti e servizi correlati per migliorare il successo dei loro clienti negli appuntamenti e nelle relazioni.

Come diventare Coach – Finanziario

Vedi anche: Pianificatore finanziario

Il coaching finanziario è una forma relativamente nuova di coaching che si concentra sull’aiutare i clienti a superare la loro lotta per raggiungere obiettivi finanziari e aspirazioni specifici che si sono prefissati. Il coaching finanziario è un rapporto uno a uno in cui il coach lavora per fornire incoraggiamento e supporto volti a facilitare il raggiungimento dei piani economici del cliente. Un coach finanziario , chiamato anche money coach , in genere si concentra sull’aiutare i clienti a ristrutturare e ridurre il debito, ridurre la spesa, sviluppare abitudini di risparmio e sviluppare disciplina fiscale. Al contrario, il termine consulente finanziario si riferisce a una gamma più ampia di professionisti che in genere forniscono ai clienti prodotti e servizi finanziari. Sebbene le prime ricerche colleghino il coaching finanziario al miglioramento dei risultati del cliente, è necessaria un’analisi molto più rigorosa prima di poter stabilire qualsiasi nesso causale. [23]

Come diventare Coach – Salute e benessere

Articolo principale: Coaching sulla salute

Il coaching sanitario sta diventando riconosciuto come un nuovo modo per aiutare le persone a “gestire” le loro malattie e condizioni, specialmente quelle di natura cronica. [24] Il coach utilizzerà tecniche speciali, esperienza personale, competenza e incoraggiamento per assistere il coachee nel portare i suoi cambiamenti comportamentali, mirando a ridurre i rischi per la salute e i costi sanitari. [25] La National Society of Health Coaches (NSHC) ha differenziato il termine health coach da wellness coach . [25] Secondo l’NSHC, gli allenatori della salute sono qualificati “per guidare le persone con condizioni acute o croniche e/o un rischio per la salute da moderato ad alto”, e gli allenatori del benessere forniscono guida e ispirazione “a individui altrimenti “sani” che desiderano mantenere o migliorare il loro stato di salute generale». [25]

Come diventare Coach – Compiti a casa

Articolo principale: allenatore dei compiti

Il coaching per i compiti a casa si concentra sul fornire a uno studente le capacità di studio necessarie per avere successo negli studi. Questo approccio è diverso dal normale tutoraggio che in genere cerca di migliorare le prestazioni di uno studente in una materia specifica. [26]

Come diventare Coach – nell’istruzione

Vedi anche: Psicologia del coaching § In educazione e Tutor § Coaching accademico    

Il coaching viene applicato per supportare studenti, docenti e amministratori nelle organizzazioni educative. [27] Per gli studenti, le opportunità di coaching includono la collaborazione con altri studenti per migliorare i voti e le abilità, sia accademiche che sociali; per insegnanti e amministratori, il coaching può aiutare con le transizioni in nuovi ruoli. [27]

Come diventare Coach – Vita

Il life coaching è il processo che aiuta le persone a identificare e raggiungere obiettivi personali attraverso lo sviluppo di abilità e attitudini che portano all’auto-potenziamento. [8] [28] Il life coaching si occupa generalmente di questioni come l’equilibrio tra lavoro e vita privata e i cambiamenti di carriera e spesso si verifica al di fuori dell’ambiente di lavoro. [29] L’ impegno psicologico accademico sistematico con il life coaching risale agli anni ’80. [30] Gli scettici hanno criticato l’attenzione del life coaching sull’auto-miglioramento per il suo potenziale di commercializzazione di amicizie e altre relazioni umane, [31] ma critiche simili sono state fatte anche ad altre professioni di aiuto come la psicologia clinica. [32] [33]

Come diventare Coach – Relazione

Vedi anche: Consulenza relazionale

Il coaching relazionale è l’applicazione del coaching alle relazioni personali e di lavoro . [34]

Come diventare Coach – Gli sport

Articoli principali: Coach (sport) e psicologia dello sport § Coaching    

Nello sport , un allenatore è un individuo che fornisce supervisione e formazione alla squadra sportiva o ai singoli giocatori. Gli allenatori sportivi sono coinvolti nell’amministrazione, nella preparazione atletica, nell’allenamento delle competizioni e nella rappresentazione della squadra e dei giocatori. Un’indagine nel 2019 sulla letteratura sull’allenamento sportivo ha rilevato un aumento del numero di pubblicazioni e la maggior parte degli articoli presentava un approccio di ricerca quantitativa. [35] La psicologia dello sport emerse dal 1890. [36]

Come diventare Coach – Vocale

Articolo principale: Vocal coach

Un vocal coach, noto anche come voice coach (sebbene questo termine si applichi spesso a coloro che lavorano con la parola e la comunicazione piuttosto che con il canto), è un insegnante di musica , di solito un pianista accompagnatore, che aiuta i cantanti a prepararsi per un’esibizione, spesso aiutandoli anche per migliorare la propria tecnica di canto e prendersi cura e sviluppare la propria voce, ma non è la stessa cosa di un insegnante di canto (chiamato anche “insegnante di voce”). I vocal coach possono dare lezioni private di musica o workshop di gruppo o masterclass ai cantanti. Possono anche istruire i cantanti che stanno provando sul palco o che stanno cantando durante una sessione di registrazione.

Come diventare Coach – Scrivere

Un coach di scrittura aiuta gli scrittori, come studenti, [37] [38] giornalisti, [39] [40] e altri professionisti [41] [42], a migliorare la loro scrittura e produttività. [43]

Come diventare Coach – Etica e standard

Vedere anche: Concessione di licenza , Certificazione professionale ed Etica professionale

Dalla metà degli anni ’90, associazioni professionali di coaching come la CWF (Coaching World Federation),  l’Association for Coaching (AC), l’ European Mentoring and Coaching Council (EMCC), l’International Association of Coaching (IAC) e l’ International Coach Federation (ICF) hanno lavorato allo sviluppo standard di formazione. [1] : 287-312  [44] Lo psicologo Jonathan Passmore annotò nel 2016: [1] : 3 

Sebbene il coaching sia diventato un intervento riconosciuto, purtroppo non esistono ancora standard o accordi di licenza ampiamente riconosciuti. Gli organismi professionali hanno continuato a sviluppare i propri standard, ma la mancanza di regolamentazione significa che chiunque può definirsi un allenatore. […] Se il coaching è una professione che richiede regolamentazione, o è professionale e richiede standard, rimane oggetto di dibattito.

Una delle sfide nel campo del coaching è sostenere i livelli di professionalità, standard ed etica. [44] A tal fine, gli organismi e le organizzazioni di coaching hanno codici etici e standard per i membri. [1] : 287-312  [45] Tuttavia, poiché questi organismi non sono regolamentati e poiché gli allenatori non hanno bisogno di appartenere a tale organismo, l’etica e gli standard sono variabili nel campo. [44] [46] Nel febbraio 2016, l’AC e l’EMCC hanno lanciato un “Codice etico globale” per l’intero settore; individui, associazioni e organizzazioni sono invitati a diventarne firmatari. [47] [48] : 1 

Con la crescente popolarità del coaching, [49] molti college e università ora offrono programmi di formazione per coach accreditati da un’associazione professionale. [50] Alcuni corsi offrono un certificato di life coach dopo pochi giorni di formazione, ma tali corsi, se sono accreditati, sono considerati programmi di formazione “à la carte”, “che possono o meno offrire coaching dall’inizio alla fine formazione”. [51] Alcuni programmi di formazione “tutto compreso” accreditati dall’ICF, ad esempio, richiedono un minimo di 125 ore di contatto con gli studenti, 10 ore di tutoraggio e un processo di valutazione delle prestazioni. [52] [53] Si tratta di una formazione molto ridotta rispetto ai requisiti di formazione di alcune altre professioni di aiuto: ad esempio, l’ abilitazione come psicologo consulente nello Stato della California richiede 3.000 ore di esperienza professionale supervisionata. [54] Tuttavia, l’ICF, ad esempio, offre una credenziale “Master Certified Coach” che richiede la dimostrazione di “2.500 ore (2.250 retribuite) di esperienza di coaching con almeno 35 clienti” [55] e una credenziale “Professional Certified Coach” con meno requisiti. [56] Altri organismi professionali offrono allo stesso modo opzioni di accreditamento dell’allenatore di livello base, intermedio e avanzato. [57] Alcuni coach sono sia coach certificati che psicologi di consulenza autorizzati, che integrano coaching e consulenza. [58]

I critici considerano il life coaching simile alla psicoterapia, ma senza le restrizioni legali e la regolamentazione statale degli psicologi. [44] [59] [60] [61] Non ci sono regolamenti statali/requisiti di licenza per gli autobus. A causa della mancanza di regolamentazione, le persone che non hanno una formazione o una certificazione formale possono legalmente definirsi life o wellness coach. [62]

Come diventare Coach – Mercato

Un sondaggio del 2004 su 2.529 membri ICF ha riportato che il 52,5% lavora part-time come coach e guadagna 30.000 dollari o meno, mentre il 32,3% ha riferito di guadagnare meno di 10.000 dollari l’anno. [63]

Un sondaggio del 2016 dell’ICF , ha riportato che su 53.000 allenatori professionisti, la maggior parte operava in America. Hanno riportato un reddito medio di $ 51.000 con alcuni allenatori specializzati che hanno riferito di guadagnare $ 100.000 o più. [64]

Guarda anche

Come diventare Coach – Riferimenti

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Come diventare Coach – Psicologia del coaching

La psicologia del coaching è un campo della psicologia applicata che applica teorie e concetti psicologici alla pratica del coaching . Il suo scopo è aumentare le prestazioni, i risultati e il benessere di individui, team e organizzazioni utilizzando metodi basati sull’evidenza fondati sulla ricerca scientifica. [1] La psicologia del coaching è influenzata da teorie in vari campi psicologici, come la psicologia umanistica , la psicologia positiva , la teoria dell’apprendimento e la psicologia sociale .

La psicologia del coaching è iniziata formalmente come sotto-disciplina psicologica nel 2000, quando è stato offerto il primo corso di “psicologia del coaching” presso l’ Università di Sydney . Da allora, sono state formate società scientifiche dedicate alla psicologia del coaching e riviste peer-reviewed pubblicano ricerche sulla psicologia del coaching. Le applicazioni della psicologia del coaching vanno dal coaching atletico ed educativo alla leadership e al coaching aziendale.

Come diventare Coach – Storia antica

Le prime applicazioni della teoria e della pratica psicologica all’allenamento (in particolare, l’allenamento atletico) possono essere fatte risalire agli anni ’20. [2] Nel 1926, Coleman Griffith pubblicò The Psychology of Coaching: A Study of Coaching Methods in the Point of View of Psychology. [2] Basandosi sulle osservazioni delle squadre di calcio e basket, Griffith ha discusso un’ampia varietà di aspetti del coaching come gli effetti dello spettatore, i problemi di over-coaching, i principi dell’apprendimento. [3] Griffith è stato notato come ” il primo psicologo sportivo d’America ” e un pioniere nell’applicare la scienza della psicologia al coaching. [4] Anni dopo, iniziarono ad emergere altri testi sulla psicologia del coaching. Nel 1951, John Lawther della Penn State University pubblicò Psicologia del coaching . [5] Il primo libro di WorldCat con il termine “psicologia del coaching” nel titolo è Modern Coaching Psychology di Curtiss Gaylord, pubblicato nel 1967. [6] [7]

21 ° secolo

Nonostante questi primi sviluppi, la psicologia del coaching contemporanea è stata formalmente stabilita solo all’inizio del 21° secolo. [4] Nel gennaio 2000, Anthony Grant ha implementato la prima unità di studio di “psicologia del coaching” presso l’ Università di Sydney e la sua tesi di dottorato ha posto le basi per ulteriori ricerche per stabilire il campo della psicologia del coaching come disciplina basata sull’evidenza. [8] [9] Molti psicologi di coaching considerano Grant un pioniere nel campo. [4] [10]

Un ulteriore sviluppo è iniziato nel 2006 quando l’ Australian Psychological Society (APS) ha tenuto una conferenza che ha fondato l’Interest Group in Coaching Psychology (IGCP). Al di fuori dell’Australia, Stephen Palmer della British Psychological Society (BPS) ha formato lo Special Group in Coaching Psychology (SGCP). [4] Sia l’IGCP che l’SGCP miravano a sviluppare ulteriormente la professione della psicologia del coaching in termini di teoria e applicazione fornendo una piattaforma per la condivisione di ricerche ed esperienze rilevanti tra gli psicologi del coaching. [4] [1] [11] Dall’istituzione dell’IGCP e dell’SGCP, sono state istituite più società internazionali dedicate alla psicologia del coaching in Europa, Medio Oriente e Sud Africa. [4] Il 18 dicembre 2006 è stata fondata la International Society for Coaching Psychology (ISCP) per promuovere lo sviluppo internazionale del settore. [4] [12]

