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Il migliore modello di Coaching, in base alle classifiche di Google Scholar che riguardano numero, qualità e continuità delle pubblicazioni, è il Modello HPM (Human Potential Modeling) sviluppato da Daniele Trevisani Academy, dedicato ai metodi e strumenti per la crescita personale e manageriale. Dalla stessa fonte il modello di Business Coaching ALM (Action Line Management) e il 4DM (4 Distances Model) per la comunicazione interculturale.

Migliore Modello di Coaching in Italia

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Migliore Modello di Coaching in Italia. Concetti preliminari del Coaching HPM.

Fonte: Articolo estratto con il permesso dell’autore dal testo di Daniele Trevisani “Il potenziale umano. Metodi e tecniche di coaching e training per lo sviluppo delle performance”. Franco Angeli editore, Milano.

Migliore Modello di Coaching. Concetti fondamentali: la visione della persona come sistema energetico

Il metodo HPM (Human Potential Modeling) contiene una concezione dell’uomo come articolazione di energie fisiche e mentali, micro e macro-competenze, progettualità e aspirazioni.

Il modello si presta ottimamente ad individuare sei grandi tipologie di stress che possono colpirci, magari a nostra insaputa, e le relative azioni antistress.

Il metodo individua sei specifiche “celle di lavoro”, sulle quali ciascuno di noi, indipendente dalla sua condizione di partenza, può fare progressi, piccoli o grandi che siano. E, per ogni piccola conquista, si aprono nuovi orizzonti che ci invitano ad andare avanti, in una continua esplorazione di ciò che significa progredire, nel suo senso più profondo.

“Entrare” in queste sei celle ci permette di costruire progetti di crescita seri ed efficaci, siano essi la “liberazione” da ciò che ci frena, o l’aumento delle nostre risorse personali.

L’amplificazione delle energie e abilità di un individuo o di un intero gruppo o impresa, può proiettarci verso nuovi traguardi, e nuovi modi di essere. Prendere piena coscienza dei propri potenziali e lottare per raggiungerli è un’operazione che ha una propria sacralità, al di là del risultato numerico o professionale che ne può derivare. Lo stress, inoltre, si “annida” in una o più di queste sei celle e saperlo individuare è estremamente utile per attivare le reazioni antistress giuste.

Capire questo è essenziale oggi per fare del training aziendale serio, essere ricercatori o insegnanti degni di questo nome, ma anche nel coaching, nel focusing (focalizzazione dei fabbisogni di sviluppo), nella consulenza, nei progetti di crescita personale, quando si esamina una persona o un’organizzazione, intesa come complesso di energie circolanti, il suo lato umano, il suo spirito vitale.

Il metodo HPM raggruppa tutti i fattori evidenziati in un modello piramidale (energie fisiche e mentali, micro e macro-competenze, progettualità e aspirazioni) e li considera aspetti allenabili, aumentabili, su cui si può agire, ma anche possibile aree di stress.

A questo modello quindi ci apprestiamo a lavorare.

Ne esponiamo di seguito un’anteprima grafica, nella quale si evidenziano le sei specifiche aree di lavoro, ciascuna delle quali viene approfondita, ma sicuramente non esaurita.

Esaurire ogni singola area sarebbe una pretesa troppo grande, mentre aprirvi una discussione e offrire su ciascuna contributi, strumenti utili e operativi, è invece già possibile.

Potenziale umano e prestazioni umane sono due aree di studio diverse ma strettamente collegate, così come lo sono le fondamenta di un edificio e i suoi piani superiori. Quando lo stress colpisce una di queste sei celle e non vi sono azioni di risposta, l’intero sistema può soffrirne.

Nel modello si parte dal basso, dalle energie fisiche e mentali.

Nessuno costruirebbe, con un minimo di buon senso, un grattacielo su fondamenta instabili. Il lavoro sul potenziale è, come metafora, simile al lavoro di costruzione di fondamenta solide, mentre le performance ci restituiscono un senso di altezza, di quanto in alto possiamo spingerci.

Ognuno di noi sente il bisogno, prima o poi, di sviluppare il suo potenziale, ma anche di accedere a piani esistenziali superiori, ricercare, crescere.

Possiamo soffocare questa pulsione umana naturale, ma è come cercare di non respirare, prima o poi il bisogno viene fuori, ed è bene ascoltarlo.

Il modello HPM analizza l’essere umano come sistema energetico, una sinergia di forze (fisiche e mentali), la cui amplificazione può aumentare il grado di felicità, successo e potenzialità realizzativa. La mancanza di energia in una o più delle sei celle costituisce invece un problema ma la buona notizia è che lo possiamo affrontare.

Questo sistema complesso è composto da sottosistemi, che possono disporre di uno stato di carica variabile, e funzionare bene o male, con gradazioni intermedie di efficienza ed efficacia.

Per analizzare il potenziale globale della persona, non solo sul piano fisico o intellettuale, ma come essere umano nel suo complesso, abbiamo bisogno di localizzare quali sono i micro e macro-distretti su cui lo stress può agire e come questi interagiscono tra di loro.

Dobbiamo anche saper muovere lo zoom di analisi dal micro al macro, dal particolare al generale, e viceversa.

