Le persone si nutrono dei messaggi provenienti da scuola, famiglia, religione, gruppi etnici, media, amici, parenti, assorbendo anche contraddizioni e incoerenze. Questo tipo di schemi incide su come valutiamo se un progetto sia buono o cattivo, fattibile o impossibile, da tentare o non tentare, utopistico o invece da provare.
Se esaminassimo bene le idee apprese che ci circolano dentro, vedremo spuntare molta spazzatura. L’esame dei fattori bloccanti della persona è complesso, chiamando in causa fattosi sia fisici che psicologici e sociali/culturali.
Le performance possono essere aumentate:
incrementando la precisione del monitor interiore rispetto alle risorse fisiche di cui una persona dispone, stato e condizione, coscienza corporea.
aumentando l’efficacia psicologica, l’attitudine positiva alle sfide, rimuovendo strati di inadeguatezza appresa.
favorendo la presa di coscienza sul margine di crescita possibile, l’enorme potenziale di sviluppo attivabile da un coaching veramente efficacie.
È necessario aumentare la consapevolezza dell’individuo rispetto alle proprie credenze attive e dominanti, alle loro fonti, alle pressioni sociali e a norme non scritte che gli vivono dentro. Dall’esame scaturisce una decisione sulle mete e progetti che vogliamo/possiamo costruire o non vogliamo nemmeno accettare.
Le incursioni nel territorio di conquista
Data la molteplicità dei flitri e dei messaggi, nmon deve meravigliare il fartto che le persone vivano una forte carica di dissonanza del decidere. Decide se l’idea o la sfida “passa” o “non passa” i vari livelli del filtro interiore, se sia o meno raggiungibile, o se ne siamo lontani.
Nella realtà di ogni sfida e di ogni idea sul nostro futuro, entra un auto-esame della nostra coscienza corporea e dell’autoefficacia psicologica. La multi-lettura ci dice se quella sfida è troppo forte o invece accettabile per il livello di forze e impegno che immaginiamo necessari sul piano fisico e mentale. Entrambe le analisi convergono in un piano unico.
In un progetto di psicologia positiva, quando alleniamo le persone a superare anche di pochissimo le proprie abitudini personali, a fare anche solo micro incursioni in territori che prima non azzardavamo o sembravano ostili, nasce un senso di “poterlo fare”, alleniamo i muscoli mentali della capacità di fare e del poter fare.
Questi muscoli mentali vanno allenati costantemente poichè ogni muscolo se non usato si atrofizza, e anche la mente che si abitua a starsene in confini angusti tende a farlo.
Se ti trovi in una situazione di stallo incapace di agire come vorresti per costruire il tuo destino, o se invece senti quella voce interiore che ti esorta a fare qualcosa di diverso per esprimerti liberamente, per essere migliore, per lasciare un segno e dare un senso al tuo viaggio della vita, ti troverai immancabilmente a dover fare i conti con il tuo potenziale. Ti troverai a cercare di capire come esplorarlo a fondo, come svilupparlo e utilizzarlo al meglio nel tuo percorso di crescita personale.
Può trattarsi di un percorso finalizzato al tuo sviluppo professionale, aziendale o semplicemente il perseguire quella pulsione ancestrale legata all’evoluzione a quel bisogno di auto-realizzazione che porta all’espressione del vero sé.
«Un musicista deve fare musica, un pittore deve dipingere, un poeta deve scrivere, per poter essere definitivamente in pace con sé stesso. Ciò che uno può essere, deve esserlo. Egli dev’essere come la sua natura lo vuole. Questo è il bisogno che possiamo chiamare di auto-realizzazione.»
– A. Maslow –
Entrambi i viaggi hanno spessore e valore. Ambedue sono degni di attenzione e di supporto, perché una persona ferma e spenta non è utile a nessuno, così come non è utile avere team e imprese incapaci e demotivati.
Nei miei progetti di business coaching, di consulenza, di facilitazione del lavoro in team e di formazione aziendale, trovo estremamente utile l’utilizzo del metodo HMP™ Human Potential Modeling del Dr. Daniele Trevisani per supportare persone, gruppi di lavoro e aziende a trovare le direzioni di crescita necessarie attraverso un’analisi del potenziale globale, localizzando quelle macro e micro-aree su cui si può agire, verificando come queste interagiscono tra di loro a livello sistemico.
Il metodo ha due distinte sfere di applicazione, tra di loro collegate: -> la crescita del potenziale umano: Human Potential Modeling e -> lo sviluppo delle prestazioni: Human Performance Modeling.
Il fulcro di questo metodo è l’analisi dell’essere umano inteso come un “complesso di energie circolanti”, il suo lato umano, il suo spirito vitale: una sinergia di forze fisiche e mentali, di micro e macro-competenze, di progettualità e aspirazioni. Il metodo identifica 6 specifiche “celle di lavoro”, sulle quali ciascuno, indipendentemente dalla sua condizione di partenza, può fare progressi piccoli o grandi. E, per ogni piccola conquista, si aprono nuove possibilità che invitano ad andare avanti, in una continua esplorazione di ciò che significa progredire, nel suo senso più profondo.
In sintesi, le sei “celle di lavoro” prendono in considerazione:
Le energie fisiche – lo stato bioenergetico: che energie fisiche sono richieste per questa prestazione? Forza, potenza, resistenza, concentrazione mentale, attenzione? Mai sottovalutare la dimensione corporea di una prestazione, soprattutto di quelle intellettuali o la possibilità di elevare gli stati spirituali con il supporto del corpo.
Le energie mentali – lo stato psico-energetico: le energie della motivazione, la liberazione da ansia e tensioni inutili, capacità di liberarsi da emozioni parassite e controproducenti, il sentire l’attivazione in sé e il volere fortemente realizzare idee o azioni.
Il fattore delle macro-competenze: conoscere quanto serve, avere fatto l’esperienza allenante e di studio che permette di padroneggiare un campo di azione e anche le sue zone limitrofe.
Il fattore delle micro-competenze: saper cogliere i dettagli che sfuggono ai più, saper fare l’introspezione necessaria sui processi mentali, anche minuziosi, che avvengono durante una prestazione. Saper inquadrare i dettagli comportamentali che faranno di una prestazione qualcosa di speciale.
Il fattore della progettualità: saper individuare “quando fare, cosa, in che sequenza”, e altri aspetti molto pratici di una prestazione. Organizzare risorse, stendere su carta un’idea sotto forma di passi da compiere, sviluppare ipotesi di linee di azione da intraprendere.
Il fattore dei principi e valori, degli ideali e delle aspirazioni e il senso di missione: per cosa lo fai? Cosa c’è dietro? Ci credi veramente in quanto stai facendo o sei obbligato da qualcosa, quanto è volontà e quanto è necessità? Quanto più un’azione è centrata rispetto alle nostre credenze più profonde, tanto più sarà forte la nostra concentrazione e attivazione. Ma non basta fermarsi ai valori attuali e allo stato spirituale attuale. Tutti possono trovare nuovi valori, accrescerli, liberarsi da valori e credenze false, trovare i propri “ancoraggi spirituali forti” in un punto di esistenza più alto, e questo è un fattore assolutamente determinante per la prestazione e la vita.