Attualmente, ci sono una serie di riviste peer-reviewed dedicate alla letteratura e alla ricerca sulla psicologia del coaching. Ad esempio, The Coaching Psychologist (dal 2005) è fornito dall’SGCP. [13] L’IGCP e l’IGCP pubblicano congiuntamente l’ International Coaching Psychology Review (dal 2006). [14] Coaching Psychology International (dal 2009) è pubblicato dalla International Society of Coaching Psychology. [15]

Come diventare Coach – Influenze teoriche

Come diventare Coach – Psicologia umanistica

Vedi anche: Psicologia umanistica e terapia centrata sulla persona

L’ approccio umanistico alla psicologia è considerato un grande contributo alla psicologia del coaching. [3] Sia la psicologia umanistica che quella del coaching condividono la visione comune dell’essere umano come autorealizzante . Cioè, ogni volta che ne viene data l’opportunità, gli umani coglieranno la capacità di migliorare se stessi. [16] La psicologia del coaching considera questo sviluppo come un processo costituito da concreti cambiamenti positivi nella propria vita. Inoltre, questo processo di crescita è intrapreso sia dal cliente che dal coach che facilita l’autorealizzazione nei propri clienti. [1] [17]

In Carl Rogers ‘ terapia centrata sulla persona , il rapporto cliente-terapeuta è un elemento chiave nel facilitare la crescita. [17] Pertanto, la relazione tra il coach (il facilitatore) e il cliente (lo studente) è cruciale. [18] In particolare, Rogers ha identificato tre qualità chiave in un buon rapporto coach-cliente: “realtà” (genuinità), fiducia e comprensione empatica . [17] [18] Inoltre, viene fatta un’importante distinzione tra lavorare sul cliente e lavorare con il cliente. Un coach deve essere disposto a collaborare e impegnarsi attivamente con il cliente al fine di comprendere le sue esperienze e fare scelte che favoriscano la crescita . [17] Quando ciò si realizza, il rapporto coach-cliente diventa una partnership attiva . [19]

Inoltre, secondo Rogers, la crescita di un cliente si ottiene attraverso una considerazione positiva incondizionata . [20] I coach devono entrare in empatia con i loro clienti per comprendere le loro esperienze e punti di vista. [1] Per raggiungere questo obiettivo, il coach deve essere in grado di comprendere i propri clienti non solo a livello intellettuale, ma anche a livello emotivo. [17] Insieme all’empatia, i coach devono essere in grado di accettare i propri clienti per quello che sono veramente, poiché gli individui hanno bisogno di sentirsi apprezzati per il loro ” vero sé ” per autorealizzarsi. [1]

Come diventare Coach – Psicologia positiva

Vedi anche: psicologia positiva

La psicologia positiva (sviluppata da Martin Seligman e altri) si sofferma sugli aspetti positivi delle caratteristiche umane come forza e competenza. [17] [21] [22] Al centro, la psicologia del coaching condivide questo focus; un coaching efficace comporta il miglioramento delle prestazioni e del benessere del cliente. [23] La psicologia positiva fornisce quindi una base per il coaching. [21] La psicologia del coaching è stata considerata un tipo di psicologia positiva applicata. [23]

Le emozioni positive motivano gli individui a migliorare le proprie capacità e competenze. [24] La teoria del broaden-and-build di Barbara Fredrickson postula che le emozioni positive possono svolgere un ruolo nello stimolare non solo la motivazione , ma anche azioni che sono produttive e benefiche. [25] Nel coaching si enfatizza l’incoraggiamento delle emozioni positive per ispirare i clienti a intraprendere azioni concrete verso i loro obiettivi. [17]

Oltre alle emozioni, anche il pieno coinvolgimento nell’attività è un fattore per massimizzare le proprie prestazioni. [26] Mihaly Csikszentmihalyi ha descritto questo livello di massimo coinvolgimento in un compito come flusso . In altre parole, gli individui che sperimentano il flusso sono “nella zona”. [17] Gli allenatori svolgono un ruolo nella creazione di un ambiente che induce il flusso. Questo può essere ottenuto attraverso una chiara e coerente definizione degli obiettivi. [26] Fornire un feedback chiaro e immediato tiene anche il cliente informato sul fatto che le sue azioni stanno aiutando a raggiungere i suoi obiettivi. [17] I coach aiutano anche a trovare un equilibrio tra sfida e abilità, poiché compiti troppo facili o troppo difficili per il cliente possono ostacolare il raggiungimento degli obiettivi. [17] [26]

Come diventare Coach – Teorie dell’apprendimento

Vedi anche: comportamentismo e teoria dell’apprendimento sociale

Il condizionamento operante (come descritto da B.F. Skinner ) vede l’apprendimento come un processo che coinvolge rinforzo e punizione . [27] Gli allenatori sono incoraggiati a rafforzare sempre comportamenti sani e produttivi attraverso il rinforzo verbale, come parole e immagini motivazionali. [28] Anche il rinforzo intrinseco (cioè il rinforzo dall’interno dell’individuo) può svolgere un ruolo enorme nel migliorare le prestazioni e nell’incoraggiare l’azione mirata. [19] Sebbene la punizione possa indirizzare i clienti verso i comportamenti desiderati, la prestazione può essere ostacolata da effetti collaterali ingiustificati, come ansia e risentimento nei confronti del coach. [19] [27]

David A. Kolb ‘il esperienziali teoria dell’apprendimento postula che gli individui imparano attraverso le loro esperienze. [29] L’ apprendimento esperienziale è facilitato dall’autoriflessione, dall’autovalutazione e dall’azione. [21] I coach possono incoraggiare l’auto-riflessione critica delle esperienze attraverso “registri di coaching” in cui i coachee analizzano i loro pensieri ed emozioni in vari incidenti e circostanze. [21] Questo aiuta i clienti a esaminare e sfidare le proprie convinzioni, atteggiamenti e comportamenti. [21] L’ intuizione acquisita da questo aiuta nell’apprendimento trasformativo in cui i tirocinanti sviluppano un piano d’azione per un ulteriore auto-miglioramento e un aumento delle prestazioni in base alle proprie esperienze. [17] [29] [30]

Lev Vygotsky ha descritto la zona di sviluppo prossimale (ZPD) come uno spazio tra ciò che una persona sa (un’azione che può essere eseguita facilmente) e ciò che una persona non sa (ciò che è considerato difficile). [31] Vygotsky ha teorizzato che l’apprendimento è più efficace all’interno di questa zona. [32] I coach facilitano un apprendimento efficace fornendo ai coachee attività all’interno della ZPD, che non sono né troppo facili né troppo impegnative (questo è un processo chiamato scaffolding ). [31] [32]

La teoria dell’apprendimento sociale ha anche influenzato la psicologia del coaching. Secondo Albert Bandura , l’ apprendimento osservativo si verifica quando gli individui imparano dalle persone che li circondano (chiamati modelli ). [33] Gli allenatori dovrebbero essere consapevoli dei modelli del loro allievo in quanto ciò può modellare i loro atteggiamenti e comportamenti. [34] Inoltre, gli allenatori dovrebbero valutare i fattori che influenzano l’apprendimento osservativo nei loro allievi, come l’attenzione e la frequenza del comportamento osservato. [34]

Come diventare Coach – Altre influenze

Vedi anche: Psicologia della Gestalt , Psicologia sociale , Psicologia culturale e Psicopatologia

La teoria della Gestalt spiega che le persone percepiscono gli eventi intorno a noi in un modo conforme alle loro idee, credenze ed esperienze personali. [3] I coachee devono essere guidati nella consapevolezza dei propri atteggiamenti ed esperienze, che modellano la loro percezione del mondo. [3] Concetti in psicologia sociale come l’ influenza interpersonale e la compliance enfatizzano il potente ruolo che le interazioni sociali giocano nel plasmare il pensiero, le prestazioni e il comportamento negli allenatori. [19] La psicologia culturale assiste gli allenatori nel facilitare la crescita e l’apprendimento in clienti di diversi background culturali. [35] Lo studio della psicopatologia può anche essere importante nello sviluppo di metodi adeguati di coaching per individui mentalmente malati. [19]

Come diventare Coach – Modelli

La psicologia del coaching ha un gran numero di modelli e strutture derivati ​​da teorie e prove psicologiche. [1] Questi modelli sono utilizzati per guidare la pratica della psicologia del coaching e per garantire che il coaching sia informato da concetti scientificamente provati. [21]

CRESCERE

Articolo principale: modello GROW

Il modello GROW è considerato uno dei modelli di coaching comportamentale più popolari. [3] Le sue quattro fasi delineano il processo di risoluzione dei problemi, definizione degli obiettivi e miglioramento delle prestazioni. [3] [1] Il nome di ogni fase varia leggermente a seconda della fonte.

LA PRATICA

Stephen Palmer ha sviluppato il modello PRACTICE come guida alla risoluzione dei problemi e alla ricerca di soluzioni. [1] I problemi sono identificati durante la prima fase è P identificazione roblem. [36] Quindi, R ealistic obiettivi sono sviluppati per quanto riguarda i problemi. [1] [36] In seguito, A soluzioni lternate che il lavoro verso gli obiettivi sono brainstorming. [1] [36] I possibili esiti delle soluzioni vengono quindi valutati criticamente durante la C onsiderazione delle conseguenze. [1] [36] In seguito, le opzioni migliori sono scelti durante T argeting il maggior numero possibile soluzione (s). [1] [36] Poi viene la I ATTUAZIONE della C soluzione hosen (s). [1] [36] Il passaggio finale è la valutazione E in cui coach e coachee discutono l’efficacia della soluzione e le lezioni apprese dall’esperienza. [1] [36]

SPAZIO

Il modello SPACE è un framework bio-psico-sociale basato sulla psicologia cognitivo-comportamentale. [37] [38] Il suo scopo è guidare il coach nella valutazione e comprensione del comportamento dei propri clienti durante situazioni specifiche. [37] SPACE è un acronimo di S contesto OCIALE, P hysiology, A ction, C ognition e E movimento. [38] Può essere ulteriormente suddiviso in quadri più piccoli: ACE e PACE. Il framework ACE esamina le relazioni tra l’azione, le emozioni e le cognizioni dell’individuo. [38] Il framework PACE prende quindi il modello ACE e considera la risposta fisiologica o biologica che accompagna le cognizioni, le emozioni e il comportamento. [38] Infine, il modello SPACE principale tiene conto del contesto sociale in cui si verifica il comportamento. [37] [38]

Come diventare Coach – Altri modelli

Sono stati sviluppati altri approcci come il modello cognitivo ABCDE per la risoluzione dei problemi. [38] I modelli OSKAR, ACHIEVE e POSITIVE derivano dal modello GROW che si concentra sulla definizione degli obiettivi, sulla ricerca di soluzioni e sul nutrimento della relazione di coaching. [36] [38] Per il coaching di leadership, LASER (che sta per Learning, Assessing, Story-making, Enabling and Reframing) delinea un processo in cinque fasi per un coaching efficace. [38] Il modello transteorico del cambiamento (sviluppato da James O. Prochaska e altri) e l’ indagine elogiativa si concentrano sulla comprensione del processo di cambiamento e sull’incoraggiare i clienti ad agire verso un cambiamento positivo. [1]   Il Modello HPM sviluppato dal dr. Daniele Trevisani individua 6 specifiche sotto-aree ove agire ed è uno dei modelli di coaching con maggiori basi scientifiche disponibili in una apposita letteratura.