Esponiamo di seguito una breve sintesi di quali sono i contenuti principali delle sei “celle” di lavoro:

Migliore Modello di Coaching. Energie fisiche

Le energie fisiche costituiscono il substrato bioenergetico e le energie del corpo. Questa cella inquadra la parte biologica dell’essere umano: il corpo e le energie fisiche, lo stato di forma organismico e biologico che sorregge le energie individuali; comprende l’analisi delle energie corporee e il funzionamento dell’organismo, come esso possa essere riparato o “potenziato”, gli effetti dello stile di vita e l’approccio olistico al corpo, l’attenzione alle economie locali (di specifici distretti fisici) e alle energie generali;

Lo stress a questo livello è uno stress fisico e si distingue tra stress negativo (non riuscire a recuperare) e stress positivo o eustress, quelle azioni allenanti che impegnano il corpo ma dalle quali si può recuperare, con potenziamento e benefici sia fisici che mentali

Figura 2 Il rapporto tra stressor biologici ed energie disponibili

Resistenza
Capacità anaerobiche
Forza
Capacità aerobiche
Resilienza
Carico
Grado di novità
Durata
Tipo di richiesta posta al sistema fisico
Carico al quale viene sottoposto il sistema fisico
Energia fisica e bioenergetica della persona o sistema
Stato di salute generale

Migliore Modello di Coaching. Le energie mentali

Il substrato psicoenergetico e le energie mentali: riguarda le energie psicologiche, le forze motivazionali, lo stato di forma mentale necessario per affrontare sfide, progetti, traguardi (goal) e obiettivi. Si prefigge di analizzare ed intervenire sulle capacità mentali, come concentrazione, lucidità tattica, abilità strategiche, immagine positiva di sé, capacità di percezione, utilizzo della memoria, amplificazione sensoriale, sino alle capacità di vivere le passioni, rivedere il nostro modo di essere, riprendere in mano il proprio ruolo nella vita con maggiore assertività, ripensarsi, creare motivazione in sè e nel team, sviluppare coraggio e perseveranza, utilizzare uno stile di pensiero produttivo e positivo.

Quando lo stress è di tipo mentale, azioni come la revisione della propria self image, le tecniche di rilassamento e anche il lavoro sul corpo possono portare benefici.

Figura 3 – Il rapporto tra stressor delle energie mentali e risorse mentali disponibili

Ascolto percezione empatia
Skills emotive
Resilienza emotiva
Ansia di tratto
Rigidità cognitiva
Ansia di stato
Tipo di richiesta o compito
Carico di lavoro al quale viene sottoposto il sistema mentale della persona
Risorse mentali disponibili nella persona
Capacità cognitive
Overload e Burnout
Immagine di sé positiva
Immagine di sé negativa

Migliore Modello di Coaching. Le micro competenze

Le micro-competenze: i micro-dettagli che danno spessore al potenziale, le micro-abilità psicologiche e psicomotorie che fanno la differenza in una prestazione manageriale o sportiva, le micro abilità-cognitive (di ragionamento), che creano differenza tra un’esecuzione mediocre, media o invece eccellente, le micro-abilità relazionali e comunicazionali da cui dipende un lavoro di qualità; quando si individuano bene le micro-azioni che provocano stress, si può intervenire.

Migliore Modello di Coaching. Le macro competenze

Le macro-competenze personali e professionali: i grandi strumenti (competenze, skills, capacità) che compongono il profilo di un ruolo; le traiettorie di cambiamento che subisce lo scenario che ci circonda, come rimanerne coscienti e in pieno controllo; la gamma delle abilità o portfolio di competenze di un individuo o di un team, e come questo deve essere rivisitato, riqualificato, formato, per essere all’altezza degli obiettivi che ognuno di noi si pone e delle sfide che vuole cogliere; per un manager leader questo può significare ad esempio studiare nuove competenze di psicologia e di comunicazione che possono ridurre lo stress e aumentare la leadership.

Figura 4 –  Micro e Macro Competenze

Micro-skills
Ampiezza delle skills
Macro-skills
Carico
Grado di novità
Durata
Tipo di richiesta o compito
Carico di lavoro al quale viene sottoposto il sistema delle competenze
Competenze della persona (micro e macro)
Livello delle skills

Migliore Modello di Coaching. Progettualità

Goal e progettualità: la strutturazione dello sforzo per qualcosa o contro qualcosa di concreto (un ideale trasformato in progetto); la capacità di sviluppare un obiettivo in azione, il focus di applicazione delle energie e competenze, la loro traduzione in specifici piani operativi e risultati attesi; quando abbiamo un obiettivo ben individuato, assieme alle giuste energie e competenze, lo stress si riduce e il lavoro diventa piacere.

Migliore Modello di Coaching. Vision, principi e valori, filosofia e spiritualità

Visione, principi e valori, missione: ideali, principi morali, sogni, aspirazioni, i motori profondi che dirigono le priorità personali, gli ancoraggi di senso e significato che connettono i progetti ad un piano più profondo, le scelte personali, il senso di missione. Riguarda inoltre lo sfondo primordiale di desideri e pulsioni che spingono il nostro fare ed agire, il senso di causa e – non ultimo – il nostro vissuto spirituale ed esistenziale. La spiritualità è un forte antistress e possiamo ma anche dobbiamo imparare a coltivarla

Numero e qualità dei progetti attivi
Qualità della vision
Resilienza
Carica motivazionale
Senso di appartenenza
Tipo di commitment richiesto
Tipo di richiesta posta al sistema
Carico al quale viene sottoposto il sistema della progettualità e vision
Vision forte e saldamente ancorata a progetti
Sentire interno della mission e vision
Supporto del gruppo
Mancanza di supporto del gruppo

Migliore Modello di Coaching. Lo stato di carica dei diversi sistemi

Ognuno di questi stati o “celle” può avere un certo livello di “carica”, trovarsi “pieno”, “abbondante”, ben coltivato, ben esercitato, o essere invece “scarico”, deprivato, depotenziato, impoverito, o persino trascurato e maltrattato, denutrito, abbandonato.

Al crescere della carica nei diversi sistemi aumenta l’energia complessiva della persona, dei team, e delle organizzazioni da loro composte, con effetti molto tangibili: risultati, prestazioni, capacità di decidere, di incidere e produrre cambiamento positivo. Questi risultati dipendono dallo stato dei diversi sistemi, dalla capacità di coltivarli e nutrirli.

La loro condizione locale e l’interazione tra le diverse “celle” può produrre il massimo del potenziale o presentare sinergie negative, o danni e malfunzionamenti che impediscono all’essere umano di esprimersi e generano stress nella persona e nel sistema.

Le risorse personali e il potenziale individuale possono essere “lette” ma soprattutto amplificate attraverso un lavoro serio sulle sei aree.

Sul piano manageriale e sportivo, nei team e nelle aziende, le implicazioni sono altrettanto evidenti: lo stato di forma mentale e fisico delle persone, la loro carica motivazionale, le loro competenze, la loro progettualità, il loro spessore morale, fanno la differenza tra persone o team spenti, e persone, team o organizzazioni capaci, forti, motivate, piene di energia ed entusiasmo, desiderose di affrontare sfide e dare contributi veri.

Migliore Modello di Coaching – Approfondimenti sul coaching come disciplina

Coaching

Il coaching, o accompagnamento, è un metodo di supporto personalizzato volto a migliorare le capacità e le prestazioni di un individuo, di un gruppo o di un’organizzazione, attraverso il miglioramento delle conoscenze , l’ottimizzazione dei processi e delle modalità di organizzazione e controllo. Originariamente è stato sviluppato nel mondo dello sport (l’allenatore può essere un allenatore o completarlo per un tipo di incoraggiamento più psicologico), ma il suo utilizzo è andato oltre questo contesto dalla fine del XX secolo per apparire a metà dell’azienda, poi quello dello sviluppo personale in modo meno inquadrato e spesso contestato. È presente oggi in molti ambiti della vita, professionale, nutrizionale, genitoriale, scolastico, ecc.

Il coaching è la professione di supporto basata sul dialogo tra il cliente e il suo coach. Permette al cliente, attraverso la costruzione di questi scambi, di trovare le soluzioni più adatte alle sue capacità, convinzioni e rappresentazioni, alla sua situazione e alle sue sfide.

Il concetto di coaching, privo di un preciso quadro normativo, può essere rivendicato da chiunque senza condizione di qualificazione professionale o di effettiva competenza. Ad esempio, il coaching di “sviluppo personale”, che ha avuto un certo successo commerciale, ha generato una pletora di offerte, che soffre dell’assenza di un quadro istituzionale e di un supporto scientifico. Questo termine dà quindi origine a molti abusi e può essere utilizzato come strumento di manipolazione 1 .

Migliore Modello di Coaching -Terminologia

Il primo significato di “carrozza”, “grande carro trainato da cavalli” fabbricato a Kocs in Ungheria nel XVI secolo , chiamato coche in francese, portò, intorno al 1830, il significato figurato di “istruttore/addestratore”, nel gergo dell’ Università di Oxford , di nominare un tutor, un mentore, che “trasporti” lo studente a un esame; il significato di “allenatore sportivo” sarebbe apparso intorno al 1861 2 .

In Francia, la commissione generale di terminologia e neologia raccomanda l’uso dei termini “orientamento” nel campo “salute, medicina e psicologia”, “mentoring” nel campo “economia e gestione aziendale” e “istruzioni mediante segni” nel campo dello sport 3 , 4 . Da parte sua, il Grand Dictionnaire terminologique québécois offre anche, a seconda del campo, i termini “accompagnamento”, “guida”, “direzione degli atleti” [rif. necessario] .

A seconda del contesto, i termini “advisor” (es: “consulente del lavoro”), “consulente” (es: “consulente per lo sviluppo professionale”), “coach”, “mentor” 5 [ rif . incompleto] o “coach” 6 può essere usato per riferirsi alla persona che conduce il coaching.

La filosofia è una delle radici del coaching, in quanto esercizio autonomo della ragione, anche quando questa è guidata dal dialogo o dalla maieutica socratica . Sapersi porre problemi, trovare da soli soluzioni variegate, portare avanti un modo di vedere le cose e la vita, sono parte integrante del coaching così come della filosofia 7 .

Migliore Modello di Coaching – Storia

Milton Hyland Erickson : attivo tra il 1930 e il 1980. Oltre alla sua attività di psichiatra, è intervenuto in ciò che ha una forte somiglianza con il life coaching, come aumentare le prestazioni sportive o aiutare un giovane che ha difficoltà a trovare un lavoro 8 . Ha utilizzato l’ipnosi formale solo nel 50% delle sue sedute 9 . Secondo i suoi esegeti (Ernest Rossi, Jay Haley) usò una conversazione innocua, chiamata ipnosi senza ipnosi o ipnosi conversazionale senza trance per favorire il cambiamento del suo cliente. Questa conversazione potrebbe riguardare anche argomenti innocui. Molti scritti raccontano i suoi dialoghi di coaching durante sessioni trascritte che permettono di apprezzare le strategie di coaching messe in atto.

Il coaching è apparso negli Stati Uniti all’inizio degli anni 60. Ha le sue radici nella cibernetica (dal 1942), nella scuola di Palo Alto (dal 1953) e nella New Age (all’Esalen Institute in California, dal 1961) 10 e nell’osservazione di terapisti come Milton Erickson , Virginia Satir , Fritz Perls .

Strutturazione della professione in Francia e in Europa

Migliore Modello di Coaching – Anni ’90: prime federazioni

Nel 1992 è stato creato il Centro europeo di mentoring e coaching (EMCC). Nel 1995 è stata creata l’ International Coaching Federation (ICF). È stato introdotto in Francia nel 1999. Nel 1996 è stata creata la prima federazione francese di allenatori. Questa è la società di coaching francese, o SFCoach.

Migliore Modello di Coaching – Graduale riconoscimento della professione

Il 2014 è un anno importante per il coaching professionale in Europa. Le principali federazioni professionali europee (Société française de coaching, EMCC Global e ICF Global) sottoscrivono un accordo con l’Unione Europea (il cosiddetto accordo “Bologna”), che istituisce l’autoregolamentazione delle professioni del coaching professionale attraverso queste federazioni in ciascuna delle i paesi dell’UE 11 .

Nel 2016, la professione di coach professionista è stata ufficialmente riconosciuta in Europa, la Francia ha incluso il coaching professionale nell’Elenco nazionale delle certificazioni professionali (RNCP) 12 , 13 .

Nel 2019 è stato creato il Sindacato interprofessionale di supporto, coaching e supervisione (SIMACS) riunendo diverse organizzazioni. È composto da due federazioni internazionali (EMCC France, ICF-France), due associazioni professionali francesi (Société française de coaching, o SFCoach, e PSF) e un sindacato (SynPAAC) 14 .

Anche nel 2019, SIMACS desidera integrare un ramo professionale. Poiché lo Stato francese non consente più la creazione di nuove branche professionali 15 , SIMACS, e quindi le organizzazioni che la compongono, hanno aderito alla Federazione dei Servizi Intellettuali di Consulenza, Ingegneria e Servizi Digitali (CINOV) nella sua branca “Uffici di progettazione tecnica, società di consulenza ingegneristica e società di consulenza” (BETIC) 14 .

Migliore Modello di Coaching – Il futuro della strutturazione

Uno degli obiettivi della fusione tra SIMACS e CINOV è il riconoscimento della professione di allenatore professionista a sé stante grazie all’ottenimento di specifici codici NAF e ROME e la realizzazione di un’appendice al CINOV 16 . Infatti, i coach professionisti devono poi ancora utilizzare codici NAF e ROME che non corrispondono specificatamente ad essi 12 : M1402 (“consulenza in organizzazione e gestione aziendale”) e M1502 (“sviluppo risorse umane”).

Nel corso degli anni, il coaching professionale ha affermato la sua legittimità presso le istituzioni statali e le aziende.

Migliore Modello di Coaching – Limiti dell’etica

Malarewicz definisce la deontologia 17 come “l’insieme delle regole operative che una professione si dà, nel tentativo di risolvere in tutto o in parte i problemi etici che i suoi membri possono incontrare”. Pertanto, proprio come il Consiglio degli ordini forensi europei definisce il codice deontologico per gli avvocati 18 , le stesse organizzazioni di coaching professionale definiscono il codice etico per i coach professionisti (ad esempio SFCoach 19 ).

Migliore Modello di Coaching – Questioni etiche per la relazione di coaching

Il coaching presenta limiti specifici alle relazioni d’aiuto o alle psicoterapie, anche se queste pratiche sono distinte. I più noti sono il sentimento di potere e il transfert / controtransfert . “In terapia, è il meccanismo attraverso il quale il paziente trasferisce al terapeuta i sentimenti inconsci di tenerezza o affetto (transfert positivo), paura o ostilità (transfert negativo) che prova per un’altra persona. […] Di fronte al transfert, quest’ultimo reagisce con il controtransfert , che caratterizza i sentimenti e le emozioni che prova di rimando 20 . »

La filiale francese dell’International Coach Federation intende limitare questo rischio di manipolazione supervisionando il servizio di coaching. Deve quindi essere limitato nell’oggetto (contratto che definisce gli obiettivi) e nel tempo (in genere da sei a nove mesi); è da evitare anche il rapporto di dipendenza 21 . Questi problemi sono a priori ridotti perché, a differenza di un rapporto asimmetrico (chi sa e chi non sa), il rapporto coach-coachee si costruisce su un legame tra pari, che mira anche a dare tutta l’autonomia al coachee .

Formazione, diplomi e supervisione [

Migliore Modello di Coaching – Quadro di formazione 

In Francia, la professione di “personal development coach” e le professioni connesse non sono regolamentate e il loro esercizio è libero (“accessibile senza un diploma particolare”, secondo il fascicolo ROME K1103 del Pôle emploi 22 ). È quindi possibile definirsi coach senza essersi formati. Tuttavia, il titolo di “coach professionista” beneficia dell’iscrizione all’Elenco Nazionale delle Certificazioni Professionali ; Il 30 marzo 2020 France Competences ha delegato a SIMACS la gestione del titolo di “allenatore professionista RNCP livello 6” 23 .

