Articolo estratto dal testo “Parliamoci Chiaro: il modello delle quattro distanze per una comunicazione efficace e costruttiva” copyright Gribaudo Editore e Daniele Trevisani, pubblicato con il permesso dell’autore.

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Vediamo oggi in quali situazioni o aree di competenza è utile applicare il Modello delle Quattro Distanze della Comunicazione, che evolve o involve seguendo l’evoluzione o l’involuzione umana comunicativa e relazionale.

Il modello 4DM (4 Distances Model, o Modello delle Quattro Distanze) può essere utile: 

  • per le comunicazioni che avvengono in una famiglia; 
  • per le dinamiche di coppia; 
  • per migliorare le relazioni di aiuto come il coaching, il counseling, la terapia, la didattica, la formazione; 
  • nella leadership e nella direzione di team; 
  • per lavorare alle relazioni umane in ambienti sfidanti e confinati come i gruppi di lavoro che operano in ambienti estremi o ostili; 
  • nel caso della comunicazione per la sicurezza sui luoghi di lavoro; 
  • per la comunicazione tra persone di culture diverse, siano esse di tipo etnico, religioso, regionale o altro; 
  • per esaminare mondi di comunicazione poco esplorati come la comunicazione interspecifica; 
  • per la comunicazione uomo-macchina e tra uomo e intelligenza artificiale (AI); 
  • per avventurarsi in territori ancora ignoti all’essere umano, come quelli delle missioni spaziali di lungo periodo e dei viaggi prolungati in ambienti confinati;  
  • per anticipare futuri prossimi e affrontare le criticità comunicative che riguardano le sfide dell’umanità, come la creazione della pace ove vi sia conflitto; 
  • per progetti molto concreti di collaborazione industriale tra nazioni e tra imprese di diverse nazioni; 
  • per fare ricerca e sviluppo vera, che assorba concetti e culture anche da discipline molto diverse, creando gruppi di lavoro veramente efficaci anche se interdisciplinari e interculturali; 
  • e in un sogno non tanto lontano… per stabilire basi comunicative con culture e civiltà ancora non scoperte ma che un giorno potrebbero manifestarsi, e con le quali ogni forma di comunicazione nota potrebbe risultare inutile o non funzionante. 

Tutto ciò non è fantascienza: sono stati scoperti molti pianeti situati nella “zona abitabile” o golden lucky zone, del proprio sistema solare, cioè non troppo vicino al proprio sole, né troppo lontano. 

Questo dato offre spazio a forme di possibile comunicazione e contatto sulle quali le Quattro Distanze possono fare luce. Ma anche senza andare a cercare mondi lontani e remoti, la nostra stessa Terra è un luogo in cui le persone, homo sapiens con homo sapiens, non si comprendono, si ammazzano per un nulla apparente, e i conflitti scoppiano in modo devastante, tra gruppi etnici, religiosi, nelle famiglie, nelle coppie, tra gruppi di tifoserie opposte, tra nazioni, e tra gang nella stessa città, per cui riconoscere le incomunicabilità e combatterle è davvero una missione fondamentale. 

Nel campo del Business, un dato di fatto molto semplice è che se domina incomunicabilità non si vende, non si fanno affari, tra venditore e cliente non ci si capisce, non si realizza proprio niente di niente. A livello di ascolto, non vengono nemmeno capite le esigenze vere, forti, dei clienti e dei consumatori.  

I possibili messaggi utili e le informazioni importanti non passano la barriera comunicativa, per cui i clienti rimangono insoddisfatti, o meno soddisfatti di quanto potrebbero essere. I prodotti vengono progettati male, o peggio di quanto potrebbero essere progettati se solo vi fosse una buona comunicazione con i clienti, soprattutto nella capacità di ascoltarli e coinvolgerli nella ricerca e sviluppo (R&D). 

Questo processo può essere esaminato con il modello delle Quattro Distanze perché aiuta a capire che le distanze non sono un fatto “statico” ma dinamico. Esse cambiano, si evolvono, a volte negli anni, a volte in frazioni di secondo (soprattutto per gli stati umorali ed emotivi), a volte “involvono”, nel senso che peggiorano man mano che il tempo fa scoprire cose nuove dell’altro e lo stress mette alla prova il nostro rapporto, costringendoci alle corde e facendo venire fuori parti della personalità che altrimenti non sarebbero uscite.  

Le persone cambiano, si evolvono, le loro identità, i loro valori, le loro emozioni, persino i loro corpi, sono soggetti a cambiamenti, e questo incide sulla qualità della comunicazione. 

Confrontarsi su un modello quindi è sempre produttivo. 

Moltissimi antropologi e psicologi hanno esposto concetti che “nascondono” modelli, ma non hanno mai prodotto un vero e proprio schema operativo, grafico, visuale, comprensibile.

Perché gli schemi? Perché manager e operatori hanno bisogno di modelli operativi: le loro estrazioni professionali li hanno abituati a comprenderli, e uno schema ci offre anche vere e proprie “etichette”, parole, concetti utilizzabili, linguaggi comprensibili, e lo stesso vale per le persone che operano come promotori di relazioni d’aiuto (educatori, consulenti, terapeuti). 

Il modello delle Quattro Distanze è nato per questo scopo, ma dalla prima esposizione ad oggi ha subito notevoli evoluzioni e miglioramenti, e continua a cambiare includendo nuove aree di ricerca, arricchimenti, chiarificazioni e confronti con altre scienze.  

È utile quindi per far evolvere la comunicazione di persone e manager, e per chiunque trovi che comunicare bene e cooperare sia una necessità vitale. 

libro "Parliamoci Chiaro" di Daniele Trevisani

Per approfondimenti vedi:

Author

Formatore e Coach su temi di Sviluppo del Potenziale Personale, Comunicazione Interculturale e Negoziazione Internazionale, Psicologia Umanistica. Senior Expert in HR, Human Factor, Psicologia delle Performance, Comunicazione e Management, Metodologie Attive di Formazione e Coaching.

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