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acquario comunicativo

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Articolo estratto dal testo “Self Power, psicologia della motivazione e della performance“, copyright FrancoAngeli Editore e Dr. Daniele Trevisani Formazione Aziendale e Coaching, pubblicato con il permesso dell’autore.

L’acquario comunicativo

I due fronti della comunicazione (emissione e ricezione) possono essere combinati con tre tipi fondamentali di effetti: negativi per chi li riceve, effetti neutri ed effetti positivi.

Ognuno di noi abita in una sorta di “acquario comunicativo” dove predomina un certo tipo di colore dell’acqua, e possiamo valutare se l’acqua sia più o meno pura, e vi siano cascate o acqua stagnante.

Se abiti in un acquario comunicativo in cui i messaggi che ricevi sono prevalentemente negativi, prima o poi ti intossicherai. Allo stesso modo, se la maggior parte dei messaggi sono positivi, devi imparare ad aprirti ad essi, altrimenti finiranno per aver effetto neutro, e scivolare via.

Ugualmente, le tue comunicazioni sono importanti: possono fare bene (relazioni di aiuto) o essere essenzialmente indifferenti come effetti (dispersione di energie comunicative), o avere scopo distruttivo, far stare male le persone.

Chiediti sempre in che acquario comunicativo sei, prendi consapevolezza dei messaggi che ti arrivano e dei messaggi che produci.

Risorse attive e risorse bloccate

Il concetto di crescita viene spesso visualizzato come una scalata verso l’alto, tuttavia questo è un errore: può trattarsi di un allargamento o una crescita che guarda dentro, verso se stessi. Anche piccole acquisizioni positive possono dare luogo a importanti variazioni nel lungo periodo, per effetti di trascinamento ed effetti di cascata.

Le operazioni positive richiedono di apprendere ad accedere alle risorse attive ma soprattutto accedere alle risorse bloccate, scoprendo energie prima non accessibili.

Spesso non ci sentiamo pronti, non ci sentiamo all’altezza e ci ritiriamo. Le sfide sembrano insormontabili, ma in alcune di esse, quando ci si trova catapultati all’interno, si scopre di avere qualcosa dentro, qualcosa che non sospettavamo di avere.

Se solo potessimo conoscere il nostro potere fino in fondo accetteremo molte più sfide e andremmo verso ideali ben più grandi di quelli che perseguiamo nel quotidiano.

Per approfondimenti vedi:

metafora dell'acquario comunicativoAnimals 1, comunicazionemetafora dell'acquario comunicativo

Articolo Copyright. Estratto dal volume Self Power, di Daniele Trevisani – www.studiotrevisani.it – www.danieletrevisani.com

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Una matrice che ti aiuta a comprendere gli effetti comunicativi. Che tipo di comunicazione pratichi di solito? Che messaggi “subisci”? Quali effetti provochi?

I due fronti della Comunicazione, emissione e ricezione, possono essere combinati con tre tipi fondamentali di effetti: effetti negativi per chi li riceve, effetti neutri, effetti positivi.

Ognuno di noi abita in un certo “acquario comunicativo”, dove predomina un certo tipo di colore dell’acqua, e possiamo valutare anche se l’acqua sia o meno pura, e vi siano cascate o acqua stagnante.

Se abiti in un acquario comunicativo in cui i messaggi che ricevi sono prevalentemente negativi, e non ti sai schermare, presto ti intossicherai.

Se ricevi messaggi buoni, messaggi che aiutano, devi imparare ad aprirti ad essi, altrimenti finiranno nel gruppo due, messaggi che scivolano via come l’acqua su un tetto.

Le tue comunicazioni sono altrettanto importanti. Esse possono fare bene a chi le riceve (relazioni di aiuto), o essere sostanzialmente indifferenti come effetto (dispersione di energie comunicative), o avere scopo distruttivo, far star male le persone, volontariamente o involontariamente.

Chiediti sempre in che acquario comunicativo sei. Cerca di prendere boccate d’ossigeno, più boccate d’ossigeno prendi più diventi lucido e cosciente di dove sei e di quali messaggi ti arrivano, e di quali messaggi invii tu, e che effetto producono.

Quanti pesci hanno la fortuna di salire su un pallone aerostatico e osservare dall’alto se stessi? Capire se stanno nuotando in un fiume, in uno stagno, o in un oceano, e vedere quanto è o meno inquinata l’acqua in cui nuotano? Noi, questa consapevolezza, la vogliamo cercare attivamente..

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Articolo Copyright. Estratto dal volume Self Power, di Daniele Trevisani – www.studiotrevisani.it – www.danieletrevisani.com