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Life Coaching

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Un articolo sulla rivista nazionale “Il Nuovo Club” n 152, distribuita a tutti i centri fitness, wellness e piscine Italiane. L’articolo si ispira ai concetti di Coaching del Potenziale Umano, derivanti dal libro “Il Potenziale Umano” di Daniele Trevisani, Franco Angeli editore.

Il metodo HPM (Human Potential Model) costituisce un modello innovativo per il lavoro di formazione e coaching, le azioni di sviluppo, la crescita delle performance. La sua peculiarità consiste nel dare un fondamento scientifico al tema dello sviluppo delle energie individuali, e della capacità di canalizzarli entro obiettivi, siano essi strategici, agonistici, ma anche semplici miglioramenti nella vita quotidiana.

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Contatti con la rivista: http://www.fitnesstrend.com/il-nuovo-club

© Lorenzo Manfredini, Presidente, Scuola di Coaching e Counseling STEP

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Il life coaching è un modo intelligente di analizzare una situazione, determinare degli obiettivi e raggiungerli grazie ad un lavoro fatto insieme ad un professionista.

Quando ci si sente bloccati nella propria vita o carriera, sapendo che c’è altro da vivere, attraverso il processo innovativo di coaching si evidenziano le proprie doti e si inizia, a piccoli passi, a creare il proprio percorso unico.

Si decide che cosa si vuole raggiungere e si descrivono degli obiettivi. Si parla con persone di fiducia e ci si inizia ad allenare e a fare progressi sui propri obiettivi e scopi.

E’ un dato di fatto. La maggior parte di noi non ha né preparatori, né mentori. Dal un punto di vista della nostra crescita personale, o per alcuni momenti cruciali della nostra vita, questo è un problema.

Ogni giorno milioni di persone inseguono con entusiasmo obiettivi interessanti e poi, giorni o settimane più tardi, il loro entusiasmo si spegne. Anche sapendo cosa fare è difficile tenere la barra diritta. Nessuno è immune da questo problema. Ecco perché è interessante apprendere le basi di questa professione della comunicazione.

Noi parliamo con tante persone, ci immaginiamo di tutto pur di realizzare i nostri obiettivi, ma consideriamo un lusso investire del denaro per trovare soluzioni attraverso il nostro sviluppo personale di coaching.

Il life coaching è percepito come qualcosa che motiva e che è bello conoscere e sperimentare. E’ naturale pensarlo, data la nostra cultura. Ma la cosa più interessante, è che dietro ogni obiettivo ci sono idee nuove da realizzare, progetti, bilance decisionali e credenze limitanti con le quali avvicinarci al coaching per quello che veramente è: una magnifica professione del benessere che ha profonde radici nel presente e nel futuro.

© Lorenzo Manfredini, Presidente, Scuola di Coaching e Counseling STEP

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©  Tratto dal libro “Il Coraggio delle Emozioni” di Daniele Trevisani

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Incominciai anche a capire che i dolori, le delusioni

e la malinconia non sono fatti per renderci scontenti

e toglierci valore e dignità, ma per maturarci.

(Hermann Hesse, Peter Camenzind)

 

I critical incidents, o casi critici, sono episodi degni di esame, i punti della vita nei quali abbiamo incontrato il dolore, un corso di eventi non previsto, non voluto, che ci ha lasciato spiazzati, o trovato impreparati: una perdita mentre pensavamo di vincere, un litigio, un’incomprensione, un conflitto, un evento negativo o anche un evento positivo inatteso, uno stato dell’umore disgraziato.

In altri casi i critical incidents come incidenti o eventi clamorosi non si manifestano, lasciando posto ad un’emozione sorda che si associa ad un periodo della vita o ad alcune giornate in cui sentiamo solo un umore disturbato ma non perché.

I critical incidents possono essere eventi drammatici o invece di piccola portata, ma comunque significativi, come lo svegliarsi male e non capire cosa lo provoca. O un incubo notturno che ci ha tediato e che non riusciamo a spiegarci.

Non chiederti che esatti comportamenti hai sbagliato, ma che linea di azione hai tenuto! Quali atteggiamenti sono nati? Perchè quelli e non altri?

Può trattarsi di un accadimento che ci ha riguardato e non riusciamo ad interpretare, non riusciamo a capire cosa sia successo. Possono essere casi di vita come la perdita di un lavoro, o una trattativa andata male, una gara persa, un litigio, una relazione che non va, o anche solo la difficoltà a raggiungere i propri obiettivi quotidiani.

Può anche trattarsi di una malattia fisica o sofferenza psicologica. In ogni caso, la vita ci presenta continuamente sfide che non riusciamo a vincere, o cadute, e alcune di queste fanno male. L’essenziale è che il critical incident sia isolabile e localizzabile, trasformato in un episodio specifico da esaminare, e in qualche misura narrabile.

Dal momento in cui comunichiamo ad un Coach o Counselor competenti un Critical Incident, si apre la porta della sua comprensione.

Esiste una forte analogia tra il piano fisico e il piano mentale.

I trigger points riguardano, in fisiologia, i punti dolorosi al tatto, come in una contrattura muscolare. I trigger points segnalano quasi sempre un problema sottostante latente, un’infiammazione, una contrattura, un trauma ancora attivo, un malfunzionamento di un organo, di un muscolo, di una articolazione.