Ognuno di questi stati o “celle” può avere un certo livello di “carica”; trovarsi “pieno”, “abbondante”, ben coltivato, ben esercitato o essere invece “scarico”, deprivato, depotenziato, impoverito o persino trascurato, denutrito, abbandonato. Al crescere della carica nei diversi sistemi, aumenta l’energia complessiva della persona, del team e delle organizzazioni da loro composte, con effetti molto tangibili: risultati, prestazioni, capacità di decidere, di incidere e produrre cambiamento positivo.
Questi risultati dipendono dallo stato dei diversi sistemi, dalla capacità di coltivarli e di nutrirli.La loro condizione locale e l’interazione tra le diverse “celle” può produrre il massimo del potenziale o presentare sinergie negative, o danni e malfunzionamenti che impediscono all’essere umano di esprimersi. Attraverso questo metodo le risorse personali e il potenziale individuale possono essere “lette” ma soprattutto amplificate attraverso un lavoro serio, efficace e sostenibile sulle singole aree, abbracciando e valorizzando allo stesso tempo l’espressione di quella spinta di autorealizzazione che ha una propria sacralità, al di là del risultato numerico o professionale che ne può derivare.
Imparare a conoscere e a sviluppare il tuo potenziale ti offre la possibilità di amplificare al massimo quella certezza nel tuo “senso di scopo” che può donare spessore e valore a ogni tua esperienza e un senso più profondo del vivere a pieno la tua vita.
Cristina Turconi, Executive & Business Coach ICF, Formatrice e Facilitatrice Aziendale, Master Practitioner Certificata Metodo HPM Human Potential Livello 2
Questo articolo parla dell’importanza del poter vivere con pienezza il nostro viaggio della vita restituendo un significato più profondo al nostro agire quotidiano.
Un gruppo di ricercatori che operano nella sfera della Psicologia Umanistica ha condotto uno studio per confrontare i diversi punti di vista sul senso della vita, analizzando sia persone comuni che personaggi eminenti (cultura, scienza, politica)[1a].Il senso fondamentale che emerge da questa ricerca è che l’essere umano ha bisogno di significati. Ha bisogno di ancorare la propria esistenza a qualcosa, ha la necessità di trovare una spiegazione. Il contrario è una “crisi di senso”: non sapere più cosa facciamo, non credere più a niente.
La spiegazione per il nostro agire può essere assurda, logica, razionale, mistica, scientifica, morale. La mancanza di una motivazione del fare, dell’essere, e dell’esistere, porta ad un profondo disagio esistenziale. Come evidenziano gli stessi autori:
Albert Camus (1955),Viktor Frankl (1992), e Lev Tolstoj (1980), tutti credevano che, se la vita avesse o meno un significato in sè, fosse la domanda più importante della vita stessa.Per loro, tutti gli sforzi e imprese umane si confrontano con la questione del significato – senza significati, niente ha più importanza. Frankl (1978) vedeva la mancanza di senso (meaninglessness) come la neurosi primaria dei nostri tempi (p. 2), e Carl Jung (1933) sosteneva che tutti i suoi clienti, visti in oltre 35 anni di terapia, avevano problemi che si collegavano alla questione dei significati (meaning). Negli studi empirici, l’esperienza soggettiva della meaninglessness (mancanza di senso) è stata collegata alla depressione (Beck, 1967; Seligman, 1990) all’abuso di sostanze e al suicidio (Harlow, Newcomb, & Bentler, 1986), così come ad altre psicopatologie (Yalom, 1980)[1b].
La mancanza di significato porta a disturbi, o neurosi, e disagio esistenziale. Ogni azione connessa al potenziale umano deve quindi andare alla ricerca di significati profondi cui ancorarsi, siano essi in azienda, nello sport, nella vita, o in campo sociale e personale.
La psicoenergetica, nel metodo HPM, è una disciplina che deve analizzare, attaccare e aggredire la meaninglessness (mancanza di senso o caduta di significati della vita), e affrontare il senso di una prospettiva umana. I fronti per cui applicarsi e le cause per cui impegnarsi possono veramente essere molte, dalla fame, alla protezione dei deboli, dei bambini, degli anziani, ma anche credere in un progetto aziendale importante, o impegnarsi in un percorso spirituale.
Il venire meno dei significati della vita o senso della vita generale distrugge qualsiasi volontà di affrontare un progetto o di impegnarsi in un’azione.
Il nostro fine profondo è recuperare il senso, in ogni brano della vita: senso della giornata, senso di una settimana, senso di un trimestre, senso dell’anno in corso, o senso della vita, ma anche senso di un incontro (perché questo incontro?), senso di una relazione (perché questa relazione?), senso di un progetto (perché questo progetto?), senso di una sfida (perché questa sfida? Chi o cosa sto sfidando veramente?).
Lo scopo penetrante è di accrescere l’ancoraggio delle persone a obiettivi significativi, costruendoli e rinforzandoli (da un lato) e rimuovendo i blocchi (dall’altro) che impediscono a queste energie di manifestarsi.
[1a] Kinnier, Richard T., Kernes, Jerry L., Tridente, Nancy, Van Puymbroeck, Christina M. (2003), What Eminent People Have Said About The Meaning Of Life, Journal of Humanistic Psychology, Vol. 43, No. 1, Winter 2003.
[1b] Camus, A. (1955), The myth of Sisyphus, Alfred A. Knopf, New York.Frankl, V. (1978), The unheard cry for meaning, Simon & Schuster, New York.Frankl, V. (1992), Man’s search for meaning (4th ed.), Beacon Press, Boston.Tolstoy, L. (1980), My confession, in S. Sanders & D. R. Cheney (Eds.), The meaning of life, Prentice-Hall, Englewood Cliffs, NJ.Jung, C. G. (1933), Modern man in search of a soul (W. S. Dell & C. F. Baynes, Trans.), Harcourt, Brace & World, New York.Seligman, M. E. P. (1990), Why is there so much depression today?, in R. E. Ingram (Ed.), Contemporary psychoanalytical approaches to depression (pp. 1-9), Plenum, New York.Harlow, L. L., Newcomb, M. D., Bentler, P. M. (1986), Depression, self derogation, substance abuse, and suicidal ideation: Lack of purpose in life as a mediational factor, Journal of Clinical Psychology, 42, 5-21. Yalom, Y. D. (1980), Existential psychotherapy, Basic Books, New York. Tolstoy, L. (1980), My confession, in S. Sanders & D. R. Cheney (Eds.), The meaning of life, Prentice-Hall, Englewood Cliffs, NJ. Jung, C. G. (1933), Modern man in search of a soul (W. S. Dell & C. F. Baynes, Trans.), Harcourt, Brace & World, New York.