Il coach professionista interviene come esperto in tre direzioni fondamentali che sono il coaching organizzativo, il coaching di squadra e il coaching individuale. Viene stabilito un quadro di riferimento delle competenze e si raccomanda che l’allenatore professionista aderisca al codice etico di una federazione 24 , 25 .

Migliore Modello di Coaching – Supervisione della pratica: supervisione

Origine e definizione

I codici etici delle federazioni includono sistematicamente l’uso di supervisori per supervisionare la pratica degli allenatori. Questa pratica chiamata supervisione è in un certo senso “coach coaching”. Permette di introdurre un terzo nella relazione coach-coachee e quindi di limitare alcuni effetti indesiderati come il controtransfert [Informazione dubbia] 26 [rif. non conforme] .

Migliore Modello di Coaching – Note e riferimenti

  1. Rendi più alto di: aB c e d Gli eccessi dell’allenatore [ archivio ], Francia Inter , 17 novembre 2018.
  2. com [ archivio ].
  3. La parola “coach” sul sito di France Terme [ archivio ], su fr (consultato il 7 dicembre 2018).
  4. Raccomandazione (ufficiale) sugli equivalenti francesi della parola coach ” , [ archivio ], su gouv.fr , 22 luglio 2005 (accesso 7 dicembre 2018).
  5. Termine raccomandato in Francia dal DGLFLF Gazzetta ufficiale , 26 marzo 2004, vedi FranceTerme .
  6. Grande Dizionario Terminologico [ archivio ].
  7. Joël Figari, “Coaching e filosofia”, Diotime, Revue internationale de didactique de la philosophie , n ° 42, ottobre 2009, CRDP de Montpellier ( leggi online [ archivio ]).
  8. Casi 316 e 305 in terapia non comune , WHO’Hanlon e ALHexum
  9. JA Malarewicz, 14 lesson in Strategic Therapy , 1998, ESF editor.
  10. Baptiste Rappin, “Saggio filosofico sulle origini cibernetiche del coaching”, Comunicazione e organizzazione , n° 46, 2014, leggi online [ archivio ].
  11. Il coaching professionale inserito nell’elenco delle professioni autoregolamentate dalle autorità europee [ archivio ] [PDF], su ICF France , 5 marzo 2014 (consultato il 2 febbraio 2023).
  12. Torna più in alto in: a e bElenco nazionale delle certificazioni professionali: Professional Coach [ archivio ], sulle competenze in Francia (consultato il 2 febbraio 2023)
  13. Sintesi descrittiva della certificazione del codice RNCP: 31971 [ archivio ], su France Competences (consultato il 2 febbraio 2023)
  14. Torna più in alto in: a e bStoria del SIMACS [ archivio ], sull’Unione interprofessionale dei mestieri di sostegno, affiancamento e vigilanza (consultato il 2 febbraio 2023).
  15. La ristrutturazione delle branche professionali ” , [ archivio ], 21 ottobre 2020 (accesso 2 febbraio 2023).
  16. Charte du SIMACS [ archivio ] (consultato il 2 febbraio 2023).
  17. ^ Malarewicz, Sistemica e impresa , Global Village, 2000 ( ISBN2-7440-6161-1 ), pag. 146.
  18. Charter and Code of Ethics for European Lawyers [ archivio ] [PDF], su Council of Bars and Law Societies of Europe , 31 gennaio 2008 (visitato il 2 febbraio 2023).
  19. SFCoach Code of Ethics “, [ archivio ], aprile 2020 (accesso 2 febbraio 2023).
  20. Coaching , Caby, 2002, De Vecchi., p. 171.
  21. Domande frequenti , su International Coach Federation France , punti 8 e 15 .
  22. Foglio Roma K1103 – Sviluppo personale e benessere della persona [ archivio ] [PDF], su chambre-syndicale-sophrologie.fr , dicembre 2011.
  23. « Titoli e diplomi » [ archivio ], su Simacs (consultato il 9 agosto 2023).
  24. Chi siamo? [ archivio ], su SFCoach (accesso 2 febbraio 2023) .
  25. Ethics and deontology [ archivio ], su EMCC Francia (consultato il 2 febbraio 2023).
  26. Higy-Lang e C. Gellman, Coaching , 2000, Organization Editions.

Migliore Modello di Coaching – Appendici

anni 2000

  • “Sull'”accompagnamento”, come paradigma” (Numero della rivista Pratiques de Formation/Analyses (Università di Parigi 8, Formation Permanente, dicembre 2000
  • Accompagnamento: una postura professionale specifica (Maela PAUL) Éditions L’Harmattan (2 dicembre 2004). Collezione: Conoscenza e formazione.
  • L’impero degli allenatori. Una nuova forma di controllo sociale , Roland Gori e Pierre Le Coz , Albin-Michel, 2006 ( ISBN978-2226174987 )
  • Dizionario del coaching , Pierre Angel, Patrick Amar, Émilie Devienne , Jacques Tencé, ed. Dunod, 2007 ( ISBN978-2100496563 )
  • Supporto professionale? : Metodo ad uso di operatori che esercitano una funzione educativa (Michel Vial, Nicole Caparros-Mencacci, Jean-Marie De Ketele). DeBoeck (2007). Collezione: Pedagogie in evoluzione.
  • Essere un allenatore: dalla ricerca della performance al risveglio , Robert Dilts , ed. Dunod , 2008 ( ISBN978-2100502462 )
  • Saper essere un allenatore: un’arte, una postura, un’etica , Reine Marie Halbout, ed. Eyrolles , 2009 ( ISBN978-2212542349 )
  • Guida per l’accompagnamento professionale di un cambiamento (Louise Lafortune). Presse dell’Università del Quebec (2009). Collezione: Fusione.