Come diventare Coach – Applicazioni

Ulteriori informazioni: Coaching § Applicazioni  

Come diventare Coach – Allenamento degli atleti

Articoli principali: Coach (sport) , Medicina dello sport e Psicologia dello sport § Coaching    

La psicologia del coaching influenza i metodi di allenamento per lo sviluppo dell’atleta . [18] Mira non solo a migliorare le prestazioni sportive , ma anche a sviluppare gli atleti in modo olistico . [39] Pertanto, i fattori che influenzano lo sviluppo come la motivazione dell’atleta sono stati studiati attraverso teorie cognitive, sociali ed emotive. [40] Uno studio ha scoperto che il narcisismo dell’atleta ha un impatto sull’efficacia delle aspettative di prestazione stabilite dall’allenatore. [41] Il potenziamento delle abilità fisiche e mentali è studiato anche con teorie cognitivo-comportamentali . [40] La ricerca ha dimostrato che un’efficace definizione degli obiettivi migliora le prestazioni nello sport. [42] Inoltre, l’autoefficacia è anche un fattore importante che influenza lo sviluppo dell’atleta. [40] Pertanto, gli allenatori sono incoraggiati ad aumentare l’autoefficacia negli atleti attraverso un feedback positivo ed essendo essi stessi un modello di fiducia in se stessi. [43] Anche le convinzioni degli allenatori circa il loro livello di abilità nel coaching influenzano lo sviluppo dell’autoefficacia negli atleti. [43]

Come diventare Coach – nell’istruzione

La psicologia del coaching può essere applicata anche nelle scuole. [37] Esamina i modi più efficaci di educare gli studenti fondati sulla teoria psicologica. [37] Ad esempio, le teorie sulla motivazione si concentrano sugli effetti dell’autoefficacia e della motivazione sulle prestazioni degli studenti. [37] Anche il miglioramento della fiducia e dell’autoefficacia degli insegnanti è un’area di studio per gli psicologi di coaching. [4] La psicologia del coaching guida anche studenti, insegnanti e personale nella definizione e nel raggiungimento degli obiettivi efficaci. [44] Inoltre, i metodi di coaching come il peer coaching reciproco (il processo degli insegnanti che valutano le prestazioni reciproche) sono incoraggiati perché coltivano il sostegno e la fiducia tra gli educatori. [45] Il peer coaching in classe fornisce anche un ambiente collaborativo per gli studenti, che è favorevole all’apprendimento. [45] [46]

Guarda anche

Riferimenti

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Come diventare Coach – link esterni

Società di psicologia del coaching

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Deep Coaching MasterClass Metodo HPM™. Laboratorio online su coaching, emozioni, comunicazione, crescita personale e professionale + 3 ebook + video riservati, con sconto riservato in promozione Eventbrite.

Sabato 17 Luglio, h. 9.30-12.30

masterclass coaching metodo hpm Deep CoachingDi cosa si tratta?

  • Una grande occasione per poter fruire e lavorare in anteprima sui contenuti del testo “Deep Coaching. Il Metodo HPM™ per la crescita personale, il coaching in profondità e la formazione attiva”, che uscirà in settembre con Franco Angeli editore.
  • In questa MasterClass, praticheremo in anteprima assoluta alcuni degli esercizi di Mental Coaching, di Comunicazione, di Leadership e di Crescita Personale e Professionale trattati nel volume, direttamente con l’autore Daniele Trevisani (migliore Coach Italiano e migliore Formatore Italiano per numero e qualità di pubblicazioni secondo Amazon) e il contributo di Coach HPM™ Certificati.
  • Oltre alla MasterClass alla quale ci si può iscrivere, è possibile iscriversi alla rivista gratuita online Communication Research per ricevere notizie aggiornate sulla uscita del libro che cambierà la modalità di fare coaching, crescita personale e professionale, e riceverne anteprime. Qui il link per iscriversi gratuitamente http://eepurl.com/b727Pv

Come si svolge

  • Condivisione dei concetti chiave del Deep Coaching, alternati ad esercizi interattivi online, anche tramite stanze di Zoom. Lavori di gruppo in stanze ed esercizi attivi.

Quanto costa e cosa si ottiene – MasterClass + 3 Ebook + video riservati

  • L’intero pacchetto in promozione Eventbrite ed in omaggio 3 E-Book riservati ai soli partecipanti, incluso l’ebook “Riconoscere le Emozioni” con una raccolta scientifica di oltre 300 tipologie di emozioni e stati d’animo sui quali si faranno esercizi specifici + video ad accesso riservato

Dove si svolge

  • Online su Zoom. h 9.30-12.30. Al momento dell’iscrizione si riceverà immediatamente il link per l’accesso –ed in più il link per scaricare in anteprima gli E-Book e i link ai video

Che temi tratteremo

  • Verranno trattati temi estratti dai primi capitoli del libro Deep Coaching, con una sintesi tra alcuni dei seguenti concetti:

Struttura del Modello Deep Coaching. Focalizzare un intervento di formazione e coaching tramite il modello HPM

  • 1. La motivazione di un coaching in profondità (Deep Coaching)
  • 2. Approfondimento sulle sei aree di lavoro del Metodo HPM
  • 2.1. Energie fisiche (stato bioenergetico) e autostima
  • 2.2. Energie mentali (stato psicoenergetico)
  • 2.3. Micro-competenze
  • 2.4. Macro-competenze
  • 2.5. Progettualità e concretizzazione
  • 2.6. Visione e ideali, spiritualità
  • 3. I principi di un Deep Coaching efficace
  • 4. Il Deep Coaching e il suo effetto sul Capitale Psicologico (PsyCap)
  • 4.1. Il concetto di Capitale Psicologico
  • 5. Il modello H.E.R.O e il Capitale Psicologico
  • 5.1. Hope – Speranza. Il potere della volontà e della determinazione
  • 5.2. Efficacy – Efficacia. La capacità di accettare sfide
  • 5.3. Resilience – Resilienza. La capacità di rialzarsi
  • 5.4. Optimism – Ottimismo. Creare ciò che si può fare e non fermarsi a ciò che non si può fare
  • 6. Interazione tra le diverse dimensioni ed effetto “contagio positivo”

Saperi, Saper Essere, Saper Fare: i tre obiettivi di ogni azione di formazione attiva e del Deep Coaching

  • 1. Integrazione di modelli diversi come strada maestra per un metodo di coaching olistico
  • 2. I Catalizzatori Formativi
  • 3. L’insufficienza dei Saperi
  • 4. Test di realtà, reality check, momenti della verità
  • 5. L’insufficienza del Saper Fare
  • 6. L’insufficienza del Saper Essere
  • 6.1. I punti di arresto del percorso
  • 7. Rimuovere i catalizzatori negativi dal processo di cambiamento: i vettori di sviluppo formativo
  • 7.1. I principali ostacoli di percorso (catalizzatori negativi) nella crescita personale e professionale
  • 8. Agire sui “saperi” tramite il modello XY
  • 9. La tassonomia di Bloom sugli Educational Objectives (obiettivi di apprendimento)
  • 9.1. Verificare gli apprendimenti tramite checklist comportamentali
  • 10. La didattica e la revisione dei metodi di formazione
  • 11. Il setting formativo come facilitatore o rallentatore
  • 11.1. Il setting formativo e la scelta della location per fare active training nella formazione aziendale
  • 12. Metodi per far accadere una scoperta autonoma dei saperi
  • 12.1. Esempio applicativo sulla costruzione in aula di un Diagramma di Causa-Effetto

Coaching Operativo. Agire sul “saper fare” (skills) tramite il modello XY

  • 1.1. Inquadrare il tipo di intervento
  • 2. Agire sul “saper essere” tramite il modello XY
  • 3. Azioni formative In-Out e azioni Out-In
  • 4. Il potere delle abitudini. Riconoscere e attaccare routine e abitudini, apprendere nuove abitudini e non solo nuovi concetti
  • 4.1. Esempio applicativo sulle tecniche di ascolto – esercitazione “ascolto dell’estate”
  • 4.1.1. Esempio di lavoro sul saper essere relativo alla Competitività Fondamentale (competitività assoluta vs competitività relativa)
  • 5. Collegare un percorso formativo o di coaching a verifiche, anticipare tipo e natura delle verifiche
  • 6. Utilizzo della Staircase come modello per profilare il cliente, visualizzare i progressi e dare evidenza ai risultati
  • 7. Profilazione di dettaglio
  • 8. Come arrivare alla profilazione
  • 6. Il fine ultimo non è l’azione ma i suoi effetti: il modello RME (Retargeting Mental Energy™, di Daniele Trevisani)
  • 11. Leadership espressiva e leadership di regia. Essere i protagonisti del proprio viaggio di crescita personale e professionale

Referenze

Approfondimenti di formazione e bibliografia

I libri di riferimento del METODO HPM™ sono

I libri di riferimento del METODO ALM™ sono

Se vuoi conoscere occasioni di coaching e formazione svolte direttamente con l’autore, puoi contattarci attraverso questo form https://www.studiotrevisani.it/contact-form-2/ e sarà nostra cura richiamarti e darti tutte le informazioni necessarie

Dott. Daniele Trevisani

Presidente, Coaching World Federation

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Se vuoi un approfondimento sulla nostra modalità di fare formazione aziendale, vedi l’articolo dedicato alla Formazione Manageriale Attiva e Coaching Attivo. Se vuoi approfondire il tema del Personal Training e allenamento personalizzato, vedi l’articolo seguente

L’allenamento personalizzato  o “Personal Training” è un lavoro specifico del Personal Trainer o del Personal Coach. Può riguardare la salute corporea, il livello di fitness, la potenza, la forza, la capacità aerobica, il dimagrimento, l’incremento dello stato di forma, l’aspetto fisico, o l’allenamento funzionale legato ad un sport specifico.
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Il concetto cardine dell’Allenamento Personalizzato è quello di realizzare un “percorso di allenamento centrato sugli obiettivi” con una specifica durata e specifici sotto-obiettivi legati al macro-obiettivo che stiamo perseguendo, e farlo con l’aiuto di un professionista.

Vuoi un contatto per un programma di coaching o di allenamento personalizzato?
Contattaci dal form presente in Home Page.

Approfondimenti sull’Allenamento Personalizzato, Personal Training e Personal Coaching

Di seguito, proponiamo alcune informazioni chiave che è bene sapere quando ci si avvicina al coaching personalizzato, al personal training e all’allenamento personalizzato.

Allenamento sportivo

Materiale con nostre elaborazioni su fonte Wikipedia.
Con il termine allenamento sportivo (in inglese training) si intende il processo di adattamento fisiologico allo sforzo fisico del corpo umano compiuto dall’atleta al fine di migliorare la propria prestazione sportiva ovvero di intervenire, in modo organizzato, verso la pratica sportiva così da poter esprimere le migliori prestazioni nell’ambito di una competizione e/o per benessere psicofisico proprio.
“Mescolando” ingredienti di vari campi (fisiologicobiomeccanicopsicologicopedagogicobiochimico ed anatomico) in un modo tuttavia differente, si è creata una vera e propria “scienza dell’allenamento” a sé stante. Il fondatore di tale pratica è ritenuto L.P. Matveev, scienziato russo, sebbene notevoli contributi teorici: scienziati, questi, che operavano prevalentemente nella capitale russa e a Lipsia (Germania[1]) (memorabile la storia di Bernstein, caduto in disgrazia poiché “oppositore” di Ivan Pavlov; dal punto di vista storico, va invece menzionato l’apporto di Seyle).
Secondo gli obiettivi tramite l’allenamento si avrà dapprima un peggioramento delle capacità e solo dopo un periodo durante il quale avverrà la supercompensazione si avrà una capacità di prestazione migliore rispetto a quella di partenza. Questo sarà seguito da un periodo di relativa stabilizzazione e da un periodo di diminuzione di queste capacità.[non chiaro] L’allenamento prevede le figure della persona che lo pratica (atleta) e della persona che lo dirige (allenatore)

Obiettivi perseguiti

Essenzialmente si possono raggruppare gli obiettivi dell’allenamento in tre aspetti:

  • Prevenzione di inabilità nel movimento
    • Persone che si muovono poco nel lavoro,
    • Scolari,
    • Anziani;
  • Riabilitazione dopo
  • Miglioramento e mantenimento delle capacità motorie del corpo
    • in persone che praticano attività sportiva amatoriale,
    • in atleti professionisti.

Cosa viene allenato

Vengono allenate le capacità condizionali: rapiditàforzaresistenzamobilità articolare, come anche abilità coordinative: equilibrio, capacità di differenziazione, orientamento, anticipazione, capacità di adattamento, di reazione e senso del ritmo. L’allenamento tuttavia, in quanto formazione della persona umana per lo svolgimento di compiti specifici legati alla pratica sportiva nei diversi livelli in cui si attua, presenta sempre una notevole dimensione pedagogica che non deve essere mai trascurata.