Estratto dal volume “Il Potenziale Umano”. Franco Angeli editore, Milano. Autore: Daniele Trevisani www.studiotrevisani.it Materiale divulgativo messo a disposizione dall’autore.
Cristina Turconi Executive & Business Coach ICF | Formatrice Aziendale | Facilitatrice Lavoro di Gruppo | Master Trainer in HPM™ Human Potential Modeling | Consulente e Innovation Manager MISE
Articolo a cura di: Cristina Turconi Executive & Business Coach ICF | Formatrice Aziendale | Facilitatrice Lavoro di Gruppo | Master Trainer in HPM™ Human Potential Modeling | Consulente e Innovation Manager MISE
La COLLABORAZIONE ti chiede di “lavorare insieme” all’altro la CO-CREAZIONE di “attingere ai tuoi punti di forza e aggiungerli ai punti di forza dell’altro”.Il processo da seguire è diverso, così come è diverso il risultato che puoi ottenere.
Co-creare non significa soltanto collaborare. E’ un risultato che si ottiene quando ciascun individuo fornisce il proprio apporto a uno sforzo collettivo finalizzato e, nel medesimo tempo, si apre a un’idea di fiducia più ampia, o più elevata. Qui, la “paura di perdere qualcosa” è silenziata e ci si muove nel proprio “fare” con la convinzione più profonda di portare alla luce, un risultato che ancora nessuno ha concepito.
Collaborare all’interno di un gruppo di lavoro può essere molto faticoso, in quanto ogni membro, nel perseguire un risultato comune, mette in gioco l’esperienza che ha di se stesso, attivando tutta una serie di dinamiche psicologiche collegate ai bisogni più profondi di relazione, appartenenza, sicurezza e d’identità. Ecco allora che si attivano tutta una serie di resistenze che necessitano essere gestite, mediate e facilitate per confluire in un risultato di gruppo che possa considerarsi soddisfacente.
La capacità di co-creare si può tradurre invece, in un mix di maturità, competenza professionale, coraggio (cor agere = agire col cuore) e rispetto dell’altro, che scaturisce da una personalità in sintonia con quella forza vitale interiore, che tende alla realizzazione e all’evoluzione dell’essere umano. Agire questa competenza significa non accontentarsi di un compromesso, ma di perseguire solo e soltanto la gratificazione del co-creare, sapendo che ci si potrà fermare solo e soltanto quando ciascuno sente che il risultato è perfetto. La sensazione qui è quella di fluire. Il singolo non tenta di imporre le proprie opinioni, ma si unisce agli altri portando in dono le proprie idee, conoscenze e competenze che si combinano quasi magicamente, grazie all’attenzione a quella parte più nobile, autentica e gioiosa di chi siamo davvero. L’orientamento al creare insieme, trascende le singole identità.
In questo particolare momento dove i problemi economici, sociali e ambientali sono diventati ancora più sentiti, è richiesto a ciascuno di noi di essere protagonista e responsabile in prima persona della creazione di un nuovo futuro lavorativo al’interno delle nostre aziende. I gruppi di lavoro possono quindi trasformarsi in un luogo ricco di opportunità per relazionarsi in modo più autentico e una palestra per apprendere e sperimentare nuovi modi di creare risultati eccellenti insieme.
Cristina Turconi Executive & Business Coach ICF | Formatrice Aziendale | Facilitatrice Lavoro di Gruppo | Master Trainer in HPM™ Human Potential Modeling | Consulente e Innovation Manager MISE
“Dunque, in estrema sintesi, pur nella diversità dei diversi punti di vista, si possono considerare due possibili concezioni di felicità (e le posizioni espresse dai diversi filosofi si possono collocare in un continuum traquesti due estremi):
– una felicità esterna, derivante da conseguimenti esterni, focalizzata sul piacere, che siconcretizza in una gratificazione fisica o emotiva immediata, e come tale cessa quando viene meno l’oggettodella stimolazione. E…
– una felicità interna: un appagamento interiore derivante dal fatto di sentirsi in armoniacon se stessi e con il mondo, nel percepire un significato nella propria vita, con i propri valori, e come tale piùduratura e più di lungo periodo.
Probabilmente il segreto sta nel non escludere nessuna delle due dimensioni della felicità, ma nel trovare un
proprio equilibrio in entrambe.”
(Daniele Mattoni, dal libro in costruzione, Franco Angeli editore).
L’autore svolge molte altre riflessioni e vedrete quanto saranno utili.
Per rimanere aggiornati sull’uscita, iscriversi qui alla rivista online gratuita http://eepurl.com/b727Pv
L’autore dopo avere evidenziato le molte ricerche che evidenziano quanto sia bassa la correlazione tra felicità e ricchezza materiale, quando mancano valori (ricerche empiriche e scientifiche), espone altri dati fondamentali
“Alcuni tra i più importanti ricercatori in questo campo – Seligman, Lyubomirsky e Diener – hanno elaborato una propria formula della felicità, che può essere così espressa:
F = P + C + A
dove P è il punto determinato neurologicamente, C rappresenta le condizioni di vita e A sono le attività volontarie.
Secondo questa formula esisterebbe una base organica che definisce il grado naturale di felicità di un individuo, una sorta di predisposizione cerebrale alla felicità o all’infelicità: una tendenza abbastanza radicata a vedere – in una stessa situazione – il bicchiere mezzo pieno oppure il bicchiere mezzo vuoto. Secondo
alcune stime questo fattore P – questa sorta di “timone genetico” – inciderebbe per circa il 40% sulla felicità di un individuo. Tuttavia, il cervello e i geni non sono strutture fisse, ma plasmabili col tempo. La ricerca stessa ha dimostrato che questa “quota fissa” di felicità/infelicità è in realtà modificabile da alcuni fattori, in primis:
– una terapia cognitiva, che aiuti l’individuo a mutare alcune sue convinzioni limitanti, che rafforzano il pessimismo, sostituendole con altre più positive e più vicine alla realtà;
– la meditazione: sedere tranquilli, lasciare andare i pensieri e guardarsi dentro produce notevoli effetti fisiologici e condiziona il cervello in vari modi, tutti positivi: attiva la corteccia pre-frontale, sede del pensiero superiore, che stimola il rilascio di neurotrasmettitori: dopamina (antidepressivo), serotonina (stimolante dell’autostima), ossitocina (ormone del piacere), oppioidi naturali (antidolorifici naturali)”.
In conclusione, si tratta di un libro davvero eccezionale, scritto da un autore preparatissimo, e invito tutti alla presentazione che faremo assieme a Roma e Milano.
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Il Coraggio delle Emozioni: sapersi confrontare con tutte le Emozioni, positive e negative, per vivere la vita a pieno
Viaggio di scoperta nel proprio Potenziale Personale
Le emozioni nel corpo
Le emozioni nella parola
Il corpo e la parola
Allenare la mente: Training Mentale, Rilassamento, Visualizzazione
Creare Stati di Coscienza positivi
Avere coscienza del proprio valore
Autostima e benessere
Psicosomatica e benessere fisico
Bioenergetica, energia e coscienza del corpo
L’ascolto potenziato
Riconoscimento delle espressioni facciali e non verbali
Allenamento teatrale al potenziamento espressivo e alla comunicazione non verbale
Il corpo potenziato
L’espressività potenziata
Analisi memetica e pulizia mentale
Psicologia Umanistica e Bioenergetica,
Comunicazione Olistica e Polisensoriale
Gli Archetipi della tua vita: il viaggio eroico, gli stadi di vita, caratteristiche dell’Innocente. Orfano, Viandante, Guerriero, Martire, Mago, Eroe. Come gli archetipi influenzano la tua vita e come usarli a proprio vantaggio
Le Intelligenze Multiple
Il coraggio: coraggio emotivo, esistenziale
Le energie migliori
Temi di Comunicazione Professionale e Crescita Professionale
Laboratorio delle emozioni sul lavoro
Comunicazione Efficace sul lavoro e nei team
Il Fattore Umano e le emozioni
Le emozioni nascoste, nella vita professionale e quotidiana
La necessità di conoscere e relazionarsi con competenze emotive potenziate
Lo stato di forma personale
Alimentazione
Integratori
Esercizio Fisico
Life-Balance: fare il punto della propria carriera, vita, progettualità, futuri possibili, bilanci personali, next steps
Check-up personale
Analisi sui propri punti di forza, bisogni di sviluppo, stili comunicativi personali
Aprire la strada a nuovi stili comunicativi e nuovi percorsi.
Stretching comunicativo ed esistenziale.
Apertura al cambiamento positivo
Come stiamo impiegando il nostro tempo e per cosa: il ricentraggio cosciente.
Lavorare per le energie migliori e accrescerle.
Espressività Personale. La comunicazione potenziata dal punto di vista emotivo
La Forza Emotiva
“Facing the unexpected”. Allenarsi all’imprevisto, agli stati di carenza informativa, di caos ed entropia (confusione comunicativa, stati emotivi alterati)
Trovare le energie emotive per gestire le situazioni difficili
Tecnica e anima. Comunicazione superficiale e comunicazione profonda
Studio e applicazione dei Modelli Proprietari creati dal dott. Daniele Trevisani – Metodi del Potenziale Umano e Crescita Personale
ALM Action Line Management, comunicazione personale, professionale, negoziazioni della vita quotidiana, imparare a sviluppare le proprie linee di azione (Action Line Management)
Regie di Cambiamento. Essere protagonisti dell’evoluzione e deciderne le traiettorie
Human Performance Modeling, le 6 aree di lavoro e il metodo per il Potenziale Umano, come individuare i propri livelli di energie, come incrementare e ricostruire la propria carica di energie
T-Chart. Coscienza del tempo: Il metodo proprietario T-Chart (Time Chart). Apprendere dal passato positivo, dal passato negativo, costruire il futuro, individuare gli step praticabili
4DM Le “Distanze non fisiche” – il modello 4DM (4 Distances Model) per lo studio delle distanze relazionali e le situazioni di incomunicabilità
Empatia strategica (i 4 livelli di empatia)
Esercizi speciali: la mappatura delle Energie Personali
Capire le energie di cui disponiamo, quelle latenti, e saperle attivare
La vita come metafora del combattimento, salire sul ring o evitarlo, essere all’angolo, reagire, uscire dagli stati di crisi, trovare le energie migliori e lo stato di Flusso (Flow)
Mindfulness per la liberazione dai rumori mentali di fondo, salute, benessere
Lettera del futuro: focalizzare i nostri desideri.
Speciale sulle Emozioni: Il Laboratorio delle Emozioni
La Percezione Aumentata
La capacità di “cogliere”, arriva unendo ascolto dei dati + ascolto degli stati emotivi. I segnali emotivi durano in genere meno di 20/100 di secondo. Allenarsi a coglierli è fondamentale per capire le reazioni delle persone ancora prima che parlino
Potenza Espressiva, Energie, Forza Emotiva
Neuroscienze ed emozioni: come funzionano alcuni meccanismi del nostro “cervello rettile”, cervello mammifero, e cervello razionale, e perché a volte si creano cortocircuiti
Sapersi esprimere nella piena potenza e nel proprio pieno potenziale
Comunicare Dati: chiarezza e precisione quando serve massima concentrazione sui dati
Comunicare Emozioni: le labeling skills e precisione comunicativa nel comunicare emozioni
Saper riconoscere e decodificare gli stati emotivi da specifici segnali corporei
Emozioni alfa e emozioni beta: sapersi gustare il viaggio e alimentarsi delle energie del percorso
I software per il riconoscimento degli stati emotivi: apprendere capacità rapide e potenzianti, sino alla capacità di cogliere i “segnali deboli”, riconoscere bugie e verità, cogliere stati d’animo. Comprendere come funzionano sino a fare addirittura meglio, è possibile.
Una mappa per le emozioni
Le competenze emotive sono un territorio di crescita professionale
Possono anche diventare un vero e grande laboratorio di crescita personale
Prendere il controllo delle proprie aree di vita: Il Locus of Control emozionale
Conoscere le emozioni richiede un esercizio guidato che ci porti alla competenza operativa, la sola conoscenza teorica non basta. Occorre esercitarsi con la guida di un Maestro
Le emozioni nel Team e Leadership nella vita quotidiana e professionale
Le situazioni inattese sul lavoro e in noi. Il modello NASA e ESA per l’identificazione delle criticità
Le azioni di team richiedono Intelligenza Emotiva Distribuita. Le Competenze Individuali e le Competenze di Team
Training for the Unexpected: essere più pronti a qualsiasi situazione dal punto di vista emotivo
Le nostre reazioni emotive e i comportamenti che ne derivano
RAI (Reazioni Automatiche Immediate) e REI (Reazioni Emotive Immediate)
Pride & Recognition: senso di orgoglio, appartenenza, contribuzione e riconoscimento
La liberazione delle Energie Personali
Gli Stati di Coscienza
Un cruscotto per la mente. Come la nostra vita e le nostre giornate passano continuamente da uno stato mentale all’altro, e come riprendere il controllo della nostra autonomia nel voler vivere a pieno
Emozioni, le nuove scoperte delle Neuroscienze, come possiamo rapidamente applicarle alla nostra vita
Sapersi attivare quando vogliamo senza cadere vittima di stati emotivi che non vogliamo. Il Sistema Nervoso Simpatico
La capacità di recuperar, rilassarsi, rigenerarsi, attivare il Sistema Nervoso Parasimpatico
La ricerca di stimoli e sensazioni, come il Sistema Dopaminergico entra nelle nostre vite
I sistemi di ricompensa personali: conoscerli e dominarli
Dallo Stress alle Performance Riconoscere lo stress e le fonti di stress. Lo stress nel modello HPM e le Performance
Stress fisico e fisiologico
Stress psicoenergetico
Stress da lacune di competenze e focalizzazione delle competenze centrali per la riduzione dello stress
Stress da macro-competenze
Stress progettuale
Stress valoriale, densità dei valori, conflitti tra valori compresenti
Migliorare le Performance immettendo energie nei diversi strati del sistema-uomo
Il Corpo e la Parola
Ci esprimiamo attraverso il corpo, attraverso la parola, i gesti, emettiamo segnali a volte compresi a volte no.
Molte volte i significati dei nostri messaggi non arrivano, o non vengono interpretati correttamente e sperimentiamo incomunicabilità.
In altri casi sentiamo il fluire comunicativo, la gioia che deriva da un abbraccio, o da uno sguardo, o da una semplice “parola” che fa bene sentire.
Rivedere come il corpo e la parola interagiscono tra loro e formano un territorio di espressione unificato, e come far passare i messaggi che desideriamo, o diventare più permeabili alle sensazioni che attraversano le nostre vite.
Le “Distanze Emozionali” – non sono solo fisiche: distanze emotive, comunicative, distanze relazionali, esperienze diverse, influenzano il nostro vissuto. E’ possibile capire, intervenire, migliorarsi
Tema “Incomunicabilità e Inatteso”. Stati Mentali & Team Skills, buona comunicazione vs. incomunicabilità, “Distanze Comunicative” vs. “Vicinanza”
Studio del Modello 4 Distances Model le sue applicazioni pratiche, con esercitazioni per la rottura delle incomunicabilità, e la ricerca della profondità comunicativa
Capire come i nostri ruoli di vita e quelli degli “altri significativi”
Capire i nostri stili comunicativi e saperli sciogliere
Capire il nostro sfondo di valori e quello altrui
Capire il nostro passato emotivo e oggettivo e quello altrui
Il Modello del Focusing Emozionale
Capire la nostra “Traiettoria Evolutiva Emozionale” – Dove si dirige la nostra vita? Cosa ci va bene e cosa no di queste traiettorie? Cosa possiamo fare concretamente per dirigere la nostra autonomia
Come chiarificare a se stessi il proprio stato fisico e mentale, le sfumature sottili, quello che è difficile da esprimere
“Avvicinarsi a…” e “allontanarsi da…” fare Focusing è una operazione sacra
Traiettorie dell’autostima e riscoperta del valore di sè e della propria sacralità umana
Dove siamo diretti?
Cosa provi in questo momento? E in situazioni specifiche su cui vorresti intervenire?
La nostra posizione nel “continuum della vita” (ruota della complessità)
Nella mia vita, nel mio lavoro, voglio “allontanarmi da” e “avvicinarmi a”… = Personal Improvement Targeting Skills (Modello “Regie di Cambiamento”)
Riabilitazione emotiva, – Uso dell’intenzione e della volontà
la qualità della vita di ogni singola persona e la riappropriazione dei tempi personali
Apprendi a percepire il flusso della forza che hai dentro. Dove vuole dirigersi?
È una forza che ti accompagna dalla nascita, e aspetta solo le occasioni per manifestarsi. Senti quando e cosa blocca questa forza primordiale, lasciala pulsare.
Il coraggio è l’atteggiamento di fondo che spinge alcuni individui a cercare di vivere la vita, le sue azioni, le sue sfumature emotive più intese, arrivando a guardarle in faccia, a pieno.
Il coraggio significa comportarsi in base a valori personali nuovi, rinnovati, ripuliti da falsità, a volte scoperti, a volte semplicemente persi e poi ritrovati.
È la voglia di respirare che ti guida. Non smettere mai di ascoltarla.
Chiediti cosa stai respirando non solo con i polmoni.
Chiediti cosa respiri con gli occhi, cosa entra nelle tue orecchie, cosa vedi, cosa percepisci, cosa “senti”, persino in questo esatto momento.
Separerai la Terra dal Fuoco, il Sottile dal Denso,
delicatamente,con grande cura.
Ermete Trismegisto, Tavola Smeraldina
(Tabula Smaragdina) o Tavola di Smeraldo
Percepire un aspetto nuovo di sé stessi è il primo passo
verso il cambiamento del concetto di sé.
Carl Rogers, Un modo di essere
Forza Emotiva
Resistenza emotiva e resilienza emotiva
La ricerca attiva della propria resilienza
Analisi di casi di alta forza emotiva
Analisi di video ad alto contenuto di apprendimento emotivo
Allenare la propria forza comunicativa e potenza espressiva
La forza comunicativa viene dal lavoro che abbiamo fatto sulle nostre capacità espressive sotto la guida di un Maestro esperto, e dalla “Scuola di riferimento” utilizzata
Il Master usufruisce delle migliori competenze disponibili derivanti dalle Scienze del Teatro, Metodo Stanislavskij, il lavoro su di sè e sul ruolo. Il Metodo Stanislavskij è uno stile di insegnamento della recitazione messo a punto da Konstantin Sergeevič Stanislavskij (che solitamente lo chiama psicotecnica) nei primi anni del ‘900, utilissimo anche e soprattutto per l’apprendimento delle emozioni
Il metodo si basa sull’approfondimento psicologico del personaggio e sulla ricerca di affinità tra il mondo interiore del personaggio e quello dell’attore. Si basa sulla esternazione delle emozioni interiori attraverso la loro interpretazione e rielaborazione a livello intimo. Per ottenere la credibilità scenica, il maestro Stanislavskij creò esercizi che stimolassero le emozioni da provare sulla scena, dopo aver analizzato in modo profondo gli atteggiamenti non verbali e il sottotesto del messaggio da trasmettere.
Saper trasmettere energie vale molto più del saper trasmettere dati sterili
Saper trasmettere energie è qualcosa su cui lavoreremo attivamente
Allenare le capacità di capire quello che accade nella vita
La microanalisi comportamentale
I Frames che compongono i comportamenti
Smontare i Frames (Debrayage) e Frame Analysis (Goffman)
Costruire le sequenze che rispettano il nostro modo di essere e i nostri bisogni
L’Analisi della Conversazione
La conversazione come fondamento delle interazioni quotidiane
I fenomeni principali che avvengono nella conversazione
Il ricentraggio e decentraggio dei temi conversazionali
Riportare le conversazioni sui temi che desideriamo
Elicitazione (la conversazione strategica) per raccogliere informazioni strategiche
I formati conversazionali: capirli, smontarli, e gestirli con efficacia
Autostima e conversazione
Ricerca sul significato del “vivere sulla scena” e non essere solo spettatore.
Il Modello didattico del Master: la palestra delle competenze
La scalata di Howell
Se sei nato con le ali, non vedo perché dovresti strisciare
se sei nato con le ali, non vedo perché non dovresti provare ad a usarle
se non sei nato con le ali, ma le vuoi veramente, cresceranno
sino a che non ti accorgerai nemmeno di averle
e volerai alto nel cielo, libero. Daniele Trevisani
Gli studi di Howell[1] sintetizzano la scalata dell’essere umano verso le competenze di livello superiore, ben esposta nel modello Staircase.
I diversi stati possono essere estesi in campo formativo-consulenziale, di Coaching o di terapia. Vediamo la loro natura:
Visualizzazione schematica della Staircase of Competences
incompetenze inconsapevoli: ciò che non so di non sapere, elementi o lacune che sfuggono alla mia coscienza, alla mia auto-consapevolezza;
incompetenze consapevoli: lacune di cui ho preso coscienza;
competenze consapevoli: ciò che so di sapere; l’esecuzione è possibile ma deve comunque essere prestata attenzione cosciente ai meccanismi, al processo in corso;
competenze inconsapevoli: ciò che faccio senza dovervi pensare. L’esecuzione avviene senza dover riflettere coscientemente, utilizza schemi psico-motori e/o linguistici oramai acquisiti, e per questo richiede minore impegno mentale. È basata sulla forte padronanza dei meccanismi in azione. Evidenzia la presenza di una Mastery (Maestria) nelle competenze, un’abilità interiorizzata, acquisita definitivamente;
supercompetenze: il livello della massima padronanza unito ad allenamento estremo della tecnica, che differenzia un Top-Performer, un fuoriclasse, da altri. Comprende anche doti di intuito, intelligenza corporea, intelligenze multiple che convergono per formare i migliori piloti del mondo, i migliori suonatori del mondo, i migliori chirurghi, i migliori danzatori, e ogni persona che eccelle oltre la norma.
Metodi formativi
Formazione esperienziale
Formazione outdoor
Bioenergetica
Training Mentale
Esercitazioni Teatrali
Regia di Cambiamenti: Individuazione dei propri bisogni di apprendimento, di ricentraggio, di nuovo spazio mentale e comportamentale
Tecniche formative speciali
Metodo Stanislavskij per la liberazione delle energie espressive (scienze del teatro Russo adottate da Actor’s Studio di New York)
Teatro espressivo. Ricerca e liberazione sulla maschera sociale per lo sviluppo della autenticità, della Persona e delle performance
Analisi del Carattere e dei Blocchi Corporei:
Corazza Caratteriale e Corazza Muscolare di Reich
Le oppressioni radicate, analisi partendo da come si sono insediate nel corpo e nella propria maschera sociale,
De-meccanizzazione, decontrattura e liberazione dalle tensioni corporee
Identificazione delle zone di cambiamento (1, 2, 3) con il modello Regie di Cambiamento di Daniele Trevisani
Lavoro sulla maschera sociale e memetica
Le mappe mentali inconsce che guidano il nostro agire
Ricerca/liberazione sulle oppressioni della vita e colli di bottiglia della propria espressione emotiva, personale, quotidiana e di carriera
Le oppressioni che vivono che sperimentiamo nelle relazioni familiari, al lavoro, nei luoghi pubblici.
Costruzione di scene e Stage di Teatro d’Impresa, a partire dai vissuti quotidiani.
Ruoli psicodrammatici e tecniche: lo specchio, il doppio
La maieutica, le domande che aiutano a riflettere
Laboratorio di rappresentazione per immagini sulla propria percezione di sè, esercizi pratici
Le Pubblicazioni di riferimento
Pubblicazioni principali di Daniele Trevisani utilizzate nei progetti di Formazione e Coaching
Comportamento d’Acquisto e Comunicazione Strategica. Dall’analisi del Consumer Behavior alla progettazione comunicativa. Franco Angeli, Milano. 2003 (288 pag).
Negoziazione Interculturale. Comunicazione oltre le barriere culturali. Dalle relazioni interne sino alle trattative internazionali. Franco Angeli, Milano, 2005 (172 pag.)
Regie di Cambiamento. Approcci integrati alle risorse umane, allo sviluppo personale e organizzativo, e al coaching.Franco Angeli, Milano, 2007. (240 pag.)
Sede Didattica: Hotel convenzionato, Milano: Hotel Studios
Il corso si svolge in partnership con Hotel Studios, una struttura unica a Milano, ispirata al mondo del Teatro, del Cinema, della Recitazione, perfettamente in linea con il lavoro sull’espressività svolto nel corso.
Wifi e parcheggio gratuito
La sala selezionata consente inoltre di svolgere esercizi di bioenergetica, l’attività esperienziale, emozionale e su base teatrale prevista nel corso.
Investimento formativo
Quota associativa annuale 500 Euro, + 1.200 Euro + iva per la didattica
Il costo include il materiale didattico speciale, in formato elettronico, realizzato per ogni specifica sessione.
Direzione
Daniele Trevisani, Master in Communication University of Florida, con Lode, è vincitore del premio Fulbright (Governo USA) per gli studi sulla Comunicazione, Performance e Fattore Umano.
Laureato in DAMS Comunicazione con Lode, ha a conseguito negli USA il Master of Arts biennale in Communication alla University of Florida, Fulbright Training in Intercultural Communication (American University of Washington DC, USA), ulteriori specializzazioni in Drama e Tecniche Teatrali (University of Hull, UK), specializzazione in Psicometria.
Ha realizzato coaching e programmi di sviluppo per in oltre 200 imprese internazionali
E’ Maestro di Italian Boxing, Muay Thai, MMA e Sistemi Marziali (Daoshi, 8° Dan) e Mental Trainer per il più importante gruppo Italiano di Sport professionisti da Ring (ProFighting)
Ha formato 5 Campioni Mondiali in campo sportivo.
Ha realizzato progetti avanzati sul Fattore Umano per organismi come la ESA (European Space Agency), la NATO, le Nazioni Unite.
Scrittore e Formatore, autore del volume 2015 “Il Coraggio delle Emozioni. Energie per la vita, la comunicazione e la crescita personale” e del volume “Il Potenziale Umano” (Franco Angeli editore) e di 12 libri su temi di sviluppo personale e aziendale.
Comitato Scientifico, Culturale e Professionale
Daniele Trevisani, Master University of Florida, Founder
Lorenzo Manfredini, psicologo, psicoterapeuta, Direttore Scientifico Scuola di Coaching e Counseling STEP
Counselor Armando Lombardi, esperto in Counseling Filosofico e Sportivo, Atleta mondiale di Apnea
Cristina Campofreddo, Coach ICF
Sabina Bonardo, Master Trainer metodo “4 Voice Colors”
Fabio Galli, attore regista teatrale, metodo Stanislavskij-Strasberg
Angelo Gemignani, Università di Pisa e CNR, medico, psichiatra, neuroscienziato
Marco Quarta, Stanford University, Neurology and Neurological Sciences Department
Il Valore delle Esperienze e di Competenze solide.
Nelle immagini seguenti, alcune testimonianze e flash visivi degli ultimi anni di lavoro.
Il Master Laboratorio delle Emozioni consente a chi intende farlo – e previ colloqui di ingresso – l’accesso alla Scuola di Coaching e Counseling STEP, certificata Sicool, per lo sviluppo della professione di Coach e Counselor
Sessioni private di coaching e counseling
Sono prenotabili sessioni private di coaching e counseling fissandole direttamente con il dott. Daniele Trevisani, sui seguenti temi
Sviluppo delle energie fisiche, life-style, coaching per la forma fisica
Sviluppo delle energie mentali, sedute di rilassamento, sedute di focalizzazione
Sviluppo delle competenze chiave per la propria carriera e la propria vita
Ampliamento delle conoscenze con programmi formativi personalizzati
Sviluppo della capacità di fissare progetti e obiettivi, definire passaggi chiave per se stessi, e inquadrare le azioni di miglioramento
Sviluppo spirituale, riscoperta dei valori e degli ancoraggi forti, riscoperta dello scopo di vita (life purpose)
Sono disponibili inoltre
Sedute speciali per sportivi agonistici e squadre
Sedute speciali per manager, dirigenti, titolari
Team Building aziendali e sportivi in outdoor
Le sedute richiedono un appuntamento e un colloquio telefonico preliminare.
E’ possibile prendere contatto il dott. Daniele Trevisani comiplando il seguente for:
[contact-form][contact-field label=’Nome’ type=’name’ required=’1’/][contact-field label=’Cognome’ type=’text’ required=’1’/][contact-field label=’Ruolo o attività attuale’ type=’text’ required=’1’/][contact-field label=’Partecipazione a titolo personale o aziendale’ type=’radio’ required=’1′ options=’Personale,Aziendale’/][contact-field label=’Email’ type=’email’ required=’1’/][contact-field label=’Cell’ type=’text’ required=’1’/][contact-field label=’Comment’ type=’textarea’ required=’1’/][/contact-form]
oppure inviando una mail a (si prega di digitare il testo a mano)
Lo stress è una relazione dinamica tra (1) compiti, stimoli, carichi, input, situazioni da affrontare, task e (2) livelli di energia (fisica e mentale), associata a competenze, disponibili nell’individuo per fronteggiare questi input.
Nell’accezione comune, lo stress viene rappresentato come un disagio, una fatica difficile da superare serenamente.
Per un soggetto in stato di deprivazione ed energie ridotte, può essere stressante anche alzarsi dal letto per prendere una medicina. Per un soggetto dotato di energie elevate, può essere persino divertente combattere su un ring per due ore consecutive, o svolgere una negoziazione pressante e difficile, vedendola né più né meno come una bellissima occasione di sperimentazione, di esperienza, un esercizio piacevole, un’occasione di apprendimento.
Le energie mentali non sono stimolate ma anzi esaurite dal pensiero stesso di intraprendere azioni che fuoriescono completamente dalle proprie possibilità. Anche negli sport estremi, chi li affronta sa di avere una chance, si allena per fronteggiare l’estremo, si prepara.
Tra le varie forme di stress, lo stress emotivo è tra i più pericolosi in quanto non produce segnali evidenti come lo stress fisico.
La fragilità emotiva, unita a stress emotivo, produce danni enormi
Principio – Stress management ed energie mentali
Le energie mentali diminuiscono o si esauriscono quando:
l’individuo intraprendere azioni che superano le proprie energie totali disponibili, per troppo tempo, e senza recupero adeguato;
l’individuo non impiega tempo e progetti all’interno della area di sfida, chiudendosi progressivamente;
l’individuo non trascorre tempo sufficiente all’interno dell’area di comfort al fine di ricaricarsi e metabolizzare gli stressor;
gli stressor sono di natura forte (per intensità, durata e ripetitività) tale da ledere la tenuta e la capacità di recupero, e l’individuo li affronta da solo, senza supporto emotivo e relazionale adeguato.
Le energie mentali aumentano quando:
l’individuo intraprende azioni e sforzi correlati alle energie disponibili;
vengono avviati progetti e iniziative nell’area di sfida, con spirito positivo;
tempo e modalità del recupero e della ricarica di energie sono adeguati;
l’individuo ha supporto emotivo e relazionale per affrontare lo stress.
Per migliorare l’azione di contrasto e gestione dello stress, in chi vuole sviluppare performance e avanzare nel potenziale personale, è indispensabile localizzare alcuni tipi specifici di stress. Il modello HPM permette di far emergere alcune tipologie specifiche.
Le anticipiamo segnalando già che le tipologie di stress esposte sono approfondite nella pubblicazione specifica
stress fisico bioenergetico: carichi di lavoro fisico che l’organismo, in base al suo livello di energie attuali, non sopporta. Include errori alimentari, stili di vita dannosi, sostanze tossiche, riposo scarso o disturbato
stress psicoenergetico: livelli di stress mentale e ansia cronici, o acuti. Ripetersi costante di giornate dense di preoccupazioni in cui non si vede via di uscita, assenza o impotenza di persone e canali di sfogo e condivisione delle proprie preoccupazioni, ansie, desideri, stati fisici e mentali
stress da micro-competenze insufficienti: mancanza di competenze di dettaglio necessarie per portare a termine con successo un compito
stress da macro-competenze insufficienti: quando il ruolo che si vuole o deve giocare nella vita presenta necessità di conoscenze che non abbiamo e non stiamo facendo il possibile o il dovuto per colmare e anticipare questo divario di competenz<e
stress progettuale: eccesso di iper-strutturazione del tempo, mancanza di progettualità, tanti sogni e pochi o nessuno di essi diventano realtà
stress valoriale: assenza di valori di riferimento, assenza di riferimenti, perdita di senso, non credere più in niente
Tra i tanti messaggi che ricevi in un giorno, quanti ti fanno sentire bene, quanti ti fanno sentire apprezzato, e quanti cercano di smontarti? E tu cosa fai? Reagisci con spirito guerriero, li ignori, li deridi? Li analizzi per quanto possono magari insegnarti? O ti lasci avvelenare? (Daniele Trevisani)
Ti sei mai chiesto perchè basti una parola, o a volte uno sguardo, per farti star male? O perchè invece una carezza, o un abbraccio, un elogio, ti facciano star bene per ore e per giorni? Bene, forse è il caso di pensare che la nostra felicità non dovrebbe dipendere così tanto dagli altri, ma avviare un nostro personale “generatore di felicità” interno.
Ecco un approfondimento dal volume Self Power di Daniele Trevisani (cap. 3)
Articolo Copyright. Estratto dal volume Self Power, di Daniele Trevisani – www.studiotrevisani.it – www.danieletrevisani.com
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La Comunicazione ha due poteri in base al tipo di messaggi che vogliamo esaminare:
1 – messaggi in ingresso: il potere di farti qualcosa, e quindi il potere dei “messaggi che ti colpiscono”, le comunicazioni che ricevi ogni giorno. Ciò che ti entra. Che messaggi ti danno le pubblicità? Che messaggi ti arrivano dalle persone che hai vicino? Che effetto ti fanno? Quali ti danno energia e quali te ne tolgono? Ti sai schermare da quelle che ti prosciugano?
