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#emozioni #coraggio – Estratto con modifiche dal libro “Il Coraggio delle Emozioni” di Daniele Trevisani

Il Coraggio delle Emozioni. di Daniele Trevisani, Franco Angeli editoreI problemi possono essere ignorati. Rimarranno, non se ne andranno da soli. Ma non solo. Ne innescheranno altri a catena.

I problemi possono essere evitati. Si spererà che qualcun altro li risolva per te, vigliaccamente, magari toccherà risolverli ai tuoi figli o i tuoi nipoti.

I problemi si possono riconoscere e affrontare. Incontrare le difficoltà è una parte della vita, operarsi per risolverle e migliorare la nostra società, le nostre aziende, le nostre vite, è una via del coraggio

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La parola “coraggio” è molto interessante: viene dalla radice latina cor, che significa “cuore”;

quindi essere coraggiosi significa vivere con il cuore….

…la via del cuore è la via del coraggio: essa significa vivere nell’insicurezza, nell’amore, nella fiducia e ti orienta verso l’ignoto.

È la via che ti fa abbandonare il passato e ti apre al futuro.

Essere coraggiosi significa incamminarsi su percorsi pericolosi. La vita è pericolosa, solo i codardi evitano i pericoli e, così facendo, sono già morti.

(Osho)

 

La sfida del potenziale umano consiste nello scoprire come fare i conti con la paura. Non si tratta di un atteggiamento autodistruttivo o di gettarsi nel fuoco tanto per provare. Nemmeno di provare a farsi male quando questo sia certo.

Si tratta di sconfiggere le sensazioni di paura immotivate che sono radicate in noi e quelle che ci limitano solamente ma non hanno radici nella realtà se non in noi.

La persona forte è proprio quella che va avanti e nel frattempo ha paura, ma persevera. Vado avanti nonostante la paura: questo è atteggiamento eroico.

A volte si tratta persino del vincere la paura di riposare in un ambiente dove tutti corrono come formiche. Sia quello che sia.

Quando un certo atteggiamento combattivo si consolida, diventa schema mentale e comportamentale. La “percezione delle cose”, come nel giovane combattente del film “300”, è diversa in chi guarda gli eventi e il futuro con spirito di lotta rispetto a chi guarda il mondo con spirito di rinuncia.

 

Non è la paura a governarlo, ma solo una cresciuta percezione delle cose: l’aria fredda nei polmoni,

i pini piegati dal vento della notte che incombe.

Le sue mani sono ferme. La sua forma: perfetta.

(Dal film: “300” di Zack Snyder)

 

L’abitudine all’ambiente negativo accettato senza lottare porta a uno stato di apatia, mancanza di uno stimolo di reazione adeguato. Si finisce per non sentire più il veleno che circola, l’aria viziata o velenosa.

Si finisce per non lottare.

Al contrario, le frasi dal film “300” evidenziano bene lo spirito combattivo che vigeva a Sparta.

 

Qui è dove li bloccheremo…

Qui è dove combatteremo…

Qui è dove moriranno!

 

Questo spirito viene inculcato e assorbito durante la crescita:

 

gli insegnarono a non indietreggiare mai a non arrendersi mai,

gli insegnarono che la morte sul campo di battaglia al servizio di Sparta era la gloria più grande che la vita avrebbe potuto offrirgli.

 

Il concetto di onore si associa a quello della lotta per una causa.

 

Soldato Spartano: Mio re! È un onore morire al tuo fianco…

Re Leonida: è un onore aver vissuto al tuo…

 

Un’ulteriore caratteristica del clima combattivo è un clima psicologico permeato di forza e coraggio, la presenza di un atteggiamento, esteso e permeante di non-rassegnazione. Uno spirito che a Sparta tocca tutti:

 

(messaggero) Le vostre donne saranno fatte schiave…

(Leonida, Re di Sparta) Evidentemente non conosci le nostre donne… avrei potuto mandare anche loro a combattere.