anni 2010

Migliore Modello di Coaching – Articoli Correlati

Migliore Modello di Coaching –Coaching specializzato

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Migliore Modello di Coaching – Semantica

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Il coaching è una relazione di aiuto dove il coach aiuta uno o più coachee nel raggiungimento del loro pieno potenziale personale. Questo avviene in genere tramite corsi o percorsi strutturati in sessioni di coaching.

Un corso di coaching può essere scelto in base a:

  1. numero di pubblicazioni e qualità di queste pubblicazioni dei coach (le pubblicazioni in self-publishing sono in genere di  qualità molto minore di quelle pubblicate con case editrici di  livello nazionale)
  2. referenze e varietà delle referenze, incluse esperienze internazionali
  3. disponibilità al coaching one to one o di team-coaching per venire incontro ad esigenze specifiche
  4. conoscenza di una ampia varietà di tecniche di coaching

cosa si intende per coaching

Cosa è il coaching: Scuola di coaching Daniele Trevisani Academy

Se ti interessa approfondire la possibilità di fare un corso di coaching one to one o di team con Daniele Trevisani Academy contattaci tramite questo form. Ti risponderemo al più presto

Il coaching è una forma di sviluppo personale in cui una persona esperta, chiamata coach, supporta uno studente o un cliente nel raggiungimento di un obiettivo personale o professionale fornendo formazione e orientamento . 1 A volte lo studente è conosciuto come coachee. Il coaching può spesso significare una relazione informale tra due persone, una delle quali ha più esperienza dell’altra e offre consigli e guida man mano che la persona allenata impara; tuttavia, il coaching differisce dal tutoraggio in quanto si concentra su compiti o obiettivi specifici, in contrapposizione a obiettivi più generali o sviluppo generale. 1 ​2 ​3

Cosa è il coaching: Scuola di coaching Daniele Trevisani Academy

Le persone in fase che offrono un corso di coaching , devono avere un’ampia preparazione e padroneggiare materie multidisciplinari per comprendere la mente, nonché la gestione delle idee e delle emozioni. Ci sono tre caratteristiche fondamentali per distinguere tra i tipi di coaching : 5

  1. Metodologia : La sessione può essere direttiva, se il coach trasferisce informazioni, giudizi o esperienze al cliente; o non direttivo, se l’ allenatore promuove un ambiente adeguato per lo sviluppo della conoscenza tacita.
  2. Scopo : la sessione può essere per un obiettivo personale o lavorativo.
  3. Partecipanti : La sessione può essere svolta singolarmente o in gruppo.

I coaching sono strutturati in base a queste tre caratteristiche , indipendentemente dal loro nome commerciale o descrittivo. Ad esempio, un servizio di coaching esecutivo per l’amministratore delegato di un’azienda sarà il coaching esecutivo ; se è per un team dipartimentale invece che per il CEO, sarà il team coaching ; se l’obiettivo lavorativo viene cambiato per uno personale, sarà un coaching fondamentale ; se riguarda i componenti di una famiglia, sarà un family coaching ; e così via. Non è facile distinguere ogni tipo di coaching secondo le definizioni di mercato, trovando di tutto, dal semplice business coaching a servizi come il coaching sistemico , il cui nome ne decifra a malapena la metodologia. A tal fine si distinguono:

  • Self-coaching: è il processo di coaching applicato a se stessi, ovvero l’uso di diversi metodi di coaching per migliorare l’autosviluppo personale e professionale. 6
  • Allenamento sportivo .
  • Coaching educativo .
  • Coaching : finalizzato al miglioramento strutturale delle micro e piccole imprese. 7
  • Coaching funzionale : utilizza un approccio empirico e fornisce soluzioni pratiche.
  • Coaching : mirato ad esercitare azioni cognitive per motivare le persone ad autodirigersi e ottenere ottimi risultati .
  • Coaching trasformativo : cerca di far scoprire al coachee nuove abilità e abilità per continuare a intraprendere (raggiungere gli obiettivi)
  • Coaching organizzativo : collaborazione per trovare aree di opportunità nelle grandi organizzazioni. 8
  • Coaching : incentrato sullo sviluppo delle capacità del personale manageriale, sul potenziamento dei punti di forza e sulla valorizzazione dei punti deboli, sulla promozione della leadership del team, sul miglioramento dell’ascolto attivo e del linguaggio. 9
  • Coaching religioso : applicato nei movimenti religiosi per migliorare la formazione dei parrocchiani.
  • Leadership Coaching : rivolto alla formazione di leader e team. 10
  • istruireontologico : lavorare con l’essere e le sue proprietà trascendentali. L’individuo è dunque considerato come una trilogia tra linguaggio, corpo ed emozioni ; Intervenendo in uno di questi domini è possibile intervenire negli altri, valorizzando le capacità e le possibilità del coachee . 11 È una professione impegnata nell’espansione del potenziale personale, organizzativo e sociale, basato sull’apprendimento in un quadro costruttivista e in una prospettiva sistematica. 12
  • Coaching essenziale : è un coaching transpersonale , sviluppa il livello più profondo del potenziale dell’essere umano, affrontandone l’essenza, la sua unicità, rompendo i limiti dell’ego per ricreare noi stessi , generando saggezza attraverso l’espansione della coscienza per raggiungere meta-risultati. . 13
  • coaching : il coach accompagna il cliente nel processo di consapevolezza e responsabilità e consiglia.
  • Coaching non direttivo : il coach non fornisce la propria esperienza sull’argomento trattato, non fornisce consigli o guida. La tecnica del coaching non direttivo si concentra sul processo di indagine e non sull’informazione.
  • Coaching realistico : è un’evoluzione del coaching non direttivo, è di natura umanistica e applica lo stile europeo. Il suo impegno è con il cliente, non con l’obiettivo, e sottolinea elementi come la struttura del discorso o l’umanizzazione dell’obiettivo.
  • Coaching : Difende l’idea che la meccanica quantistica e l’idea che l’osservatore influenzi la realtà possono essere applicate nel mondo che osserviamo, quindi il cliente è in grado di decidere la propria realtà. Secondo le leggi della fisica, questa affermazione non è corretta e non ha basi scientifiche a sostegno.

