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Articolo estratto dal testo “Self Power, psicologia della motivazione e della performance“, copyright FrancoAngeli Editore e Dr. Daniele Trevisani Formazione Aziendale e Coaching, pubblicato con il permesso dell’autore.

Una parola confusa e da interpretare

Il significato comune del termine performance comprende troppo spesso concetti di fisicità estrema, alta intensità e condizioni di picco, con il chiodo fisso di andare oltre il limite. Questo è un errore. Le performance sono anche atti quotidiani, ripetitivi, azioni di bassa intensità, ma che richiedono una volontà e una forza interiore.

Ogni giorno, ogni singolo giorno, in ogni vita, si producono performance che hanno qualcosa di eccezionale. Le azioni umane sono spesso banalizzate, a meno che qualche tragedia non ci ricordi che il fattore umano è in fulcro di ogni cosa. Allora e solo allora scopriamo che la lucidità mentale fa la differenza tra la vita e la morte, tra benessere e fallimento di migliaia di persone.

E allora, quanto training si fa sulla lucidità mentale ? Poco o niente, un’incoerenza assurda. Si pensa a un formatore spesso come ad un “insegnante” che parla a degli adulti, una specie di auto-parlante. In altri casi appare cos’ ma in realtà sta compiendo una formazione attiva.

Solo chi insegna con passione sa quanta differenza ci sia tra il “parlare” e il “fare formazione attiva” e quanta attenzione serva in ogni istante, in ogni secondo, per tenere monitorati i livelli di attenzione dell’intera aula e dei singoli partecipanti, osservare gli stati emotivi.

È una performance svolgere un colloquio di lavoro o una vendita, gestire una riunione e farla diventare efficace, condurre una buona lezione, o fare una buona diagnosi di una malattia. Persino ascoltare bene è una performance.

Troppo spesso le performance sono confuse con atti puramente muscolari e con azioni di brevissima durata. Nella visione olistica le performance devono essere viste come atti soprattutto mentali e, per quanto riguarda la durata, comprendere 1) il lavoro della comunità e 2) lo scopo, la misura di quanto esso sia nobile.

La visione olistica della performance non si limita a cronometrare i risultati o misurare quanti soldi entrano nel breve termine. Ti parla della vita come di una serie di opportunità da cogliere e persino da costruire, con le tue mani, con la tua volontà, da spirito libero.

Occorre fare una sana e costante manutenzione di questi aspetti essenziali anche quando tutto sembra andare bene. Anzi, è proprio quando le cose vanno bene che i processi di potenziamento delle energie possono avere meno freni e costituire le basi per un futuro di progressi.

Per approfondimenti vedi:

Articolo estratto dal testo “Self Power, psicologia della motivazione e della performance“, copyright FrancoAngeli Editore e Dr. Daniele Trevisani Formazione Aziendale e Coaching, pubblicato con il permesso dell’autore.

Riconoscere le piccole cose

Esiste un enorme confusione su cosa sia una vita piena o una vita vuota. O una giornata piena e una giornata vuota. Posso trovare una spiaggia desolata “piena” di stimoli. Posso scoprire che è in realtà “vuota” di significati quando ripiena di turisti, ombrelloni, radio e caos.

Alcuni associano una vita piena ai party, alla mondanità, al glamour, alle certezze, ad un abito. Altri alla pienezza interiore, al sentimento prepotente di far parte di un flusso di energie universali e sentirle scorrere, liberandosi dal bisogno di certezza e di strutture.

Molti cadono nel tranello opposto: disapprovare qualsiasi lato della vita che abbia il sapore di essere “tangibile” e si immergono in una spiritualità sterile, a volte persino spenta, che non produce niente per nessuno. Mediatori allo stato puro ma di utilità abbastanza dubbia.

Una nuova arte è quella di pensare in modo aperto: equilibrare il tangibile e l’intangibile, abbinare il lavoro sul corpo a quello sulla mente, la spiritualità e la progettualità. Il dio denaro può essere vuoto o pieno, se diventa strumento utile per progetti che fanno bene alla vita.

Anche l’attenzione a se stessi, tacciata come egoismo, deve essere ripensata, Posso essere utile agli altri e non un peso per gli altri. Posso essere tra chi aiuta e non tra chi deve ricevere per poter sopravvivere. Essere deboli e privi di energie non è utile a nessuno, tantomeno a chi ti sta a cuore. Se ami qualcuno, potenziati e fai qualcosa per te.

Non lasciamo che l’essere incompresi fermi il nostro cammino. Se sentiamo il bisogno di progredire, facciamolo.

Self-Power è un metodo olistico che cerca di associare i fronti, cura del corpo e cura della menta, biologia e spiritualità, in un unico processo integrato. Quando siamo davvero identificati con un corpo, la nostra fedeltà deve essere assoluta verso il fine e totalmente dis-identificata con il mezzo che usiamo. Purchè ti avvicini l’anima, ti dia l’impulso verso la gioia e la voglia di vivere la vita come qualcosa di unico, un rarissimo, irripetibile miracolo.

Alcuni esempi di azione orientata al miglioramento delle energie personali:

  • Fare pulizia tra pieno e vuoto: Distinguere la povertà economica e materiale da quella morale, la ricchezza economica dal benessere, per una razza nuova di uomini permeati di ricchezza morale permeata e di spessore umano e non tanto di gioielli e di pellicce;
  • Fare una buona dieta comunicazionale, evitare di ingurgitare quanto passano i mass media e cercare attivamente contenuti che nutrono stimoli, siano essi di apprendimento o di riflessione positiva.
  • Distinguere apparenza e sostanza, maschera e persona. Non confondiamo mai il pieno e il vuoto nella facciata che le persone presentano.
  • Teniamo gli occhi puliti, in grado di riconoscere gli strumenti utili per la crescita personale e destiniamo risorse per vivere momenti di crescita.
  • Il corpo è il tuo taxi permanente, occorre fare attività quotidiana che lo tenga più in forma possibile.
  • Praticare un’attività quotidiana di training mentale

Un lavoro su di sé paga, la coltivazione del nostro potenziale umano fisico, psicologico, del nostro bagaglio di conoscenze, del nostro essere.

Per approfondimenti vedi: