Articolo estratto dal testo “Self Power, psicologia della motivazione e della performance“, copyright FrancoAngeli Editore e Dr. Daniele Trevisani Formazione Aziendale e Coaching, pubblicato con il permesso dell’autore.

Analisi a livelli multipli e monitor interiore

Le persone si nutrono dei messaggi provenienti da scuola, famiglia, religione, gruppi etnici, media, amici, parenti, assorbendo anche contraddizioni e incoerenze. Questo tipo di schemi incide su come valutiamo se un progetto sia buono o cattivo, fattibile o impossibile, da tentare o non tentare, utopistico o invece da provare.

Se esaminassimo bene le idee apprese che ci circolano dentro, vedremo spuntare molta spazzatura. L’esame dei fattori bloccanti della persona è complesso, chiamando in causa fattosi sia fisici che psicologici e sociali/culturali.

Le performance possono essere aumentate:

  • incrementando la precisione del monitor interiore rispetto alle risorse fisiche di cui una persona dispone, stato e condizione, coscienza corporea.
  • aumentando l’efficacia psicologica, l’attitudine positiva alle sfide, rimuovendo strati di inadeguatezza appresa.
  • favorendo la presa di coscienza sul margine di crescita possibile, l’enorme potenziale di sviluppo attivabile da un coaching veramente efficacie.

È necessario aumentare la consapevolezza dell’individuo rispetto alle proprie credenze attive e dominanti, alle loro fonti, alle pressioni sociali e a norme non scritte che gli vivono dentro. Dall’esame scaturisce una decisione sulle mete e progetti che vogliamo/possiamo costruire o non vogliamo nemmeno accettare.

Le incursioni nel territorio di conquista

Data la molteplicità dei flitri e dei messaggi, nmon deve meravigliare il fartto che le persone vivano una forte carica di dissonanza del decidere. Decide se l’idea o la sfida “passa” o “non passa” i vari livelli del filtro interiore, se sia o meno raggiungibile, o se ne siamo lontani.

Nella realtà di ogni sfida e di ogni idea sul nostro futuro, entra un auto-esame della nostra coscienza corporea e dell’autoefficacia psicologica. La multi-lettura ci dice se quella sfida è troppo forte o invece accettabile per il livello di forze e impegno che immaginiamo necessari sul piano fisico e mentale. Entrambe le analisi convergono in un piano unico.

In un progetto di psicologia positiva, quando alleniamo le persone a superare anche di pochissimo le proprie abitudini personali, a fare anche solo micro incursioni in territori che prima non azzardavamo o sembravano ostili, nasce un senso di “poterlo fare”, alleniamo i muscoli mentali della capacità di fare e del poter fare.

Questi muscoli mentali vanno allenati costantemente poichè ogni muscolo se non usato si atrofizza, e anche la mente che si abitua a starsene in confini angusti tende a farlo.

Per approfondimenti vedi:

Author

Formatore e Coach su temi di Sviluppo del Potenziale Personale, Comunicazione Interculturale e Negoziazione Internazionale, Psicologia Umanistica. Senior Expert in HR, Human Factor, Psicologia delle Performance, Comunicazione e Management, Metodologie Attive di Formazione e Coaching.

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