Rimangono in genere silenziosamente dolorosi, nello sfondo, finché una attività di “palpazione”o diagnosi non li fa emergere, come quando si cerca di localizzare dove fa male e improvvisamente si scopre il punto doloroso.

Vogliamo utilizzare qui questo concetto anche in chiave psicologica e di crescita personale e organizzativa, come immagine interessante in una psicologia del Coaching, per indicare gli argomenti che trovano in noi o nei clienti nervi scoperti, i punti dolorosi del piano esistenziale che quando incontrati ci fanno soffrire, o provocano reazioni.

Nell’organizzazione, sono i punti e argomenti che “fanno male” perché si connettono a disagi sottostanti, a “buchi neri” del Fattore Umano.

Esaminare i critical incidents (casi critici) e i trigger points (zone di dolore) è utile per prendere coscienza dello stato esistenziale attuale e suoi possibili miglioramenti. E soprattutto, per non mentire a se stessi su quali siano i nostri veri bisogni di auto-miglioramento, quali sono le “verità” di noi stessi che ci sono spesso taciute, spesso ignote, e quasi sempre ben lontane dall’essere comprese fino in fondo.

 

La minima deviazione iniziale dalla verità si moltiplica col tempo di migliaia di volte. (Aristotele)

 

©  Tratto dal libro “Il Coraggio delle Emozioni” di Daniele Trevisani

© Article by Dr. Daniele Trevisani – http://www.danieletrevisani.com – Copyright. Adapted from the book The Soul Box. Ancient Wisdom meets Human Potential Research. Thoughts for Self-Expression, Inner Energy and Life

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Neuroscience research tells us that our brain is like a muscle. The parts that are more often used do enlarge, get fitter, and become more agile and fast. The parts that are underused become smaller, slower, as if they were mummified.

The stimuli that change our brain can be those that come from any day, any hour of the day, any moment in life. Scientific studies that show how plastic the brain is, responding quickly and changing its structure in response to both real-life stimuli and artificial stimuli (magnetic stimulation)[1].

So what should we do? Human brain has a Left Prefrontal Cortex that has the ability to perceive positive things in our world and in what surrounds us (positive perception) and a Right Prefrontal Cortex that is very good at detecting what is wrong, negative, and the ability of feeling pessimistic emotions. The continuous flow of anxiogenic news, movies, messages, the continuous subliminal message to “become rich and famous or you are a loser” are lies that pump your right cortex and kill you. We must stay away from these messages, as if they were toxic, radioactive, and poisonous.

Even talking about negative topics and bad news during a dinner can pump your “negative” side of the brain while a dinner or eating should be a pleasure and a restful pause.

But besides specific moments, your whole life is constellated by messages, ads, movies, and people that are lying to you.

The very fact of telling you that money and status will decide whether you made it or not, is a lie that trains your right prefrontal cortex every minute of every day. You become extremely good at feeling what you have not yet done.

You start to believe that people that are on tv or became famous or very rich “have made it” without realizing that their inner experience of life can be miserable, most of them are severely depressed and unhappy people.

We could make a huge list of rich and famous people (artists, movie stars, entrepreneurs) who killed themselves or died from self-intoxication from drugs and alcohol, at the peak of their career and money possession.

Michael Jackson in music, Marilyn Monroe among actresses, the cyclist champion Marco Pantani, the member of the richest Italian family Edoardo Agnelli (Fiat) who, despite the richness and enormity of opportunities, suffered from depression and jumped from a highway. Should we judge these unlucky people “arrived”? “Arrived” where? Who has the arrogance decide for you and to tell you what makes you “arrived”?

The more you think about bad news and consider the wrong part of existence, the more you train to suffer.

You also become insensitive towards the little good things that you did or happened in your day, even the most subtle positive things. You need more and more results to feel happy, more and more money to feel rich, and at the end you always you feel that “something is still missing to be really happy”

This system can make you anxious and feel always inadequate, always out-of-place in your world, always poor. A system designed to make you feel a loser is sick, is a lie.

If you look at the lives of the richest people in terms of money, so many of them are so depressed and so many of them do suicide and are into drugs, that you should wonder if they really “made it”. Made it to get insane and unhealthy and miserable? Yes, they made it. But when it is the turn to see if they made it in being good people, good fathers or mothers, people with a sense of love for life, a strong spiritual life, an inner and self-sustaining force inside, they “didn’t make it” at all. They are miserable inside.

When you lose sight of the miracles that life provides to a living soul, even the mere fact of being able to “think” should surprise you, and make us incredibly happy. The very fact of waking up, being alive, breathe once again, is a miracle.

Don’t spit on miracles. Live them.

[1] Zhang ZC1, Luan F2, Xie CY3, Geng DD1, Wang YY4, Ma J5. Low-frequency transcranial magnetic stimulation is beneficial for enhancing synaptic plasticity in the aging brain. Neural Regen Res. 2015 Jun;10(6):916-24.

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© Article by Dr. Daniele Trevisani – http://www.danieletrevisani.com – Copyright. Adapted from the book The Soul Box. Ancient Wisdom meets Human Potential Research. Thoughts for Self-Expression, Inner Energy and Life