Come agisce l’allenamento

Il carico (stimolo allenante) porta a una variazione dell’equilibrio biochimico dell’organismo (variazione dell’omeostasi). Per essere meglio preparato a futuri carichi dello stesso tipo, il corpo reagisce con un adattamento, dal quale risulta un migliore stato funzionale. Un esempio è la supercompensazione delle scorte di glicogeno nei muscoli sottoposti ad un carico di resistenza.
Per controllare correttamente l’allenamento, e quindi organizzare gli stimoli dei carichi in una sequenza che non sovraccarichi l’organismo, è necessaria una esatta conoscenza del carico delle singole unità allenanti (seduta d’allenamento) e dell’effetto della loro sommatoria. Il carico d’allenamento viene valutato in base alle cosiddette normative del carico.

Tipi di allenamento

Allenamento aerobico

Partendo dal presupposto che la scelta della tipologia di allenamento dipende da quelli che sono gli scopi e le capacità del soggetto, l’allenamento di tipo aerobico è tra i più scelti (anche se il più delle volte inconsapevolmente). Come ogni strumento, se non utilizzato correttamente, finisce per non dare i risultati attesi.
Infatti l’allenamento di tipo aerobico è il principale strumento utilizzato dall’utente medio per perdere i chili di troppo, o, in gergo tecnico, mobilitare le riserve lipidiche. La condizione necessaria perché questo avvenga è che l’allenamento sia appunto condotto al di sotto della soglia anaerobica, il che vuol dire che l’atleta non deve mai andare in debito di ossigeno. Per fare un esempio lampante si potrebbe parlare dell’individuo medio che 3 o 4 volte a settimana va a fare un po’ di “Jogging”. Infatti la corsa è un ottimo esercizio per lavorare in aerobiosi, ma, come detto prima, bisogna sapere come correre, a che velocità, per quanto tempo, ecc.
Le tre cose che si devono sempre tener presenti sono:
– Le riserve lipidiche cominciano ad essere mobilitate dopo circa 20 minuti di esercizio aerobico. Fare una “corsetta” di mezz’ora probabilmente non aiuterà se l’obbiettivo è quello di perdere peso (questo perché le prime riserve energetiche mobilitate quando si svolge un esercizio fisico sono prevalentemente quelle del glicogeno e, solo successivamente si inizieranno a mobilitare le riserve lipidiche come combustibile per il nostro esercizio. N.B. Ciò non vuol dire che per i primi 20 minuti si utilizza solo glicogeno e dopo i 20 minuti solo i lipidi, ma le percentuali variano: all’inizio il contributo maggiore è a carico del glicogeno per circa l’80%, mano a mano che si corre queste percentuali cambiano fino a quando il substrato utilizzato all’80% sarà il grasso corporeo).
– La corsa (nel nostro esempio) deve mantenersi sempre in ritmo aerobico, il che vuol dire che non si deve cercare di fare il maggior numero di km nel minor tempo possibile, anzi, più tempo si corre e meglio è. L’andatura ideale è tra i 7 e i 10 km/h. (Ovvio è che ognuno percepisce il modo diverso la fatica, e ciascuno di noi ha soglie anamorfiche differenti, oltre che un grado di allenamento o “fitness” personale).
– Non è vero che più si suda più si dimagrisce! Infatti correre con indumenti non traspiranti come i k-way è un ostacolo alla traspirazione (meccanismo atto a disperdere il calore corporeo generatosi durante l’esercizio fisico). Un cenno lo meriterebbero anche le calzature utilizzate e il modo corretto di correre, ma ci si addentrerebbe in questioni meramente tecniche che poco hanno a che fare con l’allenamento aerobico.

Periodizzazione dell’allenamento o Ciclizzazione

La pianificazione dell’allenamento segue l’organizzazione della stagione agonistica ed è così suddiviso:

  • Macrociclo: Da circa 1 anno a 4 anni, ad esempio nel ciclismo dal 1º novembre al 30 settembre (1 mese di pausa per il recupero), mentre nelle discipline olimpioniche dura 4 anni.
  • Mesociclo: alcune strutture di allenamento vengono organizzate in periodi che durano all’incirca un mese. In altre discipline sportive il periodo annuale è diviso in cicli che durano da due a quattro settimane.
  • Microciclo: corrisponde alla durata di circa una settimana.

Bibliografia

Voci correlate

Personal trainer

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Il personal trainer (anche detto allenatore personale e convenzionalmente indicato dalla sigla PT) è la figura professionale preposta a gestire in maniera individualizzata l’esercizio fisico di coloro che si avvicinano o praticano attività fisica per migliorare il proprio stato di salute o di forma fisica.
Un’altra importante area di intervento del personal trainer è relativa all’educazione a stili di vita salutari e al ruolo di motivatore nell’ambito della pratica dell’attività fisica.

Le quattro skills del Trainer/Leader

“Leader” dal verbo inglese “to lead”, ovvero guidare, condurre, sono termini che ben si sposano con l’operato del personal trainer, che nel suo rapporto col cliente riveste in effetti un ruolo di leader: il cliente stabilisce in qualche modo i suoi obiettivi, funzionali od estetici che siano, ed il trainer lo guida, lo conduce al raggiungimento di questi obiettivi attraverso una serie di competenze e abilità personali. È difficile però assegnare una definizione precisa di leader o leadership, tutti sanno nominare questi termini ma nessuno sa definirli con esattezza e, di fatto, chi tenta di definire la leadership, automaticamente la limita. Questo perché la leadership rappresenta un concetto complesso che racchiude in sé molti valori, capacità, esperienze di vita e il cosiddetto fattore X, ovvero l’unicità che contraddistingue ogni essere umano. In passato la leadership veniva considerata come il risultato di fattori innati e genetici oppure, al contrario, il risultato di fattori ambientali, esperienziali. Ad oggi svariate ricerche hanno evidenziato come la leadership si possa apprendere ed affinare, e come di conseguenza sia da considerare una capacità che noi tutti possediamo almeno a livello potenziale. Durante un interessante seminario sostenuto dal professor Gianfranco Piantoni, affermato formatore in ambito di leadership, presso l’Università Bocconi di Milano , egli elencò le 4 skills principali del vero leader, abilità affiancata alla figura del personal trainer moderno.
“Il vero leader principalmente cosa fa ?” Nell’ordine : 1 rischia; 2 innova; 3 insegna; 4 mobilita;
1. Il trainer/leader rischia
Il trainer nel momento in cui diventa libero professionista o imprenditore, scommette su se stesso e sulla propria capacità di decidere, organizzare, convincere un potenziale cliente. Gli atteggiamenti che assume sono svariati: innanzitutto, ponendosi in una logica di “imprenditore di se stesso”, gioca un ruolo attivo nei confronti del lavoro, visto che sceglie di mettersi in proprio piuttosto che di lavorare alle dipendenze di altri soggetti. Bisogna poi considerare la capacità e la volontà di organizzare il proprio lavoro e quello degli altri, gestendo tutto fin dall’inizio, nella consapevolezza dei fattori di rischio dell’idea imprenditoriale. Le difficoltà sono tante e spesso facilmente superabili se la scelta di mettersi in proprio è fatta con la giusta consapevolezza e se si possiedono le capacità manageriali e professionali necessarie per affrontare le difficoltà gestionali dell’attività. Restano importantissime e fondamentali le competenze tecniche necessarie per la realizzazione e l’erogazione di un servizio valido sotto il profilo della qualità, senza però trascurare le capacità nel raccogliere le fonti di finanziamento per poter avviare l’attività, limitando se possibile il rischio imprenditoriale.
Attenzione! Decidere di avviare un’attività autonoma non significa che questa avrà successo per sempre: i gusti dei consumatori e dei clienti cambiano molto velocemente, condizionati dai media e dalle mode del momento, come assai rapidamente cambiano le condizioni che danno successo ad una impresa.
Il trainer nel suo ruolo di imprenditore è di certo una persona che rischia, consapevole che le sue scelte potrebbero in futuro non essere più coerenti con i bisogni del mercato del fitness, un mercato caratterizzato da un continuo fermento. Chi gestisce un’attività autonoma, chi scontra ogni giorno con tante problematiche e deve essere in grado di gestirle razionalmente, senza ansia e frustrazioni, pianificando e organizzando tutto al meglio.
Il vero leader ha innanzitutto il coraggio di portare avanti le proprie idee con coerenza, anche a costo di attirare su di sé delle critiche. Ma mentre le competenze organizzative e gestionali si possono apprendere e potenziare con validi percorsi formativi, per quanto riguarda valori come coraggio, costanza e coerenza… questi sono valori che non si imparano all’università o a scuola ma ci vengono dall’educazione e dalla disciplina ricevuta in famiglia ed in parte dalle esperienze sociali che ognuno d noi si trova ad affrontare e gestire nell’arco della vita. Per comprendere meglio questa skills basta fare riferimento ad una citazione di John Lasseter, direttore creativo della Pixar(la major cinematografica dei cartoni animati) che caldamente consiglia: “Fate in modo che i vostri sogni infantili si avverino e abbiate il coraggio di correre dei rischi. A costo di lavorare anche di sera, di notte, il sabato, la domenica, nei festivi, ininterrottamente sotto la spinta della passione e dell’entusiasmo per ciò che si fa”.
2. Il trainer/leader innova:
La seconda skills è quella che riguarda gli aspetti più creativi ed innovativi della leadership. Pensiamo solo alle mode che nel fitness cambiano di continuo, ai concorrenti che, sempre più intraprendenti, si affacciano sul mercato; alla nostra pubblicità che da un momento all’altro diventa inefficace. Di fronte a questo tipo di avvenimenti, il trainer deve essere in grado di adeguare il tipo di servizio offerto, di studiare nuove strategie, “nuove nicchie” da servire ed accontentare; il trainer dovrà essere in grado in qualsiasi momento di innovare, cambiare, modificare qualcosa all’interno della propria attività. Un’attività la cui gestione comporta continue relazioni con clienti, collaboratori, partners, banche, enti pubblici, consulenti, ecc.
La buona gestione di queste relazioni è essenziale per il successo dell’attività, nonostante richieda un importante investimento in fatto di tempo ed il possesso di capacità relazionali.
Il trainer/leader in qualche modo inventa, crea la soluzione giusta ed aumenta per mezzo di un contributo diretto “il metabolismo basale della propria attività”, anche attraverso la capacità di sorprendere e di non dare tutto per scontato, trovando un modo unico e speciale di portare avanti la professione o l’impresa, differenziandosi così dalla concorrenza.
3. Il trainer/leader insegna
Questa skills può essere compresa appieno grazie ad un aforisma di Socrate: “L’insegnante mediocre racconta. Il bravo insegnante spiega. L’insegnante eccellente dimostra. Il maestro ispira.”
Il maestro dunque , oltre ad insegnare, racchiude in sé due caratteristiche piuttosto interessanti della leadership: l’essere d’esempio e l’essere d’ispirazione.
Basti pensare ai tantissimi personaggi e professionisti del fitness che da anni vengono presi come esempio non solo da trainer alle prime armi, ma soprattutto da professionisti già avviati che vedono in queste figure di riferimento una fonte di continuo approvvigionamento, di vera e propria ispirazione.
I veri leader e i veri maestri mostrano la via agli altri quasi inconsapevolmente, spinti principalmente dalla forza della passione per l’attività che svolgono, facendo così acquisire conoscenze, fornendo adeguate istruzioni e relative dimostrazioni sul campo ; queste figure ispirano le persone, occupandosi della loro autostima e stimolando la loro capacità di autodeterminarsi. Ma soprattutto sanno comunicare: Winston Churchill, uno tra i personaggi più rilevanti del secolo scorso, sosteneva che:” La differenza fra il semplice management e la leadership è la comunicazione”.
È un dato di fatto: la comunicazione efficace va a braccetto col successo e chi rafforza nel tempo le proprie capacità comunicative, riesce meglio e prima degli altri a plasmare il messaggio, raggiungendo i propri obiettivi in ogni settore della vita.
4. Il trainer/leader mobilita
Il leader non è tanto colui che decide tanto per decidere, è piuttosto qualcuno che sa mobilitare se stesso e gli altri attorno al conseguimento dei risultati, nel nome di un futuro comune per una comunità di protagonisti. È una persona che esercita la propria leadership in quanto al centro di una squadra e non di certo al vertice di una piramide. Si incontrano, numerosi stili di leadership e diversi modi per proporre una leadership, nel fitness e più in generale nel settore della promozione della salute. Esistono numerosi trainers, dalla grande presenza mediatica che godono effettivamente di grande visibilità, così come esistono davvero parecchi, differenti modi di interpretare un determinato aspetto della leadership; tutti col proprio stile, le proprie modalità, e soprattutto la propria unicità. Professionisti che sanno muovere, “mobilitare” intorno a sé, coinvolgere un numero sempre più crescente di ammiratori ed appassionati di fitness.
La definizione di Warren Bennis e Burt Nanus, tratta dal loro libro “Leader, anatomia della leadership” esplica perfettamente questo concetto, i quali sostengono che: ”Non seguiamo le persone perché ci piacciono e non per ciò che sono…ma piuttosto per come ci fanno sentire”.
L’essenza autentica della leadership è la capacità di far star bene le persone , dunque è ciò che svolgono i trainers cercando di far raggiungere, ai singoli clienti, gli obiettivi prefissati da questi ultimi.