2 – messaggi in uscita: il potere dei tuoi messaggi. La tua forza persuasiva, o didattica, la tua capacità di generare attenzione, interesse, desiderio, muovere all’azione, o incuriosire, persuadere, affascinare. Quando e con chi ti riesce, quando e con chi ancora non abbastanza?
l potere dei messaggi degli altri su di te
In merito alle comunicazioni in ingresso, immagina di ricevere questo messaggio:
…sei veramente una Persona meravigliosa e con il tuo libro cambierai sicuramente la Vita di molti , così come avrai già fatto. Sono fortunata a conoscerti .
Un altro messaggio invece recita:
E’ inutile che ti sbatti tanto i tuoi libri andranno tutti a finire in cantina.
Come ti fanno sentire? Come reagisco al primo? Come reagisco al secondo?
È in base a come reagisco ad un messaggio che il mio destino si forma, giorno dopo giorno.
Il messaggio negativo potrebbe annullare le mie energie mentali, oppure spronarmi a fare il massimo, per spirito di vendetta o di narcisismo o di orgoglio: “adesso ti faccio vedere io…” Se così funziona, mi rimane dentro la voglia di impegnarmi e continuare il libro. Addirittura, questo messaggio potrebbe portarmi a cercare cosa di vero ci sia e migliorami, riducendo al massimo la possibilità che il libro rimanga in cantina, ampliando le mie energie sia per realizzare un ottimo libro, che per promuoverlo bene.
La mia personalità ha bisogno del primo messaggio o del secondo, per essere motivata? Se se sono stato in grado di lavorare su di me al punto tale da trarre motivazione da entrambi, significa che so riconoscere i messaggi tossici e gestirli veramente. E che allo stesso tempo so nutrirmi dai messaggi positivi.
Tra i tanti messaggi che ricevi in un giorno, quanti ti fanno sentire bene, quanti ti fanno sentire apprezzato, e quanti cercano di smontarti? E tu cosa fai? Reagisci con spirito guerriero, li ignori, li deridi? Li analizzi per quanto possono magari insegnarti? O ti lasci avvelenare?
“Molte volte la sconfitta bussa alla porta del Guerriero. In quei momenti, egli rimane in silenzio. Non spreca energia con le parole, perché le parole non possono fare niente. E’ meglio usare le forze per resistere e pazientare, sapendo che Qualcuno sta guardando. Qualcuno che ha visto l’ingiusta sofferenza, e non vi si rassegna. Questo Qualcuno dà al Guerriero ciò di cui ha bisogno: il tempo. Prima o poi, tutto tornerà a lavorare in suo favore”.
(Paulo Coelho)[1]
Il “Potere della Comunicazione”, quello vero, è di far sentire bene le persone o invece distruggerle moralmente.
Credo che questa cosa sfugga a tanti.
E so anche che purtroppo pochi conoscono i training che ti aiutano a schermarti dalle negatività, anche perché questo flusso di messaggi inizia presto, accade sino dai primi bagliori di vita. Ma per nostra fortuna, continua da adulti, e possiamo agire, possiamo intervenire. Quindi, se non riprendiamo le redini del “filtro” – cosa vogliamo far entrare in noi, e cosa no – ne saremo sempre vittime inconsapevoli.
Dobbiamo imparare l’arte di lasciar fluire i messaggi negativi, vedere se per caso contengano qualche suggerimento buono ma lasciar scorrere via la malignità e negatività che contengono. E allo stesso tempo, ricordare sempre e fissare chiaramente in memoria i messaggi positivi che ci arrivano. Questi alimenteranno il nostro Auto-Potere in modo permanente, come batterie inesauribili.
Se non l’hai già fatto, inizia a farne una raccolta. Tieni un diario dei messaggi in ingresso, positivi e negativi.
Rileggila ogni tanto, anche nei momenti difficili, ti aiuterà.
________________
Articolo Copyright. Estratto dal volume Self Power, di Daniele Trevisani – www.studiotrevisani.it – www.danieletrevisani.com
Il nostro corpo è composto da cellule, ben 100.000.000.000.000, esatto, proprio centomilamiliardi. E ogni cellula è formata da miliardi di atomi, e gli atomi da miliardi di particelle subatomiche e le particelle subatomiche da miliardi di stringhe…
http://www.reiki.it/ki-energia-individuale
… far convergere le energie di questi miliardi di cellule verso uno scopo nobile è il senso della nostra vita … e in ogni piccolo gesto o grande progetto, farle agire all’unisono in un processo di centratura è una sfida epica… non abbiamo un’altra vita per farlo, e dobbiamo sapere che questo è possibile, si può fare (Daniele Trevisani)
(c) Copyright, Dal volume Personal Energy, di Daniele Trevisani
_____________________
Da quando nasciamo siamo coinvolti a pieno in un viaggio chiamato vita.
Siamo in corsa, che lo si voglia o meno, che ci piacciano o meno le stazioni di sosta e i paesaggi che incontriamo.
Vorrei parlarti di una grande opportunità che a volte ci viene negata, e di come raggiungerla. Questa opportunità consiste nel fare un buon viaggio, e lasciare un segno positivo in questo mondo, al termine del tuo viaggio.
Ma per ogni tratto di strada, serve qualche forma di energia. E quindi, vorrei parlarti dell’energia che ti serve per fare questo cammino. E di come coltivarla in te. Come misurarla, come capire a che stato siamo, e come rigenerarci per andare avanti nonostante le difficoltà, e sfruttare le discese che a volte compaiono davanti a noi.
E’ una battaglia senza limiti e senza fine perché l’unico fine è migliorare se stessi e il mondo.
Lavorare su questo sogno infinito aiuta a riscoprire l’orgoglio e il motivo di esistere.
Alcuni esseri umani continuano testardamente a portare avanti delle battaglie per costruire qualcosa di buono, si impegnano, si danno da fare.
Altri se ne fregano, altri, ancora peggio, distruggono.
Di quale categoria vuoi far parte?
Chi si arruola nella prima categoria entra in una elite, un’armata immortale alla quale hanno appartenuto migliaia di persone sconosciute che hanno lavorato nel buio e nel silenzio per una causa nobile, ma anche persone diventate famose, come Leonardo da Vinci, Madre Teresa di Calcutta, e chissà quanti altri.
Che tu sia parte dei noti o degli ignoti, dei famosi o dei dimenticati, la tua lotta avrà comunque senso
Non importa credo ad oggi a Leonardo di essere famoso. E’ morto. Credo che però gli importasse sapere, mentre era vivo, che stava lavorando a qualcosa.
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