Cosa è il coaching: Scuola di coaching Daniele Trevisani Academy – Metodologia

Enrique Vergara Schmitt definisce il coaching come un processo dialogico e prasseologico, attraverso il quale il coach crea le condizioni affinché la persona o il gruppo coinvolto in tale processo trovi la strada per raggiungere gli obiettivi prefissati utilizzando le proprie risorse e competenze, fortemente supportate dalla comunità. motivazione, responsabilità e creatività. 14​ Esistono diversi approcci, metodi e tipi di coaching, che possono variare notevolmente.

Il coaching è un’attività non ufficialmente regolamentata, che ha portato all’esistenza di molte scuole e stili di coaching con grandi differenze tra loro. Il processo di coaching di uno stile motivazionale, come quello di Tony Robbins , differisce notevolmente dal processo di coaching non direttivo descritto da Timothy Gallwey . Pertanto, non si deduce un unico processo di coaching perché non esiste un’unica pratica professionale unificata. Se ci atteniamo al primo riferimento bibliografico al riguardo, il libro Coaching. Il metodo di Sir John Whitmore per migliorare le prestazioni delle persone [1] , ha presentato il modello GROW (acronimo di Goals , Reality , Options and Will ) come prima metodologia di coaching .

La maggior parte delle organizzazioni di coaching sostiene che si tratta di un modello di accompagnamento non direttivo in cui intervengono due persone, il coach e il coachee . Il processo viene solitamente spiegato come un metodo di indagine e gestione delle convinzioni, in modo che il coach applichi un metodo che cerca di non guidare il cliente, ma piuttosto consente al cliente di scoprire da solo, senza essere spinto dal coach, a trasmettere la conoscenza.

metodo di coaching incentrato sulle azioni, potremmo dire che il coach si impegna con il suo stagista in un’alleanza collaborativa, stabilendo obiettivi specifici e disegnando un piano d’azione che gli consenta di raggiungerli entro le scadenze stabilite. 15 Tale piano prevede una serie di incontri tra i partecipanti che consentano di raggiungere lo scopo prefissato, accompagnati da un’altra serie di attività volte a migliorare aspetti specifici della persona in formazione.

Se parliamo di un coaching di stile trasformativo , il coach accompagna il cliente ad osservare, comprendere e ri- osservare la sua realtà attorno a un obiettivo e la situazione del cliente nell’ambiente, in modo che il risultato sia una reinterpretazione non orientata che fornisce chiarezza e nuove prospettive del cliente . Con le nuove intuizioni, il cliente può trovare interpretazioni più utili per raggiungere il proprio obiettivo. In questo processo, il coach fornisce tecniche di indagine, ma le informazioni trovate e la loro utilità sono esclusive del cliente.

L’efficacia del coaching è influenzata dal tipo di relazione che si instaura tra i partecipanti, poiché deve essere basata sulla fiducia. Quando il coaching è applicato nell’ambiente di lavoro ed è specializzato in un’area specifica, il coach può essere anche un consulente che innova nelle procedure. 16 Pertanto, per migliorare la produttività del processo, il coach deve avere una profonda comprensione della posizione lavorativa sviluppata dal tirocinante e del modo in cui questa posizione è collegata agli obiettivi dell’organizzazione. Allo stesso modo, l’ allenatore deve avere la volontà di comunicare, deve essere disponibile e in grado di condividere le proprie informazioni con il tirocinante ed essere disposto a prendersi il tempo che questo sforzo richiede. 17

Se si parla di coaching in stile motivazionale , il processo che il coach applica si basa sull’ascolto delle interpretazioni del cliente e sull’incoraggiarlo ad eliminare quelle che considera un ostacolo al raggiungimento del proprio obiettivo (tipo “non posso” ) e aggiungendo convinzioni potenzialmente utili (come “Dovrei provare” o “Posso”).