Competenze e formazione

Il background culturale di un personal trainer è di tipo interdisciplinare, in continua formazione ed aggiornamento, passa attraverso la fisiologia, l’anatomia funzionale, la psicologia, la medicina dello sport, l’allenamento e la nutrizione.
In generale, la sua attività consiste nell’educare il proprio cliente a stili di vita salutari ed a programmare e realizzare allenamenti finalizzati ad un determinato scopo, sulla base delle esigenze fisiologiche e psicologiche di una persona.
Più in particolare l’attività pratica del Personal Trainer per il proprio cliente si svolge in diverse fasi: l’intervista iniziale, la valutazione antropometrica e funzionale, l’elaborazione e l’esecuzione di un programma di allenamento personalizzato, il controllo dell’efficacia del lavoro programmato.
Ultimamente, seguendo le tendenze del settore fitness, il personal trainer ha affiancato, alla consueta consulenza atletica, anche quella di miglioramento della sfera psicologica e motivazionale, specialmente negli sportivi di alto livello.
In Italia la figura del personal trainer è relativamente recente, tuttavia in discreta espansione, specialmente al centro-nord del Paese. Se i primi personal trainer erano per lo più appassionati del settore, con alle spalle diversi anni di allenamento, attualmente ci si affida spesso a personal trainer con formazione universitaria.
Il corso di laurea in scienze motorie (ex ISEF), nato nel 1999, prevede l’insegnamento di materie medico-scientifiche come l’anatomia umana, la biochimica e la fisiologia, la fisiologia dell’esercizio, la biomeccanica del movimento e i fondamenti della nutrizione. Tutti elementi che è indispensabile conoscere al fine di poter professionalmente intraprendere la carriera di personal trainer.
Chi non sceglie il percorso accademico deve districarsi tra le tante federazioni, associazioni o enti di promozione sportiva, ed aziende private, che svolgono corsi di formazione per poter avere una preparazione adeguata in tale settore.
La brevità di tali corsi, e le loro differenze, sommate all’assenza di pre-requisiti tra i candidati, fa sì che manchi un know-how uniforme, essenziale per una categoria professionale che vorrebbe esistere, ma che di fatto ancora non c’è, in attesa di una regolamentazione delle professioni sportive ancora inesistente nella realtà italiana.
Essendo una professione non regolamentata infatti non si ha bisogno di specifici requisiti o iscrizione ad apposito albo professionale per essere esercitata.

Intervista iniziale – anamnesi

Il primo strumento nelle mani di un personal trainer utile a costruire un programma di esercizio fisico personalizzato è l’intervista iniziale, ovvero il primo colloquio tra il personal trainer e il soggetto da analizzare. Questa prima fase permette di indagare sulla storia medica, sulle caratteristiche psicologiche individuali e sullo stile di vita di una persona. Durante l’intervista iniziale vengono poste domande create appositamente per conoscere in maniera approfondita la persona in tutti i suoi lati: lo stato di salute, la storia medica, il modo in cui si alimenta e in generale tutto ciò che riguarda il corpo e le motivazioni all’esercizio fisico. La seconda parte dell’intervista è dedicata alla determinazione degli obiettivi in relazione alle esigenze o alle necessità di una persona, ai risultati che vorrebbe ottenere, al tempo che ha a disposizione per l’allenamento. Bisogna dunque individuare i possibili traguardi raggiungibili, legati alle caratteristiche fisiche generali del cliente, senza creare false aspettative.[1]

La valutazione antropometrico-funzionale

Pressoché in maniera contestuale vengono svolti dei test di efficienza fisica allo scopo di fornire informazioni fondamentali sui livelli di funzionalità corporea. L’obiettivo di questa fase è avere dei feedback reali che permettano al personal trainer di elaborare un programma adatto ad una persona e alle sue caratteristiche specifiche.
Alla somministrazione di test fisici si accompagna l’analisi antropometrica del soggetto, mediante misurazioni effettuate con strumenti differenti (es.: plicometro, metro flessibile ecc.) che consentono di determinare la struttura ossea, la composizione corporea, ma anche i miglioramenti ottenuti nel corso dell’attività. In alcuni casi è possibile avvalersi anche di strumentazioni più complesse, come i bioimpedenziometri e le analisi computerizzate.

L’elaborazione e l’esecuzione di un programma di allenamento personalizzato e finalizzato

Integrando le considerazioni rilevate con l’intervista iniziale, i valori misurati nell’ambito della valutazione antropometrica, e il risultato dei test di efficienza fisica, il personal trainer elaborerà il programma di allenamento personalizzato e finalizzato per una persona. Questo, per l’individuo che richiede un servizio di personal training, si traduce nell’avere esercizi muscolari e suggerimenti per l’allenamento, adatti alle esigenze personali. La programmazione a medio e lungo termine del lavoro prevederà anche la modifica calibrata degli esercizi e del carico di lavoro, a seconda dei risultati ottenuti e individuati mediante un controllo dell’efficienza fisica con test specifici.[2]

La specializzazione del personal trainer

Considerata la vastità della materia sportiva, dei mezzi di allenamento, della combinazione di strumenti e risultati, della profonda diversità nelle tecniche di allenamento per i due sessi, anche nel settore del personal training è possibile individuare professionisti specializzati in apposite direzioni. Ad esempio PT con una formazione volta prevalentemente all’attività in palestra, o alla preparazione atletica per discipline sportive specifiche, al recupero funzionale (da non confondere con la riabilitazione), al dimagrimento maschile e femminile, all’allenamento femminile (assai più complesso di quello maschile perché con più varianti) ecc.

La scelta del personal trainer

La scelta del personal trainer, considerato quanto possa essere rischioso affidarsi a soggetti che improvvisano tale professione, affascinati soprattutto dal potersi autodefinire PT, è un passaggio fondamentale per ogni cliente che non voglia mettere a repentaglio la propria salute. Gli elementi fondamentali da tenere in considerazione sono: l’iter formativo, preferendo soggetti laureati e/o diplomati che seguono costantemente attività di aggiornamento, le esperienze professionali pregresse, gli eventuali meriti sportivi (ma non quando rappresentano l’unico elemento in mano ad un PT), eventuali extra, relativi ad esperienze di forte spessore da parte del professionista, come ad esempio la pubblicazione di testi ed articoli scientifici. È preferibile scegliere una persona laureata in scienze motorie o perlomeno diplomata, che abbia i mezzi conoscitivi per poter lavorare con il corpo e quindi la salute altrui.[3]

Gli altri personal trainer

La connotazione di PT ha anche accezioni differenti, maggiormente legate all’etimologia della parola. Il PT aziendale, ad esempio, è una figura professionale atta all’accoglimento dei neoassunti ed ha la responsabilità del successo ed integrazione all’interno di un’azienda. Il PT solution è di recente attuazione ed alcune aziende impiegano questa figura professionale per l’orientamento e la motivazione professionale dei neoassunti. La figura si occupa anche della riqualificazione interna attraverso veri e propri interventi di monitoraggio on the job. Il PT è anche impiegato come trait d’union tra le agenzie per il lavoro ed il committente, al fine di seguire risorse ad alti profili (un servizio aggiuntivo già provato in alcune realtà).
Il personal trainer, inteso letteralmente come “istruttore personale”, esiste anche come figura volta all’insegnamento e assistenza nell’impiego di strumenti informatici ed anche come istruttore per le attività di trading online.

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni

Bibliografia utile

  • Pierluigi De Pascalis, Personal Trainer, come sceglierlo, come diventarlo, Perugia, Calzetti Mariucci Editore, 2009.
  • Bennis W., Nanus Burt, “Leader, anatomia della leadership” Le quattro chiavi della leadership affettiva, Ed. Franco Angeli, 1993.
  • Capodogli B., Jackson L., “Innovare con il metodo Pixar” Lezioni di business dalla più creativa e giocosa azienda del mondo, Etas libri, 2010.
  • Carnegie D.,”Scopri il leader che è in te” Il nuovo manuale del successo in un mondo che cambia, Tascabili Bompiani, 2006.
  • Cognonato E., “Leader si nasce e si diventa” Manuale di leadership emozionale per motivare se stessi e i collaboratori, Ed. Il Campo Bologna, 2005.
  • Maeda J., “I segreti del leader” La semplicità come risorsa, Ed. Bruno Mondadori, 2011.
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Il Fitness come scienza e come stile di vita

allenarmento per il fitness e la forma fisica

Il termine fitness deriva dall’aggettivo inglese fit («adatto») e viene tradotto in lingua italiana con i termini idoneità, capacità, preparazione fisica e stato di forma fisica.
Dagli anni ’90 questo termine è stato adoperato sempre più frequentemente per definire lo stato di benessere fisico o la forma fisica dell’individuo.

Caratteristiche

Il fitness può essere inteso come:

  • Fitness specifico, cioè la capacità di svolgere un particolare compito motorio, indipendentemente dallo stato di forma fisica del soggetto;
  • Fitness generale, quando viene identificato con lo stato generale di salute, forma fisica e benessere dell’organismo.[1]

L’attività di fitness può essere praticata nelle palestre o all’aria aperta. Qualsiasi attività motoria, adattata alle caratteristiche della persona, può essere un mezzo per fare del fitness.
Nella maggior parte dei casi la persona che pratica del fitness ha obiettivi salutistici/estetici e non di performance.[1] La propria condizione fisica può però essere verificata anche con prove obiettive standardizzate in relazione alla propria età ed al proprio genere.

Note

  1. ^ Salta a:a b Paoli A, Bianco A, Neri M, Palma A. What is Fitness: definition, history and health benefits. JSSL; ISSN 1974-4331 VOL. I, FASC. 3, SEZ. 2, 2008

Voci correlate

Diventare Coach e Personal Trainer con il Metodo HPM

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Approfondimento sul coaching

Coaching

Il coaching (o affiancamento e guida) è una metodologia di sviluppo personale nella quale una persona (detta coach) supporta un cliente o allievo (detto coachee) nel raggiungimento di uno specifico obiettivo personale, professionale o sportivo. Un coach fornisce il suo supporto verso l’acquisizione di un più alto grado di consapevolezza, responsabilità, scelta, fiducia e autonomia.
Uno tra gli aspetti fondamentali del coaching è saper gestire l'”attivazione” (”arousal”) di un individuo nelle fasi che precedono le performance sportive o professionali, mantenendo un’attivazione connotata da emozioni positive e rimuovendo gli sfondi emotivi negativi che possono inficiare l’evento agonistico o la prestazione. Fonte: rielaborazione sintetica del testo pubblicato nel libro “Preparazione Atletica e Riabilitazione. Fondamenti del Movimento Umano, Scienza e traumatologia nello sport. Principi di trattamento riabilitativo”. A cura di Davide Carli e Silvia di Giacomo, CG Edizioni Medico Scientifiche, Torino. P. 369-372

Definizioni e associazioni di coaching

L’International Coach Federation (la più grande associazione mondiale di Coach professionisti, con oltre 30 mila associati in 138 paesi) definisce il Coaching come una partnership con i clienti che, attraverso un processo creativo, stimola la riflessione, ispirandoli a massimizzare il loro potenziale personale e professionale[1].
L’Associazione Coaching Italia, invece, (iscritta nell’elenco delle associazioni professionali che rilasciano l’attestato di qualità e di qualificazione professionale dei servizi del Ministero dello Sviluppo Economico)[2], definisce il coaching una metodologia che si basa su una relazione di partnership paritaria (tra il Coach e il suo Cliente) che, attraverso un rapporto commerciale (di espressa natura contrattuale), mira a riconoscere, sviluppare e valorizzare le strategie, le procedure e le azioni utili al raggiungimento di obiettivi operativi collocati nel futuro del cliente.[3]

