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I semi di Anassagora

Anassagora è nato a Clazomene nel 500 a.C. circa ed appartiene a quella corrente filosofica dei Pluralisti: secondo loro, al di sotto delle incessanti trasformazioni che permeano il mondo, si nasconde qualcosa che non muta: i semi. Essi sono eterni, impercettibili ed infiniti.

All’origine di tutto, Anassagora ritiene che tutte le cose che possiamo osservare, una volta fossero una cosa sola. Ad un certo punto è stato dato inizio alla mescolanza di questo insieme di cose da parte di un’entità cosmica indipendente che prende il nome di Nous (o intelletto o intelligenza divina).

Il movimento messo in atto dall’intelletto ha dato inizio alla mescolanza dei semi che si sono aggregati successivamente secondo un meccanismo di attrazione tra elementi aventi le stesse caratteristiche. Il modello proposto da Anassagora presente un forte dualismo tra la mente umana e la natura.

Gli atomi di Democrito

Democrito è nato ad Abdera nel 460 a.C. circa. Secondo la sua teoria il mondo naturale è composto principalmente da due diversi elementi: gli atomi ed il vuoto. Già il suo maestro, Leucippo, aveva introdotto una teoria atomistica, a cui successivamente Democrito aggiungere notevoli dettagli.

Gli atomi, secondo il filosofo, sono composti dalla stessa materia, sono infiniti, cambiano solamente posizione nello spazio e forma. Essi si muovono all’interno del vuoto, che ha appunto il compito di separarli. Il dualismo tra gli atomi ed il vuoto vuole contrapporre l’essere (degli atomi) al non essere (del vuoto).

L’aggregazione avviene secondo somiglianza, come succedeva con i semi di Anassagora. Gli atomi danno luogo a diverse combinazioni a cui corrisponderanno poi gli oggetti del mondo sensibile. Essi saranno soggetti successivamente ai processi di generazione e distruzione.

Democrito, inoltre, distingue due diversi livelli della realtà:

  • Realtà oggettiva: quella composta dagli atomi
  • Realtà sensibili (o soggettiva): data dall’interazione tra i miei sensi corporei e gli atomi che si staccano dalla superficie delle cose.

Sia per Anassagora che per Democrito, i processi di trasformazione che avvengono nell’universo osservabile derivano in verità da un livello di realtà che è sottostante ad i sensi.