 

Ogni persona vive in un certo clima psicologico circostante e ne assorbe dei tratti, venendone potenziato o depotenziato. Il suo scatto di orgoglio sa nell’andare oltre questo clima, soprattutto quando questo è depotenziante.

La realtà psicologica non è sempre simile a quella di Sparta, non sempre, non per tutti, non ovunque. Ma la dobbiamo cercare.

 

Ultimo, ma assolutamente non meno importante, il coraggio – il coraggio morale, il coraggio delle proprie convinzioni, il coraggio di vedere attraverso le cose. Il mondo è in costante cospirazione contro i coraggiosi. È una battaglia vecchia come il tempo – il ruggito della folla da un lato e la voce della tua coscienza dall’altro.
(Douglas Macarthur)

 

La gioia di vivere deriva dall’incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell’avere un orizzonte in costante cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso… Non dobbiamo che trovare il coraggio di rivoltarci contro lo stile di vita abituale e buttarci in un’esistenza non convenzionale…
(Dal film Into the wild)

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Estratto con modifiche dal libro “Il Coraggio delle Emozioni” di Daniele Trevisani

 Eroismo quotidiano

C’è dell’eroismo in giro. C’è sempre stato. Lo si trova nella vita di chiunque non si accontenta della mediocrità. Lo trovi dappertutto. Compare negli occhi di chi fa proprio lo spirito di ricerca, la voglia di capire, la voglia di sfidare, di cambiare le cose in meglio.

Tutte battaglie che vale la pena combattere. Se sei pronto a perdere, puoi partire. Se ti interessa lottare, ti darò qualche motivo buono farlo. Ti darò strumenti, addestramento, e armi. Combatteremo assieme questa battaglia.

“Si, hai ragione,”

disse Liu Kang.

“Moriremo tutti, ma non oggi, e non in questa battaglia!”[1]

 

Attenzione. Non parlo per forza di battaglie fisiche, di lotta o di litigi verbali. Vi sono nemici che meritano lo scontro ma questi sono niente rispetto alla lotta per la conoscenza.

È una battaglia anche la ricerca di una cura contro le malattie e le ingiustizie. Il tentativo di trovare energie pulite per l’umanità. La voglia di rivoluzionare i sistemi di trasporto mondiali (quando potremo abitare in un luogo e lavorare a 2.000 km di distanza mi daranno ragione), e soprattutto la libertà di sognare e volare con la mente.

I progetti non sono altro che fantasie messe in pratica

Diamo a tutti la possibilità di studiare. Alimentiamo la loro sete di conoscenza. Costruiamo un’armata di ricercatori e questi sconfiggeranno il buio.

È una battaglia sotto forma di ricerca, piccola o grande che sia.

Comprende il prendersi cura di un figlio o di un estraneo, così come lo studio dei fenomeni più lontani, la comprensione di uno scienziato su come funziona la mente o il corpo.

La lotta contro la sofferenza ovunque questa sia, la lotta contro l’ignoranza, la lotta contro le prepotenze. Sono tutte battaglie.

Se un ragazzo rifiuta di iniziare a ubriacarsi e fumare esageratamente senza rispetto del suo corpo, come invece fa il branco, è un eroe quotidiano.

Se una ragazza rifiuta l’immagine della Barbie e si chiede come può affermare i suoi valori, è un eroe quotidiano.

Se non vai a fare scommesse e ti impegni per qualcosa in cui credi. Se intervieni per difendere una persona in strada. Se fai posto ad un anziano in un autobus. Sei un eroe comunque. Ricordalo sempre.


[1] Dialogo dalla sceneggiatura di Mortal Kombat: Existence. Cap 9. Published: 09-12-06 on website http://www.fanfiction.net/s/3150667/10/Mortal_Kombat_Existence

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Testo Copyright by Dr. Daniele Trevisani, Formatore e Coach per lo Sviluppo Personale e dei Team. Anteprima editoriale dal volume di Daniele Trevisani “Personal Energy”.