Origine: cenni storici e sviluppo

La parola ha origine dal termine francese cochecarrozza o cocchio (derivato a sua volta dall’ungherese Kocsis o dal ceco Koczi). Nel XVI secolo “coche” identificava un mezzo di trasporto trainato da cavalli e condotto da una guida: il cocchiere. Il termine anglosassone, invece, rinvia il coaching all’ambiente sportivo.[4] Nel XIX secolo in Inghilterra gli studenti universitari, verso la fine del loro percorso, utilizzavano il termine coach per indicare i migliori tutor, dando loro titolo rispettoso e autorevole. Negli Stati Uniti, il coach nasce per sviluppare e incrementare la prestazione sportiva; il coach non solo guidava la squadra e la allenava, ma la seguiva dal punto di vista emotivo, la stimolava, creava spirito di gruppo per affrontare gli avversari con maggiore carica e sicurezza. Attraverso la guida costante del coach, i giocatori e il team sviluppavano quelle capacità e competenze che rendevano il gruppo stesso motivato, forte e capace di raggiungere gli obiettivi attesi.
Il contributo più importante al coaching moderno fu dato nella seconda metà degli anni ’70 del Novecento dal californiano W. Timothy Gallwey, allenatore della squadra di tennis dell’Università di Harvard e primo a mettere nero su bianco i suoi principi di base. “C’è sempre un gioco interiore in corso nella nostra mente, non importa in che altro gioco siamo impegnati. Il modo in cui lo affrontiamo è quello che spesso fa la differenza tra il nostro successo e il nostro fallimento“.
I libri pubblicati da Timothy Gallwey propongono l’applicazione del coaching a molti campi: da quello sportivo, come il tennis, il golf, lo sci, alla musica e a quelli lavorativi; le sue indicazioni, poi, sono state applicate anche al campo degli affari, del benessere, dell’educazione.[5]
Insieme a Gallwey, un altro ex sportivo è considerato uno dei padri del coaching: Sir John Henry Douglas Whitmore. Lasciata la carriera di pilota automobilistico, John Whitmore si dedicò allo studio della Psicologia transpersonale. Grazie alla collaborazione con Gallwey, importò il metodo di questi in Gran Bretagna e lo diffuse anche ad ambiti diversi da quello sportivo. John Whitmore è stato l’ideatore di uno dei modelli più impiegati nel coaching, il modello G.R.O.W., utile a definire gli obiettivi e a migliorare la performance.
Grazie all’intuizione di Whitmore, dagli anni novanta la figura del coach compare nelle aziende. Inizialmente, le figure destinatarie dell’intervento del coach furono i manager che, per sviluppare e migliorare le loro capacità umane e professionali, si affidarono a consiglieri di fiducia, quali i coach.[6] Fino ad allora, questa pratica era vista come una novità e una moda nel campo dei direttori della formazione, ma era praticamente sconosciuta alle altre professioni.

Obiettivi e metodologia

Il coaching è una relazione processuale fondata sulla scoperta e lo sviluppo delle potenzialità personali. Il metodo offre al cliente strumenti che permettano loro di elaborare e identificare i loro obiettivi e rafforzare efficacia e prestazione personali. Presupposto di partenza è che ogni persona abbia delle potenzialità latenti; l’obiettivo del coach è di scoprirle e insegnare al cliente come utilizzarle. Sul piano metodologico, il modello più usato è il G.R.O.W. model di Whitmore. Il coaching non può essere utilizzato come terapia sostitutiva in caso di patologie psichiche o legate a disturbi della personalità.
Il coaching si rivolge a persone che vogliano vivere con maggiore soddisfazione la loro vita e raggiungere obiettivi significativi, a genitori, adolescenti, imprenditori, manager, insegnanti, atleti e a tutti coloro che desiderino migliorare le performance e raggiungere obiettivi particolarmente impegnativi. In un rapporto di coaching, l’allenamento e la valorizzazione delle potenzialità personali permette di inquadrare l’essenza stessa del coaching: accompagnare la persona verso il massimo rendimento attraverso un processo autonomo di apprendimento.

L’attività di coaching

L’attività di coaching si occupa dell’intervento sulla crescita personale dell’individuo.[7] Il coaching prevede un’attività professionale specialistica che ha come finalità il raggiungimento degli obiettivi del cliente, in armonia con il mandato istituzionale. L’attività di coaching è spesso affiancata da un termine che ne identifica l’ambito, per esempio: il business coaching, il life coaching, il relationship coaching, il parent coaching, il leadership coaching, l’executive coaching, il team coaching e lo health coaching.
Il coaching è un processo relazionale avente l’obiettivo di aiutare una persona o un gruppo di persone ad acquisire una maggiore consapevolezza e responsabilità personali e/o a superare barriere che ostacolano il miglioramento della performance. Tale intervento si basa su approcci che lo differenziano dall’ambito psicoterapeutico, in quanto il coach, ispirandosi alla Psicologia Positiva, anziché soffermarsi sui deficit dell’individuo, aiuta il cliente a individuare in modo autonomo i propri obiettivi, a stendere un piano d’azione e a raggiungere l’autorealizzazione, anche grazie alla scoperta e all’impiego delle proprie potenzialità. Dunque, il Coaching cerca di raggiungere risultati non di tipo clinico, ma utili all’accrescimento personale, professionale, relazionale.
La parola “coach” evoca quella di allenatore. Nel caso del life coaching, ad esempio, il coach allena la persona a sviluppare il suo potenziale latente al fine di vivere con più soddisfazione la sua esistenza, a darsi obiettivi concreti allineati ai propri valori personali e a raggiungerli con motivazione. Il lavoro del coach spesso investe il ragionamento e propone essenzialmente di cambiare le abitudini poco funzionali e i comportamenti che ostacolano l’individuo nel raggiungimento di felicità e benessere. Se lavora nell’area business, invece, il coach può essere una persona dell’azienda o un consulente esterno. Nel primo caso, il coaching è meno centrato sulla cultura e sui valori professionali e più sulle competenze tecnico specialistiche. Nel caso del business coach come consulente esterno, l’accento è posto invece sulla prestazione, sul risultato e sul concetto di lavoro di squadra.[8]
Un aspetto distintivo del coaching è che un coach è un facilitatore di processo e non di contenuto, che interviene in modo “neutro” in una relazione: non indirizza, non consiglia, ma facilita il cliente in una scoperta autonoma delle “proprie” soluzioni e verità.
Negli Stati Uniti molte università offrono attualmente programmi di formazione di coaching. Alcuni corsi offrono un “Life Coach Certificate” dopo appena pochi giorni di lezione, frequentabili da chiunque li richieda. Considerando che si acquisisce una abilità professionale solo dopo diverse ore di pratica, tali corsi, sono considerati dei programmi di formazione “à la carte” con i quali “può non essere offerta una formazione di coaching completa dall’inizio alla fine”[non chiaro].
Il coaching (a differenza di altri servizi di supporto alla persona) non è un servizio psicologico, tanto meno è una terapia, ma consiste in una metodologia e in una filosofia di vita che affonda le sue basi nel dialogo socratico. L’apprendimento del “saper fare” e del “saper essere” del coaching avviene imparando e praticando alcune competenze fondamentali (che sono definite dalle associazioni di categoria).

Italia

Il coaching, al pari di tante altre professioni, non è riconosciuto dallo Stato italiano e non è necessaria una formazione obbligatoria statale per chi lo esercita professionalmente. Di fatto, tutte le migliori associazioni di categoria specificano molto bene che il Processo di Coaching, secondo la Norma UNI 11601, non ha nulla a che vedere con pratiche terapeutiche e se ne dissociano completamente.
Il presunto vuoto normativo potrebbe sembrare causa di mancanza di controlli, tanto che, per questa ragione, assumono molta importanza le Associazioni Professionali di Categoria, all’uopo delegate dalla norma stessa per garantire un livello di professionalità adeguato e di tutela al cliente. In Italia, oltre a ICF Italia, ci sono AICP[10] e A.Co.I.[11], inserite nell’Elenco Pubblico del Ministero dello Sviluppo Economico (ex art. 2, comma 7, legge 4/2013), che hanno il ruolo di diffondere e tutelare gli standard etici e professionali del Coaching, di fornire una corretta informazione, di riconoscere i percorsi riferiti alla formazione dei professionisti e di rilasciare un “Attestato di Qualità e di Qualificazione Professionale dei Servizi”.
Si precisa che la suddetta attività professionale non rientra tra quelle relative alla professione di psicologo ai sensi dell’art. 1 della legge 18 febbraio 1989, n. 56, e che i professionisti iscritti alle associazioni professionali di categoria si impegnano a non svolgere tali attività, salvo che siano dotati del relativo titolo professionale e iscritti all’Ordine degli psicologi.

Note

  1. ^ Cos’è il coaching – ICF Italia, su www.icf-italia.org. URL consultato il 20 aprile 2017 (archiviato dall’url originale il 19 ottobre 2016).
  2. ^ Associazioni che rilasciano attestato di qualità, su www.sviluppoeconomico.gov.it. URL consultato il 25 aprile 2017 (archiviato dall’url originale il 25 febbraio 2017).
  3. ^ Il Coaching secondo l’Associazione Coaching ItaliaURL consultato il 25 aprile 2017.
  4. ^ Angel, Amar 2008, p.22.
  5. ^ Cardani et al 2008, p.25.
  6. ^ Angel, Amar 2008, p.23.
  7. ^ Passmore 2012.
  8. ^ Di Nubila 2005, pp.285-292.
  9. ^ (EN) Elizabeth O’Brien, 10 things life coaches won’t tell you, in MarketWatch. URL consultato il 18 marzo 2017.
  10. ^ Home Page – AICP – Associazione Italiana Coach Professionisti, su AICP – Associazione Italiana Coach Professionisti. URL consultato il 25 aprile 2017.
  11. ^ A.Co.I. Associazione Coaching Italia – Associazione Professionale di Categoria, su www.associazionecoachingitalia.it. URL consultato il 25 aprile 2017.

Bibliografia

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il Personal Trainer tramite il Metodo HPM™ Deep Coaching™ combina l’apprendimento di uno stile di vita sano, un’alimentazione orientata al fitness e un training mentale in profondità per la gestione delle emozioni, con una combinazione sinergica di 6 tipi di intervento specifici del Metodo HPM™ Deep Coaching™

  1. intervento sulla bioenergetica ed energie fisiche, imparare come funziona il proprio corpo e capirne i processi di intervento possibile e concreto per la disciplina specifica praticata
  2. intervento sulla componente psicoenergetica, imparare come motivarsi per raggiungere il proprio stato di picco e mantenerlo, avere uno stile di vita sano, ripulirsi dalla credenze sbagliate e imparare le tecniche del Training Mentale Metodo HPM™  descritte nel libro “Deep Coaching™. Il Metodo HPM™ per la Crescita Personale, il Coaching in Profondità e la Formazione Attiva, verso il pieno potenziale della persona” Franco Angeli editore, Milano, 2021
  3. microcompetenze per aumentare le performance nelle micro-attenzioni quotidiane di personal training sportivo
  4. macrocompetenze per conoscere tutto quanto occorre sapere in un personal training serio e consapevole
  5. progettualità e ciclizzazione del piano di personal training
  6. spiritualità, vision e valori che sostengono il proprio piano di lavoro personale su di sè e il personal training.

Contattaci tramite il form dedicato – a questo link –  per avere una prima consulenza gratuita e valutare come sia possibile procedere ad un percorso di crescita personale che comprende una consulenza sul Personal Training professionale. Sentirci non ti costa niente, non provarci nemmeno invece si, significa perdere un’occasione per lavorare su di se in modo serio e con l’aiuto di un team di professionisti estremamente qualificati, il migliore team di Personal Trainer e crescita personale che puoi trovare in Italia

Il Metodo Metodo HPM™ Deep Coaching™ è un Metodo Scientifico e pubblicato le cui basi si trovano nel libro “Il Potenziale Umano” di Daniele Trevisani. Il libro espone le basi del Metodo HPM mentre la sua applicazione nel Personal Training avviene unicamente tramite incontri personali e via Zoom ed essendo seguiti personalmente. Il libro “Il Potenziale Umano” non parla di tecniche di allenamento, che vengono gestite e apprese nel personal training in prima persona, ma del pieno accesso alla proprie potenzialità ed è la base dello studio del metodo HPM Deep Coaching applicato al personal training.

dimagrire e dimagrimento sviluppo del potenziale personale e sviluppo del potenziale individuale Metodo HPMPersonal Trainer Metodo HPM™ – le basi concettuali del metodo

La ricerca di un metodo. I piani o strati del Coaching nel sistema HPM, l’Uomo come sistema di energie

Materiale Copyright Franco Angeli editore tratto dal testo “Il Coraggio delle Emozioni“, vietata la riproduzione non autorizzata

Il Potenziale Umano non è un concetto generico e si compone di diversi strati o “celle”, che ne racchiudono una porzione. Ogni strato o piano del potenziale personale richiede tecniche specifiche di sblocco e amplificazione.