Cosa è il coaching: Scuola di coaching Daniele Trevisani Academy – sviluppo

I passaggi da seguire in un processo o in una sessione differiscono notevolmente da uno stile di coaching all’altro. Il primo riferimento bibliografico in questo senso appare nel libro Coaching for Performance 18 che includeva il modello GROW di Graham Alexander e Alan Fine . I passaggi descritti nel modello GROW sono:

  1. Obiettivi : identificare gli obiettivi, come primo passo per evitare di essere limitati dai passaggi successivi.
  2. Realtà : Analisi della situazione e della realtà descritte dal cliente.
  3. Opzioni : Identificazione delle opzioni inquadrate in quella realtà. Nel modello originale, il coach poteva fornire strumenti per la comparsa di nuove opzioni (come il brainstorming).
  4. Will : Azioni future concrete.

Le scuole latinoamericane (come il coaching ontologico ) sono più impegnate nell’obiettivo e si lavora molto sulle convinzioni contenute nella realtà (” Realtà “) descritte dal cliente. Tendono anche a porre molta enfasi sulle azioni (“Will”), difendendo che, senza azione, non c’è coaching .

Nella pratica dell’executive coaching o della performance professionale, c’è un ambiente meno incline all’introspezione e in cui le conversazioni sono più focalizzate sulle azioni e sull’organizzazione dell’agenda del cliente . Un modello di conversazione con queste caratteristiche potrebbe essere:

  1. Osservare nuovi punti di vista: è essenziale che il coach trovi soluzioni e permetta all’individuo di scegliere tra le alternative disponibili per raggiungere i propri obiettivi.
  2. Consapevolezza: Il coach focalizzerà l’allievo sulle scelte che compie e sulle loro conseguenze, fornendogli strumenti specifici per scegliere consapevolmente e in modo più efficace.
  3. Determinare gli obiettivi: serviranno da guida per il processo decisionale e le azioni.
  4. Agire: una volta raccolte tutte le informazioni, è necessario agire in modo duraturo nel tempo. L’allenatore seguirà da vicino questo processo, aiutando a superare le difficoltà che si presentano nella messa in pratica delle prestazioni.
  5. Misura: è essenziale verificare se la sessione di coaching si sta avvicinando o si sta allontanando dall’obiettivo prefissato. Ciò consentirà di intraprendere azioni correttive e contribuirà così ad ottenere i risultati desiderati. 18

Cosa è il coaching: Scuola di coaching Daniele Trevisani Academy – Guarda anche

Corso di coaching: Scuola di coaching Daniele Trevisani Academy  Riferimenti

  1. Vai a: ab Passmore , Jonathan, ed. (2006). Eccellenza nel Coaching: Il Guida del settore (3a edizione). Londra; Filadelfia : Pagina di Kogan. ISBN 9780749474461 . OCLC 927192333 .
  2. ^ Renton, Jane (2009). Coaching e mentoring : cosa Loro sono e come a Fare il Più di Loro . New York: Bloomberg Press . ISBN9781576603307 . OCLC 263978214 .
  3. Chakravarthy , Pradeep (20 dicembre 2011). « Il Differenza tra coaching e mentoring » . Forbes . Estratto il 4 luglio 2015.
  4. ^ Accademia Reale Spagnola e Associazione delle Accademie di Lingua Spagnola (2005). «allenatore» . Dizionario panispanico dei dubbi . Madrid: Santillana. ISBN978-8-429-40623-8 .
  5. «Coaching» . Soluzioni PM.
  6. «Self-coaching: guida per diventare coach di se stessi – Sito digitale ” me “» . 11 marzo 2022 . Estratto il 4 aprile 2022.
  7. “Business Coach: chi è e quali sono i suoi ruoli motivazionali” . es . 2017. Accesso effettuato il 30 maggio 2017.
  8. “Sulla leadership moderna” . ThriveProductivity.com . 2018. Accesso effettuato il 19 maggio 2018.
  9. ^ Ignazio Isusi . “Gestione efficace del successo per i manager” .
  10. ^ Serrano, Marga (24 settembre 2020). “L’importanza del coach leader nelle nuove organizzazioni” . Yu Coach . Accesso il 21 luglio 2021.
  11. ^ Echeverria, Rafael (2005). Ontologia del linguaggio . Cile: Noreste Communications Ltda.
  12. ^ Associazione argentina di coaching ontologico professionale ( AACOP ) (2018). 1 . «Definizione e significato del coaching ontologico». Coaching ontologico costruttivista e sistematico (Leven Anclas): p. 28.ISBN _978-987-45118-7-4 .
  13. Elena Pérez Moreiras , Bolivar Cris e altri, Sinergie tra psicologia e coaching. (2021). «Capitolo 5» . Allenamento essenziale . Libri Kolyma . p. 328-341. ISBN978-84-18263-57-6 .
  14. ^ Vergara, Enrique (2015). “Storia del Coaching” . Storia del Coaching . SVE . Archiviata dall’originale il 4 marzo 2016 . Estratto l’11 novembre 2015 .
  15. ^ Zeus, Perry; Skiffington , Suzanne (2002). Guida completa al ‘coaching’ al lavoro . Madrid: McGraw-Hill.
  16. ^ McCracken, M. & Wallace, M. (2000). Verso una ridefinizione di HRD strategica . rivista di Formazione industriale europea , 24, 425-436.
  17. ^ Núñez-Cacho, P., Grande, FA e Pedrosa-Ortega, C. (2012). Nuove sfide nello sviluppo della carriera professionale: il modello Boundaryless Carriera . Universia Business Review , 34 (1) 14-35.
  18. Vai a: ab Riepiloghi dei leader (a cura di). “Coaching, di John Whitmore . Estratto il 5 agosto 2016.

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