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Articolo estratto con il permesso dell’autore dal testo di Daniele TrevisaniIl potenziale umano. Metodi e tecniche di coaching e training per lo sviluppo delle performance”. Franco Angeli editore, Milano.

Perché avere valori forti migliora la presa di decisione

Disporre di valori forti, di ideali e principi guida, è una delle principali fonti di energie mentali.

Il decision making (presa di decisione) è una delle attività più energicamente dispendiose e pertanto diventa necessario apprendere come ottimizzare le energie decisionali.

Correlare i due fattori (valori e decisione) permette di ridurre lo sforzo decisionale e attivare il commitment (massimo impegno e dedizione verso l’obiettivo, senza tentennamenti).

Principio 20 – Valori personali, commitment e decision making

Le energie mentali diminuiscono o si esauriscono quando:

  • l’individuo non ha valori guida che indirizzano le grandi scelte da prendere (vuoto di valori, crisi di senso, assenza di ideali);
  • l’individuo intraprende un’azione o obiettivo con riserve e non riesce a produrre il necessario commitment (impegno personale).

Le energie mentali aumentano quando:

  • l’individuo localizza (e viene supportato a farlo) grandi valori guida e ideali, che aiutano ad indirizzarne le grandi scelte;
  • le strategie e percorsi intrapresi vengono assunti con vigore e impegno (commitment), sino al compimento, o all’eventuale fallimento, dirottando successivamente le energie verso nuovi progetti e stimoli.

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Cause e mutamenti di Aristotele

Aristotele passa alla ricerca dei principi e della cause della natura, e utilizza come punto di partenza la fisica per il fatto che essa precede tutte le cose.

Cosa rende possibile il mutamento ?

Per Aristotele i mutamenti avvengono in quattro diversi modi:

  • Mutamenti di sostanza, ovvero di generazione e corruzione, come il nascere e il morire
  • Mutamenti di quantità, ovvero di accrescimento e diminuzione
  • Mutamenti di qualità, ovvero di alterazione come di colore
  • Mutamenti locali, che riguardano il movimento vero e proprio, e vengono distinti in moti secondo natura e contro natura

La differenza infatti tra enti naturali ed enti artificiali riguarda il moto e la quiete. Solo gli enti naturali possiedono queste due caratteristiche.

Le quattro cause di Aristotele sono:

  • Causa materiale: la materia di cui è composta una cosa
  • Causa formale: la forma o il modello di cui è composta una cosa
  • Causa efficiente: ciò che ha prodotto la cosa
  • Causa finale: il fine che quella cosa deve realizzare, il motivo per cui è stata costituita

Cosmologia Aristotelica

Il mondo era concepito come qualcosa di unico, finito fatto di sfere concentriche, e diviso in due parti distinte. L’universo era pensato come l’unica cosa esistente, e perciò unico, nel quale valeva la teoria dei luoghi naturali: secondo questa teoria, ogni materia possibile doveva trovarsi in un determinato posto.

L’universo era pensato chiuso, ogni cosa era in esso, che era limitato superiormente dal cielo delle stelle fisse, oltre il quale non era presente nulla, nemmeno il vuoto. Ogni cosa è nell’universo, mentre l’universo non è in nessun luogo. Essendo chiuso, esso era anche finito, in quanto se fosse stato infinito sarebbe apparso soltanto come un’idea e non come una realtà attuale.

Era composto di sfere concentriche, intese come qualcosa di reale e non di ideale. Su queste sfere erano presenti stelle e pianeti. Al di sotto del cielo che comprendeva il Sole e la Luna, si trovava la terra immobile, al centro di tutto, con i suoi quattro elementi.

Possiamo quindi evidenziare due zone ben distinte:

  • la zona cosmica perfetta, composta dal mondo sopralunare, formato dall’etere, incorruttibile
  • la zona cosmica imperfetta, composta dal mondo sublunare, formato da terra, acqua, aria e fuoco