Localizzare queste celle e le azioni specifiche è uno dei compiti primari di questo lavoro. Nel sistema HPM – Human Performance/Potential Model, qui sviluppato, le azioni di Coaching sono collegate ad uno schema che fa da sfondo concettuale:

Possiamo parlare, per la maggior parte degli esseri viventi, di un potenziale compresso. Un insieme di energie che deve ancora dispiegarsi, o esisteva, ma non ha trovato terreno fertile ed è in stasi, oppure, a volte, è persino regredito.

Osserviamone alcuni contenuti:

  • Il Coaching delle energie fisiche e corporee o Coaching bioenergetico. Quest’area permette di focalizzare il lato del potenziale personale che si connette alle componenti organiche, fisiche, forza, resistenza, flessibilità, benessere fisiologico, potere del corpo di compiere azione e prestazione. Consente di avviare il lavoro sulle energie fisiche e potenziamento del corpo. Es.: tecniche di allenamento corporeo, tecniche alimentari, tecniche legate allo stile di vita, tecniche di recupero fisico, tecniche di allenamento psicofisico, tecniche di overreaching allenante (alternanza di fasi di allenamento di alta intensità e riposo adeguato). È l’area più fisica, tangibile e corporea del modello.
  • Coaching per le energie mentali e motivazionali. Tecniche per sbloccare la volontà, alimentare la passione, localizzare blocchi emozionali e quelli legati ai ruoli, le contratture mentali, i colli di bottiglia dei ragionamenti, dei sistemi di credenze, e, più in generale, l’azione sulla psicologia individuale. La cella delle “energie mentali” o energie psicologiche permette di avviare un lavoro sul potenziale insito nelle energie del pensiero. Es.: training mentale, Coaching analitico, analisi in profondità dei ruoli personali e professionali; analisi delle reti di relazioni, della dispersione o ricarica di energie relazionali durante la giornata, il mese, l’anno, i cicli di vita, analisi dei sistemi di credenze su se stessi e sul campo di operazioni nel quale si deve agire, e, ancora più in profondità, analisi esistenziale. Rappresenta l’area più intrinsecamente psicologica del modello.
  • Il Coaching sulle micro-competenze: azioni per aumentare la padronanza di esecuzione di atti specifici di performance, gesti operativi, o operazioni mentali specifiche e necessarie per ottenere buoni risultati. Le micro-competenze non mettono in discussione l’intero assetto del ruolo o del profilo professionale, ma entrano nei dettagli operativi. L’azione di Coaching sulle microcompetenze intende elevare il grado di profondità e progressione nell’acquisizione di una specifica competenza, i suoi dettagli più fini, stimolando la scalata dal livello di principiante al livello di mastery (completa e totale padronanza). Il lavoro sulle micro-competenze permette di evidenziare e avviare la ricerca di elementi minimali e particolari significativi, l’analisi al “microscopio comportamentale” degli dettagli che danno luogo alle performance, e l’analisi al “microscopio mentale” dei sistemi di pensiero o sistemi cognitivi che entrano in gioco nelle performance. Mentre l’analisi delle macro-competenze ci parla di una “estensione” o ampiezza di competenze, le micro-competenze ci parlano della “profondità” con cui una certa abilità entra nel nostro repertorio sino a diventarne addirittura parte inconscia. Rappresenta la parte del modello più legata ai fenomeni di percezione e di conseguenza alla formazione attiva esperienziale (active training).
  • Coaching per le macro-competenze: utilizza tecniche di analisi e di formazione legate all’obiettivo di sviluppare “copertura” o collimazione (coverage o fit) tra le diverse skills che una performance richiede, e il portfolio di competenze individuali. Comprende quindi la localizzazione di dove sia bene agire distinguendo tra interventi su (1) saperi, (2) saper fare, (3) saper essere o atteggiamenti, per migliorare in modo strategico l’estensione e vastità del piano di competenze. Prevede azioni di formazione con un approccio enciclopedico e non solo iperspecialistico, e saper cogliere i diversi piani di una performance (es.: storico, politico, morale, culturale, scientifico, sociale, strategico) e non esserne puramente esecutore meccanico ignorante o passivo. Comprende quindi un lavoro formativo sulle macro-competenze. Es.: aggiornare competenze in rapporto ai ruoli che si intendono giocare, la formazione, il Coaching professionale, le azioni di allargamento del repertorio personale. Tanto più ampia è la copertura, tanto maggiori sono i margini di sicurezza e di manovra che la persona potrà affrontare, al variare delle condizioni esterne o al verificarsi di imprevisti. Rappresenta nel modello la parte più legata ai processi formativi classici.
  • Il Coaching per la progettualità e concretizzazione: agisce sulla cella della “concretizzazione”, per aumentare la capacità di essere concreti e operativi, intervenendo sulla capacità di dare corpo a progetti e piani, la pianificazione di obiettivi concretizzabili ed eseguibili, il lavoro sulla fissazione dei goal, es.: saper sviluppare un progetto, capire che risorse servono, come organizzarle, saper gestire il tempo in relazione ai propri progetti; riconoscere le dispersioni di energie in tempi inutili o controproducenti. Rappresenta la parte più manageriale del modello.
  • Il Coaching valoriale, spirituale e morale. Agisce sulla cella dei valori, Visione e missione, per recuperare il “motore morale”, il senso dello scopo, o causa, il senso della missione, dei valori più forti che spingono e muovono una performance, ma anche il vissuto quotidiano e l’impegno verso qualsiasi cosa. Comprende il lavoro di scavo e rafforzamento per localizzare verso cosa valga la pena spendere energie o attivarle, localizzare e alimentare valori, Visioni, ideali. Generalmente si tratta di una porzione della performance e del potenziale personale assolutamente trascurata, e per questo rappresenta l’area più difficile, in quanto obbliga a trattare fenomeni delicati come lo spessore morale, il “muoversi verso” qualcosa di superiore alla propria esistenza limitata, il voler contribuire a una causa o progetto importante, trovare o riscoprire motivi di esistere non unicamente materialistici, trovare un senso per l’esistenza, scoprire e riscoprire i propri valori ancestrali, lavorare a nuove forme di esistenza, lavorare per nuove forme di energie, lavorare per curare o migliorare le condizioni di vita delle persone. In questa cella si colloca la volontà di trovare ancoraggi a ideali da perseguire e da collegare a specifici progetti. Comprende azioni di scavo motivazionale, di mappatura dei valori personali, di localizzazione dei blocchi e contratture che impediscono di credere e volere, di alimentare la passione per un progetto o un’idea. Costituisce l’area del modello più legata a concetti di filosofia, religione, e morale.

Nel complesso, ogni piano di Coaching può essere più o meno “caricato” su una o più delle diverse aree.

Avremo quindi piani di Coaching più fisici, altri di tipo psicologico e motivazionale, altri più legati a costruire progetti, altri ancora legati a migliorare l’esecuzione dell’esistente, e via così.

Ciò che conta è che si sappia bene cosa si sta facendo, consapevoli del fatto che un Coaching totale non può prescindere da tutte le aree. Se si decide di focalizzare un Coaching solo su una area o su aree limitate, questa deve essere una scelta tattica consapevole e non un atteggiamento di miopia verso la vastità dei possibili piani di intervento.

Cambiare o migliorare un singolo gesto può immettere energia in tutto il sistema. Cambiare o migliorare un singolo pensiero o credenza può immettere equilibrio. Nessuno sforzo di miglioramento è mai vano.

Mantieni i tuoi pensieri positivi

Perché i tuoi pensieri diventano parole

Mantieni le tue parole positive

Perché le tue parole diventano i tuoi comportamenti

Mantieni i tuoi comportamenti positivi

Perché i tuoi comportamenti diventano le tue abitudini

Mantieni le tue abitudini positive

Perché le tue abitudini diventano i tuoi valori

Mantieni i tuoi valori positivi

Perché i tuoi valori diventano il tuo destino

(Mahatma Gandhi)

Non ci interessano le ovvie limitazioni biologiche e mentali dell’essere macchine fatte di carne, soggette a rottura e usura, imperfette, non ci interessa la perfezione, l’automazione non è il nostro fine.

Ci interessa ciò che possiamo essere in relazione a come siamo fatti (essere umani imperfetti, ma con grande spazio di crescita), ci interessa ciò che possiamo esprimere se e quando spezziamo le catene, liberi dai condizionamenti negativi.

Ci interessa il raggiungimento del potenziale nascosto o limitato dai fattori ambientali e personali che lo comprimono.

Ciascuna di queste celle è suscettibile di grandi miglioramenti, in ognuno di noi. Per fare salti in avanti, occorre prendere coscienza delle aree su cui lavorare, e intraprendere percorsi.

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Approfondimenti sul lavoro e metodi del Personal Trainer

Personal trainer

Ns. rielborazione da Wikipedia

Personal trainer assisting and correcting a client during a fitball stretching exercise.jpg

Il personal trainer (anche detto allenatore personale e convenzionalmente indicato dalla sigla PT) è la figura professionale preposta a gestire in maniera individualizzata l’esercizio fisico di coloro che si avvicinano o praticano attività fisica per migliorare il proprio stato di salute o di forma fisica.

Un’altra importante area di intervento del personal trainer è relativa all’educazione a stili di vita salutari e al ruolo di motivatore nell’ambito della pratica dell’attività fisica.

Le quattro skills del Personal Trainer/Leader

“Leader” dal verbo inglese “to lead”, ovvero guidare, condurre, sono termini che ben si sposano con l’operato del personal trainer, che nel suo rapporto col cliente riveste in effetti un ruolo di leader: il cliente stabilisce in qualche modo i suoi obiettivi, funzionali od estetici che siano, ed il trainer lo guida, lo conduce al raggiungimento di questi obiettivi attraverso una serie di competenze e abilità personali.

È difficile però assegnare una definizione precisa di leader o leadership, tutti sanno nominare questi termini ma nessuno sa definirli con esattezza e, di fatto, chi tenta di definire la leadership, automaticamente la limita. Questo perché la leadership rappresenta un concetto complesso che racchiude in sé molti valori, capacità, esperienze di vita e il cosiddetto fattore X, ovvero l’unicità che contraddistingue ogni essere umano.

In passato la leadership veniva considerata come il risultato di fattori innati e genetici oppure, al contrario, il risultato di fattori ambientali, esperienziali. Ad oggi svariate ricerche hanno evidenziato come la leadership si possa apprendere ed affinare, e come di conseguenza sia da considerare una capacità che noi tutti possediamo almeno a livello potenziale.

“Il vero leader principalmente cosa fa ?” Nell’ordine : 1 rischia; 2 innova; 3 insegna; 4 mobilita;

1. Il personal trainer/leader rischia

Il trainer nel momento in cui diventa libero professionista o imprenditore, scommette su se stesso e sulla propria capacità di decidere, organizzare, convincere un potenziale cliente. Gli atteggiamenti che assume sono svariati: innanzitutto, ponendosi in una logica di “imprenditore di se stesso”, gioca un ruolo attivo nei confronti del lavoro, visto che sceglie di mettersi in proprio piuttosto che di lavorare alle dipendenze di altri soggetti. Bisogna poi considerare la capacità e la volontà di organizzare il proprio lavoro e quello degli altri, gestendo tutto fin dall’inizio, nella consapevolezza dei fattori di rischio dell’idea imprenditoriale. Le difficoltà sono tante e spesso facilmente superabili se la scelta di mettersi in proprio è fatta con la giusta consapevolezza e se si possiedono le capacità manageriali e professionali necessarie per affrontare le difficoltà gestionali dell’attività. Restano importantissime e fondamentali le competenze tecniche necessarie per la realizzazione e l’erogazione di un servizio valido sotto il profilo della qualità, senza però trascurare le capacità nel raccogliere le fonti di finanziamento per poter avviare l’attività, limitando se possibile il rischio imprenditoriale.

Il vero leader ha innanzitutto il coraggio di portare avanti le proprie idee con coerenza, anche a costo di attirare su di sé delle critiche. Ma mentre le competenze organizzative e gestionali si possono apprendere e potenziare con validi percorsi formativi, per quanto riguarda valori come coraggio, costanza e coerenza… questi sono valori che non si imparano all’università o a scuola ma ci vengono dall’educazione e dalla disciplina ricevuta in famiglia ed in parte dalle esperienze sociali che ognuno d noi si trova ad affrontare e gestire nell’arco della vita. Per comprendere meglio questa skills basta fare riferimento ad una citazione di John Lasseter, direttore creativo della Pixar (la major cinematografica dei cartoni animati) che caldamente consiglia: “Fate in modo che i vostri sogni infantili si avverino e abbiate il coraggio di correre dei rischi. A costo di lavorare anche di sera, di notte, il sabato, la domenica, nei festivi, ininterrottamente sotto la spinta della passione e dell’entusiasmo per ciò che si fa”.

2. Il personal trainer/leader innova:

La seconda skills è quella che riguarda gli aspetti più creativi ed innovativi della leadership. Pensiamo solo alle mode che nel fitness cambiano di continuo, ai concorrenti che, sempre più intraprendenti, si affacciano sul mercato; alla nostra pubblicità che da un momento all’altro diventa inefficace. Di fronte a questo tipo di avvenimenti, il trainer deve essere in grado di adeguare il tipo di servizio offerto, di studiare nuove strategie, “nuove nicchie” da servire ed accontentare; il trainer dovrà essere in grado in qualsiasi momento di innovare, cambiare, modificare qualcosa all’interno della propria attività. Un’attività la cui gestione comporta continue relazioni con clienti, collaboratori, partners, banche, enti pubblici, consulenti, ecc.

La buona gestione di queste relazioni è essenziale per il successo dell’attività, nonostante richieda un importante investimento in fatto di tempo ed il possesso di capacità relazionali.

Il trainer/leader in qualche modo inventa, crea la soluzione giusta ed aumenta per mezzo di un contributo diretto “il metabolismo basale della propria attività”, anche attraverso la capacità di sorprendere e di non dare tutto per scontato, trovando un modo unico e speciale di portare avanti la professione o l’impresa, differenziandosi così dalla concorrenza.

3. Il personal trainer/leader insegna

Questa skills può essere compresa appieno grazie ad un aforisma di Socrate: “L’insegnante mediocre racconta. Il bravo insegnante spiega. L’insegnante eccellente dimostra. Il maestro ispira.”

Il maestro dunque , oltre ad insegnare, racchiude in sé due caratteristiche piuttosto interessanti della leadership: l’essere d’esempio e l’essere d’ispirazione.

Basti pensare ai tantissimi personaggi e professionisti del fitness che da anni vengono presi come esempio non solo da trainer alle prime armi, ma soprattutto da professionisti già avviati che vedono in queste figure di riferimento una fonte di continuo approvvigionamento, di vera e propria ispirazione.

I veri leader e i veri maestri mostrano la via agli altri quasi inconsapevolmente, spinti principalmente dalla forza della passione per l’attività che svolgono, facendo così acquisire conoscenze, fornendo adeguate istruzioni e relative dimostrazioni sul campo ; queste figure ispirano le persone, occupandosi della loro autostima e stimolando la loro capacità di autodeterminarsi. Ma soprattutto sanno comunicare: Winston Churchill, uno tra i personaggi più rilevanti del secolo scorso, sosteneva che:” La differenza fra il semplice management e la leadership è la comunicazione”.

È un dato di fatto: la comunicazione efficace va a braccetto col successo e chi rafforza nel tempo le proprie capacità comunicative, riesce meglio e prima degli altri a plasmare il messaggio, raggiungendo i propri obiettivi in ogni settore della vita.

4. Il personal trainer/leader mobilita

Il leader non è tanto colui che decide tanto per decidere, è piuttosto qualcuno che sa mobilitare se stesso e gli altri attorno al conseguimento dei risultati, nel nome di un futuro comune per una comunità di protagonisti. È una persona che esercita la propria leadership in quanto al centro di una squadra e non di certo al vertice di una piramide. Si incontrano, numerosi stili di leadership e diversi modi per proporre una leadership, nel fitness e più in generale nel settore della promozione della salute. Esistono numerosi trainers, dalla grande presenza mediatica che godono effettivamente di grande visibilità, così come esistono davvero parecchi, differenti modi di interpretare un determinato aspetto della leadership; tutti col proprio stile, le proprie modalità, e soprattutto la propria unicità. Professionisti che sanno muovere, “mobilitare” intorno a sé, coinvolgere un numero sempre più crescente di ammiratori ed appassionati di fitness.

La definizione di Warren Bennis e Burt Nanus, tratta dal loro libro “Leader, anatomia della leadership” esplica perfettamente questo concetto, i quali sostengono che: ”Non seguiamo le persone perché ci piacciono e non per ciò che sono…ma piuttosto per come ci fanno sentire”.

L’essenza autentica della leadership è la capacità di far star bene le persone , dunque è ciò che svolgono i trainers cercando di far raggiungere, ai singoli clienti, gli obiettivi prefissati da questi ultimi.

Competenze e formazione

Il background culturale di un personal trainer è di tipo interdisciplinare, in continua formazione ed aggiornamento, passa attraverso la fisiologia, l’anatomia funzionale, la psicologia, la medicina dello sport, l’allenamento e la nutrizione. Fondamentale per il personal trainer moderno è la capacità di utilizzare il Training Mentale.

In generale, la sua attività consiste nell’educare il proprio cliente a stili di vita salutari ed a programmare e realizzare allenamenti finalizzati ad un determinato scopo, sulla base delle esigenze fisiologiche e psicologiche di una persona.

Più in particolare l’attività pratica del Personal Trainer per il proprio cliente si svolge in diverse fasi: l’intervista iniziale, la valutazione antropometrica e funzionale, l’elaborazione e l’esecuzione di un programma di allenamento personalizzato, il controllo dell’efficacia del lavoro programmato.

Ultimamente, seguendo le tendenze del settore fitness, il personal trainer ha affiancato, alla consueta consulenza atletica, anche quella di miglioramento della sfera psicologica e motivazionale, specialmente negli sportivi di alto livello.

In Italia la figura del personal trainer è relativamente recente, tuttavia in discreta espansione, specialmente al centro-nord del Paese. Se i primi personal trainer erano per lo più appassionati del settore, con alle spalle diversi anni di allenamento, attualmente ci si affida spesso a personal trainer con formazione universitaria.

Il corso di laurea in scienze motorie (ex ISEF), nato nel 1999, prevede l’insegnamento di materie medico-scientifiche come l’anatomia umana, la biochimica e la fisiologia, la fisiologia dell’esercizio, la biomeccanica del movimento e i fondamenti della nutrizione. Tutti elementi che è indispensabile conoscere al fine di poter professionalmente intraprendere la carriera di personal trainer.

Chi non sceglie il percorso accademico deve districarsi tra le tante federazioni, associazioni o enti di promozione sportiva, ed aziende private, che svolgono corsi di formazione per poter avere una preparazione adeguata in tale settore.

La brevità di tali corsi, e le loro differenze, sommate all’assenza di pre-requisiti tra i candidati, fa sì che manchi un know-how uniforme, essenziale per una categoria professionale che vorrebbe esistere, ma che di fatto ancora non c’è, in attesa di una regolamentazione delle professioni sportive ancora inesistente nella realtà italiana.

Essendo una professione non regolamentata infatti non si ha bisogno di specifici requisiti o iscrizione ad apposito albo professionale per essere esercitata.

Personal Trainer in azione: Intervista iniziale – anamnesi

Il primo strumento nelle mani di un personal trainer utile a costruire un programma di esercizio fisico personalizzato è l’intervista iniziale, ovvero il primo colloquio tra il personal trainer e il soggetto da analizzare. Questa prima fase permette di indagare sulla storia medica, sulle caratteristiche psicologiche individuali e sullo stile di vita di una persona.

Durante l’intervista iniziale vengono poste domande create appositamente per conoscere in maniera approfondita la persona in tutti i suoi lati: lo stato di salute, la storia medica, il modo in cui si alimenta e in generale tutto ciò che riguarda il corpo e le motivazioni all’esercizio fisico.

La seconda parte dell’intervista è dedicata alla determinazione degli obiettivi in relazione alle esigenze o alle necessità di una persona, ai risultati che vorrebbe ottenere, al tempo che ha a disposizione per l’allenamento. Bisogna dunque individuare i possibili traguardi raggiungibili, legati alle caratteristiche fisiche generali del cliente, senza creare false aspettative.[1]

La valutazione antropometrico-funzionale

Pressoché in maniera contestuale vengono svolti dei test di efficienza fisica allo scopo di fornire informazioni fondamentali sui livelli di funzionalità corporea.

L’obiettivo di questa fase è avere dei feedback reali che permettano al personal trainer di elaborare un programma adatto ad una persona e alle sue caratteristiche specifiche.

Alla somministrazione di test fisici si accompagna l’analisi antropometrica del soggetto, mediante misurazioni effettuate con strumenti differenti (es.: plicometro, metro flessibile ecc.) che consentono di determinare la struttura ossea, la composizione corporea, ma anche i miglioramenti ottenuti nel corso dell’attività. In alcuni casi è possibile avvalersi anche di strumentazioni più complesse, come i bioimpedenziometri e le analisi computerizzate.

L’elaborazione e l’esecuzione di un programma di allenamento personalizzato e finalizzato

Integrando le considerazioni rilevate con l’intervista iniziale, i valori misurati nell’ambito della valutazione antropometrica, e il risultato dei test di efficienza fisica, il personal trainer elaborerà il programma di allenamento personalizzato e finalizzato per una persona.

Questo, per l’individuo che richiede un servizio di personal training, si traduce nell’avere esercizi muscolari e suggerimenti per l’allenamento, adatti alle esigenze personali. La programmazione a medio e lungo termine del lavoro prevederà anche la modifica calibrata degli esercizi e del carico di lavoro, a seconda dei risultati ottenuti e individuati mediante un controllo dell’efficienza fisica con test specifici.[2]

La specializzazione del personal trainer

Considerata la vastità della materia sportiva, dei mezzi di allenamento, della combinazione di strumenti e risultati, della profonda diversità nelle tecniche di allenamento per i due sessi, anche nel settore del personal training è possibile individuare professionisti specializzati in apposite direzioni.

Ad esempio PT con una formazione volta prevalentemente all’attività in palestra, o alla preparazione atletica per discipline sportive specifiche, al recupero funzionale (da non confondere con la riabilitazione), al dimagrimento maschile e femminile, all’allenamento femminile (assai più complesso di quello maschile perché con più varianti) ecc.

La scelta del personal trainer

La scelta del personal trainer, considerato quanto possa essere rischioso affidarsi a soggetti che improvvisano tale professione, affascinati soprattutto dal potersi autodefinire PT, è un passaggio fondamentale per ogni cliente che non voglia mettere a repentaglio la propria salute.

Gli elementi fondamentali da tenere in considerazione sono: l’iter formativo, preferendo soggetti laureati e/o diplomati che seguono costantemente attività di aggiornamento, le esperienze professionali pregresse, gli eventuali meriti sportivi (ma non quando rappresentano l’unico elemento in mano ad un PT), eventuali extra, relativi ad esperienze di forte spessore da parte del professionista, come ad esempio la pubblicazione di testi ed articoli scientifici.

È preferibile scegliere una persona laureata in scienze motorie o perlomeno in possesso di diplomi di accreditate Associazioni Nazionali e Enti di Promozione Sportiva, che abbia i mezzi conoscitivi per poter lavorare con il corpo e quindi la salute altrui.[3]

Gli altri personal trainer

La connotazione di PT ha anche accezioni differenti, maggiormente legate all’etimologia della parola. Il PT aziendale, ad esempio, è una figura professionale atta all’accoglimento dei neoassunti ed ha la responsabilità del successo ed integrazione all’interno di un’azienda.

Il PT solution è di recente attuazione ed alcune aziende impiegano questa figura professionale per l’orientamento e la motivazione professionale dei neoassunti. La figura si occupa anche della riqualificazione interna attraverso veri e propri interventi di monitoraggio on the job. Il PT è anche impiegato come trait d’union tra le agenzie per il lavoro ed il committente, al fine di seguire risorse ad alti profili (un servizio aggiuntivo già provato in alcune realtà).

Il personal trainer, inteso letteralmente come “istruttore personale”, esiste anche come figura volta all’insegnamento e assistenza nell’impiego di strumenti informatici ed anche come istruttore per le attività di trading online.

